15 aprile 2008
ELEZIONI. RISULTATO SCONTATO: PREMIATA L'ITALIA DEL GRANDE FRATELLO E DINTORNI
Il risultato delle elezioni del 13 e 14 aprile era più che scontato. Berlusconi
ha vinto grazie ai disastri del Governo Prodi ed a quelli
dell'impresentabile coalizione veltronian-dipietrista buonista e
buonina a presentarsi nei salotti buoni. Un po' meno di fronte agli
elettori nel loro complesso. Una coalizione con al suo interno i
cattocom e i giustizialisti di sempre; i radicali "ultimi giapponesi a
sostegno di Prodi" (come amavano definirsi - contenti loro - loro
stessi); i Bassolino-Iervolino alla monnezza e le varie clientele
"democratiche" nelle amministazioni locali (e non solo nelle Regioni
"rosse"). Berlusconi non ha grossi meriti suoi a parte una timida riduzione delle imposte nei cinque anni in cui ha governato. L'astensionismo
al 4 %, del resto, è lì a dimostrarlo: non ha vinto il migliore. Al
massimo il "meno peggio" (ovviamente per chi ritiene che ci possa
essere un "meno peggio" al "peggio"). Spazzata via l'estrema destra
e l'estrema sinistra. Il voto identitario ai neo-democristiani ed ai
socialisti boselliani non è premiato dagli elettori che, evidentemente,
ormai sembrano gradire solo ed unicamente i "partiti Dixan" che li
hanno malgovernati in questi quindici anni. Tanto fumo e niente
arrosto: sia al governo che all'opposizione, miei cari elettori. Del
resto le elezioni fotografano molto probabilmente il volto della
società attuale: quello del Grande Fratello e del "Tirapacchi" di Rai
Uno (programmi tv da sempre seguitissimi). Che dire: ben vi sta ! Personalmente,
per quanto concerne i miei amici Liberali del PLI, mi spiace che non
vadano oltre lo 0,3 %, ma ahinoi, l'Italia non ha mai avuto una grande
tradizione liberale ed infatti ne paghiamo le conseguenze in termini
economici (siamo il Paese ove lo Stato è onnipresente sotto e sopra le
lenzuola dei cittadini e financo nelle loro tasche) e nell'ambito dei
diritti civili. Pazienza. Purtuttavia non si smetta di fare gli ottusi liberali e libertari. Anzi. Si
parta da questo identitario zoccolo duro dello 0,3 % (che poi sono
quasi 104.000 elettori, mica bruscoletti !) e si sia fieri dei tre
repubblicani eletti in Parlamento nelle file del PDL (Nucara, La Malfa,
Del Pennino). Ci si prepari dunque alle Elezioni Europee dell'anno
prossimo e si insista ancora caparbiamente nella Costituente di una
forza Laica-Liberaldemocratica-Liberalsocialista nell'Eldr, ovvero il
Partito Liberaldemocratico e Riformatore Europeo. Si dialoghi poi con i tanti senza tessera e i delusi dalla politica di oggi. Si
crei una "rete" anche con il contributo di Società Aperta di Enrico
Cisnetto ed i suoi "Circoli per l'Altra Italia" che si battono da anni
per arrestare il declino del nostro Paese con ricette squisitamente
liberaldemocratiche. Abbiamo in ogni caso necessità di far passare
pochi ma incisivi punti programmatici: flat tax al 20 %; abolizione
delle provincie, delle comunità montane ed accorpamento dei piccoli
Comuni; piena attuazione della Legge Biagi con l'introduzione degli
ammortizzatori sociali su un modello di welfare anglosassone; ritorno
al nucleare; introduzione delle unioni civili senza distinzioni di
orientamento sessuale; legalizzazione delle non-droghe e introduzione
della sperimentazione controllata di eroina sul modello svizzero;
legalizzazione dell'eutanasia. Punti programmatici concreti: laici,
liberali, libertari e liberisti per chi ancora non vuole vendersi o
svendersi come un fustino di detersivo.
Luca Bagatin
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