3 febbraio 2011
In memoria di Ronald Reagan nel Centenario della nascita
Un centinaio di anni fa, ovvero 6 febbraio del 1911, nacque Ronald Reagan: ex attore di successo ed indiscusso leader - dalle umili origini famigliari - del Republican Party
of America, nonché quarantesimo Presidente degli Stati Uniti (1981 -
1989).
Reagan, per chi ha un'indole liberale e libertaria anche in economia, non
può non essere considerato un autentico politico rivoluzionario del suo
tempo.
Egli ebbe, nella sua carriera politica, due grandi nemici: il comunismo
internazionale e la lotta alla pressione fiscale. In entrambi i casi ne
uscì vincitore.
Il comunismo sovietico, infatti, collassò alla fine del suo mandato e,
per quanto concerne la lotta alla pressione fiscale, Reagan, coadiuvato
dall'economista Arthur Laffer, riuscì a ridurre le imposte del 25 % in
quattro anni. E Laffer infatti, fu il primo economista a dimostrare (con
la sua celebre "Curva di Laffer") come le aliquote uniche o flat tax,
siano il miglior sistema per garantire maggiori entrate fiscali per
mezzo di un prevedibile aumento dell'attività economica ed al contempo
il maggior antidoto all'evasione fiscale.
Pochissimi sono infine a conoscenza del fatto che Reagan, pur lungi
dall'essere un paladino dei diritti civili, incassò, per la sua indole
antistatalista, il consenso di Gene McCartney, leader della cosiddetta
Nuova Sinistra libertaria negli anni '70 e di Eldridge Cleaver, leader
delle Pantere Nere.
Chissà, se magari oggi anche in Italia avessimo un Ronald Reagan capace
di ridurre la spesa pubblica improduttiva e di introdurre la flat tax,
la crisi economica sarebbe un tantino arginata.
Lo attendevamo negli anni '90 ed invece, con l'avvento di Tangentopoli,
del giustizialismo, del cattocomunismo e del berlusconismo, abbiamo
assistito a tutt'altra musica.
La Rivoluzione Liberale, purtroppo, qui da noi, dovrà attendere.

Luca Bagatin
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