16 maggio 2013
"Intervista esclusiva all'Artista e blogger dell'Eros Debdeashakti" by Luca Bagatin
 
Debdeashakti è una dea terrena. E'
una ragazza spigliata, disinibita, colta, passionale ed appassionata
di spiritualità e non solo. Debdeashakti, al secolo Debora De
Angelis, trentenne romana, è blogger (www.debdeashakti.over-blog.it) attivista, testimonial e membro del
comitato promotore di Love Giver (www.lovegiver.it,
www.assistenzasessuale.it
), ovvero il progetto di Assistenza Sessuale ai disabili nato per
iniziativa di Maximiliano Ulivieri, è protagonista di diversi video
informativi su youtube sul canale dello stesso Ulivieri e, per due
anni consecutivi, ha partecipato alla trasmissione di La7d "La
Mala Educaxxxion", che ha appena concluso la messa in onda della
terza edizione, un talk show sul sesso in cui molte donne e qualche
uomo si confessano, a dispetto del titolo, con educazione e una buona
dose di autoironia in merito ai propri gusti ed esperienze sessuali.
Un salotto per bene insomma, nel quale, grazie all’arguta
conduzione di Elena Di Cioccio, il sesso perde qualunque connotazione
negativa e moralista e diventa argomento giocoso da condividere
attraverso il confronto e la comunicazione senza tabù. Ma
Debdeashakti è soprattutto un'energia femminile particolare, una
figura insolita nel panorama cultural-erotico-politico, per così
dire. Una persona che mi ha incuriosito subito per l'insieme di
immagini, pensieri e parole armoniche che ama postare sul web, in una
perfetta unione cosmica fra ironia, erotismo e spiritualità. E'
per questo che, fra il serio ed il faceto, ho deciso di proporle
quest'amichevole intervista. Per capire meglio che cosa si cela
dietro a Debdeashakti, questa battagliera dea terrena del web e non
solo.
 
Luca Bagatin: Dunque,
innanzitutto come preferisci che ti chiami ? Deb, Debdeashakti,
Debora... ? Debora de Angelis: Deb
è come mi piace essere chiamata dagli amici. Shakti, da coloro che
riconoscono in me l’energia della Dea. E’ una fortuna che io mi
chiami Debora De Angelis, altrimenti questo gioco di parole non
sarebbe riuscito tanto bene. Vedi tu a questo punto, sei amico o
devoto? (sorride)
Luca Bagatin: Bene, Debdea (sono amico, devoto, amante, o nessuno di questi. Non amo le definizioni precostituite ;)). Come ti
definiresti, in poche parole ?
Debora de Angelis: Io
sono una portatrice sana della Shakti, l’energia femminile
creatrice che vive, latente, in ogni essere umano. Ho accettato
consapevolmente di dedicare la mia vita a ridar corpo e voce a un
modello di donna ormai dimenticato, una donna che a seconda del punto
di vista della cultura in cui la osservi, se matriarcale o
patriarcale, può sembrarti una Sacerdotessa dell’Eros degna del
più alto rispetto oppure una pubblica peccatrice. Colei che sfida la
morale restando nel solco del sacro, diciamo così. Con un altro gioco di parole mi
piace definirmi ‘uoma(n)’, dato che do voce e forma anche al mio
aspetto maschile, travestendomi da uomo.
Luca Bagatin: Come è nato
il tuo attivismo in LoveGiver e perché hai deciso di batterti per
l'assistenza sessuale ai disabili? Debora de Angelis: Il
mio attivismo è nato dalle mie precedenti esperienze autodidatte
nell’ambito dell’assistenza sessuale. In passato mi è capitato
di fare assistenza, con estrema naturalezza, e non appena sono
entrata in contatto con Maximiliano Ulivieri, che aveva messo in
piedi il progetto Lovegiver per portare questa importante professione
e funzione sociale in Italia, un sodalizio è stato inevitabile. Non
sono ancora molte le donne pronte a esporsi sapendo di essere
inevitabilmente associate alla prostituzione, sebbene l’assistenza
sessuale sia qualcosa di profondamente diverso, che puoi comprendere
soltanto approfondendo l’argomento, senza lasciarti andare a facili
deduzioni indotte dal nostro modello culturale. Ho riconosciuto
questa battaglia come qualcosa per cui valeva la pena spendere gran
parte delle mie energie. Credo che liberare il sesso da dogmi e tabù
e riportarlo alla sua dimensione di energia di benessere psicofisico
-se approcciato con serenità e consapevolezza-sia utile tanto alle
persone disabili che alle donne, due categorie ancora vulnerabili nel
nostro paese, in quanto il loro diritto alla massima espressione
sessuale che potrebbero raggiungere viene culturalmente ostacolato.
Luca Bagatin: Che cos'è per te
la sessualità?
Debora de Angelis: Utilizzo
un approccio tantrico all’argomento: è energia, fonte di
consapevolezza ed estasi. E’ qualcosa che ci permette di creare la
vita: a volte un figlio, a volte un’idea, a volte noi stessi. Può
essere usata in molti modi, se la conosci.
Luca Bagatin: Come è vissuta,
secondo te, oggi, la sessualità fra i giovani e fra gli adulti ? Debora de Angelis: Per
la mia esperienza, ancora non è vissuta in due aspetti fondamentali.
Nella sua sacralità e nella sua ingenuità. Questo purtroppo è un
retaggio prettamente culturale, le culture di matrice patriarcale
tentano da sempre di regolare il sesso, imprigionarlo in qualche
forma al fine di gestirlo. Inevitabilmente producono esseri umani che
perdono consapevolezza di quanto la sessualità sia naturale e
gioiosa, se si evita di sporcarla associandola a dogmi e tabù di
sorta, ai concetti di peccato, di colpa, di vergogna. Oggi siamo in
via di liberazione da questo fenomeno, c’è maggiore comunicazione
sulle tematiche sessuali, le persone si concedono il lusso di
sperimentare attraverso pratiche trasgressive un tempo ‘proibite’.
Ma c’è ancora tantissimo lavoro da fare in questo senso,
soprattutto in termini di un’ottima educazione sessuale, tanto ai
ragazzi in via di maturazione che agli adulti, che spesso lasciano i
propri figli nella stessa inconsapevolezza in cui sono stati lasciati
loro, per incapacità di comunicare, di verbalizzare senza imbarazzo
argomenti connotati sessualmente.
Luca Bagatin: In privato mi hai
detto che il tuo obiettivo è quello di "ristabilire il culto
dell'Amore e dell'Eros". Come si sostanzia questo tuo obiettivo
?
Debora de Angelis: Sai,
un tempo, se mi avessi chiesto che avrei voluto fare da grande, ti
avrei risposto: la scrittrice. A un certo punto ho capito che volevo
e potevo essere soltanto la protagonista della narrazione della mia
vita. In effetti, mi limito a incarnare il modello di donna che
vorrei tornasse ad essere legittimato nel mondo: la Sacerdotessa del
culto dell’Amore e dell’Eros, qualcuno per cui sesso e sacralità
vanno sempre di pari passo, che suscita rispetto non ‘nonostante’
sia associata al sesso, ma esattamente per questo. Il sesso deve
essere restituito alla sua sfera di competenza: il sacro e con esso
le sue sacerdotesse (etimologicamente: coloro che conducono al
sacro). Se Gandhi aveva ragione, essere il cambiamento che vorrei
vedere manifestarsi nel mondo dovrebbe bastare.
Luca Bagatin: Sei legatissima
alla spiritualità. Sia Orientale che Occidentale. Come ti sei
avvicinata alla figura dell'iconografia Indù, in particolare ?Che
cos'è per te la spiritualità e come può, questa, fondersi con
l'erotismo e l'amore ? Debora de Angelis: Sono
sempre stata dotata di un forte richiamo verso la spiritualità e
fede in quella che potremmo chiamare divina provvidenza. Insomma,
credo in un’intelligenza superiore che ci trascende, ma questa
visione non mi è mai bastata, la sentivo incompleta e la mia cultura
non mi dava modo di integrarla con altri aspetti che sentivo
altrettanto veri: se c’era un Dio Padre, lassù nei Cieli, doveva
esserci anche una Dea Madre, un principio immanente che si manifesta
in ogni aspetto della creazione, a partire da quaggiù, la Terra. E
forse, se ci sono una madre e un padre, l’essere umano è un Dio
Figlio che gode di entrambi questi aspetti, potenzialmente androgino.
La divinità è quindi nei cieli, nella terra e si sposa in noi.
Questa visione la trovo completa e riscontrare che in oriente viene
usata, in riferimento all’iconografia di Shiva, Shakti e Ganesha,
una triade divina indù (una sacra famiglia, in effetti), ad esempio,
mi ha riempita di gioia. Come a dire che a volte quando non ci si
riconosce nella religione del luogo in cui nasciamo, preferiamo
rinunciare a fede e spiritualità tout court, professarci atei o
agnostici, che lo trovo un atteggiamento molto infantile. Te lo metto
sotto metafora: un figlio accetta fino a un certo punto gli
insegnamenti impartiti in famiglia, per poi maturare una sana
ribellione, andare per il mondo a cercare la propria verità e infine
pacificarsi con la famiglia d’origine, salvando ciò che di buono
gli ha trasmesso e superando quella visione, arricchendola della
propria esperienza personale. Se si ferma a recriminare tutta la vita
per gli insegnamenti ricevuti in famiglia, a combatterli o
rinnegarli, diventa un eterno bambino dipendente, per
contrapposizione, esattamente da una visione distorta di quegli
stessi insegnamenti. Riguardo al legame tra spiritualità
e sessualità, già credo di averti risposto: per me sono due aspetti
complementari e inestricabili. E’ attraverso la sessualità che
entriamo nel mondo, quindi già per questo è sacra. Ma è attraverso
l’energia sessuale correttamente indirizzata che possiamo
rinascere, ricrearci come esseri umani liberi e integri, e per questo
è ancora più sacra. Diciamo che sesso e spirito sono due poli che
si attivano a vicenda. Non c’è Shiva senza Shakti e viceversa,
potremmo dire. Non c’è energia spirituale senza energia sessuale,
né principio maschile senza quello femminile. E’ un dualismo che
va ricomposto in una dualità di opposti complementari che vivono
l’uno grazie all’altro, come il simbolo dello yin/yang. Per
questo è pericoloso separarli: il sesso senza spirito diventa ben
presto bestiale o meccanico, la spiritualità priva di una corretta
gestione dell’energia sessuale è effimera, sterile. Non puoi
trovare Dio se rinneghi la Dea e il suo aspetto più importante, cioè
l’energia sessuale e creatrice.
Luca Bagatin: E ora una domanda
sulla politica. Che ne pensi della politica di oggi ? Di che cosa c'è
necessità, oggi, in politica ? La spiritualità e l'erotismo possono,
a tuo parere, sostituirsi alle vecchie ideologie del Novecento ? Debora de Angelis: Uh,
che domanda impegnativa. Parto dalla seconda delle tue domande e ti
rispondo che sì, se spiritualità ed erotismo, in una nuova forma
(non religiosa né pornografica come comunemente intese), in una
possibile sintesi, diventassero linee guida della politica, sarebbe
un sogno. Per un motivo molto semplice: una cultura che ricompone la
frattura tra sesso e sacro è una cultura pronta a recuperare molti
aspetti perduti di un approccio matriarcale: rispetto per la Madre
Terra e per le donne, intese come portatrici della divinità
femminile; cooperazione, equa distribuzione delle risorse, dignità
per ogni aspetto della creazione e quindi per ogni essere umano,
indipendentemente dal sesso, dal colore della pelle. Metodi educativi
più rispettosi della natura umana in via di sviluppo, compresa una
sana e corretta educazione sessuale. La politica di oggi? Penso che
ogni partito o movimento che tenda verso il recupero di questi valori
abbia un’ottima possibilità di operare direttamente un cambiamento
urgente e inevitabile. Gli altri, che si ostinano a cristallizzarsi
su posizioni ideologiche ormai antistoriche, sono destinati ad essere
spazzati via.

E allora, cara Debdea,
lavoriamo per costruire assieme un movimento in tal senso !
 Luca Bagatin
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