13 novembre 2015
Evo Morales: non è tempo di monarchie e di banchieri. E' l'ora dei popoli ! (articolo tratto da www.librered.net del 10 novembre 2015)
 Il presidente Evo Morales
ha detto lunedi scorso che non è più il tempo delle multinazionali
e dei grandi imperi, bensì è il momento dei popoli.
Dopo un
incontro in Francia con il presidente Francois Hollande, Morales ha
spiegato che nella sua nazione ora comandano gli indigeni e che le
ricchezze appartengono al popolo.
"I movimenti sociali
organizzati hanno salvato la Bolivia. Ritengo che in questo nuovo
millennio non sia più il tempo di monarchie e banchieri. È giunto
il momento che a comandare sia il popolo ", ha
sottolineato.
Prima di visitare la Francia, il presidente Evo
Morales ha iniziato il suo tour europeo in Germania, Irlanda e
Italia, ove ha conseguito importanti accordi economici ed energetici
per la Bolivia.
Il Presidente boliviano ha ribadito che le
risorse idriche e naturali non possono essere privatizzate. "La
ricchezze non vengono importate, ma rimangono in Bolivia. Questo
significa democratizzare", ha detto.
Morales ha
sottolineato che nel suo Paese il livello di povertà è sceso dal
78% al 18% e l'obiettivo da raggiungere è arrivare al 9% nel
2020.
Il Presidente boliviano ha infine sottolineato che la
sua presenza sul suolo francese non significa che è venuto a
chiedere aiuti, ma a chiudere importanti accordi bilaterali che gli
permetteranno di sviluppare ulteriormente la nazione.
"Con
grande rispetto per le nostre nazioni sorelle, come Argentina,
Ecuador, tra gli altri, devo dire che entro la fine di quest'anno, la
Bolivia sarà il primo Paese in crescita economica del continente,
grazie alle politiche sociali ed il sostegno del popolo" ha
detto.
Il presidente ha anche osservato che la politica non
dovrebbe essere un business, ma un servizio. "Per noi deve
rappresentare un sacrificio, un impegno. Abbiamo la responsabilità,
come governo, di cambiare i vecchi schemi. Un altro mondo è
possibile solo quando i politici cominciano a cambiare ", ha
detto.
Egli ha sottolineato l'importanza di una migliore
distribuzione della ricchezza e la lotta alla povertà a livello
globale, rammaricatosi che queste cose si affrontino solo durante le
conferenze mondiali, le quali dovranno comunque affrontare crisi in
diversi settori: condizioni economiche, sociali e
climatiche.
Morales, partecipando alla 38a sessione della
Conferenza Generale dell'UNESCO in Francia, ha fatto appello
all'Agenzia e gli altri organismi internazionali come l'ONU e la FAO,
di non divenire strumenti di dominazione globale che si preparono ad
invadere, anziché ad integrare le nazioni.
Allo stesso modo ha in
particolare sollecitato l'UNESCO a punire coloro i quali rubano o
vendono beni culturali dei Paesi inseriti nell'elenco. "Abbiamo
recuperato diversi beni culturali in Bolivia, ed intendo proseguire
su questa linea". ha sostenuto.
Tra gli accordi firmati
lunedi dal presidente boliviano e il suo omologo francese Francois
Hollande, si evidenzia l'accordo della nazione boliviana con
l'Agenzia francese per lo sviluppo, così come l'acquisto di radar
per migliorare la lotta contro il traffico di droga ed il
contrabbando.
Si evidenzia anche un accordo preliminare con la
francese Total per garantire l'investimento di almeno un miliardo di
dollari per l'esplorazione delle riserve di petrolio e di gas di quasi 13 trilioni di piedi cubici fino al 2019.
Oltre a
ottenere il sostegno nella disputa marittima con il Cile, il presidente francese ha detto che il dialogo è la via per risolvere
le divergenze.
Articolo tratto da http://www.librered.net/?p=41276
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