Quando definiresti una donna, una bella donna ?
Prima
di tutto non definirei mai una donna, una bella donna. E' una
definizione banale e, per quanto io possa risultare banale, non mi
limiterei mai a banalizzare la descrizione di una donna.
Definirei,
al massimo, una donna "affascinante", ritenendo per "affascinante" così
tante imprecettibili caratteristiche da non poter essere nemmeno
descritte minuziosamente.
Gli occhi di una donna mi colpiscono. Specie se chiari, verdi o azzurri che siano.
Ma questo è e rimane un aspetto limitatissimo del tutto.
Trovo affascinante una donna che sorride e al contempo è misteriosa. Persino malinconica, a tratti.
Una donna che sappia tenermi testa è forse la donna che riesce anche a farmela perdere, la testa.
Non è un argomento facile, quello che sto cercando di affrontare e non voglio nemmeno troppo affrontarlo.
Al massimo mi limito e mi limiterò a scriverne, anche attraverso un saggio che a breve vedrà la luce nelle librerie italiane.
La bellezza, in senso relativo, può non essere rara.
Ma il fascino che cerco io, ovvero l'assoluto che ricerco anche in una
donna (e lo ricerco in una donna perché le donne sono gli unici esseri
che, sin da ragazzino, riescono ad emozionarmi davvero), è qualche cosa
di quasi introvabile. Impercettibile. Indescrivibile e che io stesso non
riesco o, meglio, mi rifiuto addirittura di descrivere.
Mi
si dirà che la mia apparente cripticità nasconde solo una percezione
distorta della realtà. Del resto lo sapevo che, presto o tardi, qualcuno
mi avrebbe dato addirittura del drogato.
Ebbene
sì, forse sono drogato. Drogato da una passione che non sono mai
riuscito ad afferrare e che mi pervade il corpo, lo spirito, l'anima.
Passione per una donna che, anni fa, quando aprii questo blog (a causa
della perdita di una donna), definivo Donna che Non ho.
E' per questo che le passioni preferisco spesso tenerle a freno o, meglio, sublimarle attraverso la scrittura, oppure attraverso progetti talmente ambiziosi da non sembrare veri, talvolta al limite dell'oscenità/eresia.
"I più" non mi hanno mai compreso.
E
di ciò vado molto fiero, perché, se avessi voluto essere compreso "dai
più", sarei stato un amante del "pop". Ed invece tutto ciò che viene
comunemente definito "pop" per me è solo merda e vuoto di pensiero.
Chi
ricerca l'assoluto non può certo accontentarsi, anche se dev'essere
consapevole di essere destinato a soffrire per tutta la vita.
E' evidente che sono fra costoro.
Mi accendo un sigaro Antico Toscano, lo stringo fra i denti, tiro qualche boccata e passa la paura.
Dipinto di Barbara Pierno