1 gennaio 2013
"La mia vita è un Caos Calmo: Mi ricordo Capodanno": monologo by Baglu
Mi ricordo due anni fa e anche tre anni fa. Mi ricordo che passai il
Capodanno con Lei, nel 2009, anche con un mio amico di vecchia data e
poi nel 2010, con Lei ed i suoi parenti. Ad Ardea. Persone
squisitissime che sì, mi mancano. Allora forse ero un po' solitario.
Infondo solitario sono sempre stato. Forse fra tutta quella gente mi
sentivo
inadeguato, però stavo bene. E mi mancano. Mi manca la nostra gita a
Salerno, nel gennaio 2011. Tutte quelle luci, quei colori e poi anche i
friarielli. E la camicia che Lei mi regalò. E le bistecche che erano dolci e Lei sosteneva che vi
avevano versato
dello zucchero per sbaglio, mentre io le trovavo molto gustose, anche
se ce lo avessero versato. Mi viene da sorridere, se ci penso. Lei mi chiamava "tontolone" e mi abbracciava. Poi ci baciavamo. Che
cosa resta di tutto
questo ? Il ricordo, un bellissimo ricordo. Un ricordo che mi fa
rimpiangere anche le nostre litigate, che a volte erano anche cruente,
ma alla fine passavano. E ci amavamo come prima. Amare, che parola grossa, avrebbe detto Lei. Forse la amavo e la amo solo io, chissà... Non lo so. So che è assurdo trovarmi su questa panchina a mezzanotte di Capodanno a ricordare ed a piangere come uno scemo. Mi
ricordo le sue extension e quanto si faceva bella, ogni volta che ci
vedevamo, anche se Lei non ha mai avuto bisogno di farsi bella, perché
bella lo è sempre stata. Anche se ha sempre pensato che le dicessi una bugia. Ahahahah, che scemotta ! Ma che mi rido ! Che c'è da ridere ? Oggi c'è poco da ridere in effetti. Oggi, quando la cerco, al telefono, quasi sempre non la trovo. Vabè, non mi va di pensarci. La vita è già difficile così. Mi
ricordo, mi ricordo il libro che mi regalò e la dedica che mi fece, che
mi fa ancora
sciogliere quando la leggo. Poche persone, come Lei, sono riuscite ad
azzeccare libro e dedica. E poi i cioccolatini. I cioccolatini di
Natale. E anche un'altra cosa. Le sigarette alla menta. Fumate assieme,
con e per puro piacere sensoriale. Oggi le chiederei di sposarmi. Forse anche senza pensarci troppo. E anche di andare a Berlino, partenza immediata. E
poi mi ricordo "nostro nipote" D.. Quant'era bello e quanto è cresciuto
! Adoravo giocare con lui e Lei diceva anche che sarei stato un ottimo
padre, anche se io non ci ho mai creduto. Ma se oggi ci ripenso mi
commuovo e mi commuovevo anche allora. Odio i sentimenti. Vorrei
esserne privo. Non mi ricordo chi mi ha detto che è tutta una questione
chimica, di molecole, che sarebbe sufficiente modificare le molecole
e..."puf", spariti i sentimenti. Ecco sopraggiungere una beata freddezza
e insensibilità. Vorrei essere insensibile. Forse troverei tutto molto più accettabile. Forse non
sarei qui a scrivere o a parlare, magari me la godrei anche. Non lo so. Ma forse non la penso nemmeno così. E
allora mi torna alla mente quella canzone, quando Gino ha perso il
posto. Estate del '60, c'è il governo Tambroni, ci sono dei disordini a
Reggio Emilia, cinque o sei cittadini uccisi dalla polizia e Gino era
triste. Trova una bella ragazza e se ne vanno in Sicilia, in un piccolo
villaggio nel cuore del Mediterraneo. Il sole, l'amore, lo iodio, il
corpo... Quando tornerà a Milano, alla fine del mese, avrà in tasca a
malapena gli spiccioli per il filobus, ma anche un foglietto sul quale
ha scarabocchiato alcune note, queste:
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8 novembre 2010
Le vite degli altri
 
Ulrich Mühe nelle vesti di Gerd Wiesler ed il simbolo della Stasi
"Le vite degli altri" di
Florian Henckhel Von Donnersmarck è un raro e bellissimo film sui
crimini commessi dal servizio di spionaggio comunista, la Stasi,
nella Repubblica Democratica Tedesca (DDR) prima del crollo del Muro
di Berlino. Film tedesco che, oltre a mettere in luce uno dei
peggiori avvenimenti della Storia europea degli ultimi decenni come
non era mai stata raccontata (come se il nazismo fosse il solo atroce
crimine che aveva invaso la Germania), è una storia di
redenzione. La redenzione di uno degli agenti della Stasi, il
temibile e freddo Gerd Wiesler capace di torturare psicologicamente
gli avversari politici del regime comunista della Germania Est e di
far loro confessare i propositi di abbandonare il Paese per
raggiungere l'Occidente democratico. Wiesler, interpretato
dall'ottimo Ulrich Mühe (che nella vita reale fu egli stesso vittima
dello spionaggio della Stasi), ha il compito di sorvegliare la vita
dello scrittore Georg Dreyman e della sua compagna, l'attrice Christa
Sieland e ciò in quanto quest'ultima è l'amante del Ministro della
Cultura Bruno Hempf. Wiesler, ascoltando giorno per giorno - per
mezzo di appositi microfoni spia - le vite dei due innamorati, si
rende ben presto conto dell'assurdità del suo compito e, allorquando
Dreyman scrive clandestinamente un articolo per lo "Spiegel"
ove denuncia l'altissima percentuale di suicidi nella DDR causata
dall'oppressione del regime comunista, Wiesler lo copre ed insabbia
il caso. Christa Sieland, però, temendo di perdere il suo lavoro
di attirce, cede ai ricatti del regime e denuncia il
compagno. Wiesler entra nuovamente in azione e nasconde le prove
che potrebbero incastrare Dreyman. Christa si suicida. Il caso
Dreyman è archiviato. Wiesler viene degradato. E' il 9 novembre
1989 ed il Muro di Berlino crolla e, con esso, il regime comunista in
Germania Est: è l'avvento della libertà. Wiesler è un semplice
addetto al volantinaggio pubblicitario, ma Dreyman, attraverso
l'apertura degli archivi segreti della Stasi, verrà a sapere che è
stato lui ad aiutarlo e gli dedicherà il suo ultimo libro: "Sonata
per le persone buone". E' significativo che nel film si
ricordi che nessuno dei Ministri e dei gerarchi del regime comunista
in Germania Est è stato processato e condannato per crimini contro
l'umanità. Anzi, molti di loro andranno ad occupare posti chiave e
taluni saranno eletti persino in Parlamento nelle file del Partito
Della Sinistra (oggi Die Linke, ovvero La Sinistra). Un film
denuncia che, per ambientazioni e fotografia, ricorda molto "Orwell
1984" di Micheal Radford. Un film che andrebbe proiettato in
tutte le scuole d'Europa affinchè i più giovani non dimentichino
che cosa è stato il marxismo-leninismo: embrione di tutti i
perggiori totalitarismi del '900.
 Luca Bagatin
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25 maggio 2010
F.U.OR.I. ! TUTTI F.U.O.R.I. ! LIBERTA' ! LIBERTA' SESSUALE !! i primi dischi gay in Italia. Targati Peter Boom ;-)
Carissimi lettori, è con vero piacere che vi presento - quasi in
anteprima - i primissimi dischi di liberazione omosessuale pubblicati in
Italia negli anni '70. Purtroppo ostacolatissimi dalla censura.
A scriverne i testi ed a cantarli fu Peter Boom, integerrimo difensore
dei diritti civili ed allora componente del Fronte Unitario Omosessuale
Rivoluzionario Italiano ! fondato da Angelo Pezzana.
Buon ascolto e buona liberazione psicosessuale !
L.B.
Nota biografica:
Peter Boom, nato nel 1936 a Bloemendaal (Olanda) e residente
in Italia dal 1956 ha scoperto la sua omosessualità all'età di 23 anni e
pochi mesi dopo l'ha dichiarato in famiglia (1959). Ha partecipato a
riunioni del FUORI a Torino (1971) e anche alla prima manifestazione
gay in Italia ( 5 - 6 aprile 1972), nata per contestare un congresso di
sessuologìa a San Remo. Il 1 maggio 1972 partecipa al primo raduno
omosessuale a Roma a Campo de' Fiori. In quello stesso anno una piccola
casa discografica fa uscire il primo disco di lotta gay in Italia con le
canzoni FUORI e LUI AMA LUI (Lei ama lei), un 45-giri registrato alla
Sonic (RM): Peter può registrare i brani una sola volta a causa della
paura del titolare dello studio che temeva carabinieri, ritorsioni, etc. Erano
davvero altri tempi! Il disco ancora senza copertina veniva
sequestrato a causa dell'etichetta "Ciao 2001", che era anche il nome di
una nota rivista per giovani, la quale bloccò l'uscita non volendo
compromettere il buon nome del periodico. La carriera di cantante di
colonne sonore (dischi, cinema, serate) di Peter venne di colpo
bloccata. Un cantante apertamente gay non poteva ancora essere
accettato dalla società italiana.
Peter, oltre ad essere ospite fisso di questo mio blog da oltre un anno, ha attivi ben due visitatissimi siti web:
http://digilander.libero.it/pboom
http://www.pansexuality.it
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15 maggio 2010
"PEDOFILIA....da studiare" articolo by Peter Boom
PEDOFILIA: CRIMINE CONTRO L'UMANITA' presentazione di Luca Bagatin

Gli atti di violenza sessuale contro un bambino sono forse il più atroce
dei crimini che un individuo possa compiere contro l'umanità. E'
difficile dire altro se non che chi è colpevole è, non solo giusto che
paghi, ma anche che si renda conto del crimine che ha commesso. Detto
ciò andiamo oltre, ma sino ad un certo punto. Lo scrittore Aldo Busi
è stato mediaticamente "messo in croce" in quanto gli è stata
attribuita una presunta difesa della pedofilia. Nulla di più falso. Aldo
Busi ha semplicemente e da sempre distinto fra "bambini e minori" e fra
"consenzienti e non". Distinzione sempre e comunque corretta e di
buonsenso. La Chiesa Cattolica Romana ed Apostolica, magari, non
sarebbe necessariamente d'accordo: "Un rapporto sessuale va sempre e
soltanto consumato dopo il sacramento del matrimonio".
La Chiesa Cattolcia Romana ed Apostolica ha, oggi, ben altri problemi a
cui pensare.
Solidarietà alle vittime della pedofilia. Non certo al Sig. Ratzinger, Papa dei cattolici.
E con ciò vi lascio all'ottimo pezzo di approfondimento - inerente, appunto, al
tema "pedofilia" - dell'amico Peter Boom.

Luca Bagatin (nella foto con Peter Boom)
PEDOFILIA....da studiare di Peter Boom

La pedofilia è argomento oggi molto dibattuto a causa delle migliaia di
casi finalmente usciti fuori nell'ambiente dei preti cattolici, uno
scandalo con l'aggravante che proprio loro si vantano di essere i
veri detentori di una “alta moralità”. La politica di repressione
sessuale attuata dalla gerarchia del Vaticano ha avuto come
risultato che i casi di pedofilia rimanevano per la maggior
parte nascosti, quindi impuniti, rendendo così ulteriormente penosi i
traumi subiti dalle piccole vittime. Proprio a causa di questa
repressione la maggior parte delle vittime ha paura di sporgere
denuncia per non esporsi a vergogne culturalmente imposte. Le vittime
del passato dovrebbero invece avere la forza morale di parlare e di denunciare
i loro carnefici proprio per impedire che altri innocenti cadano vittime
a loro volta. La pedofilia non è ancora studiata a fondo nei suoi
molteplici aspetti, studi difficilmente sponsorizzati da
industrie farmaceutiche non essendoci un proficuo tornaconto come
esiste invece per anti-influenzali, viagra, etc. L'età legale dei
minorenni non è fissata in modo uguale in tutti i paesi, non sono
stati sufficientemente presi sotto la lente i diversi tipi di pedofilia
(età diversa, con o senza violenza, con o senza danni fisici,
rapporti cercati dai minori, nei riti di iniziazione, nella
storia, nell'antropologia, quelli a causa di segregazione ed
isolamento, prigionia, risultanti da traumi pregressi, etc.). Come
autore della Teoria e della Filosofia della Pansessualità (www.pansexuality.it )
ho sempre considerato che gli esseri umani in principio portano
dentro di sé tutte le opzioni sessuali comprese quelle pedofile. Naturalmente
le possibilità nocive della nostra sessualità devono essere evitate,
soprattutto quelle violente e/o senza consenso, come si riscontra spesso
nei confronti di minori. Inoltre un minore d'età il più delle volte non
è ancora capace di discernere cosa sia dannoso o no e di dare il
proprio consenso o meno. Più problematica si presenta la
situazione di bambini poveri, subnormali, handicappati, come quelli
sordomuti violentati sistematicamente in un istituto religioso
nel nord Italia. Ho sempre pensato che la pedofilia abbia
attinenza con la necrofilia in quanto né i bambini né quantomeno
i morti si possono difendere e si trovano alla mercé di persone
che spesso presentano problemi di comunicazione con gli altri. L'opinione
che un atto sessuale su un minore non procuri un trauma o soltanto un
leggero stato di confusione sembra del tutto fuorviante. Forse questo potrebbe
essere vero al limite soltanto nel caso di bambini più grandi quando
sono loro a cercare le prime esperienze sessuali. Una spinta
sessuale che sarebbe bene seguire senza imporre troppe regole,
soprattutto religiose (sensi di colpa), che potrebbero
condizionare negativamente e far insorgere conseguenti complessi
psicologici. Voglio citare qui nove punti del lavoro di Ellen
P.Lacter, psicologa americana da 24 anni specializzata nel
trattamento di minori abusati e maggiorenni abusati quando erano
minorenni (recentemente pubblicato sul sito del professor Erwin J.
Haeberle, Humboldt University-Berlino, www.hu-berlin.de/sexology sotto il titolo
“Is pedophilia ever acceptable?” (Wayne R.Dynes). La psicologa
Lacter ha riscontrato nei piccoli pazienti i seguenti disturbi e problemi:(liberamente
tradotto dall'inglese)
1) Dolore fisco, qualche volta fortissimo.
2) Un
vero disgusto per gli atti sessuali, per la presenza di genitali e delle
emissioni.
3) Paura nei casi di violenza estrema, difficoltà
respiratorie, conati di vomito, sensazione di soffocamento.
4) Paura
conseguente a minacce alla propria persona, verso le persone amate, verso
gli animali prediletti (pet) e altre persone e cose care allo scopo di assicurarsi
sottomissione e per contrastare l'ansia di venire scoperta-o.
5) Il
terrore basato sul fatto che la persona che abusa non lasci alcuna possibilità
di scampo e che non tenga conto delle proteste di finirla.
6) Paura,
vergogna e senso di colpa, basate sulla consapevolezza che le parti private
del corpo dovrebbero rimanere coperte, la comprensione che il pedofilo
o la pedofila fa di tutto per nascondere l'abuso, convincendo,
certe volte con ulteriore violenza, il bambino o la bambina che
questi atti sono dannosi e moralmente sbagliati e che deve tenerli
segreti.
7) Tradimento e dolore nei casi di abuso da parte di persone
amate che esigono atti dannosi ed immorali, in molti casi
rafforzato dal fatto che i familiari ne sono a conoscenza e
permettono che l'abuso continui.
8) Sensi di colpa e di vergogna per
l'incapacità di scappare e di difendersi fisicamente
dall'assalitore.
9) L'idea di essere complice a causa
dell'accettazione di regali o privilegi speciali da parte dell'abusatore.
La psicologa americana ha con questo enumerato
problemi che per la maggior parte incidono sulle vittime vita
natural durante. La violenza sessuale può creare inoltre
conseguenze come ansia, pianto, insicurezza, rabbia, insonnia,
incubi, fissazioni, paranoia, nevrosi varie, scatti di nervi,
desideri di vendetta, comportamenti asociali, problemi di apprendimento,
droga, alcool, autolesionismo, aggressività, ed altresì danni fisici,
inclusi lacerazioni di organi interni, malattie sessuali, gravidanza,
suicidio ed in alcuni casi morte. Un altro fenomeno da non
sottovalutare è la rimozione psicologica che può arrivare fino alla
negazione dei fatti avvenuti perfino a sé stesso. Spesso anche le
famiglie, qualora sono a conoscenza dei fatti, preferiscono non
parlarne e cercano addirittura di tacitare le piccole vittime. Ogni psicologo
sa che la prima condizione per liberarsi di un trauma è di parlarne. Viene
ancora da chiedersi se la pedofilia dev'essere punibile qualora non violenta
e col consenso per esempio per un'età che va dai 14 ai 16 anni. Un
rapporto sessuale di una o un diciottenne che va con un quindicenne dev'essere
considerato un reato? Quando non c'è il consenso o nei casi di
violenza sussiste in ogni caso il reato, prendendo in considerazione
se viene attuato con o senza penetrazione, con o senza danni
fisici e/o psichici. I danni psichici non sono facili da valutare e
possono uscire fuori anche dopo molto tempo. Spero che questo
mio articolo serva per approfondire l'argomento e per togliere il
vizio di nascondere questo grave peccato.
 Peter Boom http://www.pansexuality.it
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4 maggio 2010
"MESSINA, un ponte fantasma" by Peter Boom
L'amico Peter Boom, da qualche mese impegnato sul set di "Habemus Papam" - il nuovo film di Nanni Moretti - mi ha inviato questo suo nuovo, interessante articolo, che pubblico di seguito.
L.B.
MESSINA, un ponte fantasmadi Peter Boom  Messina, il
cosiddetto ponte Berlusconi tanto discusso verrà mai realizzato? E'
uscito da poco un interessante libro (255 pagine) per i tipi della M.E. Architectural
Book and Review intitolato “IL PONTE SULLO STRETTO, Rischi, Dubbi,
Danni e verità nascoste”, curato da Carlo Mancosu. Il libro tratta
esaurientemente tutti i diversi aspetti riguardanti la eventuale
costruzione del ponte come quelli strutturali, ambientali, sismici ed economici
studiati a fondo da esperti di ognuno di questi settori. Ne esce
fuori un quadro desolante che ne contesta la realizzazione. Il ponte
si troverebbe in una zona a forte ventosità, sede inoltre di faglie attive
e quindi senza i necessari requisiti di sicurezza. Reggio Calabria e
Messina furono rase al suole dal terremoto nel 1908 e non può
essere una buona idea di costruire proprio in quel luogo un ponte a
campata unica più lungo del mondo. Anche le spese per la
costruzione verrebbero a pesare praticamente sul già enorme debito
pubblico statale italiano ( 1.762 miliardi, il 115,8% del prodotto
domestico), malgrado le solite assicurazioni che tutto verrà finanziato
da privati. Un ulteriore pericolo è che i fondi destinati alla
costruzione del ponte di Messina vengano dirottati verso Mafia e
'Ndrangheta, i quali controllano notoriamente la maggior parte dei
lavori pubblici nel Sud dell'Italia. Anche i danni ambientali
sarebbero ingenti, le navi ultramoderne di tipo chiamate post
panamax, sia da crociera che portacontainer, superano l'altezza massima
per poter passare sotto il ponte e sarebbero quindi costrette a circumnavigare
la Sicilia per arrivare nei porti italiani. Ma queste sono soltanto
alcune delle controindicazioni descritte in questo libro corredato da informazioni
techniche, da grafici, disegni e tante bellissime fotografie. Buona
lettura!
 Peter Boom
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12 marzo 2010
"REGOLE O NON REGOLE, LEGGI O NON LEGGI" articolo di Peter Boom
ITALIA: PAESE DEL MAL-GODI presentazione di Luca Bagatin
Peter Boom esordisce in questo suo nuovo articolo con una cosa che
abbiamo peraltro denunciato in questi giorni: l'incompetenza di taluni
esponenti del PdL nella presentazione delle liste elettorali per le
regionali del 28 e 29 marzo prossimi.
Una vergogna che certo ridicolizza il governo ed il PdL tutto.
L'Italia è il Paese dalle troppe leggi e regolamenti. Leggi e
regolamenti che valgono per qualcuno, ma non per tutti. Chissà mai
perché.
E' il Paese della Casta della politica, della magistratura, degli Ordini professionali.
E' il Paese degli irresponsabili (come i magistrati che, se mandano in
galera un innocente - oltre a non pagare di tasca propria - continuano a fare la loro
bella carriera).
E' il Paese che - dimenticando la lezione di civiltà dell'ottimo
Sindaco di Roma Ernesto Nathan - preferisce farsi dettar legge dal
Vaticano.
Peter Boom denuncia questo e molto altro ancora.
Mi sento solamente di dissentire per quanto concerne i talk-show che qui, l'amico Peter, difende.
I talk-show proposti dal disservizio pubblico radiotelevisivo, gestiti
da Vespa passando per Santoro e Floris, non sono che delle
macchine-mediatico-deformative ad uso e consumo dei loro stessi
presentatori.
Indegni di un Paese ove è consentito il libero ed aperto confronto.
Confronto possibile laddove non esistessero faziosità politiche o di
comodo ed ove i palinsesti non inseguissero mere logiche commerciali. L'opposto, insomma, di quanto avviene nella Rai-Tv.
 Luca Bagatin
REGOLE O NON REGOLE, LEGGI O NON LEGGI di Peter Boom
  
Brutta crisi politica a causa della probabile stupidità di politici che non riescono a consegnare entro il giorno e l'ora stabilita la lista dei candidati di un partito politico. Un bell'esempio di efficienza che non dà molte speranze di buon governo. Proteste varie, regole in corso di sregolazione! Ma bisogna rendersi ben conto che questa sregolazione creerebbe un gravissimo precedente in un paese nel quale la giustizia viene già tanto calpestata da chi si sente più forte. Fare in modo che le leggi e le regole vengono ignorate o cambiate a secondo la convenienza del momento vuol dire che tutte le leggi o regole possono venir depredate dal loro significato e valore. Così un paese lo si manda ulteriormente allo sfascio. Già il sistema fiscale fa acqua da tutte le parti come anche l'apparato giudiziario che, grazie a politiche volutamente sbagliate, non riesce a funzionare in modo efficiente. In questo modo la legge non riesce ad essere uguale per tutti. Infatti le carceri sono, malgrado gli sforzi delle Forze dell'Ordine, piene di gente povera e diseredata. Chi è ricco o potente riesce quasi sempre ad evitarla o ci rimane solo per poco tempo. Anche per ciò che riguarda la libertà d'espressione nel campo multimediatico siamo oramai vittime di una censura sfrenata attuata da chi esercita il proprio potere su giornali e televisioni. Ora ci hanno tolto pure i talk-show! Non esiste l'uguaglianza neanche per il Vaticano, che dovrebbe invece essere la principale forza morale per difendere le leggi contro la pedofilia e le truffe finanziarie (IOR). Il portavoce ha dichiarato semplicemente che “è sbagliato accusare solo il clero”. Sic! Il grande teologo Hans Küng ha affermato che abolire la regola del celibato è l'unica soluzione per abbattere l'epidemia pedofila dei preti che è stata vergognosamente tenuta segreta anche da un documento firmato dallo stesso Papa. Molte violenze su bambine e bambini stanno venendo alla luce, ma sembra che sia solo la punta dell'iceberg, in paesi come il Canada, gli Stati Uniti, Austria, Germania ed ora anche in Olanda. In Italia, dopo alcuni processi per la maggior parte oscurati, si stanno raccogliendo voci su certe parrocchie, collegi ed istituti religiosi dove avvenivano regolarmente abusi sessuali ai danni delle piccole vittime, risolti finora quasi soltanto con lo spostamento di questi preti orchi in altre sedi, da dove potevano ricominciare senza molti problemi con i loro sadici divertimenti. Anche in questi casi le regole e le leggi sono state a lungo calpestate, non dimostrando alcun valore contro la prepotenza ed il predominio forte di certe istituzioni. Quando un cittadino qualsiasi viene trovato colpevole di atti di pedofilia viene immediatamente arrestato e giustamente condannato a pene severe. Peggio è mettere il segreto su questi peccati gravissimi, un delitto che si dovrebbe chiamare “PLURIFAVOREGGIAMENTO DELLA PEDOFILIA”, tanto più inaudito per una istituzione religiosa che si vanta di essere difensore di moralità, soprattutto nei riguardi di minori che non si possono difendere.
 Peter Boom www.pansexuality.it
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22 febbraio 2010
IL PAPA E LA PEDOFILIA articolo by Peter Boom
Chi fa violenza ad un bambino commette il più atroce crimine contro l'umanità.
Perché il bambino è, invero, il nostro "Io" più profondo. La nostra dimensione interiore.
 Luca Bagatin
IL PAPA E LA PEDOFILIA di Peter Boom

Più in basso il comunicato stampa della Santa Sede (da internet Yahoo) nel quale il Papa se la prende con i suoi sacerdoti pedofili e con i vescovi che hanno taciuto sulle malefatte dei loro dipendenti. Il primo a dare le dimissioni dovrebbe essere proprio lui Joseph Ratzinger e se fossero ancora in vita anche i suoi predecessori, che tutti hanno cercato di nascondere e di imporre il segreto sui tantissimi casi (moltissimi ancora non scoperti)che hanno rovinato tante vite di ragazze e ragazzi innocenti costretti a subire le represse voglie sessuali clericali. Malgrado il fatto che Papa Benedetto XVI sia considerato "non processabile" grazie alla sua alta carica in qualità di Capo di uno Stato straniero dovrebbe essere così cristiano da consegnarsi immediatamente alle Forze dell'Ordine per farsi poi giudicare dal Tribunale per i Diritti Umani per PLURIFAVOREGGIAMENTO DELLA PEDOFILIA in quanto ha firmato il documento che ha imposto il segreto sulla pedofilìa all'interno della chiesa cattolica con il risultato che i preti trovati colpevoli venissero soltanto trasferiti ad altre sedi da dove hanno continuato impunemente ed ancora più tranquilli con le loro turpe azioni. Bisognerà altresì appurare la connivenza di tutti i prelati dei quali nessuno mai ha protestato pubblicamente contro le aberranti direttive della Santa Sede. Tutto questo era già noto da parecchi anni! Tutti i fedeli ed i credenti sono stati traditi da questa gerarchia vaticana e dovrebbero far sentire forte le loro voci.
 Peter Boom. (Articolo da Yahoo in data 16 febbraio 2010) Papa Benedetto XVI ha detto ai vescovi irlandesi, parlando dello scandalo sulla pedofilia che ha scosso la Chiesa cattolica, che l'abuso sessuale sui bambini da parte di sacerdoti è un "crimine abominevole" che deve essere affrontato con determinazione, fa sapere il Vaticano. "Il Santo Padre ha osservato che l'abuso sessuale sui bambini e i giovani non è solo un crimine odioso ma anche un peccato grave che offende Dio e ferisce la dignità della persona umana creata a sua immagine".
Papa Benedetto XVI, i 24 vescovi irlandesi e gli alti funzionari vaticani si sono incontrati dopo lo scandalo emerso in Irlanda in seguito al Rapporto Murphy, dove si condannano gli abusi contro i bambini perpetrati da alcuni preti cattolici in Irlanda.
Nel rapporto, pubblicato a novembre, si sostiene che la Chiesa abbia nascosto "in maniera ossessiva" questi abusi sui bambini, perpetrati nell'arcidiocesi di Dublino dal 1975 al 2004, e abbia messo in atto una politica del "non chiedere e non dire".
I colloqui, i primi di questo tipo in Vaticano in otto anni, sono serviti per mettere a punto un piano di azione e potrebbero portare ad altre dimissioni all'interno della gerarchia ecclesiastica irlandese. Quattro prelati, per altro, si sono già dimessi.
"Mentre ci rendiamo conto che l'attuale situazione dolorosa non sarà risolta rapidamente, (il Papa) ha sfidato i vescovi ad affrontare i problemi del passato con determinazione e risolutezza, e ad affrontare la crisi presente con onestà e coraggio", ha aggiunto il comunicato.
I vescovi "hanno anche enfatizzato il loro impegno alla collaborazione con le autorità civili in Irlanda - del Nord e del Sud - e con il Comitato nazionale per la salvaguardia dei bambini nella Chiesa cattolica in Irlanda per garantire che gli standard, le politiche e le procedure della Chiesa rappresentino la migliore pratica in quest'area", si legge nella nota.
Il rapporto Murphy sostiene che tutti i vescovi di Dublino fossero a conoscenza di alcune denunce, ma che fossero più preoccupati di proteggere la reputazione dell'arcidiocesi che di salvaguardare i bambini.
Quattro vescovi hanno già rassegnato le loro dimissioni, e il Papa le ha già accettate in uno dei casi. Il gruppo "One in Four", del quale fanno parte alcune vittime, ha già fatto un appello ai vescovi irlandesi coinvolti in questa "cultura di omertà", chiedendo loro di rassegnare le proprie dimissioni.
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10 febbraio 2010
IL RAZZISMO articolo by Peter Boom
IL RAZZISMO E FRANCO BASAGLIA presentazione di Luca Bagatin
Peter Boom parla qui di razzismo ed io tiro fuori, in questa breve presenzatione, Franco Basaglia. Sarà
che non ne parlavo da tempo (dico subito che me ne scuso e che me ne
rammarico, in quanto è stato anche tema (im)portante di questo blog),
sarà che mi sono commosso nel vedere la fiction che gli è stata di
recente dedicata in tv. Rarissimo esempio di servizio pubblico nella
cloaca massima della Televisione di Stato. Franco Basaglia aveva la
capacità di vedere i matti per quel che erano: persone. Persone che gli
altri evitavano per timore. Un timore dovuto alla non conoscenza, alla
non comprensione. Alla non-ricerca di quell'interiorità che ci rende
tutti un po' speciali e quindi anche unici. Ecco, penso che il razzismo origini da questo: dalla non
comprensione dell'altro e,
forse se non sicuramente, dalla non comprensione di sé stessi. L'amico
Peter - in questi giorni impegnato nelle riprese di "Habemus Papam", il
nuovo film di Nanni Moretti, nel quale impersonerà (ironia della sorte)
il ruolo di un cardinale, lo spiega molto bene. E non aggiungo altro, lasciandovi direttamente al suo libero articolo.
 Luca Bagatin
IL RAZZISMO
di Peter Boom

Il razzismo, l'apartheid, la discriminazione, la xenofobia, l'omofobia, l'esclusione, il mobbing.
Che brutte parole!
Parole, direbbe lo psicologo, che
vengono messe in pratica da chi ha paura per il “diverso”, del “nuovo”
e da chi vuole apparire superiore di altri. La paura o fobia
interiorizzata per chi è diverso significa che in realtà abbiamo paura
delle diversità nostre, quelle che portiamo dentro il nostro inconscio.
Questo può creare gravi problemi di comunicabilità con gli altri, oltre
a odio e incomprensioni varie fino a sfociare talvolta in azioni
criminali anche di massa come l'eliminazione di interi popoli. Uno dei
più recenti esempi di sterminio di milioni di persone incolpevoli è
stato ordito dal nazismo contro gli ebrei e anche da regimi comunisti
ed altri dittatori vari.
Un signore ultimamente ha detto: “più extracomunitari, più delinquenza”.
Una generalizzazione atroce e forse
avrebbe dovuto dire: più discriminazione, più sfruttamento indegno
(Rosarno docet) e più criminalità. Criminalità non tanto da parte di
questi poveri che lavorano per 5 euro al giorno e con i quali è fin
troppo facile prendersela, ma dalla parte degli sfruttatori mafiosi ed
anche da amministrazioni conniventi ivi compreso lo Stato.
Chi ha pronunciato queste parole le
ha dette con grande cognizione pubblicitaria che in questo caso si
potrebbe definire come populismo nazista, come uno che semina odio
pensando di guadagnare in questo modo consenso popolare e voti.
Abominevole!
Inoltre quel signore, che ha la mia
età e che ha fatto il cantante come l'ho fatto anch'io, non si è reso
conto di aver gravemente offeso tutti coloro che sono emigrati
dall'Italia, quegli italiani che vivono degnamente all'estero e che
occhio e croce sono duecento milioni, ossia quasi quattro volte
l'attuale popolazione in Italia. A questi poi si sommano anche tutti
coloro, soprattutto giovani, che tuttora scappano per trovare una più
equa posizione all'estero, spesso le migliori teste che qui non
riescono a costruirsi un futuro.
Il popolo italiano è un misto di razze e già l'antica Roma era uno dei migliori esempi di tollerante convivenza.
Un altro brutto sintomo
discriminatorio è costituito dall'imposizione della croce nelle aule
giudiziarie, nelle scuole, negli ospedali e chissà tra non molto anche
nelle nostre case.
Quel povero Cristo inchiodato
sadicamente ad una croce che non è quella di quel periodo ma di circa
quattro secoli dopo, simbolo che sembra dirci che ci deve essere sempre
qualcuno che si sacrifichi per noi e per i nostri spesso inesistenti
peccati.
Ma... forse molta gente sta aprendo
gli occhi e anche a Viterbo, capoluogo arretrato e governato malissimo,
ho visto sale strapiene e con gente in piedi alle conferenze di
coraggiosissimi giudici antimafia, quali Caselli, Imposimato ed
Ingroia, tutti applauditissimi e con Beppino Englaro che ha saputo
tramutare il suo immenso dolore in forza di lotta sfidando una
gerarchia vaticana sadica, corrotta e contronatura impegnata ad
impadronirsi sempre più della nostra vita, della nostra morte e del
nostro sesso.
Per difendere l'imparzialità nelle
aule giudiziarie conosciamo l'impegno ed il sacrificio del giudice
Luigi Tosti recentemente sollevato dal suo incarico dal CSM, decisione
che ora sarà al vaglio della Corte Europea di Strasburgo.
Un simbolo religioso o politico è
senza alcun dubbio di parte e andando avanti così c'è da aspettarsi che
tra poco nelle aule giudiziarie, in quelle scolastiche e negli ospedali
ci dovranno mettere anche la mezza luna e perché no la falce ed il
martello per darcelo in testa. NO GRAZIE!
Una ulteriore schifezza (uso proprio
questa parola) è il cosiddetto processo breve a danno di moltissima
gente onesta che magari ha sgobbato una vita intera per mettere da
parte un gruzzolo investito in società truffaldine (Parmalat, etc.),
per aver acquistato una casa costruita con falsi permessi (li chiamano
anche permessi facili) o per aver subito nocumento alla propria salute
per inquinamento, malasanità, etc. I loro processi verrebbero
semplicemente cancellati, le richieste di risarcimento annullate e
anche molti avvocati rimarrebbero così, dopo anni di lavoro, senza la
loro parcella.
Molti delinquenti invece non pagheranno per le loro colpe.
L'elenco è lungo, lunghissimo e
sarebbe da pensare ad una class-action per esigere dallo Stato il
risarcimento dei danni che deriverebbero da una legge simile. Una
ingiustizia inconcepibile per uno Stato democratico.
E' triste vedere un paese così
favoloso, ricchissimo di risorse umane e materiali, bellezze naturali,
storiche e artistiche, in questo stato di degrado. Il disordine è
voluto politicamente per dare la possibilità ai potenti di poterci
sguazzare dentro come meglio desiderano.
La politica sembra ormai in mano agli
egoistici interessi di pochi potenti, nonché di una gerarchia
ecclesiale decadente che giocando con ipocrite parole imbroglia,
ricicla e tranquillamente delinque, di mafie sempre più potenti e
sempre più impunite.
Ma dove vogliono mandarci? All'inferno? 
Peter Boom
http://www.pansexuality.it
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15 gennaio 2010
UN AMORE SENZA FINE romanzo a puntate by Luca Bagatin (CAPITOLO QUATTORDICESIMO ed ultimo)
Eccoci dunque arrivati al capolinea.
Capolinea del FEUILLETTON "Un amore senza fine", che scrissi nel 1993 all'età di quattordici anni.
Non è un bel romanzo, ma....vi avevo avvertiti. Manca di pathos, ma
soprattutto di una vera struttura organica, finanche con personaggi
meglio caratterizzati.
Ad ogni modo e comunque, vi ha tenuto "compagnia" per tre mesetti buoni
per cui.....se proprio proprio vi venisse in mente di rileggervelo (e/o
di leggerlo per la prima volta !) sarà sufficiente che clikkiate sulla
rubrica FEUILLETTON di questo blog in alto a destra.
Buon quattordicesimo ed ultimo capitolo, dunque.
Preparate i fazzoletti. Ne avrete bisogno.

Luca Bagatin Capitolo
quattordicesimo

Scontro finale
Il
giorno seguente, il Barone Von Grimbukow e l' attendente Franz,
giunsero a Francoforte.
I due
si diressero verso il fortino austro-prussiano, vi entrarono e
vennero informati dal Capitano che il Generale era stato ucciso da un
giovane sconosciuto che era poi riuscito a fuggire con una ragazza.
Immediatamente
Mark pensò fosse stato Einrich e, insieme a Franz, si apprestò a
controllare tutte le locande della città, finchè, dopo una lunga
ricerca, Von Breith e la Duchessina vennero scoperti da Franz mentre
si baciavano appassionatamente dietro al muretto di una casupola.
Subito
l’attrndente avvertì il Barone , il quale corse di gran carriera.
-
Questa volta per voi sarà la fine Von Breith. Vi prometto che vi
farò rimpiangere il giorno in cui avete messo gli occhi su Verusca!
- disse Von Grimbukow sguainando la spada e rivolgendosi ad Einrich,
il quale in tutta risposta: - Barone, non sapete far altro che
combattere! Non vi importano i sentimenti di questa ragazza? Non vi
preme conoscere ciò che pensa? -
- Le
donne non pensano, non sono loro a decidere la loro sorte, ma siamo
noi uomini a pensare per loro! - disse Mark adiratissimo.
-
Questa è la più grande stupidaggine che abbia mai udito, Barone! -
ribatté Einrich, che con uno scatto fulmineo estrasse la spada e la
incrociò con quella di Von Grimbukow. Iniziò così uno scontro all'
ultimo sangue.
Alcuni
istanti dopo Mark, continuando sempre a tirar di scherma, ordinò
all’attendente e ad un fante prussiano che passava da quelle parti,
di legare stretta Verusca all’albero più vicino e di sorvegliarla,
in modo che non potesse fuggire.
Franz
ed il soldato eseguirono l' ordine: la legarono ad un ciliegio che si
trovava nel giardino di una casa abbandonata e la sorvegliarono.
Nel
frattempo il sanguinoso duello proseguiva ed entrambi i cavalieri
riportavano profonde ferite al torace e alle braccia.
Von
Grimbukow, stanco, per terminare il combattimento con la sua
vittoria, estrasse la pistola che aveva alla cintura e la puntò
verso Einrich, pronto a far fuoco.
Il
ragazzo tuttavia gliela fece cadere in terra con la punta della spada
e lo trafisse senza alcun rimorso.
Franz,
fedele servitore del Barone, vista la scena gridò: - Von Breith! Hai
ucciso il Maggiore e per questo la tua amata morirà! -. Subito dopo
estrasse la pistola, la puntò verso Verusca, legata, e ordinò al
fante prussiano: - Soldato, uccidiamo questa donna, così
vendicheremo la morte del Maggiore Von Grimbukow! -
Il
soldato non esitò a caricare il fucile e a puntarlo contro la bella
Verusca, pronto a far fuoco all' ordine di Franz.
- No,
non potete ucciderla, no... - gridò istintivamente Einrich
parandosi davanti a Verusca nell’istante in cui i due fecero fuoco.
Le pallottole affondarono nel petto di Einrich togliendogli la vita
in quella così giovane età.
Allarmati
dagli spari, accorsero dei granatieri prussiani guidati dal Principe
Federico, i quali videro la Duchessina brutalmente legata al ciliegio
e i due assassini dinanzi a lei che la stavano deridendo.
Il
Principe ereditario si rivolse ai due brutti ceffi dicendo: - Voi due
manigoldi avete ucciso un libero cittadino di Prussia, nonché mio
amico; legato e deriso la Duchessina di Brema e per questo sarete
fucilati domani all’alba davanti a tutti i vostri camerati! -
I due
vennero quindi condotti al fortino dalle guardie e Verusca venne
liberata da Federico, il quale si fece raccontare l’accaduto dall'
inizio e, avendo un’animo sensibile e delicato, non riuscì a
trattenere le lacrime.
Einrich,
con quell' eroico gesto, aveva sacrificato la sua stessa vita per la
sua amata, simbolo del suo eterno amore per Verusca.
 
Fine
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29 dicembre 2009
Un ulteriore riconoscimento per Peter Boom
L'amico e collaboratore di questo blog, Peter Boom, ha ricevuto un ulteriore riconoscimento scientifico relativamente alla sua attività divulgativa nel campo della sessuologia. Riporto di seguito il comunicato stampa che Peter mi ha fatto pervenire.
L.B.

L'autore della Teoria e la Filosofia
della Pansessualità Peter Boom è stato nominato “Member of the
SAIHS-Scientific Advisory Board ( http://www.saihs.org),
una organizzazione di studiosi di sessuologia fondata grazie
all'impegno del professor R.Y. Jalali, direttore della South Asia
Institute for Human Sexuality. Il Comitato Scientifico e di
Consulenza dell'Istituto per la Sessualità Umana nel Sud Asia è
formato da eminenti personalità accademiche nel campo della
sessuologia internazionale attivi nel Pakistan, nell'Africa del Sud,
a Vanuatu, in Egitto ed ora anche in Italia. Peter Boom (
http://www.pansexuality.it
) reputa un grande onore di essere stato accettato nel suddetto
Comitato in Paesi che vantano una importante cultura antica, una
mentalità spesso diversa ma aperta ad una nuova concezione della
sessualità umana come descritta nella sua teoria e filosofia della
pansessualità. Negli ultimi anni, soprattutto grazie ad alcuni
congressi internazionali (European Federation of Sexology) ed a
internet, la sessuologia moderna si sta affermando
internazionalmente. Il professor Erwin.J.Haeberle della Humboldt
University di Berlino con il suo sito (http://www2.hu-berlin.de/sexology
), accessibile gratuitamente, tradotto in moltissime lingue e che
copre i tanti aspetti della sessuologia in modo molto esauriente, è
il motore più importante di questa internazionalizzazione
scientifica.
   
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