5 dicembre 2013
Legge sul finanziamento pubblico ai partiti e legge elettorale incostituzionali: le forze politico-parlamentari facciano ammenda e decadano
Solo pochi giorni fa è stata sollevata
davanti alla Consulta l'incostituzionalità del finanziamento
pubblico ai partiti, dal 1997 ad oggi. Ed infatti, se ci si ricorda
bene, il Parlamento tradì più volte l'esito referendario che,
invece, prevedeva la totale abolizione del finanziamento pubblico ai
partiti !
Oggi la Consulta stabilisce che la
legge elettorale denominata “Porcellum” è incostituzionale.
Siamo dunque di fronte a casi
gravissimi che vedono coinvolte le forze politico-parlamentari degli
ultimi vent'anni che, queste leggi, hanno sostenuto, scritto e
votato. Da non dimenticare, peraltro, che esiste una figura di alto
profilo istituzionale che dovrebbe essere garante della Costituzione,
ovvero il Presidente della Repubblica. C'è da chiedersi, infatti,
ove fossero e che cosa facessero i Presidenti della Repubblica
italiana dal 1993 ad oggi e perché abbiano abdicato al loro ruolo di
garanti.
C'è da chiederselo, perché
disattendere la legge più importante dello Stato, ovvero quella su
cui si fonda la Repubblica italiana, è atto gravissimo che andrebbe,
pertanto, perseguito per legge.
Andrebbero come minimo sanzionate le
forze politiche che hanno permesso che certe leggi incostituzionali
fossero scritte e votate e così i relativi parlamentari ed organi
istituzionali che ciò hanno permesso.
Sarebbe infatti ancor più grave se a
codesti parlamentari o figure istituzionali fosse ancora permesso di
occupare il posto che occupano e/o hanno occupato. Sarebbe una vera
beffa ed una vera ingiustizia.
La Costituzione, piaccia o non piaccia,
è questa e pertanto va rispettata. Diversamente si avvii un percorso
costituente atto a modificarla. Ma sin tanto che tale percorso non è
stato avviato, prego, si rispettino sia la Costituzione che le
relative leggi dello Stato.
La medesima cosa, infatti, valga per le
leggi elettorali.
Inutile discutere tanto, visto che
l'unica legge elettorale costituzionalmente ammissibile – come
nelle intenzioni dei Padri Costituenti - è quella proporzionale
pura, con le preferenze, senza alcun premio di maggioranza e senza alcuno sbarramento.
Chiunque voglia altre leggi elettorali
si adoperi per avviare un processo costituente, mediante l'elezione
popolare di un'apposita Assemblea Costituente. Tutto ciò è
lapalissiano, ma pare che i politicanti nostrani tutti - dal Pd al
PdL, passando per i centristi, sino ad arrivare ai grillini – non
l'abbiamo compreso e seguitino a sbraitare, nel totale disiniteresse
di un elettorato che si sente – e giustamente – preso in giro.
Qualcuno dica poi a Renzi e Berlusconi,
a Grillo e alla Bernini, a Segni e a Cuperlo, che non è
assolutamente vero che il proporzionale puro non garantisce la
governabilità. La Prima Repubblica, passata alla storia quale
“Repubblica del proporzionale” - quando ancora esistevano i
partiti veri e seri - ha dimostrato che la governabilità e la
stabilità erano garantite eccome ! Dal 1948 sino al 1993 abbiamo
avuto governi di coalizione Dc-Psi-Pri-Psdi-Pli !
L'ingovernabilità, diversamente, è
nata con un maggioritario imposto da forze (im)politiche (più
“comitati elettorali” che forze politiche) inventate lì per lì
che, peraltro, con i loro astrusi nomi (da Forza Italia sino al nuovo
partito di Alfano NCD, dal Pd sino al Moviento 5 Stelle) ancora
campeggiano nelle schede elettorali che, fortunatamente, sempre
maggiori elettori snobbano bellamente.
Ora, visto che la legge elettorale
vigente dall'ormai lontano 2005 - ovvero il “Porcellum”- è stata
giudicata incostituzionale, anche il vigente Parlamento deve essere
dichiarato illegittimo. Anche qui, la cosa, appare lapalissiana, a
meno che non vogliamo dare un'interpretazione capziosa del tutto. E
non sembra proprio che sia il caso.
Sarebbe dunque corretto andare al voto,
con il proporzionale puro e candidando solo personale politico che
non abbia né scritto né mai votato leggi incostituzionali.
Sarebbe corretto inoltre che, lo
ribadiamo, quelle forze politiche che in tutti questi anni hanno
sostenuto, scritto e votato leggi incostituzionali in Parlamento
fossero sanzionate (magari pecuniariamente, così da rimpinguare le
casse dell'erario con danaro finalmente non proveniente dalle tasche
dei contribuenti, bensì da quelle dei politicanti).
Chi scrive, ad ogni modo, seguiterà a
non andare a votare e ad invitare il prossimo a non votare per un
sistema che per troppi anni ha preso in giro l'elettorato.
Chi scrive, infatti, sostiene da
qualche tempo che, forse, in luogo di elezioni politiche, sarebbe ben
più democratico e civile tornare all'esempio dell'Agorà dell'Antica
Grecia, ovvero al sorteggio fra tutti i cittadini aventi diritto al
voto, compresi fra 18 e 65 anni (oppure fra i maggiori di 30 anni,
proprio come nell'Antica Grecia).
In questo modo non solo l'Italia intera
sarebbe davvero rappresentata - anche dal “signor nessuno”
abituato a subire le angherie della politca nostrana - ma non ci
sarebbero nemmeno lotte fra fazioni contrapposte.
Forse, allora, sarà il buonsenso della
massaia e quello del commerciante/imprenditore, dell'operaio e del
disoccupato a prevalere.
Certamente sarebbe un sistema migliore
di quello attuale e costringerebbe i cittadini italiani tutti a
mettersi in gioco davvero, in prima persona, senza mediazioni
partitiche.
 Luca Bagatin
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4 novembre 2013
La mia scelta laica eretica-erotica
Confesso, che poi non è nemmeno una
confessione per chi mi conosce bene, di essere sempre stato un
eretico.
Eretico in politica, nella vita privata
ed in ambito culturale.
Ho fatto parte, sin da quando avevo
sedici anni, di molti partiti politici ad esempio. Ne sono stato
iscritto e talvolta ho ricoperto anche diverse cariche pubbliche, per
così dire. Purtuttavia ho sempre e solo pensato con la mia testa e
sono sempre rifuggito dalle ideologie e dai feticismi-fanatismi di
partito.
Per me concetti quali “centralismo
democratico”, oppure “disciplina di partito” sono sempre stati
estranei ed astrusi.
Ho sempre avuto di fronte e per scelta
personale, invece, poche ma chiare idee: libertà individuale
spasmodica, laicità, onestà intellettuale e morale, arte e
bellezza.
Allorquando queste prospettive
collimavano con il tal partito, solo allora mi inscrivevo e iniziavo
a lavorare...per portare avanti questi e solo ed unicamente questi
princìpi.
Entrai così nei Verdi (salvo un
rapidissimo passaggio nei giovani comunisti di Rifondazione, ma solo
perché a sedici anni avevo letto quasi tutto Marx e ne rimasi
affascinato...pur per un brevissimo lasso di tempo), successivamente
bazzicai fra i Radicali, poi mi iscrissi ai partiti della galassia
liberalsocialista ed infine approdai al Partito Repubblicano Italiano
e, più recentemente, prima dando una mano al movimento di Oscar
Giannino e poi riproponendo Ilona Staller in politica - ideandone la candidatura - mi candidai
con lei nel Partito Liberale Italiano alle Amministrative romane, sperendo così di
“erotizzare” gli “sclerotizzati” laico-liberali (che, fu subito evidente, preferirono rimanere "sclerotizzati").
Frequentai così, e per bene, le varie
anime della sinistra, almeno quella autentica, libertaria e laica.
Pur discostandomi sempre dalla ideologia e dalle visioni ideologiche,
feticistiche e voyeuristiche del partitismo.
Invero, alla fine della fiera, nell'ambito di tali partiti non riuscii a soddisfare appieno i miei princìpi e
così, in quasi vent'anni di militanza, me ne discostai totalmente,
preferendo non avere più tessere di partito.
Del resto nell'ambito dei medesimi
partiti feci sempre di testa mia: prima teorizzando (anticipando i
tempi su quella che sarebbe diventata la Rosa nel Pugno)
un'unificazione fra Verdi-Radicali e Socialisti e, successivamente,
puntando ad un polo laico che si battesse per le libertà civili,
sessuali, sociali ed economiche, contro il Potere Pd-PdL (anticipando
per molti versi le denunce del Movimento Cinque Stelle). Ciò non
avvenne né, credo ormai, in ambito politico-partitico, potrà mai
avvenire.
I partiti ragionano secondo regole
fisse, alchimie stantìe e di Potere, senza alcuna onestà morale ed
intellettuale, mentre il sottoscritto crede nell'eresia,
nell'erotismo e dunque anche nell'erezione, che è aspetto condannato
e combattuto dalla “cultura” dominante del
Potere-Prepotente-Impotente (PPI).
I Radicali, almeno per ciò che attiene
al periodo dei mitici Anni '60 e '70 (e per certi versi '80), furono gli unici a comprendere
la necessità di un linguaggio diverso. Un approccio nuovo alla
politica-partitica-sclerotica. Introdussero l'arte, l'erotismo, la
goliardia nelle loro battaglie di libera-Azione, ovvero di
liberazione. Il Partito Radicale fu, per decenni, il partito delle
donne, degli ecologisti, degli omosessuali, dei transessuali, delle
prostitute, dei libertari, liberisti, libertini, anarcosocialisti,
degli spiritualisti e delle pornostar.
Fu il partito del sincretismo fra Sacro
e Profano. Dell'intelligenza controculturale che, negli USA,
affondava le sue radici nella cultura beatnik, mai approdata davvero
(nonostante i contributi di Nanda Pivano) nelle coste della buonista,
bigotta, conformista, clericofascista e cattocomunista Italia.
Purtroppo anche i Radicali, con gli
anni, si sono mutati e globalizzati. Ovvero inglobalizzati in un
sistema conformista-consumista e di Potere al punto che – e non è
un caso – oggi Emma Bonino siede al governo della Famiglia
Letta-Berlusconi.
Quanto ai verdi, socialisti, liberali e
repubblicani, si sono divisi equamente le poltrone elargite loro dal
Potere dei Prodi, dei D'Alema e dei Berlusconi, dimenticando totalmente le loro
antiche battaglie e oggi rimanendo addirittura con il cerino in mano,
visto che non esistono più né verdi, né socialisti, né liberali,
né tantomeno repubblicani-mazziniani.
E' anche per questo che ho smesso di
andare a votare e farmi prendere per il deretano. La libertà,
l'eresia non hanno prezzo.
Mai rinunciare al pensare con la
propria testa, attraverso un constante studio ed approfondimento
della realtà.
Mai rinunciare a ciò per il Potere,
ovvero per quella che chiamano “politica” che, nei fatti, ne è
la sua più becera espressione e che da secoli danneggia
l'intelligenza umana.

Luca Bagatin
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30 agosto 2013
Il gioco delle tre carte dell'oligarchia al Potere
Tolgono l'IMU ed
ecco arrivare la Service Tax e, molto probabilmente, presto anche
l'aumento dell'IVA.
Ecco
come destra e sinistra al Potere fanno il solito giochetto delle tre
carte ai danni del contribuente/cittadino/consumatore.
Ed
ecco come il condannato Silvio Berlusconi, con la copertura del PD &
Compagni (come da vent'anni), può dire bel bello che lui l'IMU è
riuscito ad abolirla. Un falso perché, come vedremo, nel 2014 e a
partire già dal prossimo autunno, la classe politica inizierà a
presentarci il conto.
Come accatuto,
peraltro, in passato.
Eppure sarebbe stato
molto semplice. Abolire l'IMU, abbassare l'IVA attraverso
l'abolizione delle Province e delle comunità montane ed attraverso
l'accorpamento dei Comuni inferiori a 15.000 abitanti. Ecco già un
primo forte risparmio per le casse dell'erario. Poi si poteva pensare
ad introdurre un'unica tassa, ma a carico delle forze politiche (con
l'abolizione totale del finanziamento pubblico ai partiti, con
decorrenza immediata) e dei politici stessi, oltre che dei manager
pubblici, attraverso la riduzione del 60% degli stipendi. Una
“tassa”, per così dire, finalmente di equità e di giustizia
sociale a favore del Terzo Stato, in opposizione alle oligarchie al
Potere.
Qualcuno
dirà: ma a quel punto nessuno vorrebbe fare l'amministratore
pubblico ! Lo crediamo davvero ? Chiediamolo magari a qualche
inoccupato, con diploma o laurea e vedremo che cosa risponderà.
Purtroppo,
cari lettori, la politica non è mai stata l'arte del buonsenso ed i
Governi e le Istituzioni tutte devono per forza gravare sulle spalle
della collettività. Ma sino a quando ? Sino a quando la collettività
medesima lo permetterà loro.
Iniziamo
a non andare più a votare, a boicottare le elezioni - pacificamente
si intende - con sit in, volantinaggi, manifestazioni colorate.
L'obiettivo ? L'abbattimento della criminalità organizzata: dentro e
fuori dal Palazzo. Il trionfo del buonsenso. L'abbattimento
dell'invasività dello Stato e della politica nella vita e nelle
tasche dei cittadini...a tutto vantaggio unicamente di alcune
categorie.
Iniziamo a fare
politica, ma sul serio. Approfondendo, studiando, recuperando la
memoria storica perduta e non facendoci imbrogliare ed imbrigliare da
chi fa finta di...saperla più di noi. Da forze meditiche e mediocri
che prendono i nomi più assurdi, Pd, PdL, Scelta Civica, Movimento
Cinque...Stalle !
I vantaggi vanno
equamente ripartiti ed è venuto il momento che questi siano
ripartiti dai cittadini medesimi mediante un sistema che veda ridurre
il peso del carico fiscale, delle leggi, delle Istituzioni. Via
figure costose e inutili come il Presidente della Repubblica, se
questi non ha veramente funzioni di governo. Via superstipendi a
persone senza alcuna responsabilità, come Parlamentari o Senatori.
Via rimborsi spese igiustificati.
Che
i Ministri siano davvero Ministri, ovvero servitori del cittadino. E
come tali si comportino e percepiscano uno stipendio pari alla
professione che svolgevano precedentemente e non un euro di più. E
se sbagliano, nell'esercizio delle loro funzioni, che paghino di
tasca propria, così come di tasca propria paghino i magistrati, i
manager pubblici o lo stesso Presidente del Consiglio.
Stop
a nuove imposte e riduzione delle imposte in corso. Le risorse che si
ricavino da chi i danari li ha. Dalle seconde e terze case e dalle
tasche di chi ha pensioni e stipendi milionari. Ce lo impone il
buonsenso e l'onestà morale ed intellettuale di un Paese, l'Italia,
che tale onestà l'ha conosciuta solo negli ideali della Repubblica
Romana di mazziniana e garibaldina memoria.
Ideali
poi traditi da una partitocrazia corrotta e da governi che, ieri come
oggi, fanno il gioco delle tre carte sulle spalle della cittadinanza
tutta.
 Luca
Bagatin
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18 agosto 2013
L'immondo squadrismo al Potere
C'è
chi ancora oggi crede che abbia senso parlare di "sinistra"
o di "destra", come se si avesse ancora contezza di che
cosa significhino, o, meglio, significassero, questi due termini.
C'è
chi oggi difende Berlusconi e si definisce "di destra" e
talvolta anche "liberale", ma non si rende conto o fa finta
di non rendersene conto, che Berlusconi è il miglior amico dei
dittatori filo-comunisti e filo-islamisti d'occidente e oriente e,
quando era al governo, ha fatto i suoi interessi e/o quelli della
social-burocrazia.
C'è
chi oggi parla di diritti e libertà e si definisce "di
sinistra", ma al suo interno ha componenti omofobe, fascistoidi,
conservatrici sotto il profilo economico-sociale. E governa con
Berlusconi.
C'è
chi, poi, forte di aver passato anni ad essere imboccato da Mamma-Rai
(salvo essere stato stoppato da Craxi e forse giustamente), fa il
"figo" gridando alla piazza, foraggiato dal suo sodale
capellone che ha deciso che, ogni militante e ogni parlamentare,
devono essere delle pedine nelle loro mani.
Sembra
di essere in un film di Fellini ed invece è la realtà del Belpaese
o, meglio, del Brutpaese alle soglie del 2014.
Ah,
fra le altre cose c'è anche chi chiede la grazia per i
pluripregiudicati direttamente a Napolitano e chi sta pensando di
punire anche chi fuma nella propria automobile e non solo.
E'
il nuovo Ventennio, senza più il Duce, ma con tanti ducetti più o
meno incompetenti al comando di una nave che affonda.
Eppure
sarebbe molto semplice cambiare le cose, senza ideologie, partiti o
partitini. Basterebbe il buonsenso. Poche ma chiare regole.
Un possibile decalogo o giù di lì ?
Chi
scrive, ovvero il sottoscritto, ha proposto quello di "Amore e
Libertà" (www.amoreeliberta.blogspot.it)
1) piena trasparenza delle Istituzioni (anche attraverso l'Anagrafe
pubblica degli eletti)
2) che ogni carica
pubblica/istituzionale torni ad essere al servizio del cittadino,
ovvero percepisca uno stipendio onesto, in linea con la professione
svolta prima del precedente incarico e non eccedente.
3) che la
meritocrazia, l'onestà intellettuale e l'amore universale diventino
non solo o non tanto "termini di moda", ma siano praticati
quotidianamente
4) lotta ad ogni forma di
discriminazione, ovvero lotta al razzismo, all'omofobia, alla
massonofobia e all'odio religioso
5) attuazione di politiche
in favore della disabilità, con accesso delle strutture pubbliche e
private da parte dei disabili, anche per quanto concerne l'aspetto
ludico e sessuale
6) introduzione di una legislazione che
consenta il matrimonio omosessuale e che garantisca a tutte le
coppie i medesimi diritti delle coppie sposate. Adozioni
comprese.
7) introduzione di una legislazione che consenta
l'eutanasia legale ed il suicidio assistito, in apposite strutture e
con personale medico specializzato, anche sotto il profilo
psicologico, sull'esempio svizzero
8) introduzione di una
legislazione che legalizzi cannabis e derivati, con tutti i benefici
che ne possono derivare anche sotto il profilo industriale e
ambientale.
9) istituzione dei parchi dell'amore
10) lotta alla vivisezione, rispetto di
ogni forma di vita e difesa dell'ambiente
11) legalizzazione della
prostituzione 12) introduzione, nelle scuole, dell'ora di educazione sessuale
13) introduzione, nelle scuole, in luogo dell'”ora di religione”,
l'”ora di Storia delle religioni”
14) abolizione degli
enti inutili quali Province, consorzi, comunità montane.
Possiamo
anche aggiungere: aliquota unica, per tutti, al 20% ed IVA ridotta al
4%; separazione delle carriere dei magistrati e responsabilità
civile del giudice; nessun divieto di fumo, nemmeno nei locali
pubblici, salvo disposizione diversa del proprietario.
E
comunque lo ribadiamo: non c'è destra o sinistra che tengano, né in
Italia né in Europa.
Occorrono
buonsenso, passione, amore e senso estremo di libertà individuale e
dunque collettiva.
Mano
Stato, più individuo. Più cuore e mente. Burocrazia ridotta
all'osso e nessun incentivo per banche, grande industria e mafie più
o meno legalizzate.
Ci
riusciremo ? Per ora la strada è in salita e l'odio, l'oppressione e la criminalità...legalizzata
regnano sovrane.  Luca
Bagatin
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7 gennaio 2013
Alle elezioni politiche del 24 febbraio occorre abbattere la partitocrazia. Ovvero contrastare l'"Agenda Monti-Berlusconi-Bersani-Vendola-Grillo-Ingroia-Di Pietro-Maroni"
Che faccia tosta ! Che faccia tosta
Silvio Berlusconi criticare oggi Mario Monti, dopo averlo sostenuto
per oltre un anno al governo e, recentemente, avergli proposto di
guidare il PdL, quale candidato Premier di centrodestra. Che
faccia tosta Mario Monti, che prima non pensa nemmeno lontanamente di
candidarsi e poi fonda una lista di centro tutta sua. Che faccia
tosta Pierluigi Bersani, anche lui sostenitore di Monti della prima
ora e poi a lui contrario, che organizza anche delle primarie "di
popolo", ma riservandosi un "listino di candidati" da
piazzare nelle liste bloccate di questo porcellum di legge
elettorale. Che faccia tosta, questa partitocrazia, sostenitrice
del sistema delle banche centrali e della Fed, stampatrici di
cartamoneta e foriere di inflazione, a tutto danno dei cittadini
onesti, dei lavoratori e del mercato. Che faccia tosta, questa
partitocrazia sostenuta dal Vaticano, con la sua potente banca, lo
IOR ed i suoi traffici. Che faccia tosta, questa partitocrazia
che, con Monti - sostenuto praticamente da tutti - ci aumenta l'IVA,
comprimendo i consumi e danneggiando le famiglie con asprissime
imposte sulla casa e sul reddito. Che faccia tosta, Giuseppe Piero
Grillo, in arte "Beppe l'urlatore", che sbraita a destra e
a manca, denuncia il malaffare, salvo poi espellere chiunque la pensi
diversamente da lui. Che faccia tosta quei magistrati che, anziché
essere indipendenti come il loro alto ufficio e professione
richiederebbero, si candidano in politica, magari come Ingroia che sul
suo simbolo inserisce, "rubandolo", il bellissimo quadro di
ispirazione socialista di Giuseppe Pelizza da Volpedo, "Il
Quarto Stato", forse per non dire che la casta dei magistrati in
politica rappresenta un "Quinto Potere", l'ennesimo sulla
testa dei cittadini inermi. L'Agenda sul tappeto di queste
elezioni è unica e non si chiama solo "Agenda Monti".
Bensì "Agenda
Monti-Berlusconi-Bersani-Vendola-Grillo-Ingroia-Di Pietro-Maroni".
E' l'agenda della conservazione partitocratica ai danni degli
elettori. A contrastare tutto ciò solo due, piccoli movimenti
che, anche loro, hanno la faccia tosta di presentarsi pur con una
legge elettorale antidemocratica. Stiamo parlando di "Fermare
il Declino" di Oscar Giannino e Luigi Zingales e dei Radicali con la loro lista
"Amnistia Giustizia Libertà". Liste coraggiose guidate
da amici e compagni liberali, repubblicani e libertari. Per le
libertà economiche, i diritti civili ed i diritti sociali. Di tutti,
anche di coloro i quali, come diceva Pier Paolo Pasolini, "non
sanno di avere diritti". L'alternativa, insomma, è fra la
massa delle barbarie che hanno martoriato questo Paese, e le
minoranze sveglie, oneste e consapevoli, di questa nostra Italia. Che
merita, finalmente, civiltà e onestà intellettuale.
 Luca
Bagatin
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29 settembre 2012
Democrazia Natura Amore, Fermare il Declino, Radicali Italiani, Le Ali Alla Sicilia: ecco i movimenti laici, liberali, liberalsocialisti e libertari contro la partitocrazia e la mafiosità politica d'oggi
Ilona Staller, in arte Cicciolina, ex pornostar ed ex parlamentare del
Partito Radicale, ha ufficializzato la presentazione della lista
Democrazia Natura Amore alle prossime elezioni politiche italiane del
2013. Il programma è presto detto: colpire gli indennizzi dei
parlamentari e delle alte cariche pubbliche, le quali devono essere
rapportate al paniere di vita degli altri cittadini, senza esuberi;
abolizione dei senatori a vita, dei tribunali e dei giudici di pace ed
abolizione delle tasse universitarie, al fine di garantire l'istruzione a
tutti i meritevoli; riduzione
della pressione fiscale a partire da IVA, IRPEF ed IMU; limitazione
degli impieghi pubblici ad un membro per famiglia, così da evitare
indecorose "parentopoli". Questi, in sostanza, alcuni dei punti del
programma,
uniti a quelli di sempre della Staller: tutela dell'ambiente e dei
diritti degli animali; legalizzazione della prostituzione; introduzione
dell'educazione sessuale nelle scuole; legalizzazione della cannabis;
diritti civili dei carcerati, ecc. Da tempo, dalle colonne del mio blog, sostengo il movimento di Ilona Staller che, finalmente, ha deciso
di sciogliere le riserve e presentarsi. Assieme a questa buona
notizia c'è anche la discesa in politca di Fermare il Declino, a quanto
pare, a cui già un recente sondaggio del Corriere della Sera attribuisce l'8%, guidato dal giornalista economico Oscar Giannino e sostenuto da
eminenti economisti dell'area liberale, fra cui spicca Luigi Zingales. Anche
qui, il programma del movimento di Giannino, non è lontano da quello
della Staller: riduzione della spesa pubblica di almeno 6 punti
percentuali; riduzione della pressione fiscale di almeno 5 punti
percentuali; sostenere chi perde il lavoro e non difendere un
posto di lavoro a tutti i costi e/o le imprese inefficienti;
introduzione di una legislazione organica sul conflitto di interessi;
introduzione di un autentico federalismo. Una sinergia fra Democrazia Natura Amore e Fermare il Declino, a nostro parere, sarebbe auspicabile oltre che necessaria. Come
auspicabile sarebbe una sinergia anche con i Radicali di Emma Bonino e
Marco Pannella, da sempre impegnati sotto il profilo economico nell'ambito della
libertà del lavoro e dell'impresa, oltre che della riduzione del carico
pubblico e del carico fiscale e, sotto il profilo civile, per una
legislazione che garantisca le libertà individuali. Sinergie, dunque,
auspicabili in quanto questi tre movimenti presentano caratteristiche
ed obiettivi comuni e necessarie in quanto utili a semplificare il
quadro politico. Occorre, in sostanza, contrapporre valori liberali e
libertari a disvalori partitocratici e conservatori, incarnati, questi ultimi, dal Pd
di Bersani, dal PdL di
Berlusconi ed Alfano, dall'Udc di Casini, dalla Lega Nord magnacciona,
dallo sfascismo di SeL ed IdV e dalle furberie dell'associazione
Grillo-Casaleggio-Il (mis)Fatto Quotidiano. Già in Sicilia, alle
prossime elezioni regionali del 28 ottobre, assistiamo finalmente alla
presenza di una lista civica antipartitocratica ed anticorruzione:
Le Ali alla Sicilia, guidata dall'amico giornalista Davide Giacalone, un
grande liberale dalle mani e dalla coscienza pulita, che, a scapito del
suo stesso mestiere e della sua stessa carriera professionale, ha deciso
di mettersi al servizio della comunità sicialiana. Contrapponendosi
alla partitocrazia locale che, nei fatti, è in continuità con il regime
di Raffaele Lombardo. E non è un caso che i mass media abbiano spesso
oscurato la presenza dell'amico Giacalone ed oscurino, a livello
nazionale, il movimento della Staller, quello di Giannino e dei
Radicali. Siamo, forse, gli ultimi resistenti in una Repubblica
democratica che, purtroppo, tale non è più: sosteniamoli, sosteneteci,
liberiamoci da questo nuovo fascismo partitocratico ! Facciamo, per quanto possibile, trionfare il merito e la trasparenza !
 Luca Bagatin
Davide Giacalone, candidato alla Presidenza della Regione Sicilia, buttato fuori da un dibattito fra candidati. Quando la mafiosità politica, di destra, centro e sinistra, amiche di Raffaele Lombardo, è contro la democrazia e la legalità.
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20 dicembre 2010
Militanti politici intelligenti e pensanti cercansi !
Pensare con la propria testa penso debba essere l'imperativo categorico,
non solo di ogni persona civile, intelligente e di buon senso, ma anche
e soprattutto di coloro i quali sono impegnati ad ogni grado e livello
politico.
Ciò, troppo spesso, purtroppo, non avviene. Ci si lascia più facilmente
"fagocitare" da decisioni prese da qualcun altro, magari agli "alti
vertici" per questioni di opportunità, opportunismo o, più
semplicemente, perché non si ha alcuna voglia di prendere una posizione
coerente con la propria intrinseca intelligenza.
Oppure ci si lascia condizionare da altri, dai media ad esempio, oppure
dalle "mode del momento". Ogni scusa è buona, insomma, per non pensare
con la propria testa.
Abbiamo assistito, in questi giorni, a violentissimi scontri di piazza
fomentati da una frangia di studenti estremisti e da black bloc, un po'
come nel 2001 avveniva a Genova o come avvenne a Milano nel 2006 e come
sta avvenendo anche a Londra.
Ecco, tali eventi che non ho mai esistato a definire squadristi e
fascisti, nascono proprio anche da un certo "delegare il proprio
cervello" a minoranze organizzate e/o a facinorosi che, anziché
utilizzare la loro intrinseca materia grigia, preferiscono danneggiare,
lanciare bombe, violentare interi quartieri, saccheggiare, magari
credendo che ciò possa essere utile a smuovere i tronfi culoni che
siedono in Parlamento ed al Governo.
Stagioni di questo tipo le abbiamo già vissute, in Italia, dalla fine
degli anni '60 a tutti gli anni '70, quando invece negli Stati Uniti
d'America erano piuttosto in voga i coloratissimi, nonviolenti e
creativi "figli dei fiori" o Hippie, capeggiati da quel geniaccio di
Timothy Leary, temutissimo dalla conservatrice Amministrazione Nixon,
che non a caso lo bollò come "l'uomo più pericoloso d'America" solo
perché organizzava comunità beatnik, antiproibizioniste e nonviolente
contro la guerra e per i diritti civili.
Qui in Italia, dal '68 al '77, abbiamo piuttosto assistito agli opposti
estremismi di destra e sinistra contro un "Sistema" che, in realtà,
proprio grazie a tali violenti estremismi si rafforzava. Il "Sistema" di
potere Dc-Pci, con tutto quanto ne conseguiva in termini di
conservazione civile, sociale ed individuale.
Eppure sarebbe così semplice, mi sono sempre detto io.
Sarebbe così semplice se i singoli militanti politici si ribellassero,
nonviolentemente e civilmente, ai loro Generalissimi e, con la forza
della parola e dell'irrisione li scalzassero dalle loro sedie.
Ve li immaginate i militanti "intelligenti e pensanti" del PdL ad un
comizio del Berlusca che lo prendono in giro perché và in giro a stringere la mano ai
peggiori dittatori para-comunisti ?
Ve li immaginate i militanti "intelligenti e pensanti" del Pd che, ad
un comizio di Bersani, gli ricordano che il suo partito è praticamente
inesistente in Parlamento ?
Ve li immaginate i militanti "intelligenti e pensanti" della Lega Nord
che, con il dito medio alzato, irridono a Bossi & Calderoli per le
loro mancate promesse: dall'abbattimento della spesa pubblica sino
all'abbattimento delle tasse ?
Ve li immaginate i militanti "intelligenti e pensanti" dell'IdV che
ricordano a Di Pietro che di sola invettiva contro Berlusconi non si
campa ?
Ve li immaginate i militanti "intelligenti e pensanti" di questo
ipotetico "Polo della Nazione" che chiedono a Fini, Casini e Rutelli se
hanno davvero intenzione di costruire un'alternativa al Berlusca e,
diversamente, qualora le promesse siano tradite, sono disposti a - parafrasando Bart Simpson - mostrare
loro il deretano ad un prossimo comizio ?
Ecco, forse non ve li immaginate. Io sì e sono da sempre convinto che
sia l'unico sistema possibile per modificare politicamente,
individualmente e dunque socialmente le cose.
Pensate con la vostra testa e non lasciate che il vostro cervello venga
gettato all'ammasso.
iscrivetevi in massa ad un qualsiasi partito che ritenete "più
simpatico" ed iniziate a scalzare i vostri "Generali". Ve lo meritate.
E' l'ora di un ricambio non solo generazionale, ma anche e soprattutto
di mentalità.
Creativa, irriverente, democratica, civile, individuale, liberale e
libertaria.
Sono con voi da sempre, carissime moltitutini (spero !) di militanti "intelligenti e
pensanti".
OH YEAH ! 
 Luca Bagatin
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6 dicembre 2010
Sfiduciare Berlusconi, costruire l'Unione Democratica Liberale ed una nuova coalizione di Centro riformatore
Il 15 settembre lodavo il tentativo del mio Segretario nazionale,
Francesco Nucara, leader del Partito Repubblicano Italiano, di tentare
di "salvare il salvabile", ovvero l'attuale maggioranza di governo.
Confermo questa lode ma oggi, a pochi giorni dal voto di fiducia al
governo, ritengo che non ci siano oggettivamente più le condizioni per
tenere in piedi una compagine governativa guidata da un Berlusconi che
ha fatto e sta facendo di tutto per risultare impresentabile (a se
stesso, al Parlamento, oltre che agli elettori).
Berlusconi, infatti, lo dissi già qualche tempo fa, è la principale causa del suo stesso mal.
Da quando si è messo in testa di seguire la Lega Nord ed il Ministro
Giulio Tremonti relativamente alle controriforme "social-burocratiche", è
finita la parabola del leader liberale e liberista quale si presentò
agli elettori nel 1994, contrapponendosi all'ingloriosa "macchina da
guerra" di Achille Occhetto & Compagni che, fortunatamente, allora
fu sconfitta.
Come se ciò non fosse sufficiente - Berlusconi - ha proseguito nella
sua amicizia interessata con il leader russo - già agente non pentito
del KGB ed estimatore del dittatore comunista Stalin - Vladimir Putin;
con il leader comunista bielorusso Aleksandr Lukashenko (noto non certo
per il suo democraticismo) e con il dittarote libico Mu'ammar Gheddafi.
Che oggi vengano fuori certe "rivelazioni" di Wikileaks sul Cavaliere,
non deve certo stupire: le aveva già fatte il giornalista Paolo
Guzzanti, già deputato PdL e Presidente della Commissione Mitrokhin ed
oggi Vicesegretario del PLI, nella sua biografia su Berlusconi edita un
anno fa da Aliberti editore.
Se a tutto ciò aggiungiamo anche l'ipocrisia di un Berlusconi che, sotto
le lenzuola si comporta in un modo, mentre pubblicamente si permette di
"bacchettare" gli omosessuali e quanti non rispettano i dettami di
Santa Romana Ecclesia.....
Beh, ne consegue che il Cavaliere di Arcore deve essere sfiduciato e sostituito da un governo di responsabilità nazionale che escluda a
priori le estreme - Lega Nord ed Italia dei Valori - e che approvi una
legge elettorale decisamente più democratica e con il ritorno alle
preferenze (meglio di tutto sarebbe una legge o proporzionale pura,
senza sbarramenti o, al massimo, una legge maggioritaria pura, con
l'uninominale all'anglosassone, senza doppi turni).
Meglio ancora potrebbe essere indetta un'Assemblea Costutiente eletta su base proporzionale che riscriva le regole del gioco.
Detto ciò, passiano a "noi". A "noi" repubblicani, laici, radicali, liberali e liberalsocialisti.
E' prioritario costruire una nuova aggregazione nella quale fonderci e
che potrebbe chiamarsi Unione Democratica Liberale. Nel 150esimo
dell'Unità d'Italia sarebbe davvero il momento di far cadere gli
steccati che dividono le forze di ispirazione risorgimentale, unite
comunque dal laicismo che ha fatto dell'Italia un Paese moderno.
E' il momento di unire il Partito Repubblicano Italiano, il Partito
Liberale Italiano, i Radicali, i Socialisti sparsi a destra e sinistra
in un'Unione Democratica Liberale che in Europa si riconosca nell'ELDR,
ovvero nell'Internazionale dei Liberali e dei Riformatori.
E per questo è il momento di parlare assieme di diritti civili, libertà
individuali ed economiche, laicità, rigore nei conti pubblici, riforma
della magistratura in senso garantista.
Sia ben chiaro, dunque, che non vogliamo morire democristiani, ma, per
governare, sappiamo bene che i nostri interlocutori privilegiati sono e
devono essere loro: i Popolari europei.
E' per questo che è necessario, una volta costruita quest'Unione, aprire
un dialogo con Futuro e Libertà, Api ed Udc (evitiamo, magari, di aprire all'Mpa di Lombardo, filo leghista, secessionista e neoborbonica) e, assieme a loro,
costruire una forte coalizione di governo per un nuovo Centro
riformatore e liberaldemocratico, capace di guardare oltre la destra e
la sinistra.
Forse, chissà, a quel punto, il nostro Paese, diventerò un po' più moderno, un po' più europeo.

Luca Bagatin
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4 agosto 2010
Con Gianfranco Fini per un nuovo Centro-Destra: laico e liberale
Gianfranco Fini è decisamente cresciuto. Politicamente, si intende. Non
è più il vecchio missino e postfascista che conoscevamo sino a qualche
anno fa, ma il portavoce di una destra che mira ad essere moderna,
europea, laica, liberale e forse anche un tantino libertaria. Una destra che
guarda a David Cameron e Nicolas Sarkozy: aperta verso le minoranze,
gli omosessuali, disposta a dare il voto agli immigrati regolari, ad
abolire finalmente le Province e a ridurre la spesa pubblica
improduttiva. I sassolini dalle scarpe, Fini ed i suoi di Generazone
Italia, se li sono finalmente tolti al punto che sono stati espulsi dal
Partito di cui è Padre Padrone il Cav. Silvio Berlusconi, sostenuto dai
cortigiani Bondi, Capezzone e Cicchitto. Un partito, il PdL, che non rappresenta più gli interessi della collettività e che ha rotto
da tempo il mandato con i suoi stessi elettori. Il PdL, oramai al
soldo del Padre Padrone di cui sopra e della Lega Nord alla quale il
Ministro Tremonti è disposto a concedere tutto, è, nemmeno nato, già
finito. Tutto come previsto per un partito che, come il suo omologo Pd,
non è altro che un cartello elettorale senza storia e cultura. E così
ecco aprirsi un varco per i finiani. Un varco che potrebbe vedere la
nascita di un nuovo e diverso Centro-Destra (con il trattino, ben intesi
!). Una coalizione che potrebbe vedere protagonisti i finiani,
l'Udc, l'Api di Rutelli e Tabacci e noi laici, liberali, repubblicani,
radicali e socialisti sparsi. Una coalizione che potrebbe unirsi da
subito attorno a pochi, ma necessari punti programmatici: abolizione delle
Province, riforma elettorale con il ritorno alle preferenze, riduzione
della spesa pubblica improduttiva e conseguente abbassamento delle
imposte ed innalzamento della soglia della no-tax area per favorire i
redditi più bassi. Quanto ai temi laici e di diritto civile, si
lasci a ciascuno libertà di coscienza in Parlamento: che i laici
facciano i laici e che i cattolici giochino la loro parte conservatrice. Ora
tutto si giocherà sui numeri ed io penso che una coalizione di questo
tipo, vista la crisi endemica del Pd e del PdL, non possa raccogliere
meno del 20 - 25 % e giungere finanche a condizionare gli equilibri
politici.
 Luca Bagatin
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21 luglio 2010
P2, P3, P38, Pd, PdL
 Il prof. Aldo A. Mola ed il suo ultimo saggio sulla P2 Sono una volta di più concorde con l'analisi del prof. Aldo Alessandro
Mola, saggista e storico, relativamente a questa storia della P3, che nei
fatti non ha nulla a che vedere nè con la Massoneria - che è
un'organizzazione esoterica di uomini perbene - nè tantomeno con la P2
che fu una Loggia regolare del Grande Oriente d'Italia sulla quale sono
state dette e scritte un mucchio di fandonie.
Il prof. Mola, che di recente ha scritto un approfondito, documentato e mai
smentito saggio sulla P2 ("Gelli e la P2 fra cronaca e Storia" Bastogi
editrice), chiarisce che questa "P3" è solo una formula.
Giornalistica perlopiù. Una formula che coinvolge - eventualmente - solo
faccendieri o giù di lì.
La P2, come ricorda lo stesso Mola, era una Loggia coperta ma regolare
del GOI, il cui scopo era noto persino al Generale dei Carabinieri, ex partigiano ed
eroe dell'antimafia Carlo Alberto Dalla Chiesa che di essa fece parte:
ovvero scongiurare gli opposti estremismi e consolidare la vita
democratica.
Non a caso, fra il 1994 ed il 1996, la Corte di Assise di Roma e la
Corte di Cassazione assolsero i "piduisti" dall'imputazione di complitto
militare e politico.
Il nostro Paese è decisamente molto strano. E' il Paese dei falsi golpe e
dei falsi miti.
Il liberale Edgardo Sogno, il repubblicano Randolfo Pacciardi e -
successivamente - il socialista Bettino Craxi furono messi alla gogna, mentre i
parolai, i populisti ed i cattocomunisti andarono al governo: Berlusconi, Prodi,
Bossi, Di Pietro.....
Sogno e Pacciardi - eroi della Resistenza antifascista - accusati di
golpe militare, mentre dall'altra parte il Partito Comunista - sostenuto
dall'Urss - si accaparrava via via consensi sino all'inevitabile
declino con il crollo del Muro e dunque comunismo internazionale.
Ed ecco avanzare allora lo sapuracchio di Tangentopoli: in galera e
vilipesi gli esponenti dei partiti demcratici, liberali, repubblicani,
socialisti e sugli altari i rappresentanti dell'autoritarismo:
comunisti, fascisti, leghisti, neoberlusconiani.
Sino ad arrivare ai giorni nostri ove nel Pd si vogliono "scomunicare" i
massoni ed i laici, mentre dall'altra parte - nell'altro "comitato
d'affari" - si baciano le pile del Vaticano.
Comitati d'affari, appunto. Non la P2, ma il Pd, il PdL ed i loro
satelliti estremisti e giustizialisti: IdV e Lega Nord.
Conventicole d'affari che hanno imposto una legge elettorale truffaldina
ed antidemocratica, che manda al macero milioni di voti, che impedisce
agli elettori di votare i loro rappresentanti.
Centri di potere bipartisan che truccano le regole del gioco, che
mangiano alle spalle del cittadino, oggi molto più di ieri: perché senza
regole, senza ideali, senza un minimo di ritegno.
Questa l'Italia di oggi che, infondo, è il prodotto di quella di
trent'anni fa. Di quella che credeva alle P38 ed agli scontri di piazza
piuttosto che al dialogo ed alle regole democratiche.
Di quella che "sognava la rivoluzione" che sarebbe finita
inevitabilmente nell'"involuzione": dei costumi, del linguaggio, della
politica.
Di quella dei "misteri" montati ad arte da certa stampa per vendere più
copie e da quella che "tirava a campare", scaricando sui
cittadini-elettori le sue esclusive responsabilità.
Un panorama decisamente triste. Da ripensare. Da ricostruire.

Luca Bagatin
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