6 febbraio 2016
Luca Bagatin si trasferisce nel blog di "Amore e Libertà"
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25 gennaio 2016
Ivan Mosca. L'uomo, l'artista. l'Iniziato. (riceviamo dal Servizio Biblioteca del Grande Oriente d'Italia e, volentieri, pubblichiamo)
Il Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia è lieto di segnalarvi i prossimi appuntamenti GIOVEDI 28 GENNAIO 2016 Ore 18.00 Casa Nathan – Centro Polifunzionale del Grande Oriente d’Italia (Piazzale Medaglie d’Oro, 44 – Roma) presentazione del volume IVAN MOSCA. L’UOMO, L’ARTISTA, L’INIZIATO con prefazioni di Stefano Bisi, Claudio Bonvecchio (Mimesis) Parmense
di nascita, milanese di formazione, romano di adozione, Giovanni “Ivan”
Mosca (1915-2005) era un “nobile viaggiatore”, animato da due passioni:
l'Arte della pittura, che l'ha fatto apprezzare in tutto il mondo, e la
Ricerca esoterica.
Profondo
osservatore della Natura, fin da bambino, s'incantava davanti a
foglie, fiori, coccinelle, farfalle, mosche, scarabei e – con pochi
tratti di carboncino – sapeva tratteggiarne le forme o trasfigurarle,
cogliendone l'essenza su “altri” piani della manifestazione. Ivan
Mosca aveva il “dono” del colore: gli bastava un attimo per ottenere
l'esatta tonalità di ciò che vedeva o di ciò che aveva “intravisto” in
quello che lui chiamava “stato di mag”, a metà strada tra magia e contemplazione. Ivan
aveva ricevuto la Luce Massonica il 23 maggio 1947 e, da quel giorno,
sembrò non avere pace nello sviscerare – tra Roma, Parigi e Madrid - le
discipline della Tradizione occidentale. Dopo aver fondato nel 1969 la
R. L. “Monte Sion—Har Tzion”, n. 705 all'Or. di Roma, svolse per 30 anni
i “seminari” d'istruzione seguiti da migliaia di Fratelli in Italia,
Francia e Spagna. I suoi “Quaderni di Simbologia Muratoria”, editi a
cura del Grande Oriente d'Italia fra il 1977 e il 1981, sono – ancora
oggi – fonte di spunti e approfondimenti sapienziali. Gran
Maestro Aggiunto nella Giunta di Ennio Battelli (1978-'82), e poi Gran
Maestro Onorario, Ivan Mosca, 33°, membro effettivo “ad vitam” del Supremo Consiglio del R. S. A. A., è stato a lungo Ispettore Regionale per il Lazio. Interverranno: FRANCESCO INDRACCOLO (Curatore del volume), LIDIA REGHINI DI PONTREMOLI (Storica dell’Arte), CLAUDIO BONVECCHIO (Grande Oratore del G.O.I.) Testimonianze di: BRUNO BATTISTI D’AMARIO, MASSIMO CIONI, CHRISTIAN FELLA, VALTER GUANDALINI, VILMA MOSCA Saranno presenti il SOVRANO GRAN COMMENDATORE DEL RITO SCOZZESE ANTICO ED ACCETTATO LEO TARONI e il GRAN MAESTRO DEL GRANDE ORIENTE D’ITALIA STEFANO BISI
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21 dicembre 2014
Perché in questo mondo triste, violento e grigio occorre porre al centro del dibattito pubblico/politico/sociale l'Amore e l'affettività
Colgo l'occasione per riportare, qui di seguito, due articoli pubblicati oggi sul web. Ritengo sia utile in quanto mai come in questi tempi di profonda crisi umana, sociale e politica, occorre porre al centro del dibattito pubblico/politico/sociale l'Amore e l'affettività, tematiche che già trattiamo da tempo nell'ambito del pensatoio "Amore e Libertà" per la Civiltà dell'Amore. Il primo articolo è la risposta del sig. Luca Rampazzo - per il sito www.lacritica.org - al mio pezzo relativo alle cosiddette "Sentinelle in Piedi", il quale mi "accusa" - direi in modo gratuito e privo di argomentazioni serie - di "magistrale banalità" oltre che di "nullismo" (sic !). Per correttezza e completezza riportiamo per intero il suo articolo qui di seguito:
Questo
articolo nasce in risposta a mille articoli uguali tra loro ed
ugualmente vuoti, ultimo dei quali è il magistralmente banale pezzo di
Bagatin su l’Opinione.it. Sono tutti articoli che, con stupore tipico di
chi non sa cosa sia la libertà, si meravigliano del fatto che noi
Sentinelle non ci siamo ancora suicidate in massa. Sì, il loro problema
non è cosa noi pensiamo. Siamo ad un passo precedente. Si stupiscono che
noi esistiamo. Il problema va quindi affrontato partendo dalle basi,
perchè la malafede dei nostri avversari va esposta senza concedere
sconti:
1) Non è vero che il matrimonio, per il
Diritto, si basa sull’affettività. Non è mai stato così in 25 secoli. E
meno male, dico io. Ve lo vedete uno Stato che decide quanto amate
davvero il vostro partner? No, il matrimonio serve a sanzionare un
particolare tipo di convivenza, quella aperta alla Vita. E sì, la
possibilità di procreare, per lungo tempo, ha definito la validità
stessa del vincolo. Oggi abbiamo deciso di far a meno di controlli
formali, ma questo non vuol certo dire che la ratio sia cambiata. Il
matrimonio è quello. Fatevene una ragione.
2) Se il matrimonio fosse un diritto,
cosa che non è, chi sarebbe il soggetto destinatario del dovere
corrispondente? Sì, perchè non esistono diritti senza doveri
corrispondenti…Anche se vogliamo essere magnanimi, c’è sempre il
problema che mi si vuole forzare a riconoscere qualcosa che non voglio
riconoscere. Quindi quelle unioni toccano anche me. Non è vero che non
siano fatti miei, sono ESATTAMENTE fatti miei. La convivenza non lo è.
Il matrimonio sì, perchè mi si impone il riconoscimento. Questo,
ovviamente, si aggiunge al piccolo dettaglio che altri soggetti privi di
difesa, come i minori abbandonati, potrebbero essere forzati ad un
inserimento in qualcosa che famiglia non è…
3) Per chi crede nel welfare, si crea
una pericolosa concorrenza tra entità molto diverse che competono per le
stesse misere risorse.
4) Qualcuno sta tentando di sanzionarmi
per quanto scritto sopra. E’ in discussione un Ddl per cui io rischio la
prigione per istigazione a delinquere per la seguente frase: “Chiedo
con forza che il mio Sindaco non includa tra le giovani coppie
destinatarie di sconti sul costo dei servizi anche quelle omosessuali”.
Questa volontà di sterminio intellettuale non è solo demenziale, è
direttamente intollerabile.
Come è palese qui ci sono due piani: i
punti da 1 a 3 riguardano ragioni sulle quali dissentire è lecito,
apprezzabile e sostanzialmente democratico. Il quarto è un punto per il
quale si dimostra la vera natura dei Militi del Nulla: incapaci di
prevalere con la razionalità, si fanno scudo della forza e del rancore
costruito in decenni di propaganda e di semina di odio contro chi non si
allinea, contro il diverso, contro chi non si arrende alla loro visione
della società e procedono allo sterminio delle libertà dell’avversario.
A partire da quella di dissentire. Continuando con quella di esistere
liberamente. Non male per i presunti difensori della libertà, vero?
Luca Rampazzo (http://www.lacritica.org/politica-2/le-sentinelle-in-piedi-contro-i-militi-del-nulla-storia-di-una-lotta-di-liberta/)
Il mio commento di risposta - al momento in cui pubblico questo post è ancora in attesa di moderazione - non si è fatto attendere ed è stato il seguente:
La ringrazio per il “magistralmente banale”. Detto da lei è certamente un complimento.
No, non mi stupisco che le Sentinelle esistano, perché il mondo è pieno
di persone, ciascuna con una visione differente. Semmai mi sono chiesto a
che cosa servano, in un mondo che ha seri problemi di socializzazione e
che manca sempre di più d’umanità, ad esempio.
Malafede ? Ah sì ? Mi accusa di malafede ? Uhm…interessante.
Assai triste la sua visione di matrimonio, che, fortunatamente, non è
quella delle persone che – pur in un mondo assai triste, violento e
gretto – si amano. E magari decidono anche (per quanto purtroppo sia
raro), di amarsi per tutta la vita. E decidono, liberamente, di
sposarsi.
Uno Stato fatto di persone che amano non si pone nemmeno la questione
del welfare o meno: il welfare è semplicemente PANE QUOTIDIANO.
Perché chi ha fame è giusto che sia sfamato.
Ma, purtroppo, viviamo in uno Stato che delle persone non ha alcuna cura. Salvo curarsi di tartassarle.
Io non la odio affatto, al massimo dissento con lei e un po’ mi
intristisce pensare che c’è chi esclude l’affettività e l’amore dal
dibattito pubblico/politico/sociale.
Se la visione delle Sentinelle è rappresentata da questo suo articolo mi appare assai fredda, una volta di più.
Cordialità.
Luca Bagatin Il secondo articolo invece è mio ed è stato pubblicato dal quotidiano nazionale per il quale collaboro, ovvero L'Opinione delle Libertà, diretto da Arturo Diaconale. Nella Roma della Grande Schifezza, della decadenza dei costumi, della perdita di ogni memoria relativa alla grande Repubblica Romana di mazziniana e garibaldina memoria, ecco una nuova ricerca della luce, ovvero un nuovo discrimine: la Roma degli onesti da una parte, ovvero quella dei radicali storici (non pannellian-mediatici, infatti !) Mario Pannunzio ed Ernesto Rossi e del Partito dell'Amore di Moana Pozzi e dall'altra parte quella dei politicanti corrotti, degli affaristi, dei cooperativisti per modo di dire, senza umanità né dignità:
La Roma degli onesti e quella dei corrottidi Luca Bagatin 21 dicembre 2014POLITICA C'è chi, ancora oggi, si stupisce della corruzione presente
nella Capitale, delle infiltrazioni mafiose, della commistione
malavitosa fra vip, imprenditori e politici di destra e sinistra. C'è
chi, purtuttavia, in tempi non sospetti, quel malaffare lo denunciava
già.
Parliamo degli “Amici de Il Mondo”, ovvero dei radicali di Mario
Pannunzio – Ernesto Rossi in primis - che, sin dagli Anni '60,
denunciavano la speculazione edilizia e la commistione fra politica,
criminalità ed imprenditoria. La stessa cosa fece Moana Pozzi alla guida
del Partito dell'Amore – unico partito totalmente autofinanziato -
allorquando nel 1993 si candidò a Sindaco di Roma. Ancora oggi, su
youtube, su Radio Radicale e sul sito www.partitodellamore.it è
possibile ritrovare i filmati ed i documenti relativi alle conferenze
stampa di quel periodo (una fra queste moderata dal direttore de
L'Opinione Arturo Diaconale), ove Moana denunciava e proponeva una
sistematica lotta al malaffare, alla corruzione politica ed alla
criminalità organizzata infiltrata nella città, oltre che proponeva un
progetto per rilanciare le attività culturali romane; proponeva – già
vent'anni fa – di chiudere al traffico il centro storico ed iniziative
su come rilanciare l'occupazione giovanile e risolvere il problema dei
parcheggi.
Moana la pragmatica, ma anche l'inascoltata che, all'epoca, prese
solamente lo 0,52% dei consensi e che morì l'anno successivo, pur
indimenticata dalle persone che l'hanno seguita ed amata. Il Partito
dell'Amore - che non smetteremo mai di dire che non era il partito delle
pornostar, bensì il partito delle persone comuni, al punto che l'unica
persona popolare in lista era Moana, mentre tutti gli altri candidati
erano persone provenienti dalla cosiddetta società civile, fra cui
un'insegnante di lettere ed un postino – fu la prima lista civica
italiana. Una lista civica che, non avendo rendite di posizione né posti
di potere da garantire e/o da auto-garantirsi, andava al cuore dei
problemi.
E candidava Moana – simbolo-icona del Partito stesso - che,
abbandonata definitivamente la carriera di pornodiva, pur senza
rinnegarla, accettava di entrare seriamente in politica, con
determinazione e lanciando lo slogan “Governare con più Amore”, ovvero
stare più vicino ai problemi della gente comune, come lei stessa
ricordava in una video-intervista dell'epoca. La Roma di Moana e del
Partito dell'Amore, così come quella degli intellettuali del settimanale
“Il Mondo” e del primo Partito Radicale guidato da Mario Pannunzio ed
Ernesto Rossi, sarebbe stata certamente molto diversa.
Per uscire dal pantano occorre ripartire da lì. http://www.opinione.it/politica/2014/12/21/bagatin_politica-21-12.aspx
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20 dicembre 2014
Aforismi e riflessioni garibaldine, chaviste, peroniste, (anti)politiche. By Luca Bagatin
Ridicole
le varie sigle politiche della nostra "gauche au caviar",
fra vari comunismi, pseudo socialismi e fantomatiche "liste Tsipras"....E poi non ci si
lamenti se abbiamo un politicante autoritario come Renzi al
governo ! Occorre, semmai, una lista Garibaldi, una lista Chavez, una lista Peron ! Ma non sulle
schede elettorali (con le quali possiamo anche pulirci il didietro),
bensì nel cuore di ciascuno !
Se
la politica è mafiosa allora significa che ad essere mafiosa è
anche la società medesima, le persone nel loro complesso. E' aspetto
sul quale non si riflette mai e ciò spesso per mera ipocrisia.
Quando e
se pubblicherò mai un nuovo saggio, questo avrà fra le sue
eroine-protagoniste anche Evita Peron.
Trovo
che Raul Castro sia da sempre inconsistente. Quanto a Obama e Mr.
Bergoglio, trovo che siano due starlette televisive da quel dì. Non
riesco a "gioire" per questo disgelo mediatico. Hasta Siempre Comandante !L'Italia
è una Repubblica affondata sul jobs act.
Francamente
non comprendo coloro i quali, a Roma, pretendono che vi siano nuove
elezioni. Altro che elezioni: COMMISSARIAMO I POLITICI ! AUTOGESTIAMO LE CITTA' !
Sono
disgustose le strumentalizzazioni della figura di Evita Peron da parte della destra fascista italica. Evita, come
Peron, non sono MAI stati né a destra né a sinistra, ma sempre e
solo dalla parte del popolo! Politicanti italici: fatevene una
ragione e vergognatevi, visto che il popolo non siete mai stati in grado di rappresentarlo, né lo rappresenterete mai!!!
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17 dicembre 2014
La Filosofia del Natale nell'ultimo saggio del prof. Claudio Bonvecchio
La filosofia è fondamentalmente
amore per la sapienza e la sapienza, già di per sé stessa,
trasforma le persone, l'animo umano, arricchendolo.
Queste le premesse del prof. Claudio
Bonvecchio – Professore Ordinario di Filosofia delle Scienze
Sociali presso l'Università degli Studi dell'Insubria di Varese e
Como e Grande Oratore della Massoneria del Grande Oriente d'Italia –
che, mercoledì 17 dicembre scorso, a Roma, presso “Casa Nathan”di
Piazzale delle Medaglie d'Oro 44 ha presentato il suo ultimo saggio:
“Filosofia del Natale” (Alboversorio Editrice).
Incalzato dall'ottimo Gran
Bibliotecario del Grande Oriente d'Italia Bernardino Fioravanti, il
prof. Bonvecchio ha presentato all'uditorio un testo agile ed unico
nel suo genere. Un testo che vuole tornare alle origini spirituali,
gnostiche e sacre della festività nazalizia, che trae le sue origini
dalla festività pagana del Solstizio d'Inverno, il giorno della
Festa della Luce, del cosiddetto “Sole Invincibile” o “Sol
Invictus” ovvero il “Dies Natalis Solis Invicti” (Giorno Natale
del Sole Invincibile), festeggiato tanto dalle popolazioni
indo-iraniche devote al dio del sole Mithra, quanto dagli antichi
romani attraverso le celebrazioni dei “Saturnalia” in onore,
appunto, di Saturno, il mitico dio della pace e della felicità.
Con l'avvento del cristianesimo, come
spiegato anche dal prof. Bonvecchio, per volontà dell'Imperatore
romano Costantino, fu deciso di cumulare la festa del Sol Invictus
con quella della nascita del Cristo, considerato, appunto, la “Luce
del Mondo” e fu così che il 25 dicembre divenne la data ufficiale
della festività del Natale. Di quel Natale ricco di simboli
antichissimi, dunque, tutti spiegati nella “Filosofia del Natale”
del prof. Bonvecchio: dall'Albero natalizio – simbolo dell'unione
fra cielo e terra – passando per il significato della stella di
Natale, del vischio, dei cibi natalizi, dei canti di Natale e via via
sino agli ornamenti dell'albero di Natale stesso e del presepe.
In particolare il prof. Bonvecchio si è
soffermato sulla spiegazione del simbolismo della grotta, ovvero
della capanna nella quale, secondo quanto scritto nei Vangeli
Apocrifi (e non in quelli canonici), nacque il Cristo. La grotta,
secondo tutte le tradizioni simboliche, rappresenta infatti l'“uterus
mundi”, ovvero il luogo nel quale si trovano le acque primordiali
che, come il liquido amniotico per il feto, portano alla
nascita/rinascita di una nuova vita. Oltretutto, come spiegato dal
prof. Bonvecchio anche nel suo saggio, le grotte erano i luoghi nei
quali non solo nascevano le grandi divinità, ma erano anche il
santuario nel quale venivano praticati i rituali in onore alla Grande
Madre o al dio Mithra, imperniati non a caso sulla morte simbolica e
sulla rinascita dell'iniziando.
Altra figura simbolica del Natale è
quella relativa a “Babbo Natale”, il quale incarna la figura di
San Nicola, vescovo in Asia Minore e protettore dei bambini ai quali,
come tradizione vuole, porta in dono dei regali. I bambini, peraltro,
secondo tutte le tradizioni simboliche, sono considerati
l'incarnazione degli antenati morti che, peraltro, erano i veri
protagonisti della festività romana dei “Saturnalia”. E' così
che, per allontanare l'immagine della morte dalla società e farci
credere nella vita, Babbo Natale colma i bambini di doni,
propiziandosi così anche le anime degli antenati defunti.
A conclusione sia del saggio del prof.
Bonvecchio, sia dell'incontro di presentazione, una morale di fondo,
ovvero una critica serrata nei confronti della cosiddetta
secolarizzazione, ovvero l'abbandono dello spirito religioso, della
dimensione del sacro da parte di un'incalzante società mercatista e
dei consumi che ha trasformato il Natale in un happening del
commercio, come giustamente l'ha
definito il prof. Bonvecchio. Un happening figlio
di una società sempre più relativista, nichilista, fredda,
tecnologica, edonista, globalizzata.
Ecco
dunque la necessità di invertire la rotta, di ricercare la luce
dentro noi stessi, attraverso la riscoperta della dimensione del
sacro: restituendo dignità al simbolo, alla simbolica, alla
filosofia del Natale, liberando così la società della metaforiche
tenebre che l'avvolgono.
Solo
allora potremo assistere ad una nuova rinascita del Vero, del Buono,
del Bello, ovvero quando ci riapproprieremo dell'autentico
significato tanto gnostico quanto cristiano della festività
natalizia. Non il Natale del consumismo, dunque, ma il Natale della
Luce, del Sole, dell'innocenza dei bambini non più resi adulti da
una società senza coscienza, ma aperti alla conoscenza di sé stessi
per costruire, da adulti, un mondo d'amore, armonia e fratellanza
universale.  Luca
Bagatin (nella foto con, a sinistra, il prof. Caludio Bonvecchio)
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21 agosto 2012
Alessandro conte di Cagliostro

Alessandro conte di Cagliostro, uno
fra i più grandi Iniziati dell'epoca moderna, fu anche l'ultima
vittima della cosiddetta "Santa" Inquisizione. Imprigionato
e torturato, morì infatti nella fortezza di San Leo, il 26 agosto
del 1795, per il solo fatto di essere massone, così come accadde al
suo contemporaneo, il poeta Tommaso Crudeli. Alessandro conte di
Cagliostro, per tutta la sua vita, ebbe un solo scopo: unificare la
Massoneria, proponendo il suo Rito Egizio, ovvero un particolare
sistema di rituali e catechismi dotati di
profondissimi insegnamenti spirituali ed oggi conservato in originale
presso il Museo della Gran Loggia di Scozia. Alessandro conte di
Cagliostro, come dimostrato dai suoi massimi studiosi, ovvero Marc
Haven, Pier Carpi, Philippa Faulks e Robert L. D. Cooper, non fu
l'imbroglione Giuseppe Balsamo, assoldato dalla "Santa"
Inquisizione per gettare discredito sulla figura di Cagliostro stesso. A
parlarci di Cagliostro è anche lo storico e filosofo, nonché Gran
Maestro Onorario del Grande Oriente d'Italia Carlo Gentile, nel suo
"Il mistero di Cagliostro ed il sistama egiziano",
pubblicato per la prima volta negli anni '70 e ripubblicato
successivamente dalla casa editrice Bastogi. Il Gentile racconta
la vita e la leggenda di Cagliostro. Il mito che percorse il Secolo
dei Lumi, scardinando il materialismo e costringendo gli
aristocratici a chinare il capo di fronte ai miseri dell'epoca. Il
Gentile, racconta sia le tesi dei cosiddetti "nemici di
Cagliostro" (fra i quali il pennivendolo Morande, il letterato
Goethe e la Regina Maria Antonietta di Francia), che coloro i quali
ne rivalutarono il pensiero, fra cui lo studioso Arturo Reghini ed
Helena Petrovna Blavatsky, fondatrice della Società
Teosofica. Cagliostro imbroglione ? Mago ? Gesuita ? Capo degli
Illuminati ? Oppure Iniziato inviato sulla terra dalla Gran Loggia
Bianca, così come fu inviato il Cristo ? Il suo rituale ed i suoi
catechismi della Massoneria egiziana, riportati nel testo di Carlo
Gentile, parlano per lui. Come avrebbe potuto un semplice ignorante
quale era Balsamo, avere una tale conoscenza degli universi
spirituali e massonici ? Una conoscenza che, probabilmente, nemmeno
gli eminenti massoni ed alchimisti della sua epoca avrebbero potuto
avere ? Il vero ed unico Cagliostro, lontano dall'essere un
facinoroso ed un anticlericale, fu amico e confidente di Papa
Clemente XIII, successivamente assassinato per aver sciolto l'Ordine
dei Gesuiti; nonché fu amico delle maggiori teste coronate del '700,
oltre che del popolo, suo unico punto di riferimento, al punto che fu
egli stesso a coniare il trinomio "Libertà - Uguaglianza -
Fratellanza", successivamente mutuato dalle Logge massoniche e
dalla Rivoluzione Francese, con la quale, ad ogni modo, non ebbe
nulla da spartire. Da
non dimenticare, poi la graziosissima figura della moglie Serafina
(che gli inquisitori vollero scambiare con la
prostutita Lorenza Feliciani, moglie di Giuseppe Balsamo), la quale
fu iniziata da Cagliostro Gran Sacerdotessa del Rito Egizio, ovvero
fu, ufficialmente, la prima donna al mondo ad avere un'alta carica
onorifica in Massoneria. Non è un caso se oggi Cagliostro, in
particolare in Italia, non è stato dimenticato, per quanto la sua
figura è, purtroppo, ancora guardata con sospetto negli ambienti
clericali, i quali, ad ogni modo, hanno sulla coscienza la sua morte,
così come hanno sulla coscienza la morte dei tanti, dei troppi
liberi pensatori. Un nome per tutti: Giordano Bruno. Anche
quest'anno, infatti, in onore ed in memoria di
Cagliostro, dal 24 al 26 agosto, a San Leo (Rimini), si terrà la
kermesse sull'alchimia e l'esoterismo dal titolo "AlchimiAlchimie",
che vede convergere le due maggiori Obbedienze massoniche italiane:
il Grande Oriente d'Italia e la Gran Loggia d'Italia degli Antichi
Liberi Accettati Muratori. Una kermesse prestigiosa, di
cultura ed intrattenimento, organizzata in collaborazione con
l'Amministrazione Comunale, con spettacoli teatrali, musicali,
pirotecnici e convegni ai quali prenderanno parte Alessandro Meluzzi,
Claudio Bonvecchio, Moreno Neri, Paolo Aldo Rossi, Padre Orazio
Anselmi, l'ufologo Roberto Pinotti ed altri. In particolare
desidero qui segnalare gli eventi organizzati dalla Gran Loggia
d'Italia, la quale quest'anno ha proposto un tema di grande attualità
ovvero l’apocalisse, con due eventi dal titolo “2012: la fine del
mondo, il fine del mondo”:
Venerdì 24 Agosto ore 19.00 alla Fortezza con “Alla
locanda del falcone rosso”, una storia del XIII secolo sulla
fine del mondo tradotta per il teatro, atto unico a cura della
Consulta Giovanile della Gran Loggia d’Italia, testo di Luigi
Pruneti.
Sabato 25 Agosto ore 10,30 si terranno due
conferenze dedicate alle leggende, ai presagi e alle tante storie che
ruotano attorno all’apocalisse.Interverranno alcuni dei massimi
esperti dell’argomento tra i quali Paolo Aldo Rossi e Ida Livigni.
Ed anche quest'anno sarà nuovamente occasione per dar
battaglia all'ignoranza, alla ciarlataneria, al materialismo. Per
dare voce al libero pensiero e far trionfare la vera, autentica,
ricerca spirituale. Di cui l'individuo del 2012 sente sempre più
profonda necessità, fra crisi economica e crisi intellettuale, oltre
che morale.
 Luca Bagatin
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24 agosto 2010
Al via AlchimiAlchimie 2010....con qualche polemica clericale
Anche quest'anno si sta tenendo a San Leo (RN), nel Montefeltro, dal 21 al 26
agosto, la kermesse sull'alchimia e l'esoterismo dal titolo "AlchimiAlchimie",
che vede convergere, ancora una volta, le due maggiori Obbedienze
massoniche italiane: il Grande Oriente d'Italia e la Gran Loggia
d'Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori.
Il tutto in onore e ricordo di quel Grande Iniziato che fu il conte
Alessandro Cagliostro, che proprio nella fortezza di San Leo fu
brutalmente torturato ed imprigionato ad opera dell'Inquisizione
cattolica.
Vorrei - brevemente e a tal proposito - segnalare che, in pieno stile
clericale, il Vescovo di San Martino-Montefeltro, Luigi Negri, ha
espresso le sue perplessità relativamente al sostegno
dell'Amministrazione comunale all'iniziativa "AlchimiAlchimie" ed ha
inoltre definito i massoni come espressione di una "cultura totalitaria"
che "non hanno dato un contributo positivo all'evoluzione di questa
nostra società".
Ma guarda un po' ! E pensare che i massoni hanno promosso istituzioni
umanitarie come l'Onu, Fao, la Croce Rossa Internazionale, la Lega
Italiana per i Diritti dell'Uomo, la Società Umanitaria....e che nei
secoli hanno combattuto - pena la morte - contro tutti i dogmatismi ed i
totalitarismi e senza mai chiedere nulla in cambio (visto che la
Massoneria non fa alcun proselitismo).
Non sarà che il Vescovo Negri preferisce dimenticare che è piuttosto la
Chiesa cattolica a doversi vergognare con: la Santa Inquisizione, con i
roghi nei confronti dei cosiddetti "eretici" (Templari compresi), con lo
spirito anti-italiano ed anti-patriottico durante il Risorgimento, con
gli ammiccamenti a nazismo e fascismo, con le discriminazioni nei
confronti di ebrei ed omosessuali, con con i recentissimi scandali del
pretume pedofilo ?
Piccola ma doverosa parentesi a parte, il programma completo di "AlchimiAlchimie 2010", lo potete trovare anche al sito: www.san-leo.it ed è
il seguente:
Ogni giorno dalle 11.00 a tarda notte il mercatino alchemico: per le vie del paese: magie di erbe e di profumi, cristalli e pietre magiche, astrologia e letture di tarocchi, rune, candele, oracoli e talismani.
Ogni giorno sarà contraddistinto da un tema diverso con incontri, mostre d’arte, conferenze e dibattiti a tema, a Palazzo Mediceo e mostre alla Fortezza originali e uniche.
Nelle serate di sabato 21, domenica 22 e giovedì 26 gli spettacoli multiformi, ricercati e indimenticabili fino al gran finale con l’Incendio della Fortezza.
*DI GIORNO: GLI INCONTRI, I WORKSHOP, LE CONFERENZE a PALAZZO MEDICEO*
Sabato 21/8 – La Massoneria e l’unità d’Italia
Come da tradizione, Le conferenze del Grande Oriente d’Italia
inaugurano la prima giornata del festival: dalle 10.30 del mattino
interventi di Virginio Gastaldi, Marco Novarino, Morris Ghezzi, Claudio
Bonvecchio e Stefano Bisi.
Domenica 22/8 – Le Nuvole Sapienti. L’immaginario magico nel mondo del fumetto
L’intera giornata è dedicata all’affascinante mondo del fumetto,. Dalle 11 il workshop “Come nasce una sceneggiatura”
a cura di Andrea Aromatico, seguito da incontri fra i più importanti
autori del fumetto Italiano, collaboratori di case editrici quali Disney a Starcomics, Eura Editoriale e Sky Fantasy.
Lunedì 23/8 – L'Armonia ed il benessere
In collaborazione con l’Istituto di Medicina Naturale di Urbino incontri su wellness e benessere olistico: yoga, fiori di Bach, Feng Shui, inquinamento elettromagnetico, biorisonanza, aura di Kirlian, e la suggestiva cerimonia vedica del fuoco a cura della scuola Satinan con Swami Anandananda Saraswati.
Martedì 24/8 – Tarocchi e cartomanzia: carte da gioco o alfabeto del destino?
“Carte da gioco o alfabeto del destino?”
dalle ore 16.00 quattro incontri alla scoperta dell’affascinante mondo
delle lame, degli Arcani e dei Trionfi, dal Medioevo a oggi misteriosi e
immancabili strumenti per scrutare l’insondabile.
Mercoledì 25/8 – L'Antimassoneria
Una giornata a cura della Gran Loggia d’Italia per conoscere da vicino il controverso mito di Giuseppe Balsamo, o Alessandro, Conte di Cagliostro prigioniero illustre nella fortezza di San Leo fino alla sua morte avvenuta nel 1795. Alle 20.30 la tradizionale ed esclusiva Cena Alchemica in Piazza Dante, con prenotazione obbligatoria.
Giovedì 26/8 – L’Alchimia e Cagliostro
La data del 26 agosto è dedicata a alchimia, medicina spagirica, filosofia del fuoco con Andrea Aromatico, Giorgio Sangiorgi, Maurizio Di Massimo, Stefano Stefani, Edoardo Tomasi, Elio Occhipinti, Deborah Pavaniello, fino agli inediti quaderni di Giuseppe Balsamo ritrovati a Strasburgo e illustrati da Umberto Nardi.
*LE MOSTRE alla FORTEZZA*
“Alchimia della Ragione” (16 luglio -16 ottobre, Fortezza, piano terra) – lo scultore incontra l’alchimista: mostra di disegni e ceramiche d’arte del maestro Giò Urbinati ispirate e dedicate a Cagliostro
“L'Antimassoneria” – (20 agosto – 5 settembre, Fortezza, Torre Valadier)
– alcuni tra i principali pezzi fra illustrazioni, articoli, vignette,
manifesti che documentano la propaganda negativa nei confronti della
massoneria.
“I guardiani dello spirito” (20-19 settembre, Fortezza, secondo piano)
15 pittori e 2 artiste performative, 1 scultore e due fotografi per 54
opere inedite sul rapporto fra gli immaginari esoterici, il mito, il
fantastico e la pittura figurativa contemporanea con opere di Dino Valls, Guido Razzi, Saturno Buttò, Rocco Normanno, Ugo Levita, Roberta Serenari, Moreno Bondi e tanti altri.
* IL POMERIGGIO E LA SERA: GLI SPETTACOLI (Centro storico, il 21, 22 e 26/8 dalle 16.30 a tarda notte)*
AlchimiAlchimie 2010 si arricchisce di spazi e spettacoli dedicati ai piccoli nelle giornate di sabato, domenica e giovedì dalle 16.30: teatro per ragazzi, burattini, storie di elfi, buffoni, diavoli e fate, danza, colore e musica, trampoli, maschere e fuoco. Alcuni titoli: “L’Alchimista”, “Bertoldo, Bertoldino e l’allegra brigata”, “Palcoscenico in movimento. Per i più piccini, tutti e sei i giorni c’è Fucinafole:
maschere in cuoio di elfi, folletti, buffoni e diavoli con officina
dimostrativa, laboratorio narrativo e piccole storie di fate e di
streghe a cura di Giorgio de Marchi e Giulia Baldassari
Dopo il tramonto è il momento degli spettacoli “clou” di AlchimiAlchimie, epici e originali, capaci di scatenare fantasie inafferrabili, avvengono:
Sabato 21/8 - ALCHIMIA DELLA DANZA
Musica etnica e contaminazioni in collaborazione con l’Associazione Fermento Etnico: dal Sud Italia, Damadakà, pizzica del Salento, tammurriate del Vesuvio e tarantelle. Dal Nord Italia e Francia: Quinta Rua, giga, Scottish, Mazurca francese e Bourèe.
Domenica 22/8 – ALCHIMIA DI CULTURE
“Bolle Giganti” l’incanto e la magia iridescente delle creazioni di Simone Melissano
Sospinti da una brezza misteriosa, appaiono all’improvviso i candidi angeli del Silence Teatro, che attraversano la piazza sollevando mulinelli di emozioni e scaglie di ricordi.
Clou della serata: “A-men”, dall’antica tradizione Maori i Lumen Invoco propongono uno spettacolo Poid Pois di origine neozelandese che mischia danza, fuoco, energia e luce in modo ipnotico e originale.
Giovedì 26/8 – ALCHIMIA DEL FUOCO
“Bolle Giganti” l’incanto e la magia iridescente delle creazioni di Simone Melissano
“Come Angeli dal Cielo”, con le silenziose e irreali creature alate dei candidi mimi di Silence Teatro.
Clou della serata “Bagliori”, spettacolo di fuoco di Pietro Chiarenza fra trampoli, mostri, serpenti e portali e specchi fiammeggianti con costumi ed effetti in stile tolkeniano
Ore 23.30 INCENDIO DELLA FORTEZZA
La Fortezza
di San Leo va a fuoco: le fiamme divampano, accendendo il cielo della
Valmarecchia in un crescendo mozzafiato di coreografie pirotecniche
perfettamente sincronizzate a musiche senza tempo.
Nei giorni di sabato 21, domenica 22 e mercoledì 26 agosto l’ingresso al centro sarà a pagamento dal primo pomeriggio: il
biglietto d’accesso di 5 Euro è valido sia per il centro storico che
per la Fortezza. Ingresso sempre gratuito per i minori di 10 anni. In serata servizio-navetta gratuito
dai parcheggi al centro storico. In collaborazione con Bonelli Bus,
servizio bus serale da Gabicce M., Cattolica, Misano, Riccione e Rimini
(info: www.bonellibus.com, Tel 0541-662069). Le prenotazioni per la cena in piazza di Mercoledì 25 si ricevono presso l’Ufficio Turistico - IAT di San Leo Tel. 0541-926967, Numero Verde 800 553800, o sul sito del comune di San Leo www.san-leo.it.
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23 novembre 2009
GELLI E LA P2 FRA CRONACA E STORIA: una recensione al saggio del prof. Alessandro A. Mola
Di Licio Gelli e della Loggia Propaganda 2 sono state scritte un sacco di cose. Quasi tutte pressoché a sproposito a cominciare dal fatto che fu una "Loggia segreta". La P2, Loggia all'Ordine del Grande Oriente d'Italia, fu - diversamente - una Loggia "coperta" di diretta pertinenza del Gran Maestro dell'Obbedienza. "Coperta" in quanto al suo interno vi erano personalità di spicco (del panorama culturale, politico, artistico ecc...) che - per la loro particolare posizione professionale - preferivano non rivelare l'appartenenza alla Massoneria e dunque figurare unicamente "all'orecchio" del Gran Maestro, come si dice in gergo massonico. Si pensi solo al fatto che la Loggia Propaganda Massonica (poi P2) fu fondata nel 1877 e di essa vi faceva parte anche il Vate della letteratura risorgimentale Giosue Carducci e l'ottimo ed indimenticato Sindaco di Roma Ernesto Nathan. Tutto ciò e molto altro ancora è spiegato dettagliatamente e con una ricchissima documentazione e bibliografia dallo storico Alessandro Aldo Mola - Medaglia d'Oro per la Cultura dal 1980 - nel suo ultimo saggio "Gelli e la P2 fra cronaca e storia" edito dalla Bastogi. Mola, senza faziosità alcuna, racconta di come il "presunto scandalo" P2 non fu che il pretesto per una lotta senza quartiere contro i massoni e la Massoneria italiana, da sempre vista con sospetto da settori clericali, fascisti e comunisti. Mola ripercorre così - come già fece lo scrittore Pier Carpi nel suo "Il Venerabile" nei primi anni '90 - la vita di Licio Gelli sin dai tempi della Guerra di Spagna quando combattè a fianco dei franchisti e successivamente in Italia a Capo del Fascio di Pistoia. Sino a quando salvò da morte certa 62 prigionieri fra ebrei e partigiani, evitando così la loro deportazione nei campi di sterminio in Germania. Ciò gli vantò un attestato da parte del Comitato di Liberazione Nazionale di Pistoia e gli consentì, a guerra finita, di rifarsi una vita. Prima come commerciante di prodotti di cancelleria e via via, negli anni '50, nell'ambito della Permaflex ove divenne direttore dello stabilimento di Frosinone. E così, successivamente, come racconta Mola, Gelli decise di farsi iniziare massone negli anni '60 con l'obiettivo di rendere la Massoneria un organismo in grado di risolvere le controversie internazionali e nazionali. Un po' come durante il Risorgimento italiano o con la fondazione della Società delle Nazioni e dell'ONU. Nulla, insomma, di oscuro e di occulto. Anzi. Un capitolo molto denso del saggio di Mola, oltre a quello dell'amicizia fra Gelli ed il generale Peron, è infatti dedicato alla fondazione dell'OMPAM da parte di Licio Gelli, ovvero dell'Organizzazione Mondiale Per l'Assistenza Massonica. Un organismo sovranazionale, appunto, in grado di "contribuire a soccorrere ed ad elevare le condizioni morali, spirituali e materiali dell'Uomo e della Famiglia umana, operando secondo i principi etici propri dell'insegnamento massonico", come dichiarato dal promotore stesso. Un organismo che faceva leva proprio sulla fratellanza massonica che era l'unico principio in grado di superare tutte le divisioni in fatto di politica, razza, religione.... Un organismo "alla luce del sole", che fu riconosciuto anche in sede ONU alla stregua della Fao e dell'Unesco e che si proponeva di integrare l'opera umanitaria laddove le giurisdizioni massoniche non disponessero di strutture economicamente e giuridicamente idonee per operare sia all'interno dei singoli Stati che a livello internazionale. Operazione ambiziosa che purtroppo la stampa nostrana omise di far conoscere al grande pubblico. E che si arenò con l'avvento del presunto scandalo P2, nel 1981. L'OMPAM fu tuttavia un'operazione autonoma di Gelli e per nulla legata al Grande Oriente d'Italia, anche se egli stesso propose all'allora Gran Maestro del GOI, Lino Salvini, di nominare il suo predecessore - Giordano Gamberini - alla carica di Ambasciatore del GOI presso l'OMPAM. Licio Gelli, sia detto per inciso, allora non era ancora Venerabile della Loggia P2, anche se la P2 era attiva e nota ai Gran Maestri sopra citati ed ai loro predecessori senza scandalo alcuno come spiegato all'inizio di questo articolo. Gelli fu solamente un personaggio particolarmente attivo sia all'interno che all'esterno della Massoneria. Il che lo porterà ad occuparsi di cose estranee alla stessa Istituzione come ad esempio di politica (si noti bene che le Costituzioni di Anderson del 1723, vietano espressamente ai massoni di occuparsi di politica e religione in Loggia). Ma ad ogni modo anche qui nessuno scandalo "profano", come rilevato dall'ottimo Alessandro Mola nel capitolo dal titolo "Gelli per la Seconda Repubblica". Alla metà degli anni '70 - vista l'estrema fragilità e litigiosità della coalizione di Pentapartito e l'incalzante terrorismo rosso e nero - l'Italia si trovò ad un bivio: o una dittatura clericale di estrema destra, oppure un ancor meno auspicabile regime di estrema sinistra. Licio Gelli stilò così il famigerato "Schema R" (Rinascita), all'indomani dell'avanzata del Pci alle elezioni amministrative del 1975. Lo "Schema R", come documentato dal saggio di Mola, non fu altro che un piano riformatore, che elaborava la strategia politica per arginare la dilagante avanzata dei comunisti - alleati alla dittatura sovietica - in Italia, per mezzo di un rafforzamento della coalizione di Pentapartito (Dc, Psi, Psdi, Pri, Pli) a partire dalla Democrazia Cristiana, a patto che essa si depurasse da correnti ed alchimie che la rendevano inefficiente ed inefficace. L'obiettivo finale di Gelli non era altro che un ritorno ai "fasti ed al prestigio della Segreteria De Gasperi". Un rafforzamento, dunque, della democrazia centrista e moderata. Altro che autoritarismo filo-fascista tanto sbandierato dalla grande stampa dell'epoca ! Gelli delineò nel suo "Schema", anche un elenco molto preciso di riforme che - peraltro - erano condivise dalla gran parte degli italiani di allora e di oggi e che proprio oggi - trent'anni dopo - sono di scottantissima attualità e dibattito. Dalla riforma presidenziale all'abrogazione dell'immunità parlamentare; dalla riduzione ad una Camera dei Deputati sino all'abolizione dei ministeri e degli enti inutili quali le Province; dall'introduzione di pene severissime per i reati di corruzione perpetrati da politici, funzionari e pubblici ufficiali sino alla privatizzazione del carrozzone Rai-Tv. Riforme allora necessarie come lo sono oggi. Al punto che lo stesso Gelli precisò subito che tutto ciò "non preludeva ad un colpo di Stato", bensì intendeva "scongiurare l'irreparabile jattura di una guerra civile e allontanare dall'Italia il pericolo di un governo dittatoriale di ispirazione comunista o fascista". Chi accusò Gelli di cospirazione politica sulla base dello "Schema R" o fu in mala fede oppure quello "Schema" non lo lesse punto. Come i fatti - documentati dal Mola - si sono incaricati di dimostrare. Che poi, forse, il Gran Maestro di allora - Lino Salvini – avesse concesso troppo "potere massonico" a Licio Gelli, siamo d'accordo. Licio Gelli fu elevato al grado di Maestro Venerabile della P2 il 9 maggio 1975 e ciò fu un po' un'anomalia visto che la P2 era storicamente di pertinenza del Gran Maestro in carica. Come un'anomalia massonica fu che Gelli iniziasse gli aspiranti Fratelli "in punta della spada", ovvero senza alcun rituale massonico, come ricordò anche il prof. Claudio Bonvecchio in un recente convegno sulla Massoneria tenutosi a Pordenone. Ma, come il Bonvecchio ed il Mola ricordano: la P2 divenne il capro espiatorio del malaffare di gran parte delle forze politiche di allora, le quali montarono ad arte la famosa "teoria cospirazionista ai danni dello Stato", istituendo addirittura una costosissima ed inutile Commissione Parlamentare d'Inchiesta presieduta da Tina Anselmi e che si concluse con nulla di fatto. Mettendo a nudo unicamente l'ignoranza di gran parte dei politici e dei magistrati di allora in fatto di Massoneria ed Esoterismo. La P2, dunque, non era affatto una organizzazione segreta, bensì una "Loggia coperta" come ve ne sono moltissime anche all'estero e per i motivi già sopra spiegati. Il saggio di Alessandro Mola lo chiarisce, citando anche le sentenze della Corte d'Assise di Roma che fra il '94 ed il '96, assolsero sia la P2 dalle accuse di "complotto ai danni dello Stato" che lo stesso Gelli per le innumerevoli accuse attribuitegli. Il tutto documenti alla mano, come peraltro - un vent'ennio fa - fece anche lo scrittore e regista Pier Carpi con il suo "Il caso Gelli" (1982) ed il romanzo "Il Venerabile" (1993). Scritti che gli costarono l'esilio da parte del panorama culturale dell'epoca....sic ! Rimane solo una domanda di fondo, che emerge dalla conclusione stessa del saggio di Mola: perché i mass-media tacquero in merito a queste sentenze al punto che ancora oggi Gelli e la P2 sono bollati con marchio d'infamia ? Quella di "Gelli e la P2 fra cronaca e storia" è senza dubbio una lettura appassionante, dunque, che permette al lettore di addentrarsi in una vicenda mai del tutto trattata per com'è stata nei fatti, con un'analisi dell'Italia degli ultimi trent'anni. Un'Italia ancora incapace di scrollarsi di dosso il suo pesante passato.
 Luca Bagatin
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22 marzo 2009
Esoterismo e Massoneria: un convegno con il prof. Claudio Bonvecchio
Nell'ambito della rassegna "Pordenone Pensa" promossa dall'Ente
Provincia di Pordenone, venerdì 20 marzo scorso alle ore 20.30 presso
la Sala Consiliare della Provincia, si è tenuto il convegno dal titolo
"Esoterismo e Massoneria" con relatore il prof. Claudio Bonvecchio e
moderato dal prof. Adriano Segatori.
Nutritissima la presenza di pubblico, in particolare giovane e giovanissimo. Il
prof. Bonvecchio è un Libero Muratore del Grande Oriente d'Italia, la
più grande ed antica Obbedienza massonica italiana, nonché autore del
volume dal quale ha preso il titolo il convegno in questione ed edito
da Mimesis. Claudio Bonvecchio è partito dal concetto di Esoterismo quale disciplina che permette di "andare in profondità" entro sé stessi. Ha
così fatto un excursus delle varie discipline esoteriche dall'alchimia,
alla cabala alla magia, tutte comunque lontane da qualsiasi modaiola
forma di New Age, in quanto esse sono utili all'individuo unicamente
come spunto per la ricerca interiore e dunque la trasformazione di sé. Ecco
dunque l'importanza del Simbolo per i Liberi Muratori, in quanto
l'individuo è esso stesso "animale simbolico" immerso in una vita
permeata dalla simboligia. Il prof. Bonvecchio ha successivamente
fatto un breve excursus delle origini della Massoneria a partire dalle
corporazioni dei muratori medievali sino alla fondazione ufficiale, in
Inghilterra, nel 1717. Ha enunciato così i valori ed i principi
cardine dell'essere massone: fare esplicita professione di fede (di
qualsiasi fede); non avere pendenze penali; rispettare le leggi dello
Stato e giurare fedeltà alla Costituzione dello stesso. In questo
senso la Massoneria non è una dottrina relativista proprio in quanto
custode e portatrice di solidi valori spirituali, antimaterialisti e
civili, il primo dei quali quello di credere nel valore del Simbolo
quale mezzo di trasformazione umana. Lo scopo della Massoneria è
dunque quello di "trasformare il cuore di ciascuno" e di "costruire
l'uomo interiore", come anticamente i Massoni medievali costruirono le
Cattedrali gotiche attraverso l'utilizzo di simbologie iniziatiche. Per concludere si è parlato anche della Loggia "eretica" P2 di Licio Gelli.
Il prof. Bonvecchio ha dottamente spiegato come - per ingenuità
dell'allora Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia Lino Salvini -
Gelli sia diventato Venerabile della Loggia Propaganda 2 e di come
questo l'abbia gestita a suo uso e consumo.
A suo uso e consumo al punto da iniziare anche coloro i quali non
avevano alcun interesse spirituale nell'ambito massonico, ma magari
contavano di ottenerne favori nell'ambito della carriera (mito comunque sfatato dallo stesso Bonvecchio).
Gelli iniziava infatti i Fratelli "in punta della spada", ovvero senza
alcun rituale massonico e senza alcun accertamento sulla loro moralità.
Non a casi i primi a denunciare Licio Gelli alla Magistratura furono
dei massoni del GOI.
Ad ogni modo, nonostante l'ereticità di questa Loggia, la P2 divenne il
capro espiatorio di gran parte delle forze politiche di allora, le
quali montarono ad arte la famosa "teoria cospirazionista ai danni
dello Stato".
Non a caso, come spiegato dal prof. Bonvecchio, la commissione
d'inchiesta istituita ad hoc si concluse con un nulla di fatto e la
gran parte degli aderenti furono assolti (e quelli colpevoli lo furono
a causa della loro scarsa moralità nei loro affari profani).
Claudio Bonvecchio ha salutato la platea ricordando che le visite ai
Templi massonici sono da sempre aperte a tutti e che dal 3 al 5 aprile
prossimi a Rimini si terrà la Gran Loggia, ovvero la riunione annuale
dei Maestri Venerabili del Grande Oriente italiano, aperta al pubblico
e che quest'anno avrà per titolo: "Costruttori di sogni possibili".

Luca Bagatin
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