13 marzo 2014
Quando la politica fa strage di libertà e non rispetta le sue stesse leggi
L'Italicus...oops...l'Italicum passa
alla Camera.
Più che un Italicum, in effetti,
ricorda la strage dell'Italicus, come scrivemmo nemmeno un mese fa.
Una strage politica ai danni dei
cittadini e della Costituzione. L'ennesima strage.
Una strage che – appunto – fa
strage, oltre che di milioni di voti, anche della recente sentenza
della Corte costituzionale che aveva bocciato il Porcellum proprio in
quanto le liste erano bloccate e si era in presenza di sbarramenti.
Sbarramenti e liste bloccate ancora una
volta presenti del pastrocchio Renzusconiano.
Una legge degenere e degenerata dunque
l'Italicum, fotografia della classe politica odierna e degli ultimi
vent'anni.
Una legge che passa sopra a chiunque
pur di proclamare la dittatura del Partito Unico
destrocentrosinistrico, ovvero la dittatura del Potere contro
l'interesse e la libertà del cittadino.
Una dittatura che va fermata quanto
prima, con la legislazione vigente, prima che anche questa sia
spazzata via da politicanti che non hanno più il consenso di nessuno
ormai da parecchi anni.
A legislazione e a Costituzione
vigente, infatti, scrivevamo nel nostro articolo del dicembre scorso:
Sarebbe corretto andare al voto, con il proporzionale puro e
candidando solo personale politico che non abbia né scritto né mai
votato leggi incostituzionali. Sarebbe corretto inoltre che, lo
ribadiamo, quelle forze politiche che in tutti questi anni hanno
sostenuto, scritto e votato leggi incostituzionali in Parlamento
fossero sanzionate (magari pecuniariamente, così da rimpinguare le
casse dell’erario con denaro finalmente non proveniente dalle
tasche dei contribuenti, bensì da quelle dei politicanti).
La Costituzione
repubblicana, piaccia o non piaccia, infatti, prevede solo ed
unicamente il proporzionale puro.
E' evidente che
Renzi e Berlusconi – ammiratori della Russia di Putin e dei suoi
metodi stalinisti - della Costituzione repubblicana non sanno che
farsene. Urge fermarli al più presto, attraverso il non voto,
l'astensione consapevole alle elezioni europee e politiche e la
testimonianza civile e nonviolenta contro una classe politica che sta
coprendo l'Italia di vergogna e di ridicolo ogni giorno di più,
togliendo ai suoi stessi cittadini la libertà di esprimersi.
 Luca Bagatin
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12 luglio 2013
"Aforismi bagatiniani: "Libertà massima" by Luca Bagatin
La Chiesa cattolica
predica, ma non conosce il perdono. Per questo, sin da quando
avevo 10 anni, non perdonerò mai alla Chiesa cattolica di esistere e
di razzolare male.
La Corte Costituzionale ha bocciato l'abolizione delle Province. Non
sarà il caso di abolire la Corte e tutti i cortigiani ?
Un consiglio agli aspiranti giovani giornalisti: per prima cosa
fatevi pagare, dopodiché scrivete un bell'articolo. Diversamente
pubblicate i vostri meravigliosi scritti gratuitamente. La libertà
di scrivere non ha prezzo e, se lo ha, merita il pagamento anticipato
e non le fregature.
Penso che "Amore e Libertà" avrà successo nel panorama
cultural-politico-erotico, perché questi due valori sono sempre
stati meta di ricerca dell'animo umano, senza mai essere stati
attuati o raggiunti.
La politica è una cosa sporca. Abbattiamola e sostituiamola con qualche cosa di colorato. Altrimenti seguiteremo a vivere come
pecore in uno Stato senza prospettive.
Alcune cose non le
posso più sopportare. Ho raggiunto il limite. Dopodiché
scomparirò. Ma voglio decidere io il come e il quando.
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12 ottobre 2012
Quando le Istituzioni perdono credibilità e danneggiano i cittadini
E' di questi giorni la bocciatura, da parte della Corte Costituzionale,
dei tagli (peraltro mimini) che il governo, nel 2010, aveva introdotto
agli stipendi di magistrati e di manager pubblici. La motivazione
della Corte è che tali tagli sono incostituzionali, in quanto vìolano il
principio di uguaglianza fra dirigenti del settore pubblico e di quello
privato. Ora, posto che non c'è alcuna uguaglianza, per ragioni
oggettive, fra settore pubblico (ove pagano i cittadini) ed il settore
privato (ove a rischiare è l'impresa), a ledere il principio di
uguaglianza fra
tutti i cittadini, ci pare sia proprio questa sentenza della Corte
Costituzionale, che garantisce, ancora una volta, altissimi stipendi a
magistrati (e dunque ai magistrati che compongono la Corte medesima) e
manager, a
fronte di nessun miglioramento nei settori della giustizia e dei
servizi pubblici. La Corte Costituzionale, ancora una volta, dunque,
si propone quale Casta contro gli interessi pubblici. Da anni, peraltro,
ci chiediamo dove fosse suddetta Corte, quando venivano introdotte
leggi elettorali incostiuzionali, dal '93 ad oggi. Ed altresì ci
chiediamo dove fosse questa Corte quando taluni partiti erano esclusi
dai dibattiti pubblici televisivi e dove fosse, questa Corte,
relativamente all'applicazione della Costituzione della Repubblica,
sistematicamente violata anche dai Presidenti della
Repubblica italiana stessi. A questo vero e proprie "golpe di Stato",
ovvero ordito dalle Istituzioni medesime, assistiamo alla presenza, in
Parlamento, di una partitocrazia che ha appena approvato, al Senato,
l'ennesimo testo di legge elettorale incostituzionale. Senza che la
Corte Costituzionale, appunto, dica nulla. Una legge elettorale
che prevede incostituzionali sbarramenti ed assurdi premi di maggioranza alla coalizione vincente. Ora,
se siamo in presenza di sbarramenti del 4% - 5%, ci chiediamo che senso
abbia, per milioni di elettori italiani, andare a votare. Parimenti
ci chiediamo che senso abbia andare a votare in presenza di accordi di
coalizione fra forze eterogenee, ove fra i presunti "moderati" troviamo i
neofascisti ed ove fra i presunti "riformisti" troviamo i comunisti. E'
chiaro che, tale legge, è ancora una volta utile alla partitocrazia per
proseguire nell'attuazione di attività consociative, tali da garantire il mantenimento
dello status quo, ovvero malgoverno, clientelismo, attività illecite ed illegali. A destra si difendono le malefatte di Formigoni e
delle sue ricevute inesistenti (oltre agli affari della sua ex giunta). A
sinistra quelle di Vendola e dell'affare Ilva. In tutto ciò ci sono
primarie più o meno pilotate, ove si sa già per tempo che a vincerle
sarà Bersani, con un Renzi che tenterà poi l'accordo con i presunti
"moderati". Ove, ricordiamolo, fra codesti...ehm..."moderati" c'è
Gaetano Quagliariello, quello che diede dell'"assassino" al padre di
Eluana Englaro. E ci sono i leghisti delle forche e martello e
dall'imbroglio facile (caso Bossi e Trota docet). E Mario Monti ?
Sembra lo vogliano ricandidare sia a destra che a sinistra. Senza che
nessuno ricordi che, proprio Monti che aveva promesso nessun aumento
dell'Iva, l'Iva l'ha invece aumentata e che le tasse, salvo qualche
ritoccamento, non le ha diminuite punto. Come se non bastasse sono
imminenti le elezioni per il rinnovo dell'Assemblea Regionale Siciiana,
ove l'altro giorno all'amico Davide Giacalone è stato impedito di
presentare la propria lista civica. Proprio lui, ovvero l'unico a
denunciare la mafiosità politica dei partiti siciliani di destra e
sinistra. Siamo amici e vicini al movimento di Oscar Giannino, ai
Radicali ed al neomovimento di Ilona Staller, Democrazia Natura Amore.
Temiamo che, fra sbarramenti ed imbrogli vari, questi amici e compagni non saranno sufficienti. Meditiamo l'astensione e la ricerca di altre forme di lotta politica alternativa liberale e libertaria, cari amici e lettori.
 Luca Bagatin
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18 ottobre 2008
RAI: privatizziamola una volta per tutte (anche) per toglierla al controllo della politica
Ancora fumata nera per quanto concerne l'elezione del 15esimo giudice
della Corte Costituzionale e del Presidente della Commissione di
Vigilanza Rai. I radicali fanno lo sciopero della fame e a noi rode lo stomaco, nonostante sia discertamente pieno. Ci
rode perché ne abbiamo ben d'onde dei ricatti politici fatti passare
per "dialogo fra maggioranza e opposizione" - come ha giustamente
rilevato l'opinionista Davide Giacalone su "Libero" del 16 orrobre
scorso: io voto per Leoluca Orlando alla Commissione di Vigilanza se tu
mi voti Gaetano Pecorella alla Corte Costituzionale. Ma stiamo scherzando ? E
poi questi qui sono quelli che denigrano la Prima Repubblica
e.....l'hanno financo distrutta portando via anche ciò che di buono
essa aveva prodotto in termini di successo dell'Italia nello scenario
internazionale ! Ci rode anche perché, francamente, siamo stanchi
di sentir parlare di organismi inutili quale la Vigilanza Rai: orpello
del monopolio pubblico radiotelevisivo controllato dai partiti e dalla
politica. Ciò,
peraltro, la dice lunga sul carattere pseudo liberale di questo nostro
Paese e la sua radicatissima (in)cultura cattocomunista e clericofascista e che tanto lo hanno reso l'ultima ruota del carro in
Occidente. La questione è seria, ma anche molto semplice: la Rai è
un carrozzone costoso ed inutile. Non svolge servizio pubblico né
accresce la cultura del Paese ("Super Quark" e "Voyager" sono rarissimi
"raggi di sole" fra le "tenebre" della rincorsa all'audience). Serve
unicamente per giustificare l'introito dell'ingiusto ed iniquo canone
di abbonamento (spesso peraltro sempre più "eluso" dai nuovi utenti
della televisione che preferiscono - e non li biasimiamo - non
dichiarare di possedere un apparecchio televisivo), nonché per piazzare
i soliti "amici degli amici" e - come dicevamo prima - per garantire un
controllo politico e partitico del palinsesto. E' così dai tempi della Prima Repubblica ed è uno scandalo senza eguali nel mondo civile. Mi
fanno sorridere i socialisti di Nencini oggi: fanno lo sciopero della
fame imitando Pannella perché le loro proposte di legge non vengono
fatte conoscere dai mass media. Ma si ricordano lor signori quando Rai
Due era lottizzata al Psi (come Rai Uno lo era alla Dc e Rai Tre al
Pci) e non c'era spazio per gli altri ? I radicali già allora
denunciavano questo scandalo ! Ma i socialisti zitti ! E' un
probelma annoso quello della "parzialità dell'informazione", della
"mediaticizzazione" ovvero della non-informazione, della
non-comunicazione. In Rai.....ma anche negli altri mezzi di
comunicazione di massa ove si tende a far passare ciò che conviene di
più in quel preciso momento. Nel silenzio più totale - peraltro - della casta
denominata Ordine dei Giornalisti istituita durante il fascismo ed assente in tutti i Paesi civili....guarda caso ! La
Rai è un carrozzone inutile, dicevamo. La si privatizzi allora, come
peraltro previsto dal Referendum del 1995 che abrogò la norma che
definisce pubblica la Rai. Referendum che raggiunse il quorum e vinto
con il 55 % dei voti. Referendum tradito dalla classe politica di
allora: che poi è quella di oggi e che meriterebbe davvero di essere
delegittimata dall'elettorato e bollata come antidemocratica
(ri-eletta, invece, anche "grazie" all'abolizione delle preferenze
sulla scheda elettorale....sic !). Si privatizzi il carrozzone ed il
gioco è fatto: niente più controllo politico sulla televisione,
apertura al mercato, ampliamento dell'offerta radio-televisiva e
abolizione del canone annuo sulla possessione degli apparecchi
televisivi. Ovviamente si preferisce mantenere tutto com'è e puntare
a Leoluca Orlando alla Commissione di Vigilanza per dare maggior spazio
mediatico al partito di Di Pietro. Oppure darla a qualcun altro, ma
sempre per il medesimo motivo in barba al pluralismo ed alla libertà
d'informazione ! Se
proprio si vogliono lasciare le cose così come sono (in barba ai
cittadini, lo ribadiamo), almeno si cerchi di limitare i danni e
l'intrusione "politica" nei palinsesti. Si nomini un presidente
della Commissione indipendente dai partiti, ma autenticamente
competente nel settore. Anche un emerito sconosciuto, va benissimo e
forse è anche meglio. La stessa cosa la si faccia con il Consiglio
di Amministrazione e la Presidenza della Rai: stop a nomine politiche e
partitiche, sì a incarichi dati a professionisti della comunicazione e
della cultura indipendente. Mi viene in mente - or ora - un bravissimo giornalista, comunicatore nonché docente universitario: Alessandro Cecchi Paone. Uno che sì, ha fatto anche politica, ma lo ha fatto sempre dalla
parte dei cittadini e senza alcun tornaconto "di parte". Ora, io butto lì questa bellissima utopia...concreta. Siamo
purtroppo in pochi a sollevare la questione di cui sopra e la cosa
stupisce ancor di più. O forse è l'ennesima conferma che i cittadini
sono stanchi della "politica politicata e dell'informazione
massmediatica che favorisce solo i soliti noti". Una questione purtuttavia - questa sì - che riguarda la democrazia e la libertà del nostro Paese.
Luca Bagatin
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