8 maggio 2012
Analisi delle amministrative 2012 e proposte per un vero Partito per le Libertà (civili, economiche, sociali, sessuali)
 
Sensibile calo dell'affluenza alle
urne, pieno successo del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo e
disfatta del PdL. Questa la fotografia delle amministrative
2012. Una fotografia che, invero, era non solo prevedibile, ma
persino auspicabile. Auspicabile in quanto monito per una classe politica incapace, corrotta, tartassona,
burocratica e partitocratica. Una classe politica che, negli
ultimi vent'anni, ha lanciato slogan e promesse a vanvera, senza
riformare alcunchè. Anzi: tale classe politica ha esautorato i
cittadini del loro diritto al voto per mezzo di leggi elettorali "ad
hoc" per favorire questo o quel candidato scelto dalle
Segreterie nazionali; ha scippato agli elettori i risultati dei
referendum su abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e
privatizzazione della Rai, nonché ha disatteso l'abolizione delle
Province, come richiesto dalla maggioranza degli elettori
italiani. Elettori in particolare liberali e moderati che,
giustamente, oggi non si riconoscono più nel PdL, ormai diventato un
comitato d'affari ad uso e consumo degli accoliti di Berlusconi,
peraltro con evidenti tendenze stataliste e burocratiche. Gli
elettori liberali e moderati, hanno ormai dimostrato che preferiscono
o non andare a votare, oppure scelgliere il partito di Grillo. Ora,
io non sono d'accordo con moltissimi punti programmatici di Beppe
Grillo, purtuttavia riconosco una profonda validità di ciò che
afferma, quando si propone di contrastare la partitocrazia e la
corruzione dilagante. E' vergognoso, infatti, candidare inquisiti e
corrotti. E' altrettanto vergognoso che i partiti si facciano le
leggi a loro esclusivo uso e consumo ed a diretto danno dei
cittadini-elettori. E' quanto è accaduto ed, in questo senso,
Beppe Grillo ha ragione da vendere. Oltretutto ha il grandissimo
pregio di presentarsi al di fuori di qualsiasi schieramento e logica
politica "destra-sinistra". E' questione annosa, quella
della lotta alla partitocrazia. Una lotta che, in tanti anni, hanno
combattuto i soli Radicali di Pannunzio e successivamente di Pannella
ed il movimento Unione Democratica Nuova Repubblica, fondato dal
repubblicano mazziniano Randolfo Pacciardi, negli anni '60. Oggi è
una battaglia più che mai prioritaria e necessaria, poichè, la vera
antipolitica, è quella che portano avanti il Pd ed il PdL, in
primis, da troppi anni. Ed i risultati, in termini di sfacelo
economico-politico, si sono visti. Occorre ridare voce ai liberali
ed ai moderati italiani, che oggi non hanno più una casa. Occorre
dare voce alle partite IVA, alle piccole e medie aziende soffocate da
debiti ed imposte elevatissime. Occorre dare voce ai laici, che mal
sopportano le elucubrazioni religiose del Vaticano, le quali impediscono
all'Italia una seria e sana ricerca scientifica e che impediscono
alle coppie di fatto di avere i medesimi diritti delle coppie
sposate. Occorre un nuovo, vero, Partito per le Libertà. Civili,
economiche, sociali, sessuali. Un partito che sappia dialogare anche con Beppe
Grillo e che prenda dal Movimento 5 Stelle, quanto di meglio ha da
dare in termini di onestà morale ed intellettuale. Un partito che
parli un linguaggio non ideologico, leggero, antipartitocratico. Che
non parli ai soliti "accoliti", ma alle persone comuni e
che si contrapponga ad un carrozzone cattocomunista "centrosinistro"
che, se tornasse al governo, saprebbe riportare in auge solamente
tasse, burocrazia e vantaggi per i soliti noti. Se non ora, quando
? Diversamente, a noi liberali, moderati e libertari, non rimarrà
che un arma. Civile e nonviolenta: l'ormai consueto sciopero del
voto.
 Luca Bagatin
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