17 dicembre 2014
La Filosofia del Natale nell'ultimo saggio del prof. Claudio Bonvecchio
La filosofia è fondamentalmente
amore per la sapienza e la sapienza, già di per sé stessa,
trasforma le persone, l'animo umano, arricchendolo.
Queste le premesse del prof. Claudio
Bonvecchio – Professore Ordinario di Filosofia delle Scienze
Sociali presso l'Università degli Studi dell'Insubria di Varese e
Como e Grande Oratore della Massoneria del Grande Oriente d'Italia –
che, mercoledì 17 dicembre scorso, a Roma, presso “Casa Nathan”di
Piazzale delle Medaglie d'Oro 44 ha presentato il suo ultimo saggio:
“Filosofia del Natale” (Alboversorio Editrice).
Incalzato dall'ottimo Gran
Bibliotecario del Grande Oriente d'Italia Bernardino Fioravanti, il
prof. Bonvecchio ha presentato all'uditorio un testo agile ed unico
nel suo genere. Un testo che vuole tornare alle origini spirituali,
gnostiche e sacre della festività nazalizia, che trae le sue origini
dalla festività pagana del Solstizio d'Inverno, il giorno della
Festa della Luce, del cosiddetto “Sole Invincibile” o “Sol
Invictus” ovvero il “Dies Natalis Solis Invicti” (Giorno Natale
del Sole Invincibile), festeggiato tanto dalle popolazioni
indo-iraniche devote al dio del sole Mithra, quanto dagli antichi
romani attraverso le celebrazioni dei “Saturnalia” in onore,
appunto, di Saturno, il mitico dio della pace e della felicità.
Con l'avvento del cristianesimo, come
spiegato anche dal prof. Bonvecchio, per volontà dell'Imperatore
romano Costantino, fu deciso di cumulare la festa del Sol Invictus
con quella della nascita del Cristo, considerato, appunto, la “Luce
del Mondo” e fu così che il 25 dicembre divenne la data ufficiale
della festività del Natale. Di quel Natale ricco di simboli
antichissimi, dunque, tutti spiegati nella “Filosofia del Natale”
del prof. Bonvecchio: dall'Albero natalizio – simbolo dell'unione
fra cielo e terra – passando per il significato della stella di
Natale, del vischio, dei cibi natalizi, dei canti di Natale e via via
sino agli ornamenti dell'albero di Natale stesso e del presepe.
In particolare il prof. Bonvecchio si è
soffermato sulla spiegazione del simbolismo della grotta, ovvero
della capanna nella quale, secondo quanto scritto nei Vangeli
Apocrifi (e non in quelli canonici), nacque il Cristo. La grotta,
secondo tutte le tradizioni simboliche, rappresenta infatti l'“uterus
mundi”, ovvero il luogo nel quale si trovano le acque primordiali
che, come il liquido amniotico per il feto, portano alla
nascita/rinascita di una nuova vita. Oltretutto, come spiegato dal
prof. Bonvecchio anche nel suo saggio, le grotte erano i luoghi nei
quali non solo nascevano le grandi divinità, ma erano anche il
santuario nel quale venivano praticati i rituali in onore alla Grande
Madre o al dio Mithra, imperniati non a caso sulla morte simbolica e
sulla rinascita dell'iniziando.
Altra figura simbolica del Natale è
quella relativa a “Babbo Natale”, il quale incarna la figura di
San Nicola, vescovo in Asia Minore e protettore dei bambini ai quali,
come tradizione vuole, porta in dono dei regali. I bambini, peraltro,
secondo tutte le tradizioni simboliche, sono considerati
l'incarnazione degli antenati morti che, peraltro, erano i veri
protagonisti della festività romana dei “Saturnalia”. E' così
che, per allontanare l'immagine della morte dalla società e farci
credere nella vita, Babbo Natale colma i bambini di doni,
propiziandosi così anche le anime degli antenati defunti.
A conclusione sia del saggio del prof.
Bonvecchio, sia dell'incontro di presentazione, una morale di fondo,
ovvero una critica serrata nei confronti della cosiddetta
secolarizzazione, ovvero l'abbandono dello spirito religioso, della
dimensione del sacro da parte di un'incalzante società mercatista e
dei consumi che ha trasformato il Natale in un happening del
commercio, come giustamente l'ha
definito il prof. Bonvecchio. Un happening figlio
di una società sempre più relativista, nichilista, fredda,
tecnologica, edonista, globalizzata.
Ecco
dunque la necessità di invertire la rotta, di ricercare la luce
dentro noi stessi, attraverso la riscoperta della dimensione del
sacro: restituendo dignità al simbolo, alla simbolica, alla
filosofia del Natale, liberando così la società della metaforiche
tenebre che l'avvolgono.
Solo
allora potremo assistere ad una nuova rinascita del Vero, del Buono,
del Bello, ovvero quando ci riapproprieremo dell'autentico
significato tanto gnostico quanto cristiano della festività
natalizia. Non il Natale del consumismo, dunque, ma il Natale della
Luce, del Sole, dell'innocenza dei bambini non più resi adulti da
una società senza coscienza, ma aperti alla conoscenza di sé stessi
per costruire, da adulti, un mondo d'amore, armonia e fratellanza
universale.  Luca
Bagatin (nella foto con, a sinistra, il prof. Caludio Bonvecchio)
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21 dicembre 2012
Buon Solstizio ! Buon Inizio ! Buone Feste (anche con, se vorrete, "Universo Massonico")
 Eccoci
arrivati al consueto messaggio augurale di questo blog. Se lo
state leggendo significa che il mondo non è ancora finito. O,
quantomeno, non in questa frazione di secondo ;-)
Come ogni
anno, arrivati a questo punto (fine del mondo permettendo),
desidero farVi gli auguri per un Buon Solstizio d'Inverno e di un 2013
ricco di approfondimenti, curiosità, sessualità consapevole, viaggi
astrali, mentali, psicodinamici, o puramente fisici. E, come ogni
anno, desidero rammentarVi il significato profondo della festività
nella quale stiamo entrando, ripulita dalle astrusità delle
Religioni Monoteiste Istituzionalizzate, foriere di menzogna e
malafede. Fra il 21 ed il 25 dicembre, anticamente, si festeggiava
il "Natale del Sole Invincibile" o "Sol Invictus",
mutuato successivamente anche dalla religione cristiana come data
convenzionale della nascita di Gesù detto "Il Cristo". Anche
oggi, gli gnostici, festeggiano la "Festa della Luce" o
"Natale del Sole invincibile" in quanto astronomicamente -
nell'emisfero nord - il sole sembra fermarsi in cielo ed inverte il
proprio moto. Il buio della notte raggiunge dunque la sua massima
estensione e la luce del giorno, la minima. Subito dopo il
Solstizio, la luce del giorno torna ad aumentare ed il buio della
notte si riduce sino al solstizio d'estate. Il sole, dunque, non
sprofonda nelle tenebre, ma "rinasce" e diventa
"invincibile". Ecco perché il 25 dicembre è la festa
di tutta l'Umanità e di tutte le culture e civiltà del mondo: in
Egitto si festeggia la nascita del Dio Horus, in Persia il Dio Mitra,
nella cultura vedica la nascita di Krishna e così via Zaratustra,
Attis, Adone, Freyr....e dunque Gesù. E questo da secoli prima
del primo Natale cristiano, imposto (in malafede, appunto)
dall'Imperatore Costantino nel 330 d.C. Il 25 dicembre ha dunque
un profondissimo valore simbolico e spirituale che abbraccia - forse
per la prima volta - tutte le Culture e le Tradizioni del globo,
all'insegna dell'Illuminazione esteriore ed interiore. E' dunque
Natale ed occorre vesteggiare la nascita, ovvero la rinascita del
Divino in ciascuno di Noi che, anche se non ne siamo consapevoli,
siamo il Cristo Cosmico apparso in carne ed ossa su questa Terra e
no, non ci lascieremo crocifiggere dai beoti, bensì cercheremo di
crocifiggere il nostro ego. Questo messaggio non smetterò mai di
trasmetterlo e di trasmettervelo, perché, altrimenti, nulla avrebbe
senso. E, come ogni anno, desidero fare auguri speciali e
ringraziamenti, alle persone che hanno in qualche modo caratterizzato
questo mio 2012 e che lo hanno arricchito. Quest'anno desidero
ringraziare Luigi Pruneti; Aldo A. Mola; Lavinia Guglielman;
Nathan Gelb (che mi auguro si manifesterà presto, perché lo sto
cercando spasmodicamente); Ilona Staller (alla quale faccio i
migliori auguri per la sua lista "Democrazia Natura Amore",
che questo blog sta sostenendo, alla faccia di tutti i pregiudizi, le ipocrisie ed i clericalismi sessuofobici); Andrea Galatà e Chiara De Caroli e
Marcella Andreini. E, un augurio e ringraziamento speciale, voglio
farlo anche a Marco Pannella, che, ancora una volta, sta combattendo
una battaglia di diritto per tutti noi, novello Gesù, anche se
nessuno sembra rendersene conto (e questa è la cosa grave). Non
dimentico poi l'amico Peter Boom, il cui augurio di buon Solstizio
d'Inverno, mi manca immensamente. Anche Baglu vorrebbe dire
qualcosa, ma una certa malinconia e nostalgia di chi scrive gli
impedisce al momento di esprimersi.
E ora, dopo i discorsi
seri, passiamo a quelli feceti. Si da il caso sia uscito da
qualche giorno il mio libro “Universo Massonico” (Bastogi editrice), con prefazione
del prof. Luigi Pruneti, Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro della
Gran Loggia d'Italia degli ALAM, una fra le maggiori Obbedienze
massoniche in Italia.

Il libro tratta di tutto
lo scibile massonico: dalle origini ai giorni nostri, con ampi
capitoli dedicati a figure di Grandi Iniziati; alla massoneria nella
letteratura e nella cultura ed alle nefaste inchieste antimassoniche
degli anni '80 e '90 del '900 (falso scandalo P2 ed inchiesta
Cordova).
Il libro si conclude con
una serie di interviste ad esperti del settore.
Ora, trovandoci in periodo
di festività, non mi sembra fuori luogo chiedervi di regalarvelo e
di regalarlo ;-)
Fra l'altro notate bene
che il libro è stato pubblicato nel dicembre 2012 e forse questo non
è propriamente un caso... ;-)
Beh, insomma, intanto che
meditate, io vi fornisco gli estremi per ordinarlo e riceverlo,
direttamente a casa al modico prezzo di copertina di 15 euro la copia
(non vi rovinerete, credetemi, l'ho acquistato anch'io ;-)):
Per ricevere il volume
direttamente a casa potete dunque effettuare il pagamento alle
seguenti coordinate, intestando il tutto a BASTOGI EDITRICE ITALIANA
(specificando, nella causale "RICHIESTA DEL VOLUME "UNIVERSO
MASSONICO" DI LUCA BAGATIN):
BANCOPOSTA IBAN : IT 44 U
07601 15700 000011133717
C.C.P. 11133717
Appena
effettuato è IMPORTANTE, per evitare ritardi o disguidi, che inviate
copia della ricevuta del pagamento al numero di fax 0881/728119
oppure all'indirizzo mail bastogi@tiscali.it Per eventuali
contatti con il sottoscritto, potete scrivermi all'indirizzo mail
burroughs279@yahoo.it
BUON SOLSTIZIO E BUON INIZIO !
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14 dicembre 2011
"AL CHIARO DI LUNA": vecchia poesia bagatiniana con dolce iniziale
Al chiaro di luna
ho scritto per te questo messaggio
affinché il tuo cuore si apra
alla gioia delle Feste.
Luci, colori, profumi di caldi fiori appena colti
illuminano il tuo viso riflesso in un sorriso
di un bimbo che suona la sua arpa d’oro
e ti dona l’armonia di una nuova Alba.
Alba di loto,
fiore di loto,
sulla tua bocca, sul tuo cuore, sul tuo corpo,
sul tuo sorriso riflesso nel tuo viso.
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