
Moana Pozzi, Riccardo Schicchi e Debora Attanasio.
Debora Attanasio con Ilona Staller in arte Cicciolina
Debora Attanasio, romana d'origine e
milanese d'adozione.
E' scrittrice e giornalista del mensile al
femminile Marie Claire, inoltre ha all'attivo un passato da
segretaria del Re dell'eros Riccardo Schicchi, nell'ambito
dell'agenzia di casting Diva Futura.
Proprio di questo parla il
suo ultimo libro, dall'ironico titolo "Non dite alla mamma che
faccio la segretaria - Memorie di una ragazza normale alla corte del
re dell'hard" (Sperling & Kupfer), ovvero la sua storia di
vent'enne finita alla corte di Cicciolina, Moana Pozzi, Ursula Davis
e molte altre simpatiche attrici ed artiste erotiche.
Oggi ho il
piacere di intervistarla amichevolmente.
Luca Bagatin:
L'ironia del tuo libro traspare sia dal titolo che dalla
copertina. Una scelta voluta, immagino.
Debora Attanasio: Certo.
Mi ha sempre divertita l'idea che, da fuori, la gente vedesse il
porno come un ambiente torbido e perverso, quando invece era un circo
quasi demenziale e pieno di relazioni affettuose. Nel mio romanzo ho
voluto rendere proprio l'idea dello stupore che ho provato io stessa
quando l'ho scoperto, vent'anni fa, decidendo di rimanerci dentro, al
sicuro, più a lungo possibile.
Luca Bagatin: Come sei
approdata a Diva Futura ?
Debora Attanasio:
Nell'estate del '92 ero in vacanza a Rimini, dove ho conosciuto un
ragazzo che lavorava con Riccardo Schicchi. Al rientro, a settembre
ho iniziato a sostenere un colloquio di lavoro dopo l'altro ed ero in
imbarazzo per le proposte lascive dei datori di lavoro. Ricordo uno
che mi tirava su la gonna con il righello mentre parlavo. Mi sono
lamentata col mio nuovo amico e mi ha detto di venire a fare un
colloquio col suo capo che era rimasto senza segretaria, perché non
mi avrebbe molestata nessuno.
Luca Bagatin: Per te fu un
lavoro imbarazzante ? Avevi pregiudizi o peprplessità relative al
mondo del porno e dell'hard ?
Debora Attanasio: Mai
nessun imbarazzo. Troverei più disdicevole lavorare per qualche
famosa multinazionale che inquina l'ambiente e sfrutta manodopera
sottopagata, o per qualche allevamento intensivo, veri lager che, fra
cent'anni, saranno considerati dai nostri nipoti una vergogna
inconcepibile. Vengo da una buona famiglia in cui si insegnava a
guardare oltre le apparenze. E sono buddista, attenta alla causa ed
effetto. Mia madre mi ha insegnato a portare rispetto a tutti e ad
ascoltare le buone ragioni di tutti. Inoltre, da bambina adoravo
Cicciolina, il suo personaggio mi divertiva, a 17 anni avevo cercato
di intrufolarmi in un suo spettacolo in discoteca, a Terracina.
Pensare che a pochi passi da me, all'ingresso di quel locale, c'era
di sicuro anche il mio futuro datore di lavoro, mi fa tanto ridere.
Luca Bagatin: Hai qualche
aneddoto relativo al tuo primo lavoro da segretaria ? Qualche
aneddoto che riguardi Riccardo Schicchi, Ilona, Moana e le altre ?
Debora Attanasio: Per
motivi di lunghezza - il manoscritto iniziale era di quasi 600
cartelle - ho dovuto tagliare via dal libro un bel viaggio con Ilona
Staller, a Barcellona. Schicchi non poteva farsi vedere in giro con
lei perché era in corso la causa d'affidamento di Ludwig, il figlio
che Ilona aveva avuto dal marito americano, e la accompagnai io.
Rimasi molto colpita dalle battute così diverse fra quelle volgari
degli inservienti all'aeroporto italiano, e quelle dolcissime degli
stessi in Spagna, che le mandavano bacini e la chiamavano "guapa!".
In Italia non è stata mai compresa in pieno l'ironia e la grandezza
di personaggi come lei.
Luca Bagatin: L'anno
prossimo ricorrerà il ventennale della morte di Moana Pozzi.
Qualcuno sostiene - a parer mio solo per fare gossip spicciolo - che
sia ancora viva. Al di là di questi aspetti, che cosa puoi dirci di
lei ? Come mai fu così tanto "santificata" dopo la sua
morte ?
Debora Attanasio: Rispondo
con una citazione del mio libro: quando muore una santa, si pesca nel
torbido. Quando muore una peccatrice, si cercano i suoi miracoli.
Penso pure che in Italia sia praticato volentieri lo sport di ferire
usando un moralismo crudele, per sentirsi migliori di coloro che
stiamo attaccando. Se poi la persona che abbiamo attaccato, muore,
subentra il senso di colpa e la fretta di ingraziarsela perché ora è
vicina al creatore, e magari mette una buona parola. Sono d'accordo
con Don Aniello Manganiello, il prete di Scampia impegnato contro la
camorra, quando dice che spesso confondiamo la superstizione con la
fede.
Luca Bagatin: Se non
ricordo male, partecipasti anche all'avventura del Partito
dell'Amore, nei primi Anni '90, assieme a Schicchi, Biuzzi, Ilona e
Moana. Che cos'era, per te, il Partito dell'Amore di allora ?
Debora Attanasio: Sono
arrivata a elezioni concluse. L'ufficio era pieno di volantini e
tessere del Partito dell'Amore e nessuno ne parlava piu. Quindi non
ne ho un'idea ben precisa. Invece, mi sono candidata con Moana quando
si è presentata alle elezioni per il sindaco di Roma. Ho preso solo
10 voti, ma è stata un'esperienza memorabile.
Luca Bagatin: Un progetto di
questo tipo alle elezioni politiche, oggi, secondo te, funzionerebbe
e sarebbe utile ?
Debora Attanasio: L'Italia
ha bisogno di elettori ed eletti onesti e se un'ex diva dell'hard
riesce a far capire alla gente comune che tutti devono dare il loro
contributo per risalire la china, ben venga. I candidati hanno sempre
paura di spiegare agli elettori che per pretendere vertici
irreprensibili, devono iniziare ad esserlo anche loro. Quindi, niente
evasione fiscale, niente raccomandazioni, niente falsi invalidi,
niente mazzette, niente falsi parcheggi invalidi. Dell'impegno
politico di Ilona Staller apprezzo molto la lotta al femminicidio e
la violenza sulle donne. Anch'io ho avuto un compagno violento e so
bene come la società ignori le tue invocazioni d'aiuto, in quelle
situazioni.
Luca Bagatin: Come mai hai
deciso, a distanza di così tanto tempo, di scrivere solo ora il
libro relativo al tuoi primo, importante, impiego ?
Debora Attanasio: Perché
i tempi sono cambiati. Vent'anni fa, se dicevo di lavorare nel porno,
storcevano tutti il naso. Oggi mi ammirano. E poi, i risultati che ho
raggiunto col mio lavoro di giornalista, che amo tanto e cerco di
svolgere con il massimo della coerenza, danno più credibilità al
mio racconto.
Luca Bagatin: Da segretaria
a giornalista. Il passo per te è stato breve o impegnativo ?
Debora Attanasio: Negli
ultimi anni guidavo il settore editoriale di Diva Futura, avevo già
preso confidenza con la pubblicazione. Poi mi ha presa sotto l'ala
Marco Gregoretti, un grande giornalista d'inchiesta che al tempo
scriveva per Panorama i pezzi sulle nostre star, e il mio primo
articolo su una testata importante l'ho scritto dopo aver pubblicato
un manualetto per diventare pornoattori. Quindi, si può dire che
aver lavorato per Schicchi mi ha spianato la strada. Certo, ho dovuto
studiare anche molto, e lo faccio ancora.
Luca Bagatin: Che cosa ti manca
del lavoro di allora ?
Debora Attanasio: Il
senso di sicurezza. Non c'era il rischio che Schicchi mi licenziasse,
non l'avrebbe mai fatto. Mi pagava anche il giusto e con regolarità,
cosa che oggi non è scontata ovunque. E poi, volevo bene a molte
persone, come Eva Henger o Francesco Malcom, l'attore. Siamo rimasti
amici, ma le occasioni per frequentarsi sono drasticamente diminuite
per i troppi impegni di tutti, e mi mancano molto.
Luca Bagatin: Relativamente alla
tua pregressa esperienza, pensi che il lavoro compiuto da Diva Futura
e le avventure politiche di Ilona e Moana, abbiamo contribuito a far
cadere non pochi tabù nella bigotta società italiana ?
Debora Attanasio: Oggi
non sono più così convinta che la missione di Riccardo Schicchi,
liberare gli italiani dai tabù, sia riuscita. Mi sembra che i suoi
ideali siano stati distorti e se ne siano appropriati proprio coloro
che voleva colpire. Riccardo sognava un mondo dove non c'è bisogno
di dividere sante e puttane, dove una donna che offre il suo corpo
liberamente, per ottenere e dare piacere, non debba temere di
rovinarsi la reputazione. O dove, addirittura, nessuno debba pagare
per fare sesso, e nessuna sia costretta a fare sesso per sbarcare il
lunario. Il sesso, per lui, era un rito magico, e amava e rispettava
la donne. Invece vedo un paese dove risorge la misoginia, le madri
sono bistrattate, le donne lavoratrici firmano lettere di dimissioni
in bianco e comunque, prendono salari inferiori agli uomini, a parità
di qualifiche. Un abisso tra noi e altri paesi stranieri civili.
Qualcosa non è andato per il verso giusto, e non certo per colpa di
Schicchi, o delle sue star.

Luca Bagatin