21 gennaio 2013
"Aforismi bagatiniani" by Luca Bagatin
Il
sigaro è elegante, sexy, bogartiano, pinkettsiano e bagatiniano. E'
un simbolo fallico che non fallisce mai.
Il primo
Papa conobbe Gesù. L'ultimo no. E si vede dalle scempiaggini che
dice quotidianamente.
Per me
l'inglese è e rimarrà una lingua figlia di un Dio minore: Alaunus
(che, non a caso, quasi nessuno conosce). Quella latina figlia di
un Dio sufficientemente maggiore: Giove. Quella sanscrita, invece,
di un Dio con i controfiocchi: Vishnu-Krishna.
A
Banana Yoshimoto preferisco Arancia Hirohito. E ciò in quanto in
letteratura non necessito di potassio, bensì di vitamina C con una
buona dose di sadismo kubricko.
Qualunque
autore può affermare di scrivere da Dio. Ma solo dopo morto.
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4 aprile 2011
Per una riforma in senso liberaldemocratico della nostra Costituzione
Ho letto, sull'ultimo numero de "L'Azione Mazziniana" di marzo, un
comunicato nel quale l'Associazione Mazzinana Italiana vorrebbe
difendere l'Articolo 41 della Costituzione da qualsiasi modifica.
Personalmente, da repubblicano mazziniano, sono perplesso relativamente a prese di posizioni politiche
dell'AMI, che dovrebbe essere e rimanere un'associazione indipendente
dalla politica nazionale ed incidere piuttosto nella cultura e nella
diffusione del pensiero di Giuseppe Mazzini, così poco conosciuto.
Nella fattispecie, la difesa ad oltranza dell'Art. 41 non mi ha mai
visto concorde. Lo ritengo, assieme agli Articoli 42 e 43 della
Costituzione, fortemente lesivo della libera concorrenza e di una
cultura pienamente liberaldemocratica.
La Costituzione italiana, purtroppo, risente solo in minima parte della
democratica e liberale Costituzione della Repubblica Romana di Mazzini,
Saffi ed Armellini del 1849. La carta costituzionale votata nel dopoguerra,
purtroppo, risente moltissimo della cultura cattocomunista che le forze
reazionarie Dc e Pci vollero purtroppo imprimerle.
E ciò sin dall'Articolo 1 che vuole l'Italia una Repubblica fondata sul
lavoro e non già, come invece proponeva Ugo La Malfa, fondata sui
"diritti di libertà e del lavoro" (il lavoro è un diritto, non un dovere
come nell'ex Unione Sovietica e la libertà è diritto individuale che è
bene sempre rimarcare).
L'Articolo 41 è fortemente ambiguo. Garantisce la libera iniziativa
privata, ma al contempo ribadisce l'intervento pubblico in economia,
senza garantire nel nostro Paese un'effettiva concorrenza. Che è invece
aspetto che, per un Paese che guarda all'Occidente liberale, andrebbe
rimarcato proprio nella nostra carta costituzionale.
Gli articoli 42 e 43, invece, parlano degli espropri di Stato che,
ribadisco, andrebbero il più possibile limitati proprio per non ledere
la proprietà privata che è un bene fondamentale per ciascun cittadino
libero.
In tal senso ritengo, nello spirito liberaldemocratico che ha animato i
Padri Costituenti di estrazione repubblicana e liberale, che la
Costituzione andrebbe rivista proprio nell'ambito di quegli articoli
(compreso l'Articolo 7 che ha introdotto i fascisti Patti Lateranensi)
di impronta arcaica e comunque di ispirazione cattocomunista, illiberale
e dunque conservatrice.

Luca Bagatin
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1 aprile 2011
"Miti della Massoneria": recensione di Luca Bagatin tratta dal numero 7 di YR Magazine
“Miti della Massoneria” recensione di Luca Bagatin tratta dal numero 7 di "YR Magazine" organo ufficiale del Rito di York del Grande Oriente d'Italia
 "Miti della Massoneria" e, a destra, l'autore Lino Sacchi
Il nuovo libro di Lino Sacchi analizza, con la consueta
ironia e competenza, la mitologia massonica passata e presente. Lino Sacchi, fine studioso di Massoneria nonché egli stesso massone del
Grande Oriente d'Italia e del Rito Scozzese Antico ed Accettato, anche
quest'anno ci sorprende con un agile volumetto delle Edizioni L'Età
della'Acquario sui "Miti della Massoneria". Lo stile profondamente ironico di Sacchi è inconfondibile, in
particolare per coloro i quali si sono già divertiti nel leggere il
saggio "Storie sorprendenti di Liberi Muratori", che abbiamo peraltro
recensito per "Secreta Magazine" qualche numero fa. In "Miti della Massoneria", il Sacchi
approfondisce gli aspetti "mitologici", per così dire, della Libera
Muratoria. Troviamo, dunque, i Cavalieri Templari che, pur non potendosi
considerare dei precursori della Massoneria, hanno fornito talune basi
rituali alla stessa, in particolare a quella di Rito Scozzese Antico ed
Accettato. Troviamo poi i mitici Rosa Croce, la cui reale esistenza è
per molti versi messa in dubbio dallo stesso Lino Sacchi, ma il cui mito
servì a raggruppare intellettuali ed alchimisti in vere e proprie
confraternite nelle quali propagandare ideali e conoscenze scientifiche,
osteggiate dalla Chiesa cattolica. ?Lino Sacchi dedica poi una sezione
del libro a Dante Alighieri e sfata il mito del Dante Cavaliere
Templare, Rosacroce o proto-massone. Dante, insomma, fu un sommo poeta e
nulla di più. Ad ogni modo è innegabile che ispirò moltissimi
ricercatori dello Spirito nei secoli a venire. Un'ampia sezione del volume è dedicata alla "teoria del complotto"
massonico che, in ogni tempo e in ogni epoca, ha affascinato numerosi
curiosi, anche sul web. Teoria la cui origine è racchiusa nelle paure
dell'uomo relative alla crisi economica, alle rivoluzioni, alle
malattie, ovvero, come spiega egregiamente Lino Sacchi, nelle "pulsioni
archetipali che inducono l'individuo a identificare come responsabile un
nemico". ?Nei secoli, sappiamo bene, sono stati identificati come
nemici gli ebrei, i massoni, gli omosessuali, le persone di colore.....
Ecco come, in sostanza, si è creata questa assurda "teoria del
complotto". Teoria alimentata da personaggi abietti come l'abate
Barruel o l'ex massone Leo Taxil, secondo i quali la Massoneria era
retta da Satana in persona ed i suoi adepti avevano il compito di
complottare con lo scopo ultimo di decidere i destini del Mondo, anche
per mezzo di lobby ed élite finanziarie.?Ovviamente, tale teoria, non
poteva che essere alimentata dalla Chiesa cattolica, in aperta ostilità
con ogni forma di spiritualità diversa dal dogma religioso da essa
imposto. "Miti della Massoneria" presenta poi, alla fine del volume, una serie
di "appendici" di approfondimento relative ai miti trattati.? Quelli che
personalmente mi hanno affascinato di più sono gli aneddoti "massonici"
relativi alla Rivoluzione Americana del 1776, la quale, a differenza di
quella Francese, fu proclamata da massoni e sulla base di principi
massonici di libertà e democrazia. "Miti della Massoneria" è decisamente proprio quel tipo di libro che
non può mancare nella libreria di un perfetto ricercatore spirituale e
del mistero.

Luca Bagatin
Desidero segnalare che al link http://www.grandeoriente.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1672:rimini-1-2-3-aprile-2011-programma-della-gran-loggia-2011&catid=27:eventi-e-news&Itemid=12 potete trovare il programma della Gran Loggia 2011 del Grande Oriente d'Italia che si tiene dall' 1 al 3 aprile.
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30 marzo 2011
Nucleare SI', nucleare NO: un confronto fra Peter Boom e Luca Bagatin
POTERE E ENERGIA
di Peter Boom

Qual'è la
conseguenza dello stop all'energia nucleare? La risposta è molto breve e
si può fare con tre semplici parole: “perdita di potere”.
Prima il
potere stava nel carbone, poi nel gas e nel petrolio, tre elementi
altamente tossici che hanno non poco contribuito all'inquinamento del
nostro piccolo pianeta.
La
politica, il potere, naturalmente possiede la tendenza al monopolio per
poter controllare meglio l'economia e conseguentemente la vita di tutti.
E' stato pertanto reclamizzata, dichiarata insostituibile insistentemente la NON soluzione dell'energia nucleare.
Il
disastro di Cernobyl non ha soltanto inquinato la diretta zona
circostante, ma seriamente molti paesi circostanti e un po' tutto il
mondo. Quando la radioattività fuoriesce va nell'aria, nell'acqua e
nella terra, diventa incontrollabile. Si sparge più forte dove i venti, i
corsi d'acqua o le piogge la portano. Infatti, la nube radioattiva dal
Giappone è già passata anche sopra l'Italia.
I costi
per la costruzione delle centrali sono altissimi, prima che possono
iniziare a produrre ci vogliono almeno 12 anni e le scorie radioattive
non si sa bene dove portarle, stoccarle o magari si nascondano poi in
qualche paese del terzo mondo. Sommando a questi costi i danni degli
incidenti con esiti spesso minimizzati e difficilmente riparabili a
danni delle persone, della fauna e della flora, si capisce che questo
tipo di produzione energetica è in realtà anti-economica ed inoltre
difficile da gestire in caso di cataclismi naturali, sabotaggi o
terrorismo. Sono pertanto pericolosissime cattedrali nel deserto.
Gli
interessi finanziari, già dal momento della progettazione, sono enormi e
spesso riescono ad indirizzare certo mondo politico su strade poco
edificanti.
Dividere
la produzione energetica, come succede con le molteplici possibilità
alternative, in impianti piccoli, piccolissimi o medio-grandi, toglie in
pratica il controllo del potere politico e dei monopoli dalla
governance del comparto mondiale energetico.
L'energia è
strategica e indispensabile nelle nostre società moderne, quasi tutto
funziona con essa. Senza di lei non si andrebbe più avanti!
Le opzioni
di produzione energetica alternativa poco o non inquinanti diventano
sempre più accessibili ed adattabili alle diverse condizioni climatiche e
dei territori. I costi diminuiscono costantemente senza contare
l'importantissimo plusvalore di “non essere inquinanti”.
Naturalmente
alcune forze politiche appoggiate da forti, anzi fortissimi produttori
di carbone, gas, petrolio ed energia nucleare fanno di tutto per
contrastare lo sminuzzamento degli interessi in questo campo e con i
mezzi a disposizione controllano una buona parte dei massmedia.
Si legge,
che addirittura certi “verdi” protestano contro gli impianti di energia
del vento e solare. Forse adesso preferiscono di nuovo l'inquinamento?
Parlano di mafie che finanziano i parchi eolici e solari e se questo può
essere vero allora devono essere le procure ad interessarsene. E' pur
vero che l'ubicazione dei suddetti parchi deve venir scelta senza troppo
deturpare paesaggi o città e paesi antichi che soprattutto in Italia
rappresentano un grande valore.
In Olanda
ho visto il lento, silenzioso e maestoso girare di tante pale eoliche
piazzate nei prati verdi dove pascolano pecore, vacche e cavalli. Le
energie alternative sono liberatorie e tolgono la dipendenza dal potere
politico e dei monopoli. L'energia sta diventando libertà!

Peter Boom
http://digilander.libero.it/pboom
http://www.pansexuality.it
FRA LE ENERGIE ALTERNATIVE E' ANNOVERABILE ANCHE QUELLA NUCLEARE SI' AL NUCLEARE: UNA NUOVA BATTAGLIA DI LAICITA'
di Luca Bagatin

Si può pubblicare anche senza essere necessariamente d'accordo. Come è nella tradizione di questo blog. Peter poi, è un amico/collaboratore di questo piccolo prodotto editoriale telenettico blogghizzante.
Sul nucleare, con Peter, mi confronto assai spesso, ma non riesco proprio a condividere quanto sostiene. L'Italia
è il Paese d'o sole, ma solo al sud e/o nelle coste (caro Peter, vieni
ad esempio nella mia Pordenone e ti accorgerai che aveva ragione
Hemingway a definirla "pisciatoio d'Italia"). Le risorse energetiche,
purtroppo, anche quelle del sottosuolo, sono limitatissime. Come ha
dimostrato il prof. Franco Battaglia e l'Associazione Galileo 2001 per
la libertà e dignità della scienza, al nucleare non vi sono dunque
alternative, salvo continuare ad importare energia nucleare dall'estero
e pagare le bollette più care d'Europa. Ed il nucleare è, oltretutto, un'energia pulita ! Al link
www.ilgiornale.it/la_aut.pic1?ID=5750 trovate un bel po' di articoli del Battaglia, tanto per gradire ed approfondire. Sono
dunque
fra coloro i quali ritengono che il referendum antinuclearista
del 1987 fu una sciagura. E che al refedendum prossimo venturo ci si
debba opporre o votando NO, oppure, come penso farò anch'io, astenendosi
del tutto. Il referendum dell'87 fu sciagura mediatica sull'onda del disastro
di Chernobyl, ma si consideri che nell'allora URSS non vi erano né seri
controlli né le centrali erano costruite, per così dire, "a regola
d'arte" (il grosso del bilancio statale se ne andava infatti nella
cosiddetta "corsa agli armamenti").
Una sciagura mediatica orchestrata dai Verdi fondamentalisti e da tutte
le forze politiche (in prima linea anche socialisti e radicali, salvo
diversi ripensamenti negli anni a venire e le perplessità della stessa
associazione ambientalista Amici della Terra), a differenza del PRI che
a tale referendum si oppose con forza.
I Poteri Forti, poi, sono sempre stati dalla parte dei petrolieri, altro che dei nuclearisti, caro Peter !
I guasti della scelta antinuclearista li stiamo ancora pagando.
Le energie rinnovabili vanno benissimo, ma sono
praticabili in maniera molto limitata nel nostro Paese. Dalla solare all'eolica. Non c'è né
abbastanza sole né abbastanza vento (non abbiamo una Saint-Malo
italiana, per intenderci).
E poi, caro Peter, i business eco-mafiosi sull'eolico ed il fotovoltaico
stanno fioccando eccome....all'ombra talvolta dei venditori di fumo
vendoliani-sinistri--illibertari-ed-ecomostruosi di cui più volte ci ha
parlato l'ottimo giornalista free lance Gianni Lannes, che per questo
rischia quotidianamente la pelle, senza che nessuno dica nulla.
Si veda questo ottimo link in proposito:
http://olipan.blogspot.com/2010/11/eolico-e-fotovoltaico-selvaggio-ma.html
Oltre che questo tutorial curato da Alessandro Cecchi Paone:
http://www.ideeinmovimento.net/index.php?option=com_videoflow&task=play&id=11&sl=latest&Itemid=9
Alternativa al petrolio potrebbe essere la Cannabis, questo sì.
Ne parlavamo a Pordenone quando fondammo il comitato antiproibizionista
IN / COSCIENZA una decina e rotti anni fa. Constatando peraltro che
l'Unione
Europea mette a disposizione fior fior di quattrini per gli utilizzi
industriali della canapa indiana (come avviene da anni in Svizzera, ad
esempio). Utilissima, fra l'altro, per
la produzione di carburanti meno inquinanti dei derivati del petrolio.
Qui l'Italia è però come al solito cieca, sorda, bigotta e soprattutto
cretina (le famose "radici cretine dell'Italia": dal totalitarismo
di destra a quello di sinistra, passando per le influenze clericali e cattocomuniste). Sulla questione della centrale nucleare giapponese, vorrei precisare - visto che pochissimi media lo hanno fatto - che essa risale agli anni '70, mentre, quelle che si vorrebbero realizzare nei prossimi anni in Italia avranno un grado di sicurezza quattro volte superiore a quella colpita.
Dunque, caro Peter, permettimi questa critica al tuo
pezzo, che pur ho pubblicato come sempre, con grande piacere ed onore.
 Luca Bagatin
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