25 gennaio 2016
Ciao Barbarella, vorrei ricordarti così. Saresti stata una donna politica migliore dei politicanti di oggi. Proprio perché eri una persona comune come noi
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9 agosto 2015
Undici anni di www.lucabagatin.ilcannocchiale.it
Ne sono passati ormai undici ed abbiamo
accumulato oltre sei milioni di visite.
Undici anni di questo blog, con ormai
oltre sei milioni di visitatori.
In realtà da qualche tempo mi è un
po' passata la voglia di scrivere, anche perché in undici anni penso
di avere scritto molto di più di quanto non avrei mai pensato di
fare.
Vorrei dedicarmi alle donne, in realtà.
E' l'unico desiderio che avevo sin da bambino.
Vabè, sogni a parte, veniamo alle cose
concrete.
Che cosa abbiamo realizzato in questo
ultimo anno ?
Abbiamo parlato molto del risveglio
dell'America Latina, delle prospettive (anti)politiche per una
possibile Civiltà dell'Amore che si contrapponga alla società del
piacere, dell'odio e della realpolitik. Abbiamo dunque rilanciato
“Amore e Libertà”, pensatoio-movimento “clan-del-destino”
che ha per simbolo una donna morta per la libertà a soli ventotto
anni: Anita Garibaldi, moglie di un socialista e repubblicano senza
alcuna tessera di partito.
Ne abbiamo anche realizzato un saggio
che consta della prefazione del principe Tiberio A. Dobrynia “Amore
e Libertà – Manifesto per la Civiltà dell'Amore”, che al
momento è in distribuzione gratuita a questo link https://drive.google.com/file/d/0B5hvm8jRoLWYNnBXZTZuYnZweVk/view in attesa che
un editore coraggioso voglia farne un prodotto editoriale militante e
di diffusione nelle librerie.
Abbiamo aperto la rubrica di aforismi
in spagnolo “Pensamientos” dell'attrice e modella Maria José
Peon Marquez, nostra nuova musa ispiratrice, che grazie a questo blog
sta cominciando ad essere conosciuta anche in Italia.
Abbiamo tentato, ancora una volta, di
smascherare i “furbetti del quartierino”: complottisti,
pseudo-massoni, paraculi della televisione nostrana e della carta
stampata. E lo abbiamo fatto, come sempre, da indipendenti. Da bestie
da prima elementare che, pur non avendo alcuna laurea, alcuna tessera
ed alcun titolo, non smettono di ricercare la verità per pura
passione.
La passione ci anima da sempre. E' una
passione finanche sessuale o, meglio, psico-sessuale.
E concludiamo questo post commemorativo
ricordando a noi stessi ed ai lettori, che le uniche imprese che
riteniamo degne di questo nome non sono certo quelle economiche e
commerciali, bensì quelle eroiche, erotiche e sentimentali !
 Luca Bagatin
 Nella foto la modella e attrice Maria José Peon Marquez
Numero di visite di questo blog al 9 agosto 2015: 6.017.389(seimilionidiciassettemilatrecentottantanove) mica calzettoni !
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15 settembre 2014
La politica dell'Amore. Moana VIVE.
Ho fatto politica per quasi vent'anni, iniziando a 16 anni: dall'estrema sinistra sino all'estremo centro. Mai andato a destra. Non ho mai avuto feticismi ideologici, bandiere da difendere. Solo principi e storie di eroine e di eroi che mi hanno ispirato. Ed ideali che sono sempre stati gli stessi.
Nel cassetto ho molte tessere di partito (da quella dei giovani
comunisti del 1996 sino a quella del Partito Repubblicano Italiano del
2010), ma l'unico partito italiano che davvero penso abbia potuto (parlo
al passato, non a caso) rappresentare una sintesi dei miei principi ed
ideali è stato il Partito dell'Amore, guidato da una donna deceduta
esattamente vent'anni fa, che ha voluto lei stessa distaccarsi dalla
mondanità e dal clamore dei flash mediatici, per rimanere nel mito.
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15 settembre 2014
E' vivo il ricordo di Moana Pozzi (27 aprile 1961 - 15 settembre 1994)
A vent'anni esatti dalla scomparsa di Moana Pozzi (1961 - 1994) desidero riproporre ai lettori un articolo che scrissi per il quotidiano nazionale "L'Opinione delle Libertà" in suo ricordo, pubblicato il 19 febbraio scorso.
L. B.
È vivo il ricordo di Moana Pozzidi Luca Bagatin 19 febbraio 2014 POLITICA Sto rivedendo in questi giorni, in dvd, la miniserie
trasmessa da Sky del 2009 “Moana” di Alfredo Peyretti dedicata alla
figura di Moana Pozzi. La miniserie, in sé, non è un granché. È
eccessivamente macchiettistica - specie nell’interpretazione di
personaggi chiave quali Riccardo Schicchi, Ilona Staller “Cicciolina” e
Mauro Biuzzi, mal interpretati e resi praticamente ridicoli dagli attori
Fausto Paravidino, Giorgia Wurth e Giampiero Judica – ma, a parte
questo, rende giustizia alla figura di Moana, egregiamente interpretata
dall’affascinante Violante Placido. Violante Placido – con il suo
sguardo sensuale e malinconico – incarna infatti molto bene la figura di
Moana Pozzi.
Personaggio poliedrico ed inquieto quello dell’attrice, della
showgirl, della pornodiva e successivamente dell’intellettuale e della
leader politica genovese Moana Pozzi. Divenuta celebre quale
pornoattrice, grazie al contributo di Riccardo Schicchi e di Ilona
Staller che ne scopriranno il talento nel 1985 (come ricordò la stessa
Ilona in un’intervista che recentemente le feci), Moana spiccherà presto
il volo e, accanto a film sul genere hard ed erotico/pornosoft (quali
“Provocazione” di Piero Vivarelli, assieme a Ursula Davis Hula Hop e
Petra Scharbach e “Diva Futura – L’avventura dell’Amore”, sempre con
Hula e per la regia di Ilona Staller), sarà nel cast di “Ginger e Fred”
di Federico Fellini (che affettuosamente la chiamerà “Moanina”), in
quello di “Borotalco” di Carlo Verdone, in “... e la vita continua” di
Dino Risi, oltre che nel cast di numerose trasmissioni televisive
comico-surreali e di intrattenimento quali “Tip Tap Club” (da lei
condotto assieme a Bobby Solo), “Matrioska” e “L’Araba Fenice”, dirette e
ideate da Antonio Ricci, padre di “Striscia la Notizia”.
Negli anni Novanta ecco il suo tentativo di smarcarsi dal mondo
dell’hard, attraverso un film quasi autobiografico, ovvero “Amami” di
Bruno Colella, la storia di una ragazza ripudiata e poi riconciliatasi
con un padre che non accetterà la sua carriera nel porno. Tormentata,
infatti, sarà la vita di Moana con la madre, la quale non accetterà mai
del tutto le scelte professionali della figlia. Purtuttavia Moana non è e
non fu tanto e solo un’icona del porno. Il porno, forse, fu un
trampolino di lancio per esprimere meglio se stessa. Il suo senso di
libertà al di là del perbenismo borghese, che combatterà per tutta la
vita. La lotta ai pregiudizi sarà incarnata da Moana in tre momenti
precisi della sua vita, a cavallo fra il 1987 ed il 1993: quando
parteciperà attivamente alla campagna elettorale di Cicciolina nelle
liste del Partito Radicale; quando deciderà di scrivere “La filosofia di
Moana” e “Il sesso secondo Moana”, e infine quando accetterà di
diventare leader del Partito dell’Amore, fondato da Riccardo Schicchi e
da Mauro Biuzzi nel 1991. Leader e simbolo visto che il suo volto –
racchiuso in un cuore rosa – sarà l’emblema del partito stesso.
Attualissime sono, ancora oggi, le parole di Moana Pozzi scandite
nelle varie tribune elettorali dell’epoca, sia allorquando con il suo
partito si candidò alla Camera dei Deputati (1992), sia allorquando
Moana fu candidata a sindaco di Roma, nel 1993, contro Gianfranco Fini e
Francesco Rutelli. Moana sognava una Roma e un’Italia pulita, libera
dalla corruzione, onesta, dove tutti potessero avere un alloggio ed
essere liberi dai pregiudizi. Mauro Biuzzi, oggi curatore testamentario
di Moana, ricordò a tal proposito - in un’intervista che gli feci nel
febbraio del 2013 - che Moana ha concluso la sua vita facendo
politica e senza usare i potenti mezzi del Potere (Denaro, Media,
Spettacolo, Scienza, Cultura, Politica, Religione, ecc.), ma al
contrario mettendo la sua popolarità al servizio di una piccola
formazione come il Partito dell’Amore, che aveva come scopo quasi
suicida quello di opporsi ai poteri forti partendo da zero.
E proprio Biuzzi assieme alla madre di Moana, Giovannina Alloisio, fondarono nel 1999 l’associazione Moana Pozzi (www.moanamoana.it),
a tutela e promozione dell'immagine dell’attrice. Molte sono le cose
che, in questi anni, si sono dette e scritte a proposito (e spesso a
sproposito, per ragioni meramente mediatiche) della sua prematura morte,
a soli 33 anni, avvenuta a Lione il 15 settembre del 1994. Noi, a tal
riguardo, preferiamo invece tacere e ricordare Moana Pozzi per quel che
ha rappresentato e per quel che rappresenta. Moana diva-antidiva
passata, presente e futura. Che vive ancora, certamente. Nel cuore di
chi la ama e l’ha amata.
fonte: http://www.opinione.it/politica/2014/02/19/bagatin_politica-19-02.aspx
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22 agosto 2014
Eros e Thanatos
Il rapporto fra Eros e Thanatos è forte e imprescindibile. Quando l'Amore fisico raggiunge l'apice, allora ti rendi conto che non sei lontano dal morire e che la morte non è così brutta come viene dipinta dalla cultura dominante. Purtuttavia, per avere una buona morte occorre aver avuto una buona vita. Una vita zeppa di desideri e priva d'Amore ti condurrà in uno stato di illusione tale da non comprendere nemmeno la sacralità della tua morte. E rimarrai, per sempre, un non-morto, ovvero il fantasma di te stesso.
Luca Bagatin
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21 giugno 2014
L'autrice e conduttrice Metis Di Meo promoter (oltre che co-protagonista) di "Ritratti di Donna" (Ipertesto Edizioni), ultimo saggio di Luca Bagatin
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7 gennaio 2014
"Parodia". Monologo by Baglu
Fingo semplicemente di non pensarci, ma in realtà non riesco a dimenticarla. Succede, capita. Però l'importante è fingere. Fingere quantomeno di non pensarci. Così
come non voglio pensare ad altri aspetti. Tipo a Blondie che mi ha
scritto che posso considerarla unicamente per affari e/o per un rapporto
lavorativo.
Non è per
presunzione, è solo che non faccio affari con nessuno. Credo ad aspetti
desueti, o forse utopistici come l'amicizia e l'amore. Anche con le
persone con cui decido, eventualmente, di collaborare.
Non amo le etichette, così come non amo che mi si dica che fisicamente (o moralmente) sono così o colà. Di voi potrei dire molto peggio e dimostrare, dati alla mano, ciò che affermo.
Ho un pessimo rapporto con il mio fisico e, credo, a ragion veduta. A differenza di voi, faccio autocritica (la mia è una formazione marxista, rammentatelo).
Non sono narcisista, al massimo ne sono la studiata parodia. Perché
tutto ciò che ci circonda, in realtà, è una grande, immensa parodia di
una cosa che chiamiamo - per convenzione (e purtroppo, spesso, per
convinzione) - vita. Che posso dire ancora ? Che
mi piacerebbe conoscere meglio una persona. Una donna. Di cui in realtà
so molto poco e ne so volutamente poco (forse le reticenze a farsi conoscere sono più da parte sua, credo
per carattere), perché non è il caso che alla mia età e con le mie
esperienze pregresse, me ne innamori. E, poi, sarebbe un innamoramento a
senso unico, figuriamoci. Le fiabe sono molto, molto belle. Sono la parodia di un ipotetico Paradiso che sappiamo tutti non esistere. Occorre
razionalizzare ed avere altre priorità. Anche a costo di sembrare
freddi e distaccati. Oppure di apparire fastidiosamente ironici.
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9 dicembre 2013
Ciao Riccardo !
Un anno fa si spegneva un fotografo, un artista, un talent scout, un libertario ed un politico spesso bistrattato dall'intellighenzia (in)culturale italica. Vogliamo ricordarlo anche così, fra le sue eroine: Hula, Baby Pozzi, Moana e Cicciolina. E vogliamo anche ricordare il suo intervento, alla prima conferenza stampa del Partito dell'Amore, nel 1992.
Ciao Riccardo e grazie per averci insegnato a trasgredire :'-)
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4 ottobre 2013
"Aforismi bagatiniani: "Mettiamo i puntini sulle Ypsilon !" by Luca Bagatin

Sono le parole proferite e gli atti che pratichiamo che ci qualificano, non certo le etichette che ci attribuiamo o, peggio ancora, che ci attribuiscono.
Essere innamorati è decisamente più semplice rispetto all'essere corrisposti. Per questo, in amore, vince chi frigge !
Meglio il Moulin Rouge del Mulino Bianco ! (risposta all'aforisma di solidarietà di Mauro Biuzzi nei confronti di Giudo Barilla)
In Kiss we trust !

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26 agosto 2013
"La mia vita è un Caos Calmo: Alla ricerca della Donna Selvaggia". Monologo by Baglu
Lo so, forse a Lei non dovrei più pensare. Dovrei capire più cose sulla "Donna Selvaggia" e sul perché le donne ingenue preferiscono l'uomo predatore. Io predatore non lo sono mai stato, così come non sono mai stato preda. Sentimentalmente parlando almeno. Degli eventi forse sì ed anche delle eventualità. Eventualmente
pensavo che...no, non pensavo. O, meglio, ho pensato di aprirmi a nuove
possibilità, per poi subito, scoraggiato dagli eventi, richiudermi alle
medesime. Pensieri e parole. Da scrivere e da meditare.
Le donne della mia vita mi dicono che sono "esagerato". Una sola o forse due, mi ha definito "appassionato". Appassionato mi piace. Esagerato no, anche perché dà quella connotazione negativa che limita. O, meglio, che delimita. Non capisco perché questa necessità di molte donne di "delimitare". Parlo ovviamente dei miei rapporti con alcune di loro. Oh, beh, ma la mia è pura curiosità sociologica. Non mi lascio più trascinare dalle correnti da almeno...forse tre anni ? Da due anni sono seduto su questa panchina. Non aspetto. Osservo. Talvolta prendo appunti, raccolgo materiale, semmai la cosa fosse utile a me e/o a qualcun altro. Mi
pongo molte domande, ma non saprei rispondere a nessuna. Eppure sono
così bravo nel dare consigli agli altri ed a risolvere i loro problemi.
Forse perché quelli altrui sono più semplici. Ma non tutti lo sono ed
allora mi chiedo perché...perché c'è chi si rifiuta di aprire il suo
cuore a me, che tanto vorrei accoglierlo ?
Non
credo riuscirò più ad innamorarmi. Dico per davvero. Per finta è più
facile. Innamorarsi per finta è forse la cosa che accade nella maggior
parte dei rapporti. Rapporti fatti di "prede" e "predatori", in una
spirale senza fine della quale non mi è mai piaciuto far parte. Non
credo né alla capacità di essere predatori né a quella di essere prede.
Credo alla spontaneità appassionata dei rapporti e dei nonrapporti.
Anche sessuali. Credo all'assurdità degli stessi ed agli approcci lontani, preduti. A quelli che non ti aspetti.
Perché,
allorquando aspetti qualche cosa, ecco che allora le aspettative sono
disattese. Personalmente ho aspettato o, meglio, mi sono aspettato molte
cose dalla e nella vita. Non ho mai ottenuto nulla, però mi sono sempre
inventato tutto. E, almeno un po', ho fatto sorridere, talvolta, forse,
sognare. Ma
se la vita dev'essere come un lavorìo continuo di invenzioni, di
scorribande, di illusioni, di di di...di altro, allora si giunge ad un
punto in cui ci si chiede: perché ? O, meglio, per chi ? Per Lei. Ormai senza nome, senza volto, senza. Ma al profumo di lavanda.
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