8 novembre 2011
Perché lascio "La Voce Repubblicana" ed il PRI (in attesa di tempi migliori)
  
Ho scritto, dal settembre 2008 sino al
13 ottobre scorso, ben 117 articoli per "La Voce
Repubblicana". Quaranta articoli all'anno, circa, il che significa
almeno uno a settimana. Articoli di letteratura, esoterismo,
cinema, talvolta di politica (ma pubblicati solo se non davano
fastidio alla linea del Segretario...altrimenti li pubblicavo sempre
e comunque sul mio blog o su altre testate nelle quali comunque ho
sempre collaborato). "La Voce Repubblicana", testata
repubblicana mazziniana storica, è giornale che ho amato e
contribuito ad arricchire e diffondere con passione. Se oggi ho
scelto di non collaborarvi più è perché la mia coscienza mi
impedisce di farlo e di ciò sono molto addolorato. Dopo quindici
giorni di proteste, anche sul web, sono riuscito ad ottenere il
diritto di replica per il prof. Aldo A. Mola ad un articolo privo di
fondamento storico, scritto dal direttore della “Voce” Francesco
Nucara e pubblicato il 12 ottobre scorso.. Lo stesso Nucara,
telefonicamente, si scusò con me ed assicurò che anche le mie
repliche sarebbero state pubblicate, in particolare quella
all'articolo della Sig.ra Liliana Speranza, pubblicato sulla “Voce”
oltre un mese fa, il 30 settembre scorso, e nel quale ricostruivo –
con tanto di fonti – la storia della Loggia Massonica Propaganda
all'Obbedienza del Grande Oriente d'Italia. Da quella telefonata
sono passati oltre dieci giorni e delle mie repliche nemmeno
l'ombra. Ora, non vedo perché debbo continuare la collaborazione
con una testata giornalistica che, oltre a non rispettare la verità
storica (Nucara fonda le sue affermazioni su un libretto dal sapore
antimassonico, edito dall'Espresso negli anni '70 dal titolo "I
massoni in Italia" ed oggi reperibile spesso nei mercatini di
robivecchi), censura le repliche dei suoi stessi
collaboratori. Relativamente al PRI, la cui collocazione politica,
oggi, debbo ancora capirla (sta a destra, al centro o a sinistra ?),
ho i miei forti dubbi che, con un Segretario come Francesco Nucara,
possa andare da qualche parte. Occorre gente completamente nuova,
aperta, colta. Il PRI è riuscito sì a liberarsi di Giorgio La
Malfa, che si è posto fuori dal partito, ma non della vecchia
guardia. Ed è anche per questo che, da quest'anno 2011, ho deciso di
non rinnovare più la tessera al partito. Se un Partito
Repubblicano e Liberaldemocratico vuole veramente rinascere dalle
ceneri, occorre che qualcuno si faccia da parte, si goda la pensione
e lasci spazio a personalità di spicco che un lavoro diverso dalla
politica lo hanno sempre avuto: penso ad esempio ad
Oscar Giannino e ad Alessandro Cecchi Paone, già oggi eletti nella Direzione Nazionale del PRI. Solo loro – assieme
ad una “Voce Repubblicana” completamente rinnovata, aperta alla
pubblicità e magari diretta dall'ottimo Lanfranco Palazzolo -
potrebbero riaccendere l'entusiasmo di coloro i quali si richiamano
all'Internazionale Liberale, ai valori del mazzinianesimo e del
giornalismo economico e d'inchiesta. Diversamente, non vedo affatto alcuna prospettiva.
 Luca
Bagatin
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