30 dicembre 2011
L'oligarchia partitocratica e le riforme che il governo Monti non riesce ad attuare
Oligarchia partitocratica. Di questo soffre il nostro Paese.
Lo vediamo da parecchi anni, ovvero da quando siamo abituati al balletto
"destra-sinistra", che, nei fatti, sono in realtà due blocchi
statalisti ed alquanto "sinistri" entrambi.
Il governo Monti potrà fare qualche cosa in questa situazione di
precarietà, visto che è retto proprio da quelle forze politiche che oggi
sì e domani pure gli correggono e gli rispediscono al mittente delle ottime riforme
di rilancio dell'economia e del mercato del lavoro ?
Mah.
Sull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori - che già i radicali tentarono di abolire con il
referendum le cui firme raccolsero nel '99 - le forze politiche
nicchiano, ovvero si rifiutano di abolirlo. E così condannano le aziende
alla loro bella crisi e a non assumere più nessuno.
Sulle liberalizzazioni ? Apriti cielo ! Nessuno vuole attuarle ! E così
siamo l'unico Paese occidentale a mantenere Ordini professionali e
Corporazioni volute ed imposte dal Fascismo.
Monti ed il suo governo sarebbero gli unici, oggi, in grado di dare una
sferzata liberale all'economia ed al mercato italiani. Glielo
lasciassero fare !
E invece no: tutti (con l'esclusione del Terzo Polo che è l'unico a
sostenere responsabilmente questo governo) si comportano come gli "utili idioti" (per usare un'espressione cara a quel Lenin da cui questi
neocomunisti derivano) della Lega Nord e dell'Italia dei Valori. Con
l'unica differenza che, mentre Lega ed IdV fanno opposizione dura a
Monti, loro, il Pd ed il PdL, lo sostengono, ma gli cassano tutte le
riforme liberali !
E quindi: niente abolizione delle Province; niente abolizione
dell'articolo 18; niente liberalizzazioni e niente rilancio liberale
dell'economia. Pd e PdL avrebbero fatto la gioia di Lenin, ma anche di Mussolini, infatti.
I controriformatori parlano del governo Monti come di un governo di
"banchieri", quando invece è un governo composto da persone di alto
livello che nella loro vita hanno sempre vissuto del loro lavoro e non meramente di politica. Oltre che trattasi di figure che, a differenza di
moltissimi parlamentari, sanno parlare correttamente l'italiano.
Dal Pd al PdL passando per Lega Nord ed IdV, le forze politiche, pensano invece alle
prossime elezioni, ovvero a come lanciare nuovi slogan per tentare di
recuperare i consensi inevitabilmente perduti.
Ma l'Italia non sarà certo così fessa dal votarli ancora.

Luca Bagatin
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