21 giugno 2014
L'autrice e conduttrice Metis Di Meo promoter (oltre che co-protagonista) di "Ritratti di Donna" (Ipertesto Edizioni), ultimo saggio di Luca Bagatin
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26 maggio 2014
Intervista di PnBox a Luca Bagatin, autore di "Ritratti di Donna" (Ipertesto Edizioni)
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22 maggio 2014
"Ritratti di Donna" e "Universo Massonico"
Et voilà, fra il serio ed il faceto, fra il tamarro e l'intellettuale, vi presento il mio nuovo ed il mio storico libro.   "Ritratti di Donna" (aprile 2014) e "Universo Massonico" (dicembre 2012). Relativamente al primo vi invito ad ascoltare l'intervista che mi fece l'ottimo Lanfranco Palazzolo su Radio Radicale. Relativamente al secondo invece, oltre a rimandarvi a questo link: http://lucabagatin.ilcannocchiale.it/2014/04/15/ritratti.html, cerco di riassumervelo brevemente. "Ritratti
di Donna" raccoglie mie interviste a donne famose, attrici, modelle,
artiste dell'eros, scrittrici, massone, militanti politiche (da Valentina D'Agostino a Metis Di Meo; da Ilona Staller Cicciolina a Patricia Vezzuli, passando per Francesca Vigni, Roberta Tatafiore e molte, molte altre), con le
quali ho anche collaborato o la cui vita si è incrociata alla mia. Ma è
anche un libro che approfondisce l'universo femminile e che tratta
tematiche (di cui mi interesso/occupo da molti anni) spesso tabù nella
nostra società: il suicidio, la disabilità, l'erotismo, la libera
sessualità, l'esoterismo e la spiritualità. Un libro che mi piace
definire "eretico", fra sacro e profano. E, non a caso, reca la
prefazione di Debdeashakti, artista dell'eros e studiosa di
spiritualità. Per saperne di più ed acquistarlo, seguite le istruzioni a questo link: http://www.iperedizioni.it/dettaglio.aspx?l=253&h=1E....buona lettura, almeno sin che dura ! L. B.
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22 aprile 2014
"SOGNO". Poesia by Luca Bagatin
Poesia serale. Poesia notturna. Poesia che si posa laddove una
rosa fiorisce sull'urna. Nell'urna riposa qualcosa di
antico. Di antico e passato e per sempre finito. Ed io son
rapito dal sogno di te. E ciò che un tempo era amaro, dolce
ora è.
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12 aprile 2014
"Quando definiresti una donna, una bella donna ?": monologo/ritratto di donna di Luca Bagatin
Quando definiresti una donna, una bella donna ? Prima
di tutto non definirei mai una donna, una bella donna. E' una
definizione banale e, per quanto io possa risultare banale, non mi
limiterei mai a banalizzare la descrizione di una donna. Definirei,
al massimo, una donna "affascinante", ritenendo per "affascinante" così
tante imprecettibili caratteristiche da non poter essere nemmeno
descritte minuziosamente. Gli occhi di una donna mi colpiscono. Specie se chiari, verdi o azzurri che siano. Ma questo è e rimane un aspetto limitatissimo del tutto. Trovo affascinante una donna che sorride e al contempo è misteriosa. Persino malinconica, a tratti. Una donna che sappia tenermi testa è forse la donna che riesce anche a farmela perdere, la testa. Non è un argomento facile, quello che sto cercando di affrontare e non voglio nemmeno troppo affrontarlo. Al massimo mi limito e mi limiterò a scriverne, anche attraverso un saggio che a breve vedrà la luce nelle librerie italiane. La bellezza, in senso relativo, può non essere rara.
Ma il fascino che cerco io, ovvero l'assoluto che ricerco anche in una
donna (e lo ricerco in una donna perché le donne sono gli unici esseri
che, sin da ragazzino, riescono ad emozionarmi davvero), è qualche cosa
di quasi introvabile. Impercettibile. Indescrivibile e che io stesso non
riesco o, meglio, mi rifiuto addirittura di descrivere. Mi
si dirà che la mia apparente cripticità nasconde solo una percezione
distorta della realtà. Del resto lo sapevo che, presto o tardi, qualcuno
mi avrebbe dato addirittura del drogato. Ebbene
sì, forse sono drogato. Drogato da una passione che non sono mai
riuscito ad afferrare e che mi pervade il corpo, lo spirito, l'anima.
Passione per una donna che, anni fa, quando aprii questo blog (a causa
della perdita di una donna), definivo Donna che Non ho.
E' per questo che le passioni preferisco spesso tenerle a freno o, meglio, sublimarle attraverso la scrittura, oppure attraverso progetti talmente ambiziosi da non sembrare veri, talvolta al limite dell'oscenità/eresia.
"I più" non mi hanno mai compreso. E
di ciò vado molto fiero, perché, se avessi voluto essere compreso "dai
più", sarei stato un amante del "pop". Ed invece tutto ciò che viene
comunemente definito "pop" per me è solo merda e vuoto di pensiero. Chi
ricerca l'assoluto non può certo accontentarsi, anche se dev'essere
consapevole di essere destinato a soffrire per tutta la vita. E' evidente che sono fra costoro.
Mi accendo un sigaro Antico Toscano, lo stringo fra i denti, tiro qualche boccata e passa la paura.
Dipinto di Barbara Pierno
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11 aprile 2014
"Mi ricordo quattro anni fa...": monologo by Baglu
Quanti anni sono passati ?
Quattro.
Quattro esatti o quasi.
Stavamo ancora assieme e ancora
rimpiango il fatto di non aver fatto in tempo a conoscere tuo padre.
Venni a Roma, in quei giorni, ricordi ?
Tuo padre morì lo stesso giorno in cui
io arrivai.
Quando me lo discesti scoppiai in
lacrime e, ancora oggi, quando ci ripenso, mi accade.
Non conobbi mai R., ma mi sarebbe
piaciuto. Secondo me saremmo diventati amici.
Forse addirittura, a volte, ti avremmo
rimproverata entrambi. Eheh, lo so, ho sempre avuto con te questo
atteggiamento da padre, che forse hai sempre odiato. Mi avessi
lasciato per questo, forse, avrei anche capito.
Mai sentirsi il padre della propria
donna. Eh, che ci vuoi fare. Ho sempre pensato che sarei stato un
pessimo padre, però l'istinto paterno (o, meglio/peggio,
paternalistico) l'ho sempre avuto.
Ricordo quando andammo al mare, a
Torvaianica. Passeggiavamo sulla spiaggia. Conservo ancora le foto di
quei giorni, che spesso rivedo. Com'è accaduto anche ieri.
Eravamo forse un po' diversi da come
siamo ora. Io sono peggiorato. Perdo i capelli, anche se sono molto più lunghi di allora. Però eravamo una
bella coppia, credo.
Ripenso a quei giorni con tristezza e
nostalgia.
Non avrei mai voluto che R. vi
lasciasse. Di fatto, credo, non lo abbia mai fatto. La sua anima ha
fatto una scelta. E vai mai a capire la ragione per cui le anime
fanno certe scelte.
Ricordo una foto, in cui tu, bambina,
stavi sulla pancia di tuo padre. Sorridevate entrambi. Credo di
averla conservata da qualche parte, quella foto. Sicuramente nella
mia memoria.
Qualche giorno dopo vidi Peter e
andammo a mangiare ad un cinese del centro. Peter mi fu vicino anche
quando mi lasciasti. Oggi Peter non c'è più. E' volato via anche
lui.
Tutti volano via. Magari sono liberi,
mi chiedo spesso ? E mi rispondo “sì, lo sono”.
Qui, noi, lo saremo invece mai ?
Mi sono sentito libero, quando sono
stato accanto a te.
Non lo dimentico e non ti dimenticherò,
qualsiasi cosa accada o stia accadendo.
Perché le cose accadono, ci scivolano
addosso. A volte nelle cose ci scivoliamo noi stessi.
Per quel che mi riguarda cerco di
rimanere con i piedi per terra. Pervaso dai ricordi.
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9 aprile 2014
"Certezze": aforismi di Luca Bagatin
L'unica cosa che amo della moda sono le modelle
Se una storia d'amore non può essere eterna, non voglio esserlo nemmeno io
Dieci anni fa mi sentivo quarant'anni. Oggi, che di anni ne ho trentacinque, me ne sento ancora quaranta. Quindi posso dire che, per me, gli anni non sono affatto passati
Il colore che amo di più è certamente il rosso e ciò per almeno quattro motivi: è il colore del garibaldinismo, del repubblicanesimo, del socialismo delle origini e, non per ultimo, dell'erotismo
Ho certezza di poche cose, ma, quelle poche certezze che ho, sono frutto dell'esperienza, del ragionamento e del sentimento
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5 aprile 2014
"Dissolvenza": monologo by Baglu
Sono passati tre anni da quando Lei mi ha lasciato. Si può fingere di stare meglio ma... Ma di mezzo c'è sempre un ma. Un ma, un però, un...una voglia di abbracci, di carezze e di coccole. Mi sento davvero un cretino e mi chiedo se passerà mai tutto questo. Anche se la risposta la conosco già. Vorrei immergermi in questo suono, in questa musica, mistica, spirituale ed essere trascinato via da essa per sempre. L'unica cosa che desidero, da sempre, è non essere eterno. Perché, se una storia d'amore non può essere eterna, non voglio esserlo nemmeno io.
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31 marzo 2014
"Incidenti": monologo by Baglu
Un incidente.
Due incidenti.
La vita è lastricata di incidenti,
purtroppo.
Ma non sempre o per tutti è così.
E' crudele se un incidente accade ad
una persona che non conosci, ad una ragazza giovane, bella,
sicuramente intelligente e piena di prospettive presenti e future.
Un incidente, specie se grave e che
potrebbe compromettere molto della vita di questa persona, riesce a
sconvolgerti. Specie se, l'incidente, riguarda indirettamente anche
una donna a te cara.
Mi sembra di scrivere sempre un mucchio
di banalità, epperò mi aiuta a sfogarmi. A comprendere e ad
accettare meglio le crudeltà dell'esistenza.
Crudeltà.
Tutto potrebbe essere spiegato dal
karma. Studio da anni filosofia e spiritualità orientale ed
occidentale. Dovrei saperle queste cose, ma, chissà perché, non
sono mai riuscito ad accettarle sino in fondo.
Anche quando morì il padre di Lei,
nell'aprile del 2010. Ricordo ancora quegli abbracci, fra noi, a due
passi dalla camera mortuaria. Ed io a spiegarle del karma. Del fatto
che l'anima di ciascuno di noi sceglie il suo percorso e che tale
percorso è utile alla sua evoluzione spirituale.
Se c'è una cosa che mi hanno
insegnato, in famiglia, sin da bambino, è che la sofferenza va
evitata. Affrontata, sì, ma, se possibile, evitata sempre. E, in
questo senso, questa cosa del karma (alla quale mi appassionai pur sin
da ragazzino), mi ha sempre dato un certo fastidio.
La vita andrebbe goduta, sperimentata,
vissuta, con leggerezza, con pienezza, senza fastidi, sofferenze,
incidenti. E soprattutto questi dovrebbero capitare solo a coloro i
quali li meritano davvero: subito e in questa vita !
No, non funziona così. Ecco che mi
inalbero e finisco per andare fuori tema e sviluppare quel senso di
vendetta atavico che non serve a nulla.
Non in questo caso, almeno.
Sono fiducioso.
Questa non è la classica frase di
circostanza, ma una cosa alla
quale credo davvero.
Domani,
o nei prossimi giorni, lei starà meglio. Avrà ancora il suo
braccio, tornerà a casa e vi riabbraccerete.
No,
non è un happy end
tanto auspicato, ma una sensazione che ho nel cuore e che coincide
anche con il lieto fine auspicato da tutti. Anche da coloro i quali
non ti conoscono.
Non so
se mi posso permettere di sbagliare. Non voglio sbagliarmi.
Voglio
che, almeno per una volta, sia evitata una crudeltà inutile.
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4 marzo 2014
"Riflessioni bagatiniane flash" by Luca Bagatin
Sono
molto geloso del mio passato, per quanto mi abbia fatto soffrire. Non
lo sono per nulla del mio futuro, anche perché ad esso non penso
affatto.
La mia
"Grande Bellezza" è racchiusa in due donne, anche se forse
loro non lo sanno o, se anche lo immaginano o immaginassero,
direbbero che sono il solito esagerato/sviolinatore. Posso
assicurare che non è così, ma a volte è difficile essere creduti.
Almeno sino a che si è in vita.
Obama,
come Renzi (ma prima ancora come i mafiosi Kennedy e l'altrettanto discutibile Berlusconi), mi hanno sempre fatto pensare a grandi palloni
gonfiati mediatici. Slogan appetibili, televisioni strombazzanti
tutte per loro, idee confuse ma ben raccontate. Per poi rivelarsi
ciò che erano e che sono. Dei pagliacci da circo equestre. Nella migliore delle ipotesi.
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