21 febbraio 2012
"Il lenzuolo del fantasma" di Bruno Auricchio, ovvero quell'inchiesta di Agostino Cordova che colpì dei cittadini onesti
Pochissimi sanno che, negli anni '90, un'inchiesta senza alcun
fondamento, introdusse in
Italia una nuova Santa Inquisizione. Una Santa Inquisizione guidata
dall'allora magistrato di Palmi Agostino Cordova, il quale scatenò una
vera e propria battaglia inquisitoria contro cittadini onesti, rei unicamente di appartenere alla
Massoneria. Di tutto ciò nessuno ricorda pressochè nulla, oppure si
continua ancora a nascondere la verità, nonostante ci
siano state sentenze definitive che hanno stabilito che Cordova aveva
torto marcio. Ma, oramai, molte famiglie e molte carriere erano state
distrutte. Storia di ordinaria ingiustizia in un Paese nel quale il
magistrato sembra avere ragione anche quando ha torto. Bruno
Auricchio, avvocato penalista veneziano, con il suo sagace saggio "Il
lenzuolo del fantasma" (Edizioni Giuseppe Laterza), con prefazione di
Luigi Danesin e del prof. Aldo A. Mola, racconta di quella terribile
inchiesta. E lo fa con tanto di documentazione alla mano, oltre che con
la sua consueta ironia, atta a smontare pezzo per pezzo le astruse
teorie del Cordova. Auricchio, innanzitutto, racconta chi è e che cosa
fa il massone e quali sono i suoi presunti "segreti" e ciò in
particolare a beneficio di chi di Massoneria non sa nulla, spesso per
sua cattiva volontà di approfondimento. Esistono infatti in
commercio, da sempre, un sacco di volumi su questa nobile istituzione
millenaria, alcuni riportanti anche i rituali dei suoi affiliati,
tutt'altro che segreti. Il vero segreto massonico, come spiega anche
l'Auricchio, risiede nel cuore di ciascun Iniziato, il quale, per mezzo
del cammino spirituale massonico e dei suoi rituali, modifica la propria
coscienza interiore. Il massone, in sostanza, non è forse
dissimile dal cattolico che, anzichè frequentare una Loggia massonica,
frequenta una Chiesa. Con l'unica fondamentale differenza che la
Massoneria non è una Chiesa e non presenta dogmi, bensì è una scuola
filosofica di libertà. Non si spiegherebbe, infatti, come mai siano
stati massoni numerosissimi letterati, musicisti, politici, condottieri,
sicenziati e persino religiosi. Fra i massoni famosi, infatti, troviamo
Oscar Wilde, Mozart, Buffalo Bill, Zapata, Garibaldi, Meucci, Fermi,
Bakunin e numerosissimi altri. Strano, forse, che queste cose il
magistrato di Palmi Agostino Cordova non le conoscesse, si chiede Bruno
Auricchio nel suo saggio e ce lo chiediamo noi stessi. E' peraltro
noto che le Obbedienze massoniche non sono affatto segrete ed i loro
elenchi possono essere accessibili, in qualsiasi momento, alle autorità
competenti. Bruno Auricchio, ad ogni modo, ricorda di come negli anni
'90 ci fosse grande fervore giudiziario. Furono anni nei
quali vi erano magistrati, come Antonio Di Pietro, che amavano mettersi
in gran mostra. Tutto ciò come se il sistema delle tangenti nel mondo
politico non fosse arcinoto e potesse essere debellato quarant'anni
prima ! Auricchio fa notare, inoltre, come il Consiglio Superiore
della Magistratura (CSM) sia da sempre un vero e proprio "parlamentino"
con tanto di fazioni ed ideologie politiche di riferimento, quindi
tutt'altro che lontano dalla politica partitica, come in realtà dovrebbe
essere al fine di garantire la totale imparzialità degli organi
giudicanti. Il CSM, infatti, è composto da: Magistratura Indipendente
(destra moderata); Unità per la Costituzione (centro); Movimento per la
Giustizia (di orientamento verde); Magistratura Demcoratica (sinistra). L'Italia,
in questo senso, rappresenta un caso unico al mondo di politicizzazione
della magistratura. Caso curioso, invece, il fatto che, con delibera
del CSM, in Italia sia stato fatto
divieto ad un massone di essere magistrato. Ma come ? Un politico può
fare il magistrato ed un cittadino che fa parte di un'organizzazione
spirituale e non politica non può ? Questo, come spiega l'autore de
"Il lenzuolo del fantasma", sembra "giustificato" - si fa per dire - dal
fatto che, nell'immaginario collettivo, "i massoni si aiutano fra
loro". Immaginario collettivo, appunto. Visto che invece abbiamo
assistito piuttosto a molti casi di "raccomandazione" perché il tizio
tale aveva la tessera del tal partito politico...piuttosto che perché
questo era massone o cattolico o ebreo, o buddhista. In tutto ciò
ecco giungere la sciagurata inchiesta Cordova, partita da Palmi, per poi
estendersi in tutta Italia, con gran nocumento dei cittadini onesti che
ne saranno ingiustamente colpiti. Agostino Cordova, magistrato,
evidentemente era completamente digiuno di Massoneria. Ipotizzò infatti
un "teorema" totalmente privo di qualsiasi fondamento e
disse: poichè qui in Calabria c'è la 'ndrangheta ed in Sicilia la mafia
che tramano contro la stabilità dello Stato, allora dietro a loro c'è
la Massoneria che trama nel segreto. Tutto ciò, ad ogni modo, era e
rimaneva un teorema astratto ed un magistrato non può certo basarsi su
congetture, bensì dovrebbe farlo per mezzo di prove concrete, indizi, magari raccolti da Polizia e
Carabinieri, prima di lanciare accuse ed inchieste. Ma il Cordova
aveva già stabilito che i massoni italiani erano tutti colpevoli e,
dunque, da inquisire. Fu così che si attivò per acquisire tutti gli
elenchi dei massoni italiani, alcuni dei quali finiranno anche in pasto
ai media, come se fossero una lista di proscrizione, fatta di
delinquenti abituali. Inutile dire che le più colpite furono le due
maggiori Obbedienze massoniche italiane: Grande Oriente d'Italia e Gran
Loggia d'Italia, con il maggior numero di iscritti. Persone comuni,
liberi professionisti, pensionati, operai.
Cittadini italiani paganti le tasse come tanti altri. Con la sola
"abitudine" di frequentare Logge massoniche per la loro evoluzione
spirituale ed interiore ! Fatto sta che, tutto ciò, dopo aver fatto
spendere alle casse dello Stato fior fior di quattrini per l'inchiesta
ed aver rovinato numerose famiglie e carriere, non portò a nulla. Nessun
reato era stato commesso. Come volevasi dimostrare: un teorema senza
prove, è e rimane una congettura. E fu così che - come documenta
Bruno Auricchio - la Suprema Corte di Cassazione stabilì che Agostino
Cordova aveva palesemente violato la Costituzione della Repubblica
Italiana agli Articoli 13 e 14, che stabiliscono che la libertà
personale ed il domicilio sono inviolabili e non sono ammesse forme di
detenzione, ispezione e perquisizione se non per atto motivato. Inoltre
il Cordova aveva violato gli articoli 247 e 253 del codice di procedura
penale. Purtroppo, però, il danno economico per le
casse dello Stato era ormai stato fatto e così il danno morale per i
cittadini ingiustamente coinvolti. Il 23 settembre del 2003, il
magistrato Cordova, sarà peraltro allontanato dal Tribunale di Napoli e
giudicato inadeguato. Nel saggio "Il lenzuolo del fantasma" si
racconta di tutto ciò e di molto altro. Si racconta di come il 17 febbraio
2004, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo sancì il pieno diritto
dei magistrati di appartenere a qualsiasi associazione legittima e
quindi anche alla Massoneria.
Si parla della Legge
Spadolini-Anselmi e di come le Obbedienze massoniche italiane non siano
nè possano essere definite segrete. Si racconta di come un Paese che
vuole essere veramente civile e democratico, non possa minare il
principio di libertà. E di come i cittadini onesti, di qualsiasi fede
o orientamento siano, abbiano il pieno diritto di sentirsi liberi di
essere liberi.
 Luca Bagatin
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