10 ottobre 2012
Adriano Celentano sì, Adriano Celentano no: un confronto fra Baglu e Lubag
LENTANO C'E ! articolo/commento by Baglu
Adriano Celentano, un cantante senza tempo, capace di riempire l'intera
Arena di Verona ed i teleschiermi italiani come non si vedeva da tempo.
Altro che Sanremo ! Siamo ad una Woodstock moderna, ove ragazze e
ragazze, giovani ed anziani, si uniscono al grido di denuncia di un mito
degli anni '60 e '70, capace di scandalizzare e scaldare la platea
ancora oggi. Di parlare al cuore della gente, avrebbe detto Diego Cugia,
già autore di parecchi testi recitati dallo stesso Celentano. "Occorre
organizzare una decrescita felice", questo l'appello con cui inizia il
megaconcerto di
Celentano, durato ben due giorni e trasmesso da Canale 5 in diretta tv.
Un appello ambientalista, di pace, provocatoriamente trasmesso in una
rete televisiva che di queste cose non ha mai parlato. Come
provocatorio è il
promo/spot dell'evento, emblematicamente riassunto da una pantera nera
che ruggisce, un urlo di rabbia in un mondo di persone "spente". Adriano
Celentano che, dopo diciotto anni di assenza dalle scene, riesce a
cantare i suoi più grandi successi del passato e del presente ed a
parlare persino di economia, in questi tempi di crisi. "Rock Economy"
è un incontro fra la musica di Adriano, le sue idee apartitiche ma
profondamente politiche e l'attualità, rappresentata dall'economista
Jean-Paul Fitoussi ed i giornalisti Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella,
invitati appositamente sul palco. La colpa è dei politici e dei mercati. In Europa siamo in una dittatura. Questa la denuncia di Celentano e Fitoussi. Un
messaggio che viene da lontano, come da lontano viene l'appello di
Adriano a far tornare l'Italia un Paese paesaggisticamente più bello,
senza cemento, com'era un tempo. Adriano Celentano ed il suo "Rock
Economy", magistralmente prodotto
da Claudia Mori per Clan Celentano, hanno rotto i tabù di una
televisione che non ha mai saputo insegnare nulla ed invece ecco che,
questo eroe moderno di settantaquattro anni, ci regala ancora la
possibilità di sognare un mondo più giusto e migliore. Per il quale
lottare.
 Baglu
LENTANO non C'E ! articolo/commento by Lubag
Adriano Celentano, bravo cantante, pessimo mattatore. Il
suo "Rock Economy" è piuttosto la dimostrazione di come a lui (che a
settantaquattro anni riesce ancora ad avere un grosso seguito pur
inanellando banalità stratosferiche) la crisi economica non abbia
toccato per nulla. Con il megagoncerto di ieri e dell'altro ieri, a
Verona, ha fatto ancora una volta cassa. Questa volta grazie alla rete
ammiraglia berlusconiana che "il molleggiato" non perde occasione di
osannare, affermando addirittura che Berlusconi (Piersilvio, si
presume), assieme a Benetton, alla Fiat e ad altri grandi imprenditori
italiani, contribuiranno a ricostruire il Paese ed a farlo tornare
com'era un tempo entro...cento anni ! Dal pubblico qualcuno disapprova.
Si fermano gli applausi, qualche fischio si fa sentire. Vabè, dai, ma
Adriano è sempre quello della "decrescita da organizzare". E' l'amico e
megafono dei Beppe Grillo, ovvero di quelli che aprono bocca per dargli
fiato. Ed ingrossargli il portafoglio. Infondo Adriano Celentano, che
predica contro la cementificazione delle città, contro i politici e
contro le diseguaglianze economiche, vive in una super villa in Brianza
che vuole persino difendere dalla presenza delle mucche del contadino
vicino ! Eh sì, ambientalismo radical chic, il suo. Questa volta,
dal palco dell'Arena di Verona, niente scandali. Niente denunce a
Famiglia Cristiana o all'Avvenire. E nemmeno critiche mirate a questo o a
quel politico in particolare. Nemmeno una frecciatina a Franco Fiorito.
Solo canzoni, qualche boutade contro il mercato, spalleggiato
dall'antieconomista Fitoussi e da Gianni Morandi, altro reperto bellico. Discorsi
fra il vetero-marxismo ed il qualunquismo spicciolo, forse riassunti da
uno striscione in platea: "Quando noi ignoranti eravamo di più, tutto
era più bello". Peccato che siate stati proprio voi a distruggere
questo Paese ed a rendeglo brutto e spento. Ed ora, per ricostruirlo,
forse, non basteranno cent'anni, né le palanche di Berlusconi, Benetton e
compagnia...cantante. Appunto.
 Lubag
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