26 marzo 2012
"Il sentiero del bosco incantato": appunti sull'esoterico nella letteratura
Uno degli aspetti che mi ha sempre molto affascinato dell'arte, della
pittura, del cinema, della letteratura, è la ricerca di molteplici
significati, più o meno celati, più o meno nascosti, che l'occhio umano
pressochè non riesce immediatamente a percepire. Oppure non percepisce
affatto. Un'opera dell'ingegno, qualsiasi essa sia, necessita - per
essere apprezzata e compresa - di tutti i sensi umani che non sempre
sono necessariamente
cinque. Il celebre investigatore dell'incubo, nato dalla penna di
Tiziano Sclavi, Dylan Dog, direbbe infatti che i sensi sono cinque...e
mezzo ! Il cuore, organo che simbolicamente rappresenta il sentimento
umano, è forse la chiave di lettura di un'opera nel suo insieme. Luigi
Pruneti, scrittore, saggista, nonchè Sovrano Gran Commendatore Gran
Maestro di
una fra le più importanti Obbedienze massoniche italiane - la Gran
Loggia d'Italia - è riuscito, in un corposo ed approfondito volume, a
raccontare l'esoterico nella letteratura. "Il sentiero del bosco
incantato" (La Gaia Scienza Editrice), con prefazione dell'editore Antonio Tiberio Dobrynia, è un viaggio che parte dall'antichità per giungere
alla modernità del fumetto, alla ricerca dei molteplici significati
spirituali delle opere letterarie che, almeno una volta nella vita, ci
sono capitate sotto gli occhi. E' un viaggio che parte da Omero,
dall'Odissea, dall'Eneide, dall'Antica Grecia la cui cultura è alla base
della civiltà occidentale, passa per Dante, probabilmente iniziato alla
setta dei "Fedeli d'Amore", il quale, per mezzo delle sue opere ha
tentato un rinnovamento della cristianità, farcendo di simboli esoterici
e misterici la sua "Divina Commedia". E poi il Rinascimento e dunque
l'Umanesimo e la rinnovata ricerca spirituale in appositi
circoli culturali atti a diffondere l'antico "Corpus Hermeticum",
redatto dal mitologico Ermete Trimegisto, testo all'origine della
moderna alchimia. Luigi Pruneti non può, successivamente, non
parlare dei Rosa-Croce e delle opere dei ricercatori spirituali a cavallo fra il 1500 ed il 1600, quali Elias Ashmole, Robert Fludd, Jacob
Bohme, John Dee, Micheal Maier ed Emanuel Swedemborg e dunque
inquadrarle quale origine e base della moderna Massoneria, nata
ufficialmente nel 1717, a Londra e successivamente diffusa in tutta
Europa, Asia e nel Nuovo Continente, quale confraternita universale alla
ricerca dell'antica Gnosi, della spiritualità autentica ed ostacolata
dalle Religioni Istituzionalizzate ed alla ricerca di quella fratellanza
universale senza distinzioni così difficile da ottenere non solo nei
secoli bui, ma persino in epoca moderna. Troviamo qui, dunque, le
opere letterarie e le commedie di Carlo Goldoni, massone che parlerà di
Massoneria persino nelle celebri "Le donne curiose", ma anche quelle
del già massone Vittorio Alfieri, nonchè gli accenni alla massoneria di
Giacomo Casanova. Se il Secolo dei Lumi, degna prosecuzione del
Rinascimento umanista, sarà il secolo del rinnovamento spirituale senza
dogmi, il XIX secolo conoscerà fasi alterne, con l'approssimarsi di
correnti antimassoniche che già avevano colpito a morte due illustri
vittime nel '700: il poeta Tommaso Crudeli ed il conte Alessandro
Cagliostro, torturati ed uccisi dall'Inquisizione cattolica unicamente
in quanto massoni ed esoteristi. L''800 europeo conoscerà dunque le
follie di Léo Taxil, già ex massone ed anticlericale, il quale si
avvicinerà al clericalismo ed inizierà a scrivere opere antimassoniche
nelle quali descriverà i massoni come adoratori del Demonio e le
tornate di loggia quali sabba satanici. Alla fine, ad ogni modo, sarà lo
stesso Taxil a spiegare che si era
trattata di una burla, ma le sue opere sono ancora oggi ritenute
veritiere, in particolare da settori clericali e amanti delle cosiddette "teorie del complotto". L'800,
ad ogni modo, come spiega Luigi Pruneti, sarà però anche caratterizzato
da una fervente letteratura anticlericale nella quale, in particolare
in Italia, ritroviamo la penna di massoni celebri: Giosue Carducci in
primis, Vate della Terza Italia, ma anche il Generale Giuseppe
Garibaldi, autore di "Clelia il governo dei preti". In Europa, fra
gli autori che più di altri utilizzarono le loro conoscenze esoteriche
al fine di celarle nelle loro opere, ritroviamo Jules Verne ed Edward
Bulwer-Lytton. Pensiamo ad esempio al "Viaggio al centro della Terra" di
Verne, vera e propria allegoria iniziatica, oppure allo "Zanoni" di
Bulwer-Lytton, oppure a "La razza ventura", in cui racconta di un ameno
popolo sotterraneo ed in ciò è ravvisabile anche una certa influenza da
parte della celebre occultista Madame Blavatsky,
fondatrice della Società Teosofica, allora molto conosciuta ed
apprezzata fra i ricercatori dello spirito ottocenteschi.
Capitolo curioso e molto interessante è quello riservato a Gabriele
D'Annunzio, già iniziato alla Serenissima Gran Loggia d'Italia ed
amante dell'esoterico, riscontrabile ad esempio nelle liriche
dell'"Alcyone", così come in altri celebri autori del '900 quali Herman
Hesse, Marguerite Yourcenar, Jorge Luis Borges, sino al celebrerrimo
Tolkien e la sua letteratura cosiddetta fantasy, che celebra le antiche
Tradizioni del Nord Europa.
Nemmeno le fiabe e le favole sono escluse dalla tradizione esoterica.
Luigi Pruneti, infatti, ci parla del "Pinocchio" di Carlo Collodi,
viaggio iniziatico di un pezzo di legno - allegoria della pietra grezza -
che giunge, dopo numerosissime prove, alla consapevolezza e diventa
essere in carne ed ossa, pensante, che giunge a comprendere i valori
della Verità, alla Bellezza ed alla Bontà.
In questa disamina dell'esoterismo nelle opere letterarie, non possono
mancare i fumetti.
Il celebre fumettista veneziano Hugo Pratt, già massone della Gran
Loggia d'Italia iniziato presso la Loggia Hermes e profondo viaggiatore e
conoscitore delle culture e civiltà del mondo, con il suo "Corto
Maltese", celebrerà l'esoterismo nel fumetto.
Corto Maltese, il marinaio, il viaggiatore, il profano alla ricerca di
mondi sconosciuti, il paladino della libertà e dell'emancipazione senza
bandiera, è l'esempio fumettistico più azzeccato in questo senso. In
"Favola di Venezia", Hugo Pratt, inserirà persino alcuni suoi Fratelli
di Loggia, oltre che la mitologica Clavicola di Salomone,
ricercata da Corto Maltese.
Luigi Pruneti, ad ogni modo, si sofferma anche ad analizzare fumetti più
- per così dire - "commerciali" quali Dampyr e Dylan Dog, portatori e
veicolatori di valori positivi ed attinenti alla realtà nella quale
viviamo.
L'ultimo capitolo de "Il sentiero del bosco incantato" è dedicato ai
simpatici omini blu, ovvero i Puffi, erroneamente creduti da molti quali allegoria dei massoni,
aspetto che, purtuttavia, Pruneti sembra escludere e sfatare.
Il saggio di Luigi Pruneti qui per sommi capi riassunto è, ad ogni modo,
un'utilissima guida per tutti coloro i quali intendono o intenderanno
approcciarsi alla letteratura, sia essa classica, avventurosa o
fumettistica, con occhio attento e critico. Alla ricerca di significati
percepibili...con quel quinto senso e mezzo presente solo nel cuore
di chi sa ascoltare.

Luca Bagatin
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