28 marzo 2012
"La mia vita è un Caos Calmo: Il monologo degli amori perduti" monologo by Baglu
Due rarissime foto di Baglu bambino, con il suo primo fratellino Fulmine
Qualche settimana fa sono rimasto colpito da una frase che un certo
Sergio NonSoCheCosa mi ha scritto su un forum su internet. Mi ha
scritto una cosa tipo che io faccio "propaganda frocista". Ecco, io
di solito i forum ed in gruppi sul web non riesco a seguirli. Mi fanno
innervosire, perché sono persuaso che lì si annidi tutta la frustrazione
e la stupidità umana, già scarsamente repressa nella vita di tutti i
giorni. Era il 1986,
allora avevo 7 anni e nella mia classe, nella scuola elementare G.
Garibaldi di .... tutta la 2A o quasi, si faceva beffe di un ragazzino
rom, della nostra età, che era finito nella nostra classe in quanto il
circo della sua famiglia era di passaggio nel paese. Lo schernivano, gli dicevano che era diverso, che era scuro e parlava una lingua strana. Fu
la prima ed ultima volta che feci a botte con un gruppo. Le diedi, ma, ovviamente, soprattutto le presi. Da
allora iniziarono a trattarmi come un tipo strano, anzi no, in qualche
modo già lo facevano perché, a differenza degli altri, non ho mai avuto
un padre (io ovviamente consideravo gli altri strani...e assai poco
raccomandabili, specie dopo la vicenda del ragazzino rom). Dal 2001 al 2003 ho frequentato gli Hare Krishna ed ho anche praticato diversi tipi di
buddismo. Portavo i capelli un po' più lunghi di oggi e persino la mia
barba era più lunga di oggi. Leggevo Kerouac e Burroughs. Ascoltavo
mantra vedici e i Beatles ed anche i Grateful Dead. Avevo un passato di
giovanissimo militante di estrama sinistra prima e poi nel Partito
Radicale e nei movimenti ambientalisti, liberali e libertari. Avevo
persino organizzato raccolte di firme e manifestazioni in solitaria. Rovistando
nei miei cassetti ho ritrovato delle vecchie lettere che Alice mi
scriveva.
Mi scriveva cose tipo "mi scopo il tuo cervello ogni volta che ti leggo
e poi in testa giro filmini degni di Liala". Era il 2004 e, allora,
Alice era una dei miei pochi lettori di allora. Poi mi scriveva anche di non arrendermi e mi chiamava "Uomo", quello che in 28 anni di vita non aveva mai incontrato. Mah...Mi stupiva allora, mi stupisce oggi. E mi commuove. Sfogliando
le cose che mi scriveva trovo anche parole tipo: "Gli uomini che
catturano il mio interesse sono pochi. O meglio nulli. Banali,
ripetitivi, volgari e maleodoranti. Epperò... tu, mi sembri l'opposto". E
concludeva con: "Mi piace il tuo cervello. Ecco, tu non sei un uomo.
Sei un'essenza velata di cose, ideali, sogni e lotte. Tutto ciò per cui
io vivo e ansimo". Ancora oggi quelle parole mi emozionano. E non so nemmeno se davvero merito. So
che questi miei ideali, sogni e lotte mi hanno fatto molto soffrire nel
corso della vita. E scavato voragini profondissime, che so
per certo non si rimargineranno. Alcuni giorni fa ho trovato un
gattone nero. Ero convinto fosse mio fratello Mirtillo ed invece...ed
invece si trattava di un altro gatto che, inizialmente pur non
sapendolo, ho portato a curare dal veterinario. E' stata la prima
volta, per me, da un veterniario. Non voglio più tornarci. Ho avuto le
vertigini nel vedere gattini, cagnolini e persino un coniglio
sofferenti. Pensavo avrei vomitato l'anima e non ero nemmeno provvisto
di sigarette per...sfogarmi un po'. Non sono riuscito a piangere. Il mio sguardo era perso nel vuoto. Al "mio" gatto è stato diagnosticato un trauma cranico, con totale lesione al sistema nervoso. A rischio morte o paralisi. Nel
tornare a casa è stata grande la mia gioia nel trovare il mio Mirtillo a
casa, festoso. Il gattone che avevo portato dal veterinario era un suo
perfetto sosia. L'ho curato per due giorni, senza alcun risultato. Le sue condizioni già gravi,
sono peggiorate, con emorragia interna. Questa notte è spirato. Ciao, piccolo gattone nero. Ho pianto. Forse per la prima volta dopo molto tempo. C'è una cosa che non riesco a sopportare e a superare: la morte delle persone care. La perdita delle persone a me care. E'
una cosa che non supererò mai ed alla quale penso da almeno 25 anni.
Lasciamo perdere le teorie sulla vita e la morte. Posso crederci anche,
ma non posso accettare. Al massimo, posso solo rassegnarmi. Come per la fine del mio rapporto con Lei. Spesso ci penso e rimango completamente muto, silente, solo con il mio cuore. E'
ormai passato quasi un anno...ma so che la ferita non si rimarginerà
mai. Come quelle che porto sul mio corpo: al massimo si tramutano in
cheloidi. Alcune settimane fa un killer ha ucciso dei bambini. A
Tolosa. In una scuola ebraica. Ancora odio, ancora odio razziale. Ma
come si fa, dico io. Possibile che nessuno si renda conto di come l'uomo
sia l'unico essere vivente che nasce stupido e spesso rimane tale per
tutta la vita ? E che spesso rifiuta ogni tipo di educazione, di
approdondimento, di...amore ?
Non posso accettare l'odio razziale. Non posso accettare l'uccisione di
dei bambini. Non posso accettare chi abusa di bambini. Non posso
accettare chi commette violenza su soggetti più deboli.
Penso commetterei una pazzia se fossi presente ad atti di questo tipo.
Ma sono presuaso anche che non si tratterebbe di pazzia, bensì di
reazione. Legittima.
Mi dicono che in Italia i partiti politici stanno completamente perdendo ogni
tipo di fiducia da parte del loro elettorato. Mi dicono anche che, per
le prossime elezioni amministrative, stanno fioccando le liste
civiche...ove sicuramente si nasconderanno i soliti politici impuniti,
vecchi, stantii, con le loro proposte vuote e la loro bramosia di
potere.
Non sono mai stato d'accordo con quella norma che prevede, a livello
amministrativo, di dare più potere ai Sindaci. Ci sono Sindaci che
stanno depredando i loro Comuni e che li stanno impunemente
distruggendo. Senza che nessuno dica nulla, anzi, pare che questa sia la
legge.
Ed io mi chiedo se ciò sia giusto e mi dico che no, non lo è.
Ma nessuno si ribella. In Italia nessuno lo farà mai e, se qualcuno lo
farà, lo farà solo perché indottrinato da qualche astrusa teoria
fondamentalista. E pericolosa.
Non sopporto, poi, la gente che sale sul carro del vincitore. E di
questa gente ne è pieno lo Stivale. Ipocrisia...bugie...ecco i nuovi
reati da perseguire. Le situazioni artefatte, ovvero fatte ad arte.
Una volta si sono rifiutati di farmi entrare ad un convegno in quanto mi
mancava la "tessera associativa". Quella è stata la prima volta in cui
mi sono sentito davvero discriminato ed ho capito quanta ipocrisia ci
possa essere in certe parole altisonanti che vengono ripetute in maniera
vuota e senza essere interiorizzate.
Concetti come "Fratellanza" prima si interiorizzano e poi, forse, solo
molti decenni dopo (o molte vite dopo, chissà), possono essere
proferiti. Ma nessuno vuole comprenderlo.
Non lo so. Temo di aver parlato troppo. Di aver annoiato qualcuno ed anche me stesso.
|
|
12 gennaio 2012
"La mia vita è un Caos Calmo: Rimorsi e rimpianti" monologo by Baglu
Un giorno, era periodo di campagna elettorale, quando mi capitò fra le
mani un volantino di un candidato sindaco del mio paese e nel quale,
sfogliandolo, trovai questa frase: "Preferisco avere rimorsi piuttosto
che rimpianti". Fui certo che io, un tizio così, non solo non l'averi
mai votato, ma ne provai addirittura vergogna: per lui e per tutti i
suoi elettori.
Che frase schifosa.
Ma come si fa, io dico, a preferire i rimorsi ai rimpianti ! E la cosa
triste è che la maggioranza di voi, lettori di questo post, magari dirà
che sì, è giusto così, che la vita va vissuta a fondo, che sì, si può
anche passare sopra al prossimo pur di non negarsi la propria
felicità... Massì, dai, avete ragione: facciamo le scarpe al nostro
collega, fottiamoci la ragazza del nostro amico, giustifichiamo il
pedofilo che, sì, adesca e violenta i ragazzini, ma lo fa per non avere
rimpianti ! Poi chissenefrega se ha dei rimorsi, vero ? Se commetterà
questo crimine.
Giustificiamo i ladri e gli assassini, ma no, perché non diventiamo
anche noi ladri ed assassini ? Non avremo il rimpianto di non essere
diventati ricchi rapinando una banca o, perché no, ucciso il nostro
peggior nemico !
Massì, evviva i rimorsi, abbasso i rimpianti !
Pensate che sia giusto ? Che sia positivo tutto ciò ? Pensate che io sia un moralista ?
Eh no, cari amanti del rimorso, ma non del rimpianto. Cari amanti della "felicità ad ogni costo" pur di non avere rimpianti.
Sapete che anch'io ho un rimorso ? Una cosa se volete sciocca, ma che mi
rode ancora la coscienza e che ancora oggi, nonostante la cosa fosse
sciocca e sia stato perdonato dalla persona interessata, no, non riesco
ancora a perdonarmi ?
Guardate che non dovete nemmeno giustificarvi con me, che sto qui,
seduto su questa panchina e, pergiunta, sono un personaggio di fantasia.
Sì, voi che non la pensate così mi fate un po' schifo, ma il problema
non è certo mio. Ma vostro.
Magari, chissà, sono proprio la vostra Coscienza. Magari una Coscienza
l'avete ancora, nonostante abbiate buttato una vita a credere di fare
gli edonisti, sempiterni ragazzini deficienti rottinculo, abbiate
insegnato persino ai vostri figli o ai figli dei vostri figli che sì,
"meglio avere rimorsi che rimpianti".
Tanto...la vita è una sola, no ?
Con tutto il mio più profondo disprezzo umano ed i miei più sentiti calci nel deretano.
|
|
14 dicembre 2011
"AL CHIARO DI LUNA": vecchia poesia bagatiniana con dolce iniziale
Al chiaro di luna
ho scritto per te questo messaggio
affinché il tuo cuore si apra
alla gioia delle Feste.
Luci, colori, profumi di caldi fiori appena colti
illuminano il tuo viso riflesso in un sorriso
di un bimbo che suona la sua arpa d’oro
e ti dona l’armonia di una nuova Alba.
Alba di loto,
fiore di loto,
sulla tua bocca, sul tuo cuore, sul tuo corpo,
sul tuo sorriso riflesso nel tuo viso.
|
|
12 dicembre 2011
"Bianca" di Nanni Moretti: un film psicologico su cui poter riflettere

"Bianca" di Nanni Moretti e
Sandro Petraglia è un film del 1984, ma sembra stato scritto
ieri. E' un film struggente, divertente, triste, a tratti
grottesco, molto malinconico. E' una storia d'amore, ma anche un
giallo. Un giallo a sfondo psicologico. Una storia, quella del
professor Michele Apicella (il giovane Nanni Moretti), complessa ma
anche profondamente semplice. Chi è Michele Apicella ? Un
insegnante deluso dal mondo, dalla maggior parte dei comportamenti
umani. Deluso dai rapporti sentimentali altrui, in primo luogo, che
proprio non riesce a comprendere. Come mai le coppie si sfasciano
così facilmente ? Questo proprio il nostro Michele non riesce ad
accettarlo. Perché un uomo ed una donna che si amano, si vogliono
bene, non possono vivere felici per tutta la vita ? Michele non sa
darsene una spiegazione. Fa di tutto affinchè i suoi amici si
riappacifichino, continuino ad amarsi, ma senza grande successo. Ed
allora ? Ed allora decide di eliminarli. Anche fisicamente, sì,
avete capito bene. Sin tanto che incontra Bianca, interpretata
dalla bravissima Laura Morante, un'insegnante anche lei, un po'
introversa forse, enigmatica. Che lo proteggerà sino alla fine. Con
Bianca, Michele troverà per un po' quell'equilibrio psicologico e sentimentale
che non ha mai conosciuto, ma, invero, non vi riuscirà completamente. Sarà sempre
preoccupato che la loro storia possa finire da un giorno all'altro,
che lei possa stancarsi di lui, possa lasciarlo. E così è
Michele a lasciarla per primo. Michele che nasconderà il suo
bisogno di affetto rifugiandosi nei dolci, nei gelati (ma non dai
gusti troppo misti perché non stanno bene assieme),
nella emblematica Sacher Torte - icona dei film di Moretti -
inzuppata nella panna e nel barattolone di Nutella, altra immagine
tipicamente morettiana. Michele, che si veste sempre allo stesso
modo per non uscire mai dalla sua quotidianità, dalle sue sicure
insicurezze, dalla voglia che avrebbe di evadere; Michele con la
fissazione per le calzature, in particolare femminili; Michele che è
disgustato dagli uomini anziani che vanno dietro alle ragazze
giovani. Michele sembra quasi il ritratto della perfezione, di
quell'utopia che Nanni Moretti ricerca in tutti i suoi film. Persino
nell'ultimo “Habemus Papam”, ove immagina un Papa dubbioso e
lontano anni luce dalla bramosia del potere. E' il Moretti che vorrebbe una sinistra
diversa, coerente, una sinistra veramente "di sinistra",
lontana da certo bigottismo. Pensiamo ad esempio alle sue vecchie
glorie: "Io sono un autarchico", "Palombella Rossa"
ed "Aprile". Michele Apicella-Nanni Moretti è il Don
Chisciotte alla ricerca dell'anima gemella, l'anima pura di una donna
che possa contenere le sue frustrazioni. Una donna che, quando però
riesce a trovare, rifiuta: perché l'utopia è assoluta, così come
la felicità e la coerenza. Persino politica. Una felicità che,
forse, non è di questo mondo e la cui ricerca porta e comporta molto, molto dolore. La ricerca di una dimensione, di un mondo migliore, ideale, come quello
sognato dalle avanguardie libertarie, dai trotzkisti, dai socialisti
libertari degli anni '60, dai "porci con le ali". O, più
semplicemente, dai sognatori di ogni tempo e di ogni epoca che,
forse, esistono anche oggi - fra una pubblicità del rolex ed una del
telefonino, fra una porcata del “Grande Fratello”, di “Uomini
e Donne” e di “Amici” (il cui regista, curiosamente, era quel
Paolo Pietrangeli del canto sessantottino “Contessa”...sic !) - ma
che sono nascosti, in attesa di riemergere.

Luca Bagatin
|
|
30 novembre 2011
"Ritornerai": cortometraggio by Luca Bagatin
Lui aspetta lei. Lei è laggiù, sulla spiaggia, che guarda l'orizzonte. Lui la guarda da una
finestra dell'hotel. Da un vecchio jukebox sta ascoltando "Ritornerai" cantata da Bruno Lauzi, non da Battiato, ma da Lauzi. La guarda e sta valutando se raggiungerla o meno. Pensa
che sia meglio di no, perché...perché pensa che è troppo bello
guardarla mentre il vento le carezza i capelli, le onde si frangono sui
suoi piedi nudi ed il sole le illumina il volto. Pensa che
sì, sarebbe bello scendere in spiaggia per stringerla a sè in un avvolgente abbraccio. Pensa che abbia un buon odore. Pensa che sarebbe bello affondare il suo volto fra i lunghi capelli di lei. Lui pensa troppo. E non dovrebbe. La guarda e lei si volta, verso quella finestra d'hotel. Lo vede. Lui è serio, non riesce a sorriderle. Forse è imbarazzato. Forse è solo assorto nei suoi pensieri. Lei gli sorride. Lui sposta la tenda e si allontana dalla finestra. Va verso il jukebox che continua a suonare. Accenna un ridicolo passo di danza. Si mette a cantare, seguendo le note della canzone. La
gente che sosta alla reception lo guarda. Stupita: un uomo che stava
leggendo il giornale è distolto dalla lettura; un bambino, che stava
picchiando un suo coetaneo per gioco, smette ed osserva Michele ed anche
le madri dei ragazzini smettono di rimproverarli per osservarlo, e così
due amanti che si stavano baciando. Il signore della
reception va verso di lui. "Posso fare qualcosa per lei, signor Palombella ?" "No, non credo. Bella canzone, vero ?" "Sì". "Esco a fare due passi" Il signore della reception annuisce, sorridendogli. Michele esce dall'hotel e vede che la ragazza è ancora sulla spiaggia, assorta nei suoi pensieri. All'orizzonte il tramonto. Le corre incontro. Si avvicina a lei, lentamente, ma non le dice nulla. Lei si gira e lo guarda negli occhi. Lui la prende in braccio e la bacia, con passione. Si baciano, mentre a lei scendono le lacrime che lui asciuga con i suoi baci. Le persone prima presenti nell'hotel escono e, in lontananza, li osservano. Scoppiano in un fragoroso applauso. Michele con in braccio la ragazza si gira verso di loro e, per la prima volta, sorride.
Il vento, ora, carezza i capelli della ragazza ed i suoi.
Le onde si frangono sulla rena.
La canzone del jukebox, in loop, sovrasta ormai qualsiasi rumore.
Scorrono i titoli di coda.
|
|
16 agosto 2009
"MICHELE PALOMBELLA, QUASIOCCUPATO": cortometraggio by Luca Bagatin
Michele Palombella era dedito al fumo.
Fumava, fumava, pareva che la cosa che al mondo lo interessasse di più fosse fumare.....
Fumare incessantemente, ma non solo. Anche pensare...ricordare...vivere....
Mi chiamo Michele Palombella, ho quarant'anni e sono un quasioccupato.
Non mi chiedete che significa perché non lo so. E nemmeno mi interessa poi tanto dirvelo, visto che non mi ascoltate mai.
Quantomeno non mi ascoltate da venticinque anni.
Avevo quindici anni quando qualcuno di voi mi mise con la testa dentro al
cesso ed in quel cesso ci sono rimasto per i successivi venticinque anni.
Il problema....il problema....ma perché mai dovrebbero esservi problemi.
Una quasifamiglia, una quasicasa, una quasirelazione, una quasiautomobile.
Prima dei diciannove anni stavo meglio. Anzi no, prima dei venti. Non è che stavo bene, questo no. Però stavo meglio.
Allora militai anche nelle file del partito...... Non che fossi realmente convinto delle idee di quel partito, però lì trovai qualcuno che mi faceva sentire parte....
Sentire parte.....
Che bello il verbo "sentire". Ai ventenni d'oggi interesserà veramente "sentire" qualcosa ?
E poi "parte"...essere parte....parteggiare...farsi le canne in compagnia....
I tagli che porto sul corpo non sono "ferite di guerra". Me li sono
fatti io attorno ai ventidue anni. Due sul petto, un paio sulle
braccia.....qualche mozzicone di sigaretta spento sul braccio.....
Ecco, ora voi pensate che io pensi ad alta voce.....e invece no. E INVECE NO ! Sto URLANDO ad alta voce.
Ma che ne sapete voi che cosa significhi non ridere mai, non ricordarsi
come si piange, non riuscire a proferire parola con i vecchi amici
perché.....perché sono vecchi e voi vi sentite ancora giovane.
Ma che ne sapete voi che pensate solo a scopare virtualmente, a crearvi
per anni una vita virtuale e poi magari anche a scopare oltre lo
schermo senza "vedere" chi vi sta attorno. Chi vi sta attorno....che continua ad osservarvi, ad amarvi - per quella merda che siete - ....ma rimane in silenzio.
Ed in silenzio rimarrà per sempre.
Ma che ne sapete voi che significa passare una vita a smistare ricordi.
............
Il mio più grande difetto è quello di non saper comunicare. Cioè, è uno dei difetti. L'altro è l'avere un pessimo carattere.
Con gli anni ci si abitua. Voglio dire: con gli anni mi sono abitiato
anche a me stesso. MI SONO ABITUATO A QUESTA VITA VUOI CHE
NONMIABITUIAMESTESSO ?????
Una volta mi piaceva una ragazza e, come al solito, le ho chiesto se potevo innamorarmi di lei.
Ora, sembra che non sia possibile esternare così apertamente i propri sentimenti.
Sembra che non sia possibile.....
Sembra che tutto ti sfugga....come il fumo di una sigaretta.....
Sembra che la cosa più naturale del mondo tu debba complicarla.
Ma che ne sapete voi che vi vantate di sapere tutto perché l'avete visto in televisione a Uominiedonne.
Che ne sapete voi di che significa non temere la morte perché si è già morti e non si può morire due volte, no.
No, non si più.
Ora, c'è questa domanda che io vi faccio - sapendo che non potete sentirmi ovviamente - che cos'è un uomo senza una donna ?
No perché una donna senza un uomo sta benissimo, è assodato.
Ma viceversa.....?
...............
Michele Palombella, quarant'anni, quasioccupato.
Trovato morto il 15 agosto 200... con un colpo di pistola alla tempia.
Non ha lasciato messaggi.
Non ha lasciato nessuno.
Forse, è solo un eroe di "carta".
Igienica.
|
|
|