10 agosto 2011
Il Parlamento italiano ancora una volta contro l'editoria (ed i lettori)
E dal Parlamento una nuova legge-fregatura.
Alcuni giorni fa vi avevamo parlato dell'aumento delle tariffe postali
deciso dal nostro Parlamento, che danneggia in particolare le
organizzazioni no profit e tutto il settore dell'editoria che vive sulla
spedizione delle proprie testate e pubblicazioni alle quali ciascuno di
voi/noi ha deciso liberamente di abbonarsi.
Come se non bastasse oggi arriva una nuova legge bipartisan (per le
grandi riforme di cui questo Paese necessita non si trovano mai accordi bipartisan, ma per danneggiare i cittadini gli schieramenti sono
maestri nel riuscire ad andare d'accordo) in vigore dal primo
settembre, che prevede un tetto massimo del 15 % agli sconti sui prezzi
di copertina dei libri ("Legge Levi", promossa dal Senatore del PD Riccardo Levi). Il tutto, ovviamente, in barba alla
concorrenza, al libero mercato ed alla libertà di scelta degli editori di praticare anche sconti superiori. Una norma, infatti, a totale svantaggio dei consumatori/lettori finali.
Un Parlamento bipartisan dirigista e corporativo che si beffa, nuovamente, del cittadino/elettore e, nel caso specifico, dell'editore e del lettore.
A tal proposito vi segnaliamo un'ottima nota redatta dal sito
dell'editore Marco Valerio che spiega ottimamente come tale normativa
danneggi l'utenza e non sia di alcuna utilità alla piccola editoria.
Il link è il seguente http://www.marcovalerio.it/sconti-sui-libri-dovremmo-gioire Cosa dovremo attenderci, ancora, di peggio ?
 Luca Bagatin
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13 luglio 2011
Quando il Parlamento italiano vìola i diritti dei cittadini
Ancora una volta il Parlamento italiano ha saputo dare il peggio di sè.
Se la settimana scorsa, con il concorso del Pd, era riuscito a mantenere
in vita le inutili e costose Province, oggi mantiene in vita coattiva
persino i malati terminali che vorrebbero decidere autonomamente del loro fine
vita.
Eh sì, perché per quanto concerne il cosiddetto "testamento biologico",
la Camera, con il concorso questa volta del PdL e dell'Udc, ha approvato
un ddl che stabilisce che a decidere sul destino del paziente debba
essere solo ed esclusivamente il medico.
Non cambia nulla, insomma, ed il cittadino-elettore, ancora una volta non conta un piffero. Oltre
ad essere già stato esautorato del suo diritto di voto, con leggi
elettorali antidemocratiche ed incostituzionali in vigore dal 1993 ad oggi, è stato anche
esautorato dal suo diritto di morire come gli pare e di decidere persino
di abolire enti costosissimi ed ultraburocratici.
L'eversività delle forze politiche dell'Italia di oggi sembre non trovare limite.
Che cosa rimarrà da fare, dunque, al cittadino-elettore ora ? Forse solamente il
denunciare il Parlamento italiano alla Corte Europea dei Diritti
dell'Uomo.

Luca Bagatin
PS: questo è il testo originale dell'articolo, così come l'ho scritto e postato. Non è da considerarsi autentico, invece, l'articolo con l'aggiunta (dalla quale prendo in toto le distanze) riportato ad esempio al link http://www.radicali.it/rassegna-stampa/testamento-biologico-un-sequestro-di-persona
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