10 novembre 2014
Stato dell'arte dei rapporti fra Chiesa cattolica e Massoneria: intervista esclusiva di Luca Bagatin al saggista Guglielmo Adilardi
Guglielmo Adilardi,
giornalista, saggista e scrittore veneziano, collaboratore delle
maggiori riviste italiane di cultura massonica e risorgimentale,
oltre che autore di numerosi saggi sul Risorgimento ed in particolare
sul rapporto fra Chiesa cattolica e Massoneria e che ho peraltro
citato anche in un mio recente articolo sull'argomento, ha accettato
di essere intervistato in esclusiva dal sottoscritto, proprio per
approfondire meglio i rapporti spesso altalenanti fra la Chiesa
cattolica e Massoneria, in particolare italiana.
Nella foto, secondo da sinistra, Guglielmo Adilardi. Accanto a lui l'attuale Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia Stefano Bisi
Luca Bagatin: Dunque
Guglielmo, per i cosiddetti “addetti ai lavori”, ovvero per
coloro i quali hanno – negli anni – approfondito i rapporti fra
Chiesa e Massoneria, è noto che tu sei uno dei massimi esperti
italiani dell'argomento. Quando hai iniziato ad occuparti di tale
fenomeno ?
Guglielmo
Adilardi: Direi l’8 marzo
1976 al mio ingresso nella Libera Muratoria. Una laurea in Diritto
Ecclesiastico, ma
ancor più un’educazione “di tipo ottocentesco” presso il
collegio delle Scuole Pie fiorentine dirette dagli Scolopi, con don.
Ernesto Balducci, prima, e successivamente presso il Collegio alla
Querce retto dai Barnabiti, hanno stimolato in me l’approfondimento
di questa secolare lotta fra la Chiesa cattolica e la massoneria.
Luca Bagatin: Il
primo e forse anche unico uomo di Chiesa ad aprire i rapporti con la
Massoneria italiana fu Padre Rosario Esposito, negli Anni '60 e che
tu hai anche avuto modo di conoscere personalmente. Che cosa puoi
dirci di lui ?
Guglielmo
Adilardi: Don Rosario F.
Esposito lo conobbi personalmente nel 1989, quando pubblicai dopo
anni di studio Un ‘antica condanna. Le origini di un conflitto tra
Chiesa Cattolica e Massoneria ( Bastogi ED. 1989), in cui per la
prima volta riportavo alla luce la storia del primo martire massone:
Tommaso Crudeli. Per l’occasione organizzai a Prato un convegno con
il Centro per la Storia della Massoneria di Roma, diretto da Aldo A.
Mola, in coincidenza anche del ventennale dell’incontro di Savona
fra don Esposito ed il Gran maestro Giordano Gamberini (1969).
Don
Rosario Esposito fu l’artefice non soltanto dell’apertura di un
dialogo fra le due Istituzioni, cosa che per allora sembrava un
‘eresia per ambedue le parti, ma fu anche pioniere, insieme a Carlo
Francovich e Aldo A. Mola, nel far prendere coscienza ai cattedratici
di materie storiche della connessione fra la Massoneria e la società
civile in tutti i tempi, fino allora quasi pressoché trascurata.
Questi tre storici aprirono un filone di studi che diede in seguito
molti succedanei. Esposito,
oltre ad essere stato uno studioso serio della materia –
consideriamo anche la scarsità dei documenti che allora si potevano
rinvenire - fino al punto di ritrattare coraggiosamente le sue prime
tesi avverse sulla massoneria del 1956 (La massoneria e l’Italia
dal 1800 ai nostri giorni. Ed. Paoline) nelle successive edizioni,
per giungere a scrivere il saggio: Le Grandi concordanze tra Chiesa
cattolica e Massoneria (Nardini ED. 1987Ed.) e La riconciliazione tra
la Chiesa e la Massoneria ( Ed. Longo, 1979). In
don Esposito vi erano due direttive che lo spingevano ad approfondire
tale argomento: la ricerca della verità epurata dai pregiudizi
secolari e lo spirito missionario tipico della sua formazione di
sacerdote paolino. Per il resto era un uomo molto coraggioso e aperto
alla società in divenire, molto critico con alcuni suoi
correligionari con cui combatteva la sua battaglia che era poi in
definitiva la nostra, cioè tendente a togliere le maschere che
denigravano ingiustamente la massoneria fuorviandone gli studi seri
sulla stessa. Di ciò abbonda il mio archivio, geloso custode delle
Sue corrispondenze, alcune delle quali, dopo la sua dipartita nelle
Valli Celesti, pubblicate nei miei saggi sull’argomento. Al
di là della facile retorica per me fu un maestro di vita oltre che
un esempio di studioso da imitare. Questo il suo insegnamento che ho
fatto mio fin dal principio: “Guglielmo ricordati di non fare lo
spazzino della storia”, volendo significare di andare a trovare
anche il bene (il bello, la verità platonica) ove questa vi fosse,
senza tesi preconcette od ideologiche. Comunque
non dobbiamo dimenticare che don Esposito non fu solo nel perseguire
la conoscenza dei fatti sulla materia, in quanto ebbe a suo fianco
don Giovanni Caprile (S.J.) scrittore de “La Civiltà Cattolica”
e don Vincenzo Miano, segretario generale del Segretariato per i non
credenti, più altri che riservatamente ne condividevano gli studi
seri sulla materia e le iniziative pacificatorie, uno per tutti José
Ferrer Benimeli (S.J.), docente emerito presso l’Università di
Saragozza, direttore per circa un ventennio di un Istituto di Storia
massonica, il primo in Europa di matrice Universitaria.
Luca Bagatin: Il primo
Gran Maestro della Massoneria italiana, parimenti, a cercare un
dialogo con la Chiesa cattolica è stato il già Vescovo Giordano
Gamberini. Che cosa puoi dirci di lui ?
Guglielmo
Adilardi: Giordano Gamberini,
fu Vescovo di una Chiesa gnostica, della quale ho rintracciato con
qualche incertezza e non poche difficoltà l’origine. Un’ ampia
notizia si trova nella nota 192 pag. 275 del mio saggio: Chiesa
Cattolica e Massoneria: antiche lotte nuovi orizzonti. (Bastogi,
2009) che è una continuazione, venti anni dopo, di Un’antica
condanna… . E’ una Chiesa che discende da Jean Bricaud con
deviazione verso Gerard Encausse “Papus”, fino alla sua chiusura
dopo la fucilazione il 22 marzo 1944 del patriarca Costantin
Chevillon ad opera dei nazisti nella Francia occupata. Alla
liberazione la Chiesa gnostica, ebbe vari patriarchi; ne raccolse
l’eredità Robert Ambelain con la sua Chiesa Gnostica Apostolica,
di cui Gamberini ne divenne vescovo. Quindi una matrice, se vogliamo,
Martinista – Martinezista. Questo percorso mistico-religioso fece
di Gamberini un cultore delle discipline teologiche cristiane tanto
da partecipare alla composizione della “Bibbia concordata”
(Edizioni Mondadori) quale traduttore ed esegeta del Vangelo di
Giovanni, quello che i massoni dovrebbero ben conoscere essendo
obbligatoriamente sempre aperto durante i lavori di Loggia ordinari.
In tale Bibbia concordata egli vi figura con la doppia appartenza,
sia come Vescovo sia come Gran Maestro del GOI. Ricordiamo, per chi
non ne fosse a conoscenza, che tale libro collettaneo fu voluto e
partecipato sopratutto dalla Chiesa cattolica; addirittura la prima
edizione fu pubblicata dalle Edizioni Paoline e, nonostante il
successo, mai più ristampata; per fortuna ora la si trova nei
Meridiani Mondadori; con buona pace del Fratello dott. Lucio Lupi
(Segretario della Camera dei Deputati) con due lauree (Lettere e
Filosofia), anticlericale d’antan, pessimo massonologo a giudizio
de “La Civiltà Cattolica” che commentava, alla nomina di
Gamberini quale Gran Maestro, che costui avesse soltanto un semplice
diplomino chimico conseguito in Svizzera: “ausiliario preparatore
di laboratorio”.
Un
Gran Maestro che rimarrà nella Storia anche per questi suoi studi,
nonostante il processo massonico subito per opera dei vertici del GOI
una volta che ne era andato in sonno, non avendo condiviso che nei
Landmarks il Grande Architetto dell’Universo fosse fatto
retrocedere da Verità Rivelata, come testimonia da secoli la Sacra
Bibbia in Loggia, a semplice simbolo. Un processo massonico che
ricorda tristemente il processo a papa Formoso, nel quale la Chiesa
cattolica volle riesumare il cadavere per un’esemplare giudizio e
condanna. Ma
Gamberini fu anche molto altro dal giorno in cui nel 1945 andò
incontro alle truppe di liberazione alleate con il suo semplice
grembiulino di stoffa da maestro Libero Muratore. Attivo nella vita
politica come nella sociale attende ancora una biografia esaustiva
sull’uomo, sul religioso, sul politico, sul massone. Qualche
traccia si può trovare nel mio saggio: La massoneria di Lino Salvini
(Ed. Pontecorboli, 2012).
Luca Bagatin:
Nell'estate del 2013, in Francia, un sacerdote – Padre Pascal Vesin
– ha dichiarato di appartenere alla Massoneria del Grande Oriente
di Francia e si è detto desideroso di incontrare Papa Francesco al
punto da aver percorso a piedi chilometri e chilometri per giungere
sino a Roma. Personalmente ne fui talmente favorevolmente
impressionato che gli dedicai un articolo. Tu che ne pensi del suo
gesto ? In particolare, pensi che un gesto come il suo possa essere
stato utile a far comprendere alle alte gerarchie ecclesiastiche che,
di fatto, i valori propugnati dai massoni sono, di fatto, i medesimi
di quelli propugnati dai cattolici, oltre che, ovviamente, da tutti i
cristiani ?
Guglielmo Adilardi:
Certamente il gesto eclatante, di poco successivo alla nomina di papa
Francesco, ha destato l’attenzione non soltanto del mondo
massonico. E’ stato un gesto alla Mazzini, i cui fallimenti
ripetuti, le battaglie perse, avrebbero avvicinato la vittoria
finale. Comunque quel gesto del Fratello Pascal Vesin, ora segregato
in un convento francese per i consueti “rigorosi esercizi
spirituali” riparatori ha segnato un punto a favore della Libera
Muratoria, in quanto se la Chiesa cattolica considerasse ancora
nemica la massoneria avrebbe dovuto, anche per il codice canonico del
1983, comminargli “l’interdetto” cioè la scomunica o
sospenderlo a divinis , al contrario è stato soltanto rimosso
dall’incarico e privato della congrua perché iniziato in una
Loggia del Grande Oriente di Francia. Similmente
a ciò che accade ai Fratelli che si recano a confessarsi; non c’è
sacerdote che ne impedisca la Comunione, previa qualche penitenziale,
nonostante gli avvertimenti espressi da Ratzinger nel 1983 che
vietava di ricevere la Comunione.
Luca Bagatin:
L'attuale Papa dei cattolici Francesco si è espresso una sola volta
sulla Massoneria, paragonando i massoni ad una lobby. Qual è lo
stato dell'arte, per così dire, dei rapporti (se ci sono) fra la
Chiesa di Papa Francesco e le maggiori Obbedienze massoniche italiane
?
Guglielmo
Adilardi: Papa Francesco da fonti assai a Lui vicine deve
confrontarsi con problemi giganteschi sia all’interno della Chiesa
sia all’esterno (principalmente le persecuzioni dei cristiani e la
scristianizzazione dell’Europa). La Libera Muratoria non è
all’ordine del giorno, ma i rapporti con i sacerdoti di base ed i
massoni sono ottimi e collaborativi su più fronti sociali. La
Chiesa cattolica ufficiale nei secoli ha avuto rapporti più vicini
alla Libera Muratoria quando la stessa era un’entità sociale forte
e determinante nella società. Senza entrare nella Storia del
Settecento e nell’Ottocento, in cui la presenza degli ecclesiastici
nelle logge era ben rappresentata, nello stesso Novecento, prima
della vicenda P2, la Chiesa cattolica si dimostrò aperturista. Viene
da riflettere come nella Storia la Chiesa cattolica ha dovuto fare i
conti con chi “conta”, scusate il gioco di parole. Ad oggi
perché dovrebbe riconsiderare la massoneria ? Ricordiamo che è
sempre stata la Libera Muratoria a cercare la Chiesa cattolica, mai
il contrario. Pertanto
alla Massoneria giova andare ancora a ricercare il dialogo con essa
per due motivi. Il primo dei quali riguarda il cattomassone che vive
questa esclusione con disagio (ripetiamo: è fatto divieto di
ricevere la comunione almeno ufficialmente) non trovando
nell’appartenenza alla massoneria alcun elemento che logicamente lo
connoti quale “peccatore grave”. Il secondo punto riguarda più
in generale tutta l’Istituzione massonica senza distinzione di
appartenenze e cioè la diuturna diffamazione a mezzo media di alcune
frange cattoliche che influenzano i fedeli, facendogli credere che i
massoni siano gli adoratori di bafometto di taxiliana memoria e cose
simili. In internet ve ne sono a schiere di tali aggregazioni
cattoliche, più o meno aggressive. Tutto ciò getta una luce
sinistra sulla massoneria in una nazione, ricordiamolo, è di base
strutturalmente ed ipocriticamente cattolica.
Luca Bagatin: Oggi e
ormai da parecchi decenni è la Gran Loggia d'Italia degli ALAM, più
che il Grande Oriente d'Italia, ad avere un rapporto più morbido e
conciliante con la Chiesa cattolica. Ricordiamo peraltro che lo
stesso Padre Rosario Esposito fu iniziato – pochi anni prima della
sua morte - alla Massoneria della Gran Loggia d'Italia, dall'allora
Gran Maestro Luigi Danesin. Come è spiegabile, a tuo parere, questa
cosa ?
Guglielmo
Adilardi: Nel dopoguerra il dialogo con la Chiesa cattolica fu
richiesto da varie componenti massoniche che avevano dimostrato anche
con affermazioni scritte dei loro dirigenti la volontà di dialogo e
pacificazione. Tutte le Obbedienze che richiedevano dei colloqui
furono ascoltate ma “… I contatti principali – anzi esclusivi,
a livello di gruppo – si ebbero con il Grande Oriente d’Italia
(Palazzo Giustiniani ); ma quando esponenti di altre famiglie
massoniche chiesero un incontro, sempre a livello individuale, questo
non fu negato, anche se in pratica si rivelarono come casi sporadici
ed isolati, senza seguito sistematico…( da Massoneria e Chiesa
cattolica, ieri, oggi e domani. J.A. Ferrer Benimeli- Giovanni
Caprile. Ed. Paoline)”. In pratica fu la determinazione di Giordano
Gamberini e la continuità di Lino Salvini che crearono i presupposti
di affidabilità per il dialogo. Padre
Esposito per dimostrare la sua autenticità e credibilità nella
compatibilità fra massone e cattolico diverse volte aveva chiesto di
essere iniziato, lo propose anche al sottoscritto in occasione della
visita al Tempio di Prato e alla presenza di alcuni Fratelli (1989).
Memore di tale atteggiamento e consapevole che alcuni Fratelli gli
avevano chiesto più volte, per verificare l’attendibilità della
sua tesi, perché non si facesse Fratello, egli con tale gesto,
reputo, abbia voluto dare una testimonianza di veridicità e di
amore fraterno col farsi uguale fra gli uguali. Fu così che il 2
dicembre 2006 don Esposito volle dimostrare con un gesto generoso
presso gli ALAM che tutto ciò che aveva sostenuto in parole ed
opere, circa la compatibilità fra massone e cattolico, era
autenticamente veritiero. Il 23 novembre 2007 transitò per le Valli
Celesti accolto dal Grande Architetto dell’Universo che è il Dio
dei cattolici e parimenti il Dio dei Liberi Muratori, come attesta la
Bibbia aperta al Vangelo di Giovanni.  Luca
Bagatin
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3 maggio 2014
Massoneria e Chiesa cattolica. Un ricordo della figura di Padre Rosario F. Esposito
Massoneria e Chiesa cattolica. Due
istituzioni apparentemente inconciliabili fra loro, ma perché mai ?
Entrambe, infatti, promuovono la
fratellanza fra i popoli e l'eguaglianza di fronte a Dio. Solamente
la prima – ovvero la Massoneria – Dio lo chiama Grande Architetto
dell'Universo e non ha dogmi.
Purtuttavia tanto bastò perché, nel
corso dei secoli, dal XVIII secolo sin quasi ai giorni nostri, i Papi
cattolici la considerassero la Sinagoga di Satana e dessero ascolto a
tutta la letteratura antimassonica prodotta: da quella dell'abate
Barruel passando per Léo Taxil e poco importa se tale letteratura
sia stata ampiamente sconfessata con prove documentate.
In Italia è Guglielmo Adilardi,
giornalista e scrittore oltre che studioso di Massoneria, ad essersi
prevalentemente occupato del fenomeno relativo ai rapporti fra
Massoneria e Chiesa cattolica.
A lui va infatti il merito dei numerosi
volumi dedicati a tale argomento, negli anni aggiornati.
L'ultimo saggio in merito è stato
edito solo pochi giorni fa dall'Istituto di Studi Lino Salvini (www.istitutodistudilinosalvini.com),
recante le prefazioni di Paolo Giuntini, presidente dell'Istituto e
del prof. Aldo A. Mola, avente per titolo “Massoneria e Chiesa
cattolica – Dalla Humanum genus (1884) al dialogo”.
Il saggio è breve, ma molto
interessante perché – oltre a presentare la bolla papale che
condannò per l'ennesima volta e con forza massoni e Massoneria, dal
titolo “Humanum genus”, del 1884, emanata da Leone XIII e la
risposta alla stessa del Sovrano Gran Commendatore del Supremo
Consiglio del Rito Scozzese Antico ed Accettato degli Stati Uniti
d'America Albert Pike, ricorda figure indimenticabili del mondo
cattolico e massonico che - in particolare in Italia - intessero per
la prima volta un franco dialogo ed una franca collaborazione reciproca.
Fra queste si ricorda il paolino Padre
Rosario Francesco Esposito (1921 - 2007), il quale, dopo aver
inizialmente scritto saggi sulla Massoneria tutt'altro che
lusinghieri, proseguì gli studi in merito e comprese che, per essere
buoni cattolici, occorrerebbe anche essere buoni massoni.
Padre Esposito comprese, in sostanza,
che la fede in Cristo non era diversa rispetto alla fede nel Grande
Architetto dell'Universo e che sia la Chiesa cattolica che la
Massoneria promuovevano e promuovono i medesimi valori di
fratellanza, di diffusione della cultura della pace, del dialogo,
della tolleranza, dell'amore e delle beneficenza.
Fu ad ogni modo alla metà degli Anni
'60 che la Massoneria del Grande Oriente d'Italia – per mezzo
dell'allora Gran Maestro Giordano Gamberini, già vescovo valdese – ricercò il dialogo con le gerarchie cattoliche, le quali
inviarono in “avanscoperta” Padre Rosario Esposito, Padre
Giovanni Caprile, Padre Vincenzo Miano e Padre Franco Molinari. E fu
nel 1969 che ci fu un primo ufficioso incontro fra prelati e massoni,
ovvero fra Padre Rosario Esposito ed il Gran Maestro Gamberini e da
allora nacque una vera e propria collaborazione fra il prete paolino
e la Massoneria, che lo porterà a difendere la doppia appartenenza
cattolica e massonica sino alla morte, nonostante il permanere della
scomunica papale prima e, allorquando la scomunica sarà tolta da
parte della Chiesa cattolica nei confronti dei massoni, comunque il
permanere dello “stato di peccato grave”.
Ma quale “peccato” possono mai
commettere i massoni che Padre Esposito definiva, affettuosamente,
“lebbrosi miei compagni di ricovero” ?
L'unico peccato, forse, è una certa
concorrenza spirituale,
diciamo noi. Sia la Libera Muratoria che la Chiesa cattolica,
perseguono l'universalismo. La prima, purtuttavia, non ha dogmi e non
è unica, visto che esistono – nel mondo – numerose massonerie:
cristiane, atee, mistiche... E nell'ambito della Massoneria è
vietatissimo disquisire non solo di politica, ma anche di religione.
E ciò per permettere al massone di seguire le proprie personali
inclinazioni, senza alcuna imposizione.
La
Chiesa cattolica, diversamente, pone spesso paletti invalicabili,
forse un po' in contraddizione con la stessa concezione di libertà
insegnata dal Cristo.
E
proprio gli insegnamenti originari del Cristo hanno animato tutta la
vita di Padre Rosario Esposito che, nel 2006, all'età di 85 anni,
aderì alla Massoneria della Gran Loggia d'Italia degli ALAM –
Obbedienza di Piazza del Gesù, con preghiera di un'iniziazione
semplice. E fu così che l'allora Sovrano Gran Commendatore Gran
Maestro Luigi Danesin lo nominò Maestro Libero Muratore Onorario, per quanto ciò costò al Padre paolino pesanti critiche da parte della Società
San Paolo, per bocca del superiore generale don Silvio Sassi.
Oggi,
invero, esistono numerosissimi casi non solo di cattolici massoni, ma
anche di preti massoni. Recente è il caso del religioso francese
Padre Pascal Vesin, massone del Grande Oriente di Francia.
Del
resto, come ricordava una fra le più alte autorità massoniche mai
esistite, ovvero il già citato Albert Pike, la Massoneria ha santi
patroni cristiani, ovvero San Giovanni Battista e San Giovanni
Evangelista ed i suoi rituali sono spesso allegorie della Bibbia, che
è anche il libro sacro per eccellenza delle logge massoniche
cristiane.
Eminenti
studiosi cattolici lo sanno e lo sapevano, pur nell'ignoranza
generale della gran parte dei Vescovi, specie italiani.
Come
scrive Guglielmo Adilardi nelle conclusioni del suo saggio: "Finché
la Chiesa cattolica manterrà un atteggiamento di avversità
preconcetta, quale quello odierno, la gran massa del popolo italiano
sarà sempre avversa alla massoneria".
E tale
avversione non porta né porterà certamente nulla di buono per
coloro i quali necessiteranno di accostarsi alla spiritualità,
all'amore per Cristo e per l'Uomo.
Disse
Padre Rosario Esporito (il quale peraltro considerava la Santa Messa
un atto iniziatico),
di fronte ai confratelli, prima di essere iniziato massone: "Carissimi
Fratelli, ho partecipato a tante cerimonie dell'uno e dell'altro
gruppo massonico italiano e sempre mi sono sentito profondamente
commosso, ma questa mattina davanti ad una manifestazione così, come
dire, corale, io sto ringraziando il Grande Architetto dell'Universo
che non mi ha fatto commuovere fino al pianto. (...) Fratelli siete e
Fratelli vi ho sempre considerato, anche quando ho dovuto sorbire il
calice amaro dell'incomprensione, non da parte vostra, mai, ma da
parte dei miei, perché io presentavo a loro una pozione non facile
da assumere e bene o male, con maggiore o minore sforzo, ho sempre
fatto accettare il mio diritto a chiamarvi Fratelli".
Ciò di cui parlava
Padre Esposito era il senso di quella Fratellanza dell'Umanità senza
distinzioni che dovrebbe essere alla base di tutte le fedi, di tutte
le tendenze religiose e spirituali, senza preconcetti, senza
steccati, in un mondo che voglia essere unito ed alla ricerca di una
piena concordia fra i popoli. Sarebbe bene che tutti quanti se ne
ricordassero più spesso.
 Luca Bagatin (nella foto con l'ex Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro Luigi Danesin)
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23 agosto 2013
Pascal Vesin: il sacerdote massone nuovo simbolo di libertà religiosa
Si chiama Pascal Vesin ed è un sacerdote cattolico francese.
Da qualche giorno si
parla di lui poichè sospeso dal suo ministero religioso in
quanto...ha dichiarato apertamente di appartenere alla Massoneria e
di essere affiliato al Grande Oriente di Francia da tredici anni.
Apriti cielo !
Ecco l'antico anatema:
se sei cattolico e, pergiunta, prete, non puoi essere anche massone.
Ma perché mai ?
Perché i massoni sono
atei anticlericali ? Ma dove sta scritto ? Semmai alcuni di loro lo
sono diventati, ma proprio a causa delle persecuzioni cattoliche
contro l'Antica Istituzione dei Liberi Muratori che, checché se ne
dica, ha una sola origine ed è gnostica, un solo credo ed è quello
in Dio ed un solo scopo o, meglio, almeno tre: elevare culturalmente,
spiritualmente e socialmente l'umanità intera.
E quindi Père Pascal
è reo di che cosa ? Di predicare il verbo di Cristo e di farlo
pergiunta due volte in quanto affiliato anche alla Massoneria ?
Forse i prelati
francesi e quelli italiani non sono a conoscenza di un testo,
peraltro da noi recentemente recensito, ovvero “Gesù il Maestro
Muratore” di Gordon Strachan, che dimostra come lo stesso Gesù
detto Il Cristo, fosse un libero muratore, ovvero un costruttore di
Templi in onore a Dio.
A quale Dio si dirà
? A quello degli Ebrei, dei Cristiani, dei Buddhisti, degli Indù e
persino dei Musulmani. Al Dio che pervade ogni fibra e ogni atomo del
nostro corpo e dell'Universo. Al Dio della Bibbia, del Corano, del
Talmud e delle Upanishad.
E' questo che dà
fastidio alla Chiesa cattolica ? Lo si dica apertamente e si apra
anche un confronto fra le varie fedi. Ma lo si faccia lasciando da
parte le antiche rivalità e le antiche Crociate che - tesori veri o
presunti dei Templari a parte - hanno causato solo morti e continuano
a causarne nei Paesi ove vige il fondamentalismo religioso e la
teocrazia.
Oggi, Père Vesin,
dopo un pellegrinaggio a piedi - dalla Francia all'Italia - durato ben 39 giorni, è giunto a Roma ed è
determinato ad incontrare il suo Papa, ovvero Jorge Mario Bergoglio,
detto "Papa Francesco". A tal proposito è sorto anche un
gruppo Facebook di sostenitori del sacerdote massone, intitolato
"Groupe de suotien au Père Vesin", che ha all'attivo
numerosissime adesioni da tutto il mondo e che ha incontrato anche il
nostro più sincero consenso.
Non sappiamo quale
sarà la decisione che prenderà il signor Bergoglio in merito,
purtuttavia, sommessamente, desideriamo qui ricordare che la fede in
Dio è un fatto di cuore, che sfugge alle leggi terrene e della pura
razionalità.
Non sappiamo, dunque,
se Père Vesin - che peraltro in ottemperanza al Verbo del Cristo,
esempio di libertà per tutti, si è espresso anche a favore dei
matrimoni omosessuali - potrà continuare a servire il Signore nella
Chiesa cattolica, come egli desidera, oppure potrà farlo solo nella sua
Loggia massonica. Il suo esempio, ad ogni modo, è encomiabile e
merita tutto il nostro sostegno di credenti.
Credenti nella libera
spiritualità del cuore, al di là del dogma.  Luca Bagatin
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