14 giugno 2015
"Pensamientos" by Maria José Peon Marquez for Luca Bagatin's blog (Vol. 6)
Dónde
se fue nuestro amor, no lo hallé por ninguna parte y es normal, las
cosas que se pierden... no se vuelven a encontrar.
Si
me quieres, también debes aceptar mis lágrimas mis tropiezos y
caidas, y yo te prometo que serán tuyos... todos los besos de mi
vida.

Quiero
contigo un vals, para que me cuentes tus secretos al oido, y poder
saber que escondes dentro de tus silencios, déjame suspirarte
hasta que me duelas, deslicémonos juntos hasta sumergirnos en la
música, intentaré entenderte y que tú comprendas. .. por qué
quiero contigo un vals.
Te
busqué en mis pensamientos donde solías estar, en el horizonte y
las estrellas, y en el rincón de nuestra luna donde amábamos
soñar, eres tú la arena blanca y yo las olas del mar, que
abandonan en la orilla su memoria, y recuerdos que se borran. .. para
núnca regresar.
No me
olvides núnca, para poder encontrarnos. .. por si algún día te
olvido yo.
"Pensamientos" by Maria José Peon Marquez for Luca Bagatin's blog (Vol. 5)
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24 ottobre 2014
Matteino Renzi, la legge di (in)Stabilità e altri balzelli ai danni dei cittadini
E' di queste ore la notizia di un
possibile aumento dell'IVA al 25% nel corso dei prossimi anni, se la
cosiddetta “spending review” prevista dal Governo con l'ultima
legge di (in)Stabilità non sarà sufficiente a comprimere la spesa
pubblica.
In sostanza, a pagare, saranno sempre e
solo tutti i cittadini italiani: sia coloro i quali hanno avuto il
bonus degli 80 euro, sia coloro i quali – magari disoccupati e/o
nullatenenti, ma che pur devono mangiare – quel bonus non l'hanno
mai ricevuto (e mai lo riceveranno).
Ecco, dunque, l'ennesimo proposito del
Governo più antisociale ed autoritario che la storia della nostra
povera Repubblica abbia mai avuto.
Certo che Matteino Renzi - l'ultimo
televenditore che l'Italia ha acquisito - ha un bel coraggio nel
seguitare a prendere in giro gli italiani parlando di riduzione delle
imposte, visto peraltro che anche per quanto riguarda l'Irap non è
affatto vero che l'imposta sarà diminuita per le aziende a
conduzione famigliare o con dipendenti con contratto a tempo
determinato o atipico. Oltretutto l'imposta – per le aziende che
hanno dipendenti con contratti a tempo indeterminato - sarà ridotta
nel 2015, mentre l'imposta del 2014 è stata aumentata
retroattivamente dal 3,5% al 3,9%, come riportato dal quotidiano
economico “Il Sole 24 Ore”.
E tutto ciò perché ? Per non tagliare
la vera spesa pubblica improduttiva, ovvero quella dei politicanti e
dei numerosi enti inutili, a cominciare dalle Province che, di fatto,
non sono ancora state abolite. Oltre che per seguitare a dar credito
al fallimentare progetto dell'Unione Europea che, di fatto, ha
impoverito le economie di quasi tutti i Paesi, portando benefici
unicamente alle elite economico-politiche (Angela Merkel ed i sigg.
Van Rompuy e Mario Draghi in testa) che, di fatto, fanno il bello ed
il cattivo tempo sulle spalle dei popoli.
Questa Unione Europea, nei fatti, è
l'esatto opposto degli Stati Uniti d'Europa proposti da Giuseppe
Mazzini e da Giuseppe Garibaldi prima e successivamente da Ernesto
Rossi, Altiero Spinelli ed Eugenio Colorni. Non è un'unione di
popoli affratellati, bensì è un'Unione di politicanti e banchieri
affamapopoli e lo stiamo sempre più osservando man mano che la crisi
economica - causata anche e proprio da questo sistema economico privo
di ogni logica umana – sta mietendo le sue vittime, fra lavoratori
ed imprenditori. Molti dei quali hanno anche perso la vita, oltre che
la speranza.
Occorre invertire la tendenza e
smettere di credere ai soliti “incantatori di serpenti” ed ai
soliti “pifferai di Hamelin”. E' l'ora dei popoli. Dei popoli
fratelli, contro le elite e le ruberie di Stato.
 Luca Bagatin
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4 aprile 2012
Un nuovo progetto per l'Italia

Angelo Panebianco, sul Corriere della
Sera del 2 aprile scorso, ha ragione da vendere. L'Italia, per ripartire, ha bisogno di
due cose: ridurre la spesa pubblica ed abbassare le imposte. Due
cose che nessun governo sino ad oggi - salvo qualche timido tentativo
del Governo Monti - ha mai fatto. Anzi. Due cose che, per poter
essere attuate, necessitano di maggioranze compatte ed autentiche,
non di pasticci partitocratici, come quello - l'ennesimo - che la
classe politica italiana ci sta nuovamente per confezionare, fatto di
nessun vincolo di coalizione e sbarramenti. I pasticci
partitocratici servono unicamente a dare la possibilità a più forze
politiche di spartirsi la torta e, dunque, le risorse pubbliche che,
diversamente, andrebbero ridotte. Lo spiega Panebianco nel suo
editoriale, così come da decenni lo spiegano gli economisti liberali
in tutto il mondo. Occorrerebbe un'Italia nuova: presidenziale con
un Presidente della Repubblica eletto, a turno unico, da tutti i
cittadini e slegato dai partiti e - finalmente - con piene funzioni
di governo. Occorrerebbe abolire del tutto il finanziamento diretto o
indiretto ai partiti (i famosi rimborsi o rimborseggi che dir si
voglia). Partiti che possono comunque essere liberamente
rappresentati in Parlamento (monocamerale !), con sistema
proporzionale puro, ma non possono interferire nell'attività di
governo, bensì dovrebbero avere solo funzioni di discussione delle
leggi e di controllo, così come avviene per il Congresso degli Stati
Uniti d'America. E soprattutto devono reggersi su finanziamenti
propri, privati e volontari. Occorrerebbe, poi, un nuovo
centrodestra: finalmente laico, liberale, libertario e liberista, che
possa accogliere anche chi di centrodestra non è o non è mai stato,
come quei liberalsocialisti che hanno storicamente occupato posizioni
nobili nella sinistra, ma hanno abbandonato completamente lo
statalismo. Una base di partenza potrebbe essere la fusione, in un
unico soggetto, di FLI, UDC, API, Partito Liberale, Partito
Repubblicano, Radicali Italiani, Liberalsocialisti sparsi in questa o
quella coalizione e l'area vicina a Montezemolo. Oppure la
costituzione di una coalizione fra FLI, UDC, API ed un nuovo soggetto
che raccolga Radicali, Repubblicani, Liberali, Liberalsocialisti e
Montezemolo. Una coalizione o un partito unico (meglio
quest'ultimo), che parli, in primis, di riduzione della spesa
pubblica e riduzione delle imposte. Che riduca l'Iva anzichè
aumentarla, che privatizzi la Rai, che abolisca le Province, che
abolisca l'articolo 18 che è un disincentivo alle assunzioni,
specialmente quelle dei giovani. Una coalizione o un partito unico
con all'interno anche posizioni diverse su temi etici e di coscienza,
così come avviene anche nell'UMP frencese o nel Partito Repubblicano
americano, ove convivono anime religiose e conservatrici assieme ad
anime laiciste e libertarie. Occorre, insomma, pensare al
radicalmente nuovo...per l'Italia. Che poi è ciò che nell'Occidente
democratico esiste lungo da tempo.
 Luca Bagatin
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7 febbraio 2012
Per una Nuova Repubblica...ricordando quella Romana

La Repubblica Romana e chi se la
ricorda più ? Se non ci si ricorda di essa allora significa che
non la si è voluta ricordare. Ed in effetti, se andiamo alle
cronache scolastiche, non è che la si approfondisca poi molto, per
quanto, tale storico avvenimento è e fu per l'Italia la base della
sua futura democrazia. Ma, andiamo con ordine. Che cosa accadde
esattamente il 9 febbraio del 1849 ? Fu proclamata, appunto, la
prima Repubblica libera, democratica e laica d'Italia. Con una
Costituzione ben più libera, democratica e laica, persino della
Costituzione della Repubblica italiana del 1948 che, invero, nacque
dal tristissimo compromesso fra clericali e comunisti, ovvero i
continuatori di quel fascismo che, a parole, dicevano di voler
combattere. Ordunque della Repubblica Romana e della conseguente
Costituzione, Giuseppe Mazzini ne fu il propugnatore ed ispiratore
politico e fu grazie al valore militare ed al sangue versato dai
garibaldini e dal popolo romano, se i moti insurrezionali ebbero
successo ed il Papa Pio IX si vide costretto a fuggire a Gaeta. Fu
dunque una rivoluzione di popolo quella che porterà Mazzini al
Quirinale, trimunviro assieme ai repubblicani Aurelio Saffi e Carlo
Armellini. Una volta scacciato Papa Pio IX, dunque, la Repubblica
si dotò immediatamente di una Costituzione liberale la quale, agli
Articoli I e II, stabiliva che la sovranità spettasse unicamente al
Popolo, il quale si dava per regola tre principi fondamentali:
l’eguaglianza, la libertà e la fraternità, senza riconoscere
alcun privilegio di casta o di titolo nobiliare. In tutto il
Documento si può peraltro notare come essa ricalcasse perfettamente
i principi della Costituzione democratica degli Stati Uniti d’America
redatta alla fine del ‘700, ovvero quanto gli USA avevano scacciato
il tirannico regime monarchico inglese. Inoltre si può notare quanto
fosse liberale e tutt’altro che antireligioso lo spirito di tale
Costituzione, la quale, all’Articolo VIII dei Principi Fondamentali
stabiliva che al Papa sarebbero comunque state concesse tutte le
“guarentigie necessarie per l’esercizio indipendente del potere
spirituale” e, all’Articolo precedente, si stabiliva la piena
libertà religiosa dei cittadini della Repubblica. I
risorgimentali mazziniani, peraltro, fondarono la Repubblica non su
valori materialisti ed ateistici, bensì su valori spirituali e
teisti, considerando la Divinità - ovvero il concetto "Dio e
Popolo" impresso nella bandiera Tricolore della Repubblica -
quale entità adogmatica al di sopra di ogni Potere costituito o,
peggio, prostituito come invece era quello papalino. La Repubblica
Romana sopravvisse solamente cinque mesi: soffocata nel sangue il 3
luglio 1849, dopo un mese di assedio, dai soldati francesi di
Napoleone III alleati al Papa. Purtuttavia essa fu un evento storico
fondamentale e di svolta nelle lotte risorgimentali per l’Unità
d’Italia nonché per gettare il seme della speranza verso la
creazione di uno Stato laico, civile e repubblicano. Uno Stato
libero dall’influenza della Chiesa e di Casa Savoia, entrambe ree
di aver gettato gli italiani, specie i popolani e le classi sociali
meno abbienti in generale, nel più nero sottosviluppo. Oggi,
dicevamo, a parte qualche fugace passaggio televisivo come ad esempio
la fiction dedicata alla figura di Anita Garibaldi, recentemente
andata in onda su Rai Uno, della Repubblica Romana non vi è quasi
traccia fra il popolo, spesso bue, che rischia ogni giorno di più di involvere e
di mandare al Potere la solita masnada clericale, cattocomunista,
leghista o conservatrice senza nè arte nè parte. Occorrerebbe
tornare allo spirito dei giovani mazziniani che si immolavano per la
Repubblica. Una Repubblica che, con Randolfo Pacciardi, vorremmo
Nuova: senza finanziamenti pubblici a partiti e sindacati;
Presidenziale nel solco degli insegnamenti di Mazzini; laica perché
non asservita a nessuna volontà religiosa o di parte. Occorrerebbe
un'unità dei laici, dei repubblicani, dei liberali, dei
liberalsocialisti sparsi in ogni dove. Occorrono soprattutto giovani
che delle "mummificate celebrazioni" accademiche non ne
possono più. E che non ne possono più di essere soggetti e
personale politico incapace o quasi centenario. Sono appena
passate le celebrazioni dei 150 anni di Unità d'Italia, ma nessuno
ancora si rende conto che, forse, l'Italia andrebbe riunificata
nuovamente. Andrebbero denunciate ed annullate le sacche di
parassitismo, clientelismo, corruttela presenti in ogni dove.
Andrebbero decurtati del 40 - 50% tutti gli emolumenti e stipendi
alla classe politica, che dovrebbe svolgere una funzione di servizio
alla comunità e non vivere alle spalle di essa. Andrebbero
laicizzati e democratizzati i programmi di insegnamento, introducendo
nelle scuole i "Doveri dell'Uomo" di Mazzini, piccolo
compedio di vita morale, etica e civile, lontana anni luce dalle
assurdità anti-umanitarie del marxismo che corruppe un'infinità di
menti a cavallo fra gli anni '60 e '70 del Novecento. Occorre,
insomma, tornare sulle barricate per una nuova Repubblica Romana,
anzi, per una nuova Repubblica Italiana. Perché questa qui non ci
piace punto.
 Luca Bagatin
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17 novembre 2011
Governo Monti: una possibile garanzia di crescita e sviluppo

Solo qualche giorno fa avevamo scritto
di come un tecnico al governo, oggi, fosse preferibile ad un politico
in quanto avrebbe certamente fatto danni minori al Paese. Confermiamo
ciò e rilanciamo. Ma questa volta in senso decisamente più
positivo. Mario Monti, nuovo Presidente del Consiglio, ha
presentato un governo di tecnici altamente qualificati sotto ogni
profilo: sia esso istituzionale che culturale. Un governo
equilibrato, senza fronzoli, senza nomine politiche inadeguate alla
situazione d'oggi, visto anche il bassissimo profilo della classe
politica degli ultimi diciassette anni. Il Governo Monti, dunque,
a noi piace ed anche per altre ragioni: è inviso agli estremisti di
sinistra e di destra dall'IdV a SeL, ai Comunisti vari, sino alla Lega Nord ed è governo
che, sin dalle prime dichiarazioni, appare riformatore e capace di
dare un po' di sollievo al dilettantismo dei governo precedenti: da
destra a sinistra. Mario Monti ha già parlato di riforma fiscale,
di privatizzazione delle muncipalizzate, di tagli ai costi della
politica, di tagli agli stipendi pubblici, di liberalizzazione degli
Ordini professionali. Bene, benissimo: è proprio da ciò che
riteniamo da sempre si dovrebbe partire per aggredire la crisi (e non
dalla tasche degli italiani). L'unica cosa che a noi non piace è la
probabile reintroduzione dell'Ici sulla prima casa: un'imposta iniqua
che colpisce la proprietà individuale a vantaggio di Comuni talvolta microscopici e che noi vorremmo fossero
aboliti ed aggregati a Comuni con un maggior numero di abitanti. Ad
ogni modo e comunque, in sostanza, giudichiamo positivamente il nuovo
Governo Monti, con una sola incognita: sarà sostenuto da quelle
forze politiche anti-riformatrici che, dal '94 sino ad oggi, non
hanno fatto certo gli interessi del Paese: dal Pd e dal PdL in
primis. Auguriamoci che queste non gli tolgano mai la fiducia,
altrimenti l'Italia sprofonderà davvero nel baratro. A noi
piacerebbe che il Governo Monti avesse carta bianca e fosse
sostenuto, in questo senso, dall'Europa e dagli Stati Uniti
d'America, sino a che l'Italia non ricominciasse davvero a
decollare. Piacerebbe, dunque, che il Governo Monti sopravvivesse
ben oltre il 2013, magari che durasse almeno cinque o sei annetti,
poi, chissà, magari le forze politiche italiche, nel 2020,
potrebbero anche essere mature per tornare a governare. Ma prima
sicuramente no.
 Luca Bagatin
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28 ottobre 2011
"La mia vita è un Caos Calmo: E Dio ? Esiste ?" by Baglu
Sono più triste del solito, anzi no, diciamo piuttosto che sono più incazzato del
solito. Trovo che non sia tollerabile il lavorare, lo scrivere, per
anni, per poi non ricevere non dico un semplice cenno di ringraziamento,
ma riceverne invece direttamente pesci in faccia. Sono stanco di molte cose. In primis della politica, che oggi è una cosa buona solo per far carriera e soldi facili. I politici con le escort o i politici sono delle escort ? Non lo so,
non mi interessa. Io sono qui, seduto su questa panchina, odorando
lavanda, leggendo una rivista, spostandomi, talvolta, e chiacchierando
con chi ne ha voglia. Fumandomi anche qualche sigaretta, sì. Oggi sono tornato a casa, dopo essere stato seduto sulla panchina ed ho composto il numero telefonico del Commissario. Il Commissario è
morto il 27 maggio scorso. Speravo di sentire la sua voce impressa nella segreteria telefonica che sapevo essere ancora attiva.
TUUT-TUUT-TUUT..."Pronto !" "P...pronto ?" "Ehy, Baglu, come stai ?" "Peter ? Ma tu..." "Sì,
sì, lo so, cazzo, sono morto ! Ahahahahah, Baglu, non ti spaventare,
mica ha senso avere paura della morte o dei morti ! Ahahahahah" "Beh,
Peter, veramente non è che io mi spaventi, sono solo un po'
stupito...". Ecco che un nodo alla gola mi impedisce di parlare. "Orcamadosca
Baglu, non essere triste, sù, sù, coraggio, sarò anche morto, ma ora
sono qui che ti parlo e poi non ho mai smesso di seguirti e di leggerti,
cazzo !" Il linguaggio ironico, sorridente e colorito del
Commissario, dalla marcatissima inflessione olandese, mi ha sempre messo
molta allegria. "Peter, senti, sono molto giù..." "Eh lo so. Pensi ancora a Lei." "Sì, ma non è solo questo...sai, anche quando scrivo..." "Eh
lo
so, cazzo ! Tu scrivi cose che stanno sui
coglioni a qualcuno, ma che te ne fotte ? Eheheheheh, noi siamo liberi
pensatori, mica servi del padrone ? Mica stiamo col Berlusca o col
Vaticano noi, cazzo ! Nemmeno tu che stai contro il Pd e Di Pietro,
Baglu, lo so bene !" "Sì, Peter, ma non è questo, ossia, non è solo
questo. Io non faccio più politica..." Non riesco a trattenere una
lacrima, sentire la voce del Commissario, dopo tanto tempo, mi commuove. "Ma
và, dai, non piangere ! Io ti leggo e ti ringrazio anche per avermi
dedicato il blog. Tu sei l'unico che mi ha sempre pubblicato tutto
quello che avevo da scrivere, contro il Vaticano, la pedofilia dei
preti, lo IOR, la disabilità...Se oggi sono qui e tu senti la mia voce è
perché volevo dirti questo ed anche dirti di non mollare, cazzo !
Lasciali perdere i pretofili, quelli che censurano, i sessuofobi, i
servi, gli ignoranti...!" "G...grazie Peter..." "Senti Baglu,
quassù si sta benone. Il Paradiso non è come lo
descrivono i preti o tutte le sctronzate che si sentono da quelle parti
! Quassù è pieno di uomini e donne che si amano in libertà. Scopano
liberi anche, cazzo ! Poi ci sono animali che giocano fra loro, felici, fra
laghetti azzurri, nuvolette e montagne. Poi ci sono anche cose buone da
mangiare per chi vuole e, cosa molto importante, ciascuno può dire
quello che pensa e ogni opinione viene rispettata. Qui ci sono bianchi,
neri, gialli, rossi, tutti i colori e le razze del mondo. Tutti si
rispettano e si vogliono bene. Nessuno odia nessuno. Ah, come vi
compatisco a voi da quassù !" "Ma, Peter e...Dio ? Esiste ?" "Ahahahah,
sì, Dio esiste ma non come se lo immaginano tanti o come lo descrivono
le religioni. Dio esiste quando io guardo il mio simile, un animale, una
nuvola, un lago...Dio è in ognuna di quelle cose." "Ma..." "Eh lo so, tu vorresti chiedermi tante cose, ma le scoprirai, caro Baglu, a tempo debito. Mi ha fatto mooooolto piacere
sentirti, ma adesso devo salutarti, mannaggialamadosca !" "Ci sentiremo ancora, Peter ?". Il mio viso è coperto di lacrime. "Eh
temo di no, Baglu. Tu stai lì, mentre io sto quassù ormai. Sono morto,
eh, cosa credi ! Ahahahahahahahahah ! Ma non preoccuparti per nessuna
cosa al mondo. Ti ricordi che cosa ti ho detto il giorno prima di morire
? Ti ho scritto, sul tuo blog, esattamente queste parole: Ciao Baglu e continua a scrivere e a rischiare, olééééééé !!!!"
La comunicazione si interrompe.
La telecamera inquadra il mio viso che, fra le lacrime, accenna un sorriso.
Ciao Peter
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26 ottobre 2011
Italia: "Repubblica" incostituzionale
Stiamo da lungo tempo assistendo al totale tracollo del nostro Paese,
senza che la classe politica italica, peraltro, se ne stia rendendo
conto. Si vivacchia, come sempre, con manovre che pesano sul
cittadino, sul consumatore, sul povero diavolo di turno che, poiché
giustamente rispetta le leggi in vigore, non può fare altro che pagare e
subire. Il governo in carica è riuscito a fare la medesima figura
barbina del suo omologo precedente di matrice cattocomunista: più tasse,
più burocrazia, più Stato, meno individuo, meno mercato, meno diritti. L'opposizione,
capitanata dal caravanserraglio dei post-comunisti e dei post
democristiani, alleati al populismo dipietrista, non è, peraltro, in grado di assucurare alcuna stabilità e futuro al nostro Paese,
nemmeno qualora riuscisse a vincere le elezioni. Cosa che,
probabilmente, comunque, difficilmente accadrà. Il cosiddetto Terzo Polo
potrebbe anche essere un'alternativa possibile, ma che cosa rappresenta ?
Quale linea politica hanno elaborato Casini, Fini e Rutelli ? Non si
sa. L'Italia è ormai il Paese degli Scilipoti che, uscito dall'Italia
dei Valori (come il suo precedente omologo Sergio de Gregorio), si
inventa un movimento, ci appioppa un simbolo della tradizione orientale
che con l'Italia c'entra come la cioccolata sulla pastasciutta, e se ne
va a reggere il moccolo del governo. Governo che, obbligato
dall'Europa, ad innalzare l'età pensionabile (riforma liberale
giustissima, ma che avremmo dovuto attuare almeno cinque o sei anni fa),
si trova di fronte il veto della Lega Nord, novello Partito Comunista
d'Italia.
Abbiamo un sistema elettorale incostituzionale dal '93 ad oggi, visto
che la Costituzione prevede un sistema elettorale proporzionale puro,
con governi che si formano in Parlamento. Siamo l'unico Paese al mondo che ha visto spazzare via un'intera classe politica democratica, per sostituirla con una peggiore ed antidemocratica.
Abbiamo una Repubblica che dovrebbe essere riformata dalle fondamenta,
diventare presidenziale, senza condizionamenti partitocratici e con
minori costi per il Parlamento e per la politica.
Un Parlamento che dovrebbe occuparsi unicamente di fare le leggi,
possibilmente il più laiche e liberali possibili ed invece così non è. La Cancelliera tedesca Angela Merkel ed il Presidente francese Sarkozy, intanto, ridono di noi. Possiamo mai biasimarli ?
 Luca Bagatin
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16 ottobre 2007
Partito Democratico: cambia la carrozzeria ma il motore rimane rotto
  Ci si chiede se, per un'auto con il motore rotto sia sufficiente
riverniciarne la carrozzeria. La risposta appare ovvia ed è
evidentemente no. Ciò che tuttavia appare logico a tutti noi,
purtuttavia non lo è per il "neonato" Partito Democratico: si è
cambiato nome e simbolo (una volta mandati "in pensione" Ds e
Margherita e prima ancora Pds e Ppi e prima ancora Pci e Dc), ma non si
è cambiato il contenitore fatto ancora della solita classe politica
degli ultimi 15-20 anni: Veltroni (già Vice di Prodi nel '96), Rosy
Bindi, Ciriaco De Mita, D'Alema, Fassino... E, quanto al contenuto
(il programma), questo non ci è dato di conoscere a parte la vaghezza
del "tutto ed il contrario di tutto". Il motore, ovvero la
maggioranza di Governo di cui il Partito Democratico fa parte, continua
infatti ad essere, per così dire, "rotto", ovvero incapace di
affrontare seriamente ed efficacemente i problemi del nostro Paese. Come si pensa infatti di farlo abbassando l'età pensionabile a 58 anni (quando la media europea è tra i 62 ed i 65 anni) ? Come si pensa di farlo aumentando le imposte sulle imprese e quindi riducendone i margini di sviluppo e d'investimento ? Come si pensa di farlo senza ridurre la spesa pubblica improduttiva ? Come
si pensa di farlo senza applicare pienamente la Legge Biagi (anzi,
volendo addirittura abolirla !) con adeguati ammortizzatori sociali per
i lavoratori temporaneamente senza lavoro ? Come si pensa di farlo tutelando unicamente chi un lavoro già ce l'ha ? Come si pensa di farlo continuando a sostenere l'immigrazione irregolare senza far applicare le leggi ? Come si pensa di farlo continuando a dare contributi alle parrocchie ed alle scuole private ? Come
si pensa di farlo continuando ad essere proni di fronte ai voleri del
Vaticano per quanto concerne la ricerca scientifica e i diritti
individuali, in barba allo Stato laico ? Potremmo continuare, ma ci
fermiamo lasciando eventualmente ad altri di proseguire nell'elenco
delle domande senza risposta da porre al Partito Democratico,
espressione, nei fatti, del vecchio cattocomunismo degli ultimi 15 anni. Nulla
di nuovo, insomma. Per quanto i mass media vorrebbero farci credere diversamente. Trattasi dell'ennesimo "specchietto per le allodole". Ma, come si dice a Napoli: "Ccà nisciuno è fesso" !
 Luca Bagatin
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1 settembre 2007
LE SFIDE POLITICHE DI OGGI: RIFORMATORI CONTRO CONSERVATORI
 La sfida oggi in Italia e forse anche nel mondo, non si gioca più solo o tanto nel binomio destra-sinistra, quanto piuttosto nella capacità e volontà di governare gli eventi per mezzo di progetti di ampio respiro. E' in tal senso che ritengo vada visto il network "Decidere.net" lanciato alcuni mesi fa dall'ex Segretario di Radicali Italiani Daniele Capezzone con i suoi 13 punti (che vanno tassa piatta al 20% passando per una semplificazione burocratica, la riforma delle pensioni e ammortizzatori sociali: modello welfare to work sino all'abolizione degli ordini professionali e del valore legale del titolo di studio sul modello anglosassone) e le iniziative che questi intraprenderà il 22 ed il 29 settembre prossimi per la riforma delle pensioni e la riduzione del carico fiscale. C'è chi in Italia ritiene che queste cose siano "cose di destra" ed io mi chiedo davvero il preché. C'è chi ritiene che le "cose di sinistra" siano solo ed unicamente quelle che fanno entrare in gioco lo Stato sempre, comunque ed ovunque. Le "cose" che prevedono la lotta all'evasione fiscale e la difesa del posto fisso. Ora, posto che il sogno del posto fisso è bello ma è spesso concretamente una pia illusione: è normale che uno Stato serio si preoccupi della lotta all'evasione fiscale, quanto altrettanto normale dovrebbe essere che lo stesso si occupasse di introdurre congrui ammortizzatori sociali per chi un lavoro non ce l'ha., Evidentemente, e con nostro grande disappunto, l'Italia è lontana tanto per quanto concerne la prima, quanto la seconda questione. Ad aggravare il tutto c'è una pressione fiscale in continuo aumento, insostenibile e probabilmente se non sicuramente addirittura controproducente. Riterrei pertanto che la sfida andasse oggi vista in questo senso: riformatori contro conservatori dello status quo. L'ex sindacalista Giuliano Cazzola, socialista doc, tutt'altro che "de destra" come qualcuno potrebbe maliziosamente ritenere, ha lanciato per il 20 ottobre prossimo un evento nazionale (probabilmente un Convegno scientifico, a suo dire) per la difesa della legge 30 del 2003, ovvero quella passata sotto il nome di Legge Biagi, una legge certamente non perfetta, ma che, se applicata in toto con i congrui ammortizzatori sociali previsti, potrebbe consentire una vera riforma del mercato del lavoro per molti giovani inoccupati e non solo.
   MARCO BIAGI, GIULIANO CAZZOLA E IL "QUARTO STATO"
Da qualche tempo si parla di Costituente Socialista e, guarda caso, le riforme di cui sopra provengono proprio da ambienti e personalità della galassia liberalsocialista. Per quanto personalmente non sia per nulla fiducioso nella nascita di un nuovo Partito Socialista (tanto più con il contirbuto della vecchia nomenklatura e dei fuoriusciti della sinistra Ds) e auspicando piuttosto la nascita di un Movimento Liberalsocialista di massa non solo socialista ma anche liberale, libertario e liberista, ritengo che solo puntando su questi temi concreti e contingenti possa nascere un terreno fertile per tutti i Riformatori, ovvero i Progressisti del nostro Paese.
 Luca Bagatin
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18 luglio 2007
O CON GLI INNOVATORI O CON I CONSERVATORI
  Bene ha fatto il Ministro Emma Bonino a rimettere il suo mandato nelle mani di Prodi.
Era ora che qualcuno, oltre a Daniele Capezzone, mettesse in discussione la linea conservatrice di questo Governo che preferisce tutelare coloro i quali sono già tutelati secondo il dettato della sinistra "ridicola" (altro che radicale, ridicola davvero).
O si sta con gli innovatori o con i conservatori comunisti ed i loro sodali insomma.
"La spesa che se ne va per previdenza, malattie e salute è il 93%, mentre casa, disoccupati e famiglie si dividono il restante 6%", questo è ciò che ha rilevato Emma Bonino e noi con lei.
Non si può pensare di abbassare l'età pensionabile. Pena l'impossibilità di garantire un futuro certo alle giovani generazioni nonché un welfare che tuteli chi oggi è escluso dal sistema produttivo.
Ne consegue che non è possibile mediare con i massimalisti sostenuti financo dai sindacati conservatori.
Occorro pertanto escluderli da qualsiasi maggioranza di governo.
Daniele Capezzone, il quale ha recentemente fondato il network Decidere.net, ha lanciato due date: il 22 settembre a Roma una manifestazione a favore della riforma delle pensioni ed il 29 settembre a Milano a favore di un consistente abbassamento delle tasse al fine di favorire lo sviluppo.
Farò di tutto per essere presente ad entrambe o quantomeno le sosterrò.
E' proprio da qui, io penso, che potrebbe nascere un movimento più ampio: riformista, liberale e autenticamente liberalsocialista al di là degli schieramenti oggi presenti.
Un movimento per le riforme di cui il nostro Paese ha urgente bisogno e di cui sentono il bisogno soprattutto gli "esclusi", i non "sindacalizzati", ovvero il Terzo Stato del nostro tempo.
Luca Bagatin
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