11 settembre 2014
Riflessioni ed aforismi quotidiani. By Luca Bagatin
Ho iniziato ad interessarmi e ad appassionarmi
di Massoneria da ragazzino (avevo 10 anni), sull'onda della mia
passione per il Generale Giuseppe Garibaldi. A quattordici anni, ad ogni modo, lessi tutta la "Storia della mia vita" di Giacomo Casanova, entusiasta massone anch'egli e via via iniziai, con gli anni, ad interessarmi del conte di Cagliostro.
Dopo anni di ricerche e di studi, ancora una volta, sono certo che
Garibaldi, Casanova e Cagliostro - forse proprio in quanto anime
trasgressive per i loro stessi tempi - siano stati gli unici, nella
Storia della Libera Muratoria, ad incarnare davvero i principi di
LIBERTA' (Casanova), UGUAGLIANZA (Garibaldi) e FRATELLANZA
(Cagliostro).
Il giudizio pregiudica !
Il progresso non va arrestato, va semplicemente ignorato.
La vera barbarie è la politica dei governi o, meglio, dei malgoverni. Poco importa se eletti o meno "democraticamente" (ammesso che i sistemi elettorali siano sistemi considerabili democratici).
Corrado Passera scrive "Io Siamo". Che cosa sia la passera ben lo sappiamo. Su Passera, invece, preferiamo soprassedere.
La
dimostrazione del fatto che la coscienza popolare sta crescendo, in
luogo dell'incoscienza dei politicanti, è il fatto che gli scozzesi
stanno - finalmente - per decretare la loro indipendenza !
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29 febbraio 2012
Il Circo Barnum della legge elettorale

E' curioso come il tema della legge
elettorale sia ancora oggi più caldo che mai. E' parimenti
curioso che nessuna forza politica rilevi che la Costituzione della
Repubblica italiana preveda un'unica legge elettorale, modificabile
solo modificando gli articoli 56 e 57 della medesima, i quali
prevedono un sistema elettorale proporzionale puro. E' dunque
quantomeno incredibile che, dal '93 ad oggi siano state introdotte
leggi elettorali maggioritarie (o, meglio, falsamente maggioritarie,
ovvero veramente pasticciate) e che si siano ammessi persino
referendum di modifica alla legge elettorale. Il nostro,
politicamente, è un Paese davvero curioso, ove le forze politiche
sembrano piuttosto raggirare gli elettori a loro esclusivo
tornaconto...elettorale, appunto ! Orbene, se proprio la legge
elettorale si vuole modificare, sarebbe bene che il Presidente della
Repubblica proclamasse l'elezione di un'Assemblea Costituente atta allo
scopo. Purtroppo, così non avviene da lungo tempo e la discussione
su improbabili leggi elettorali pasticciate e pasticcione prosegue
inesorabile (e per fortuna che, quantomeno, si è evitata
l'ammissione dell'ennesimo quesito referendario, ancora una volta
incostituzionale). Ad ogni modo, chi scrive, posto che, per legge,
sia opportuna un'Assemblea Costituente, ritiene che le uniche leggi
elettorali in grado di soddisfare l'elettorato senza prenderlo per i
fondelli (come avvenuto dal '93 ad oggi), siano o il proporzionale
puro o il maggioritario puro. Il primo garantisce rappresenzanza
elettorale, senza antidemocratici sbarramenti (che rimangono
antidemocratici anche se applicati in altri Paesi europei). Il
secondo garantisce stabilità di governo. Chi scrive, da lungo
tempo, ritiene che sarebbe opportuno introdurre un sistema elettorale
a due schede: la prima per l'elezione diretta del Presidente della
Repubblica, finalmente con funzioni di governo e di nomina e revoca
dei ministri, slegato dai partiti ed eletto a turno unico da tutti
gli aventi diritto al voto. La seconda scheda per l'elezione del
Parlamento, monocamerale, con funzioni unicamente legislative e di
controllo ed eletto su base proporzionale pura, senza alcuno
sbarramento e con il sistema delle due o tre preferenze. Un
siffatto sistema garantirebbe al 100% rappresentatività parlamentare
e stabilità governativa. Sarebbe a totale vantaggio degli elettori
che, finalmente, vedrebbero effettivamente pesare il loro voto.
Sarebbe invece a totale svantaggio delle segreterie di partito che
non potrebbero più condizionare l'attività di un governo che
dovrebbe essere totalmente indipendente dai partiti politici e dunque
non condizionabile. A quel punto potrebbero essere introdotte
misure quali ad esempio i referendum propositivi, che restituirebbero
totalmente lo scettro del potere nelle mani dei cittadini. Sappiamo
bene che tali misure sono e saranno sempre avverse alla politica
italiana per la sua congenita scarsa fiducia nei confronti
dell'elettorato, così come scarsa fiducia ebbero le proposte di
riforma presidenziale proposte dal già Eroe della Resistenza
Randolfo Pacciardi, in tempi non sospetti. Sappiamo però
altrettanto bene che esse sono le uniche in grado di rendere le
elezioni politiche italiane autenticamente democratiche e degne della
più ampia partecipazione. Diversamente ci chiediamo davvero che
senso abbia ancora andare a votare in Italia. 
Luca Bagatin
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17 settembre 2011
XX Settembre: la festa di tutti gli italiani
  
Quest'anno si sono festeggiati i 150
anni dell'Unità d'Italia. Ad essere precisi, purtuttavia,
dovremmo dire che si sono festeggiati i 150 anni che sono intercorsi
dalla proclamazione del Regno d'Italia (17 marzo 1861) ad
oggi. L'Unità d'Italia si ottenne infatti il 20 settembre del
1870, allorquando i bersaglieri entrarono a Porta Pia, mettendo fine
al potere temporale dei Papi e Roma fu proclamata Capitale
d'Italia. Il 20 settembre non è più festa nazionale dall'avvento
del fascismo e questa è la più grande vergogna della nostra
Repubblica che, dal 1946 ad oggi, non l'ha più ripristinata. Il
20 settembre è e dovrebbe essere la festività laica più
importante, poichè vide uniti - per la prima volta nella Storia
d'Europa - repubblicani e monarchici, massoni e cattolici, nobili e
popolani, ebrei e protestanti, donne e uomini, in nome dell'Italia e
della libertà religiosa. Il 20 settembre di ogni anno a Porta Pia
si recano, in onore di quelle antiche gesta, solamente i radicali ed
i massoni del Grande Oriente d'Italia. Quasi che tale festività
fosse una manifestazione "di parte", per pochi intimi. Così
non è e non dovrebbe essere e sarebbe ora che il Popolo sovrano
chiedesse a questa putrescente classe politica (senza più speranze)
ciò che loro spetta: il ripristino del 20 settembre quale festa
nazionale di riconciliazione fra le fedi e le ideologie, sotto la
bandiera dell'Unità nazionale e della laicità dello Stato. "Libera
Chiesa in libero Stato", diceva il conte Camillo Benso di Cavour
e, finalmente, nel 1871, fu approvata la "Legge delle
Guarentigie", che stabiliva precise garanzie per il Papa dei
cattolici, il quale diventava suddito dello Stato italiano. Sarà
successivamente il fascismo a spazzare via tale liberale norma e ad
introdurre il fascistissimo Concordato, inserito poi in Costituzione
con i voti dei cattocomunisti e rinnovato nel 1984 da Craxi. Triste
destino, quello dell'Italia laica e liberale e, dunque, quello della
libertà e della pace religiosa. E' per tutto ciò che, dal
prossimo 20 settembre, vorrei vedere sfilare a Porta Pia, non solo i
soliti radicali ed i soliti esponenti del GOI, ma i repubblicani del
PRI e dell'Associazione Mazziniana Italiana assieme ai monarchici
dell'Unione Monarchica Italiana; i massoni del GOI e quelli della
Gran Loggia d'Italia degli ALAM (che, nel 1910, fu la prima, per
mezzo di Saverio Fera, a comprendere la necessità di un dialogo con
la Chiesa cattolica); l'Unione delle Comunità Ebraiche assieme agli
esponenti della Conferenza Episcopale Italiana; musulmani assieme a
buddhisti, induisti e valdesi; donne e uomini; omosessuali ed
eterosessuali. Vorrei dunque che, a Porta Pia, ogni 20 settembre,
ci fosse tutto il popolo italiano unito: in nome dell'amore per
l'Italia, la libertà e la laicità. Sarebbe la festa più bella.
La più importante ed affratellata d'Italia.
 Luca Bagatin
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