15 settembre 2014
Finalmente il PSE (ed i suoi rappresentanti) se ne va dall'Internazionale Socialista. Il Socialismo, infatti, vive nell'amore e nella libertà dei popoli !
  Il volto triste dei paraculi del socialismo europeo Il volto sorridente degli eredi della tradizione Socialista libertaria, umanitaria e nazionale di Simon Bolivar, Giuseppe Garibaldi, Juan Domingo Peron: Kirchner, Morales, Lula, Chavez
Il PSE, ovvero il partito che da
decenni usurpa e sporca il termine “socialista” in Europa,
finalmente decide di uscire dall'Internazionale Socialista.
Un'Internazionale, peraltro, che già
aveva accolto nel suo seno, vent'anni fa ed impunemente, gli eredi
del comunismo sovietico...sic !
L'Internazionale, secondo il Generale
Giuseppe Garibaldi, era il Sol dell'Avvenire. Questi
“para-socialisti”, ovvero paraculi del “socialismo au caviar”,
venduti alla Banca Centrale Europea, alla Federal Reserve ed al Fondo
Monetario Internazionale (il fedifrago Dominique Strauss-Kahn, già
direttore generale dello stesso, insegna), diversamente, con
l'Internazionale dei Lavoratori non avevano nulla a che vedere.
Parliamo di personaggi quali Martin
Schulz, François Hollande (altro noto fedifrago e chi è infedele
con chi ha scelto di amare...non può che esserlo anche con il suo
popolo !), Matteino Renzi (noto democristiano demitiano, peraltro !),
Ed Milliband eccetera...
Parliamo di personaggi per nulla eroici
e noti più per le politiche rigoriste applicate nei loro rispettivi
Paesi, che per le inesistenti politiche sociali, in favore dei
lavoratori e dei meno abbienti.
Oggi questi signori vogliono far parte
di una fantomatica Alleanza Progessista, che in Italia ricorda tanto
la sfigatissima “gioiosa macchina da guerra” messa in campo da
Occhetto nel '94, alleata ai Poteri Forti ed al sistema bancario ed
industriale italiano. Ed infatti siamo lì.
Ora, l'Europa si sa, ha rinunciato da
tempo alla sua indipendenza e sovranità. Almeno dagli Anni '50 e
'60, ovvero sin da quando si rifiutò di accettare la sfida
anti-imperialista lanciata dal Generale Charles De Gaulle,
alternativa al blocco statunitense e sovietico.
Come scrivevamo in un articolo di
luglio: la nostra Europa non è
l'Europa dei Popoli e delle Repubbliche sorelle che sognavano
Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini; non è l'Europa degli Stati
Uniti d'Europa che sognavano Ernesto Rossi, Eugenio Colorni ed
Altiero Spinelli. E' l'Europa della Merkel e di Van Rompuy. E'
l'Europa degli Schulz e dei Matteo Renzi. E' un'Europa senz'anima e
senza fratellanza, che se ne frega dei suoi stessi cittadini i quali
sono considerati solo merci di scambio, meri individui utili solo a
pagare le imposte ed a reggere un sistema bancario senza via
d'uscita, visto che alimentato dal sistema del signoraggio, ovvero
dello stampare moneta a più non posso – senza alcun collegamento
con l'economia reale, ovvero senza tenere conto dei beni e servizi
effettivamente prodotti - e del conseguente debito pubblico
impagabile.
E' l'Europa di questi falsi socialisti,
ovvero di questi veri politicanti venduti alle banche ed alle elite.
Nel medesimo articolo e in un articolo
successivo, ponevamo l'attenzione sui possibili Stati Uniti
dell'America Latina. Stati che hanno e si stanno via via emancipando
dal Fondo Monetario Internazionale e dalla criminale ed
imperialistica politica Statunitense (che ha dimenticato la lezione
dei suoi nobili Padri fondatori, da Washinghton a Jefferson).
Gli unici veri leader del Socialismo
mondiale, libertario ed umanitario, infatti, sono altri e spesso vivono proprio
in America Latina. Sono gli eredi di Juan Domingo Peron, gli eredi di
Hugo Chavez, gli Evo Morales, i José Mujica – Presidente
dell'Uruguay che ha deciso di vivere in povertà - e tutti coloro i
quali da decenni si oppongono ad una globalizzazione che ingloba
l'individuo, anziché emanciparlo. Che lo costringe ad un nuovo
sfruttamento del lavoro e/o alla disoccupazione endemica. Eredi di
una tradizione che va da Simon Bolivar passando per Giuseppe
Garibaldi e che nasce proprio in luoghi e territori sfruttati,
vilipesi, ove i diritti e la dignità dei lavoratori e dei popoli
venivano e continuano ad essere calpestati. Parliamo di Argentina,
Bolivia, Uruguay, Venezuela ecc...
E non conta la destra o la sinistra,
visto che gli eredi di questa gloriosa tradizione andavano e vanno
ben oltre le ideologie. La loro unica ideologia era ed è il
benessere del popolo ed il governo del popolo.
Aspetti che questi sedicenti
“socialisti europei”, neo regressisti pseudo progressisti,
conservatori e reazionari da sempre – ovvero gli Schulz, i Renzi,
gli Hollande - non hanno mai voluto comprendere e fare propri.
Costoro, per nulla in sintonia con l'anima profonda dei loro popoli,
seguitano ed hanno seguitato nella loro realpolitik fatta
di tasse, austerità, tagli, a tutto vantaggio dei loro amici e
sodali banchieri.
Costoro,
infatti, rappresentano – assieme ai loro sodali “popolari” e
“liberali” (per nulla popolari e/o liberali, nei fatti) – il
volto triste di un'Europa delle elite, che sta condannando noi
europei alla povertà e ad una nuova forma di sfruttamento.
 Luca
Bagatin
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1 marzo 2014
Il Socialismo o è libertario o non è. I "socialisti" nelle istituzioni se ne sono completamente dimenticati
Il Partito Democratico entra nel Pse,
ovvero nel Partito Socialista Europeo, pur non avendo nulla di
socialista.
La cosa grave è che i cosiddetti
“socialisti” europei lo accettano nelle loro file.
Il Pd, è storia nota, è un coacervo
di postcomunisti e postdemocristiani, peraltro sostenuti da sempre
dall'imprenditore Carlo De Benedetti, peraltro Presidente di
Sorgenia, l'azienda che sta per rischiare la bancarotta e che
controlla il 39% di Tirreno Power, società su cui sta indagando
la Procura di Savona per danno ambientale ed omicidio colposo.
Di socialista, nella storia del Pd,
dunque, non vi è proprio nulla. Anzi. Vi è un frammisto di conservatorismo economico e destra ideologica.
I comunisti italiani ed i
democristiani, ce li ricordiamo infatti e peraltro, come i peggiori
nemici del Partito Socialista Italiano di Pietro Nenni prima e di
Bettino Craxi poi.
Ma tant'è.
Il Socialismo, peraltro, come vorremmo
anche ricordare al Presidente venezuelano Nicolas Maduro - che sta
facendo strage del suo popolo e tradendo gli ideali di Bolivar - o è
libertario o non è.
Lo sapevano bene i rivoluzionari
Giuseppe Garibaldi e Simon Bolivar appunto, che, son il loro sangue ed i loro
sacrifici, lottarono per l'emancipazione dei rispettivi popoli e
delle classi meno abbienti.
I politicanti pseudo-socialisti
mondiali, evidentemente, o non hanno alcuna memoria storica oppure
hanno preferito dimenticare la lezione del Socialismo libertario ed
umanitario, imponendo un autoritarismo sociale, civile ed economico
che fa orrore.
“Il Socialismo è il sol
dell'avvenire” dichiarava il Generale Garibaldi, il quale, peraltro
– unico uomo politico della Storia – preferì ritirarsi nella sua
Caprera a fare il contadino, definendo il Parlamento una “cloaca”
("Quando i posteri esamineranno gli atti del governo e del
Parlamento italiano durante il risorgimento, vi troveranno
cose da cloaca"), piuttosto che scendere a compromessi
con il malaffare politico.
Ve l'immaginate Giuseppe Garibaldi messo
a confronto con Matteino Renzi ? Ve l'immaginate Simon Bolivar messo a confronto con il fedifrago François Hollande ?
Abbiamo detto tutto.
 Luca Bagatin (nella foto con l'ex deputata Radicale Ilona Staller)
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31 gennaio 2009
Europee con sbarramento: tormento della democrazia
Qualche giorno fa riflettevo sul fatto che il sottoscritto, da quando
ha acquisito il diritto di voto, non è mai riuscito - alle elezioni
politiche – ad incidere nell'elezione di un solo deputato o di un solo
senatore. Nessuno dei partiti che ho votato in precedenza è
infatti mai riuscito ad andare oltre lo sbarramento previsto dalla
legge elettorale maggioritaria per l'accesso alla Camera o al Senato
(visto anche che non ho mai votato, in tali elezioni, per partiti
coalizzati). Mi sono sentito e mi sento dunque totalmente
esautorato dal voto, ininfluente, impotente politicamente. E dunque,
anche alle imminenti elezioni europee, se cambieranno – come pare certo
accadrà - la legge elettorale ed introdurranno questi astrusi
sbarramenti al 3, 4 o 5%, non avrà alcun senso che mi rechi alle urne.
E molti altri elettori con me. Siamo dunque
inorriditi nel sentir parlare, ancora una volta, di riforma della legge elettorale per le elezioni europee. Già
di per sé è stata una truffa nei confronti di noi cittadini-elettori,
l'aver introdotto una legge elettorale maggioritaria per le elezioni
politiche (abolendo le preferenze pergiunta !). In Europa, poi,
esistono chiare e precise famiglie e tradizioni politiche che in Italia
sono state spazzate via da coloro i quali oggi rappresentano il nulla
politico e culturale (i due calderoni Pd-PdL). In Europa vi sono in primis Popolari, Socialisti, Liberali ed ancora Sinistra Europea, Verdi, Nazionalisti ecc.... In
Italia il Partito Democratico non ha ancora deciso la sua collocazione
fra le tre (fuguriamoci un po' !), visto che a comporlo vi sono
iscritti e componenti il gruppo dirigente che appartengono a tutte e
tre le famiglie europee. Il Popolo delle Libertà ha già deciso (più
che altro l'ha deciso il suo leader) di collocarsi nella famiglia dei
Popolari ed è gia qualcosa. Per quanto eminentissimi esponenti di
questo “calderone” siano dichiaratamente Socialisti ed altri
Liberaldemocratici. La Lega Nord si collocherebbe probabilmente fra i Nazionalisti. Con
lo sbarramento al 3, al 4 o al 5 % rischierebbero di entrare nel
Parlamento di Strasburgo – ma non è affatto scontato - anche quelli
dell'Italia dei Valori (che si dicono liberali....per quanto abbiamo
fortissimi dubbi in merito, viste anche le recenti sparate di Di Pietro
contro il Quirinale) e quelli dell'UDC che sicuramente sono Popolari. Sostanzialmente
l'Italia rischierebbe di eleggere, così, a spanna, un buon 80% di
Popolari, un 10 % di Nazionalisti, il restante 10% non è dato bene di
sapere ove o come si collocherà. Bella democrazia il nostro Paese !
Un Paese senza tradizione Socialista e senza tradizone Liberale,
scomparse ufficialmente nel lontano 1992. E poi, fra l'altro, ultimamente in
Parlamento ci si lamenta che i partiti sono troppi, sic ! E si dice anche che questi partitini (ma quali ?) impedirebbero ai governi di governare ! Ma
se Silvio Berlusconi ha oggi la maggioranza per fare le riforme
necessarie senza che nessuno gli dia fastidio (a parte la Lega, che
sull'abolizione delle Province non ci sente), ci chiediamo se il motivo
di certe mancate-riforme siano per caso causa del PRI o del Nuovo PSI,
noti partitini della maggioranza che oggi si vorrebbero falcidiare con
neonate leggi elettorali epurative. Ma se proprio da quei
partitini storici arrivano, ovvero sono arrivati, determinati progetti
di riforma portati avanti dal PdL (dal ritorno al nucleare, alle misure
sociali, alla riduzione della spesa pubblica, all'abolizione degli enti
inutuli) ! Siamo alla schizofrenia politica, ma tant'è. Chi
scrive ha notoria simpatia per Partito Repubblicano Italiano (al quale
è iscritto), per il Nuovo PSI e per il Partito Liberale Italiano di
Stefano De Luca (che ha votato e sostenuto alle ultime elezioni
politiche). Se non vi fossero sbarramenti di sorta (e quindi il rischio
di non avere nemmeno un eletto) sarebbe possibile rilanciare una lista
della Casa Laica, collocata nell'ELDR (Liberali e Democratici Europei),
che comprenda questi tre partiti, candidando solo ed unicamente under
40 e rilanciando il progetto per gli Stati Uniti d'Europa, ovvero per
un Europa finalmente politica, che non discuta solo ed unicamente di
pere e mele o di burocrazia, bensì di prospettive per noi giovani
cittadini europei. Probabilmente sogno.....come sempre. Essendo
purtuttavia e mio malgrado un tipo estremamente pratico mi immagino ciò
che nei fatti – ahinoi - accadrà: sbarramento al 4 o 5%; liste
calderone PD-PdL con tanti attori, cantanti, sportivi, mezze calze,
cartapecore; l'Europa questa sconosciuta; Strasburgo che formaggio è ! La solita sbobba all'italiana, insomma. Ed allora varrà la pena rimanere a casetta propria, disertando in massa le urne.
 Luca Bagatin
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16 febbraio 2008
Una Costituente Laica e Liberaldemocratica per un'alternativa di Governo al Veltrusconismo
Mancano neanche una sessantina di giorni alla chiusura della campagna
elettorale e quindi alla data delle elezioni politiche e, guarda un po', non notiamo
pressoché alcuna novità rilevante quanto a personale politico e a
schieramenti contendenti salvo, forse, una certa
semplificazione-camuffamento che vede "contrapporsi" (parola forse un
po' grossa) i Popolari delle Libertà Vaticane e i Democratici de
Noantri in salsa prodiana. La qual cosa ci lascia davvero perplessi, ma, tant'è. I
due principali partiti in lizza appaiono infatti come una caricatura:
da una parte del Partito Popolare Europeo e dall'altra del Partito
Socialista Europeo, per quanto né il Partito di Berlusconi né quello di
Veltroni e Prodi si richiamino nel nome e nei programmi né al
popolarismo né tantomeno al socialismo occidentale. Il loro tasso di
conservatorismo in economia, nel campo dei diritti civili ed
individuali, nella ricerca scientifica e nell'innovazione, infatti, non
ha eguali in Europa ed in Occidente ove gli stessi Conservatori (si
pensi a quelli inglesi, a quelli spagnoli, a quelli olandesi e financo
al repubblicano USA McCain che nei fatti è un vero liberale, non sono
affatto né clericali né tantomeno retrogradi). In questo bailamme
semplificatorio possiamo trovare anche i comunisti della Sinistra
Arcobaleno, l'Udc, la Rosa Bianca, e la Destra di Storace. Insomma, le
espressioni del comunismo, del clericalismo e del fascismo duro e puro
e non ancora edulcorato né dell'ex Sindaco di Roma né dal Berlusca. Si notino
purtuttavia i grandi assenti, ovvero gli unici le cui idee e proposte
sono alla base del pensiero Occidentale e Democratico ed infatti hanno
cittadinanza in Europa: i Liberaldemocratici ed i Liberalsocialisti. L'espressione
infatti di quei partiti laici (il Pri, il Psdi, il Psi e il Pli) che
governarono l'Italia assieme alla Dc dagli anni '50 agli anni '90 e ne
arginarono le spinte retrograde e clericali anche con il contributo
esterno e movimentista del Partito Radicale, sono pressoché al momento
assenti dal dibattito elettorale. Ad essi non si possono in effetti
non addebitare grosse pecche: sono sempre stati disorganizzati,
volutamente scarsamente radicati (salvo in talune regioni e realtà
locali italiane ove sono ancora tutto sommato forti),
insopportabilmente litigiosi fra loro pur avendo programmi convergenti,
nonché hanno sempre, negli ultimi anni, preferito "tirare a campare"
alleandosi o con lo schieramento cattocomunista o con quello
clericofascista.....per un piatto di lenticchie e da sempre comunque
inascoltati. Si vedano oggi radicali di Pannella quanto fanno pena quando si apprende e legge il pietoso appello sul Riformista a
Veltroni affinché li carichi nel suo carro..... Ma stiamo veramente scherzando ? Così non si va e non si andrà mai da nessuna parte e lo sosteniamo da almeno una decina d'anni. In Italia, una voce Laica, Liberale e Libertaria, radicata in Europa nel Partito dei Liberali e dei Riformatori (ELDR), urge. Il
perché è presto detto: noi Laici, Liberali, Libertari e Repubblicani,
siamo gli unici a proporre un radicale abbassamento delle imposte
dirette e indirette mirando, progressivamente a giungere all'aliquota
unica per tutti al 20%; siamo gli unici a proporre un sensibile
innalzamento dell'età pensionabile per alleggerire i bilanci
previdenziali e per garantire un futuro ai giovani; siamo gli unici a
proporre l'abolizione degli enti inutili quali ad esempio Provincie e
Comunità Montane e a volere l'accorpamento dei piccoli Comuni; siamo
gli unici che da anni predicano il ritorno al nucleare al fine di
ridurre non solo i costi delle importazioni energetiche dall'estero ma
anche l'inquinamento; siamo gli unici a battersi da anni per una piena
attuazione della Legge Biagi con l'introduzione degli ammortizzatori
sociali; siamo ormai fra i pochi a batterci per i diritti civli a 360
gradi con l'introduzione di una legge per le coppie di fatto; per una
legge che regolamenti la cannabis ed i suoi derivati; per maggiori
fondi alla ricerca scientifica senza pregiudizi o nuove crociate
proibizioniste...e potremmo anche continuare. I Liberaldemocratici,
Liberalsocialisti e Repubblicani sono insomma gli unici che hanno una
radicale ricetta alternativa ai due schieramenti conservatori ed ai
loro satelliti: riduzione della spesa pubblica e quindi riduzione delle
imposte per rilanciare l'economia; ammortizzatori sociali per gli
inoccupati e libertà civili che passano anche per una salute ed una
qualità della vita migliore grazie al pieno sviluppo della scienza. Basta
poco, che ce vo, direbbe Giobbe Covatta: una Costituente Laica e
Liberaldemocratica come quella avviata dal Partito Repubblicano
Italiano assieme al Partito Liberale, nel quale possano convergere
magari anche i Radicali di Pannella e i Socialisti sparsi. Nessun
atto di fede ideologico deve essere chiesto (siamo laici anche per
questo o no ?). Solo una seria e concreta piattaforma programmatica e
di Governo del Paese alternativa al conservatorimo Veltrusconiano. Ce la facciamo ? Perché no ?
Luca Bagatin
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4 ottobre 2007
UNA COSTITUENTE CHE NON CONVINCE I LAICI, LIBERALI, REPUBBLICANI, LIBERALSOCIALISTI
 Venerdì 5 e sabato 6 ottobre si terrà a Roma la conferenza
programmatica della cosiddetta Costituente Socialista lanciata da
Lanfranco Turci, Enrico Boselli, Gianni De Michelis, Gavino Angius e
altri il 14 luglio a Chianciano e debbo dire che sono lieto di aver
letto sull'Opinione delle Libertà del 3 ottobre la lettera di Nicola
Cariglia, leader del Polo Laico Liberalsocialista - Gruppo dei
Centouno, in cui declina l'invito ad aderirvi come invece aveva fatto a
Chianciano. Cariglia afferma che non è interessato ad entrare in una
sorta di Sdi allargato o comunque in un Partito Socialista che, già dal
nome, esclude gli altri laici, liberali, repubblicani e radicali. Finalmente
ho avuto modo di leggere un Cariglia che afferma ciò che io stesso
affermai all'indomani del 14 luglio, ovvero quando Turci, Boselli, De
Michelis e Bobo Craxi lanciarono una costituente socialista non più
Laica, né tantomeno Liberalsocialista, unicamente quale occasione per
riunificare i socialisti della diaspora in un progetto da far nascere
all'interno dell'Unione i n Italia e nel Pse in Europa. Un progetto,
insomma, che non può interessare minimamente nè i liberali, nè i laici
e repubblicani mai stati socialisti, nè i radicali, nè i
liberalsocialisti che da sempre cercano una sintesi fra il liberalismo
ed il socialismo non marxista. Un progetto, fra l'altro, di cui non
abbiamo ancora capito bene il programma ( si va verso un
liberalsocialismo alla Tony Blair o verso la socialburocrazia
scandinava ?). Ad ogni modo seguiremo con attenzione anche questo
evento, pur distanti e pur ritenendo valido unicamente un progetto di
terza forza laica, liberale, liberalsociaista, repubblicana, radicale
con un programma di riforme antiburocratiche, liberali in economia, che
garantiscano un welfare per chi ne ha realmente bisogno, che abbassino le
imposte, che aboliscano le province e l'Ici sulla prima casa. Un
progetto di progresso oltre la destra e la sinistra e soprattutto
contrapposto a questo centrosinistra e a questo centrodestra
conservatori e che guardi agli Stati Uniti d'Europa e all'Occidente con
rinnovata fiducia.

Luca Bagatn
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29 settembre 2007
NASCE LA COSTITUENTE LAICA E LIBERALDEMOCRATICA: un altro passo per l'aggregazione dei Laici
Il 29 settembre presso il Centro Congressi Cavour di Via Cavour 50/A a Roma, si è tenuta l'assemblea nazionale della Costituente Laica e Liberaldemocratica che ha visto coinvolti laici, liberali e repubblicani.
L'assemblea è organizzata dal Forum per l'Unità dei Repubblicani e dalla Federazione dei Liberali e mira ad aggregare tutte le forze laiche che si riconoscono a livello europeo nell'Eldr mediante un programma di 10 riforme radicali.
Riforme che si sostanziano in : riduzione degli sprechi nelle istituzioni puntando all'abolizione delle province (storica battaglia repubblicana) ed allo snellimento della Pubblica Amministrazione e riduzione della spesa pubblica; riforma della giustizia tale da garantire la certezza della pena, separazione delle carriere fra giudice e PM, depenalizzazione dei reati minori, costruzione di nuove carceri; reintroduzione del nucleare al fine di ridurre le importazioni di energia dall'estero e ridurre l'utilizzo di petrolio, incentivo all'utilizzo di biomasse attraverso il riciclo dei rifiuti; apertura immediata di nuove imprese riducendo la burocrazia connessa ad esse, introduzione di una normativa sul licenziamento libero connesso all'introduzione di ammortizzatori sociali per sostenere la mobilità del lavoratore, sgravi fiscali sulle assunzioni; rivalutazione della scuola pubblica e forti incentivi alla ricerca scientifica; abolizione dell'Irap, riduzione delle aliquote Irpef entro un valore massimo del 30%; rilancio delle battaglie sui diritti civili e riaffermazione della laicità dello Stato; rilancio degli Stati Uniti d'Europa e di un'Europe federata ed alleata agli USA.
La Costituente Laica e Liberaldemocratica fa il paio con la Costituente Liberalsocialista lanciata a Bertinoro da Lanfranco Turci alcuni mesi fa.
Purtuttavia entrambe le Costituenti non si sbilanciano nel voler costruire un'alternativa comune all'attuale bipolarismo controriformista.
Entrambe, insomma, non dichiarano apertamente la loro avversione all'Unione ed alla Cdl, ovvero ai due poli conservatori, bensì si dichiarano unicamente "distanti dal Partito Democratico e dalla Casa delle Libertà".
La qual cosa mi appare assai limitata, soprattutto se le due Costituenti nascono unicamente per accordi elettoriali che si fermano alle sole elezioni europee o alle sole politiche.
Diversamente, un progetto Liberaldemocratico-Repubblicano-Liberalsocialista (che aderisca in Europa tanto all'Eldr quanto al Pse contrapposto all'estrema sinistra, all'estrema destra ed ai Popolari) con le riforme di cui sopra: civili, europeiste, atlantiche, liberali e libertarie contrapposto alla conservazione italiana che vede unite l'Unione prodian-veltroniana (alleata ai Poteri Forti, alle banche ed ai comunisti) e una fantomatica Casa delle Libertà senza libertà (conservatrice nei diritti civili e in economia), sarebbe non solo auspicabile ma anche l'unica alternativa per l'alternanza a questo bipolarismo mediatico e ad un'antipolitica dilagante dovuta proprio al monopartitismo imperfetto Union-Cidiellino incapace di riformare il nostro Paese alla radice.
Luca Bagatin
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