25 gennaio 2016
Ciao Barbarella, vorrei ricordarti così. Saresti stata una donna politica migliore dei politicanti di oggi. Proprio perché eri una persona comune come noi
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9 dicembre 2015
Tre anni fa veniva a mancare un grande artista e uomo politico trasgressivo: Riccardo Schicchi

In memoria di Riccardo Schicchi articolo di Luca Bagatin del 9 dicembre 2013
Il 9 dicembre del 2012 moriva Riccardo
Schicchi, soprannominato il “Re del porno”.
In realtà Schicchi detestava la parola
“pornografia”, preferendole il termine “erotismo” e
“trasgressione”.
Trasgressione delle regole imposte da
una (in)cultura bigotta e repressa, quella italica, che lui
combatterà per tutta la vita, attraverso il suo lavoro e le sue
iniziative.
Riccardo Schicchi ed Ilona Staller-Cicciolina,
fondando l'Agenzia Diva Futura, nei primi Anni '80, sdoganarono
l'erotismo e lo portarono persino il televisione ed in politica,
scatendando così una delle più grandi provocazioni che siano mai
state ideate e realizzate nel nostro Paese.
Fecero forse ciò che oggi, nei Paesi
dittatoriali o pseudo-democratici, fanno le attiviste di “Femen”,
mostrando i loro seni nudi, per contrapporsi alla violenza della
politica antidemocratica, antilaica, antilibertaria.
Pochissimi, anzi quasi nessuno sa o
ricorda che fu Riccardo Schicchi a ideare la prima lista
verde-ambientalista in Italia, nel 1979, ovvero la Lista del Sole e a
realizzarne il simbolo, ovvero quel Sole che Ride che, attualmente, è
di proprietà dei Verdi (dopo essere transitato per i Radicali).
La Lista del Sole, infatti, fu il primo
tentativo del duo Schicchi-Staller di fondare un partito
libertario-ambientalista in un Paese incivile come il nostro.
Quell'esperienza, del resto, portò Schicchi ed Ilona a candidarsi
nelle liste del Partito Radicale, nel 1987, ove Cicciolina sarà
eletta con ben 20.000 preferenze.
Un'esperienza diversa e alternativa,
che farà sì che in Parlamento di discutsse finalmente di educazione
sessuale nelle scuole, di affettività e sessualità per i detenuti,
di introduzione dell'ora di storia delle religioni in luogo dell'ora
di religione. Un'esperienza che pur non fu colta appieno nemmeno dai
Radicali (specie i più bigotti), i quali rimarranno contrariati dal
libertarismo del duo Schicchi-Staller e che, tempo dopo, nel 1991,
porterà alla nascita del Partito dell'Amore – fondato da Riccardo
Schicchi e da Mauro Biuzzi – ed il cui leader carismatico diverrà
Moana Pozzi.
Riccardo Schicchi rimarrà ad ogni modo
celebre per aver lanciato e promosso numerose artiste dell'eros e –
grazie al suo amore per i “contrasti” ed un'ammirazione
spasmodica per l'universo femminile - per averle trasformate in vere
e proprie “eroine eteree”. Mai volgari. Quasi delle fatine uscite
da un libro per ragazzi, solo in chiave erotica. Pensiamo a Ilona
Staller-Cicciolina, appunto, vera e propria “fricchettona
romantica”, a Ursula Davis-Hula Hop (che recitò anche in un film
del celebre regista Piero Vivarelli), a Ramba, a Petra, a Baby Pozzi ed alla
stessa Moana.
Donne che rimangono e rimarranno nella
memoria di coloro i quali le amano e le hanno amate.
L'esperienza artistica di Diva Futura,
oltre che quella politica di Riccardo Schicchi penso non debbano
essere dimenticate e tantomeno relegate a quello che comunemente
viene definito “trash”.
Il trash, la vera pornografia, come
amava ricordare lo stesso Schicchi, era altro. Era la disonestà
intellettuale e morale della politica e di certa cultura “ufficiale”.
Quella politica e quella cultura che,
nemmeno in punto di morte, resero omaggio a questo grande fotografo,
artista, talent scout, libertario e politico italiano.
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4 novembre 2015
Diritto all'affettività ed alla sessualità dei carcerati ancora negato
Il diritto all'affettività ed alla
sessualità dei carcerati.
Ne parlarono per primi Moana Pozzi e il
Partito dell'Amore. Erano i primi Anni '90 e si stava uscendo, grazie
a Riccardo Schicchi e all'esperienza di Diva Futura, da un lungo
periodo di censure, di divieti, di pruderie culminanti nel reato di
“violazione del comune senso del pudore”.
Il diritto all'affettività ed alla
sessualità dei carcerati. Perché anche loro sono donne e uomini,
non già bestie da soma, per quanto male possano avere commesso.
Perché la sessualità e l'amore sono l'esatto opposto della
violenza. Sono rieducazione e redenzione, alla faccia dei bempensanti
o, meglio, dei malpensanti.
I giornali l'hanno presentata come una
proposta sulle “stanze dell'amore” in carcere, quella dell'On.
padovano Alessandro Zan. In realtà lui ha subito smentito e così si
sono assopiti anche i nostri entusiasmi: mai una buona volta
che la politica italiana compia una scelta di civiltà !
“Niente a che fare con il sesso,
la proposta di legge vuole solo aumentare i colloqui famigliari con
chi ha un caro dietro le sbarre – spiega infatti il deputato del
PD - oggi i colloqui avvengo in stanzoni grandi alla presenza di
altre persone. Non è giusto per la privacy, i figli, ma anche il
coniuge non hanno commesso nulla e hanno il diritto di avere con il
loro caro un rapporto riservato. Al massimo ci si potrà avere il
bacio, ma la notizia delle stanze dell'amore è travisata e
esagerata”.
Al massimo un bacio. Ma non un
amplesso. L'amplesso è vietato ai detenuti. Aberrazione. La
sessualità è, quindi, preclusa, castrata al detenuto che, ancora
una volta, è trattato da bestia da soma o, da angelo
asessuato...Lucifero non ancora redento.
Persino un leghista, tale Nicola
Molteni, altro deputato di questo triste Parlamento da noi tutti
mantenuto, si era affrettato a dichiarare scandalizzato che questa
legge avrebbe portato nientemeno che i “bordelli in carcere”.
Magari lo avesse fatto, diciamo noi !
Che male può fare un detenuto o una
detenuta che compiano un atto d'amore con la/il propria/o compagna/o
? O che male fa un detenuto che, dopo mesi d'astinenza, copula con
una prostituta o, eventualmente, con un prostituto, a seconda delle
preferenze ?
A questo, i politicanti, sembrano non
pensare. Sembra quasi che la politica sia avulsa dai bisogni delle
persone, perché di questo si tratta. I detenuti sono, prima di
tutto, delle persone. Che, oltre a necessitare di spazi adeguati, di
ore d'aria e di privacy con i propri famigliari, necessitano anche di
scopare.
La stessa Costituzione repubblicana
stabilisce, all'Articolo 27, che “Le pene non possono consistere
in trattamenti contrari al senso d'umanità e devono tendere alla
rieducazione del condannato”.
Il diritto all'affettività ed alla
sessualità in carcere è pertanto diritto costituzionale e proibirlo
o impedirlo equivale a compiere un trattamento contrario al senso
d'umanità. Perché la sessualità e l'affettività sono, checché ne
possano pensare i ben-mal-pensanti, l'aspetto fondante dell'umanità.
 Luca Bagatin
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1 ottobre 2015
"Braci di Miss Moana" (comunicato tratto dal sito dell'Associazione Moana Pozzi www.moanamoana.it)
Nella ricorrenza del ventunesimo anniversario della morte di Moana, sospendiamo il concorso annuale per l'assegnazione del Premio Moana Pozzi
in segno di lutto per la fine prematura delle libere elezioni
politiche in Italia e in segno di protesta per il pensiero fascio-chic e
conservatore che, unico, riesce ancora ad ottenere un certo consenso
presso fasce di popolazione sempre più narcotizzate, banali e incapaci
di esprimere un qualsiasi segno di novità, se non di creatività civile,
come quello che fu di Moana.
I requisiti che devono caratterizzare una Miss Moana
degna di questo titolo non sono più rintracciabili nell'Italia del
2015, nell'Italia che si riconosce nei canoni etico-estetici
imperialisti e coloniali delle giurie di X-Factor (cfr. il look da guardia carceraria di Guantánamo di Skin).
Arrivederci in un paese più libero di quello attuale.
Il CD dell'Associazione Moana Pozzi e del Partito dell'Amore
(le immagini sono tratte dal sito dell'Associazione Moana Pozzi www.moanamoana.it)
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2 agosto 2015
"Donne e Rivoluzione". Aforismi by Luca Bagatin
Le uniche due cose e mi hanno aiutato e mi aiutano a vivere sono
le Donne e la Rivoluzione.
Preferisco passare per intollerante piuttosto che
sdoganare la stupidità.
Penso si dovrebbero globalizzare i sentimenti e non
questa merda chiamata “mercato”!
Due anime possono essere lontane chilometri, persino
secoli, ma non per questo non sono destinate ad amarsi. I più, presi
dal piacere effimero o dalla fredda retorica, oppure ancora dalla
razionalità, non sono in grado di capirlo.
Sono assolutamente convinto che un politico dovrebbe
vivere con 1000 (mille) euro netti al mese. Non è demagogia, ma
buonsenso. E se si dirà che è poco, risponderò quel che ho
imparato in 36 anni di vita: vivere con poco rafforza il carattere.
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11 luglio 2015
Amore e Libertà: Manifesto per la Civiltà dell'Amore. Il libro - terzo saggio di Luca Bagatin - è online e scaricabile gratis !
 Nella
filosofia del dono, della condivisione (reale, non virtuale, come
quella proposta dagli a-socialnetwork), della diffusione delle idee
senza lucro, rilanciata da "Amore e Libertà", abbiamo
deciso di rendere pubblico in anteprima e almeno per l'estate, il
terzo saggio di Luca Bagatin "Amore e Libertà - Manifesto per
la Civiltà dell'Amore" (Edizioni clandestine Amore e Libertà),
con prefazione del principe A. Tiberio di Dobrynia. Il libro,
che ormai è molto più di un e-book, bensì uno strumento di
militanza attiva, è scaricabile al seguente
link:
https://drive.google.com/file/d/0B5hvm8jRoLWYNnBXZTZuYnZweVk/view?usp=sharing
Per
eventuali problemi di visualizzazione contattate l'Autore
all'indirizzo e-mail: burroughs279@yahoo.it
tratto da: http://amoreeliberta.blogspot.it/2015/07/amore-e-liberta-manifesto-per-la.html
Recensione di Enza D'Alonzo, Presidente della Società delle Donne di Ipazia Conosco Luca, la sua onestà
intellettuale di profondo e serio pensatore, scevro da logiche e
scelte partitiche ma animato solo dalla sua immacolata ideologia
libertaria...
In questo suo terzo saggio - “Amore e
Libertà – Manifesto per la Civiltà dell'Amore”, che il principe
Antonio Tiberio di Dobrynia che ne ha curato la prefazione definisce
“un critico e irriverente pamphlet sociopolitico” -
l'autore si sofferma tra le altre cose sul movimento da lui fondato,
“Amore e libertà”, che è un “pensatoio politico, storico,
sentimentale, erotico, spirituale” - ed io aggiungerei anche
“eroico”, perché le battaglie che porta avanti il Nostro sono
quelle battaglie incruente, ma non per questo meno dure, che si
affrontano solo se si è animati da uno smodato desiderio di verità,
di libertà dai tanti vincoli e laccioli politici, sociali,
convenzionali, di comodo, di facciata, di partitocrazia; predicando,
di contro, la pulizia intellettuale, la lotta ad ogni forma di
discriminazione, l'attenzione ai disabili, ai diversi, agli
emarginati, agli invisibili, ai disperati. Un’opera, questa, in cui
Luca Bagatin, partendo sempre come riferimento più alto da una
“Civiltà dell'Amore”, considera attentamente i vari aspetti del
sociale, rilevando che, ahinoi, di amore e tolleranza ce n’è ben
poco.
C’è da chiedersi, dunque, sino a che
punto l'essere umano sia veramente libero, se privato del suo
piacere, sottomesso suo malgrado ad interessi forti, ai quali importa
ben poco della sua salvezza, del suo benessere.
Tutta la nostra vita è regolata da
rapporti economici, che nulla lasciano alla spontaneità, all'amore,
alla tolleranza reciproca, al mutuo soccorso. Una società malata,
dove i rapporti umani sono regolati da fredde regole pragmatiche: “do
ut des”. E tutto ciò senza tener presente i veri e imprescindibili
bisogni dell'essere umano: dell'enorme potenziale
dell'affratellamento dei popoli, dell’innegabile desiderio di
ognuno di amare ed essere amato.
Tanti sono i temi, i più disparati,
trattati dall'autore. Ci si interroga, ad esempio, sul problema delle
baby prostitute, vere e proprie “merci” in una realtà
massificata a cui dare un valore (commerciale, purtroppo) e quindi un
prezzo. Saggio invito, a questo punto, ad una più sana
consapevolezza sessuale e sociale, da principiare già nelle scuole.
Un invito ad una riscoperta di antiche forme di sacralità sessuale:
la ineffabile potenza del rapporto tantrico uomo/donna, rigorosa
risposta al “soubrettismo religioso dei Bergoglio e delle
Belen”.
L’autore si spende anche a favore di
“Femen” (il saggio è dedicato anche alla loro leader Inna
Shevchenko), il noto movimento fenomenalistico nato in Ucraina, ove
attiviste nude si battono e manifestano contro la globalizzazione dei
consumi, contro il turismo sessuale, e così via.
E ancora: per quanto concerne
l'utilizzo dei media, ci si chiede quanto di “affettivo” e di
creativo si possa raggiungere a livello umano, comunicando sentimenti
solo dietro una fredda tastiera di un computer malvestiti e
malcelati. Fermo no alla discriminazione sessuale; alla guerra di
religioni, “che non conoscono Dio” e si nascondono dietro
i monoteismi, quando l'unico vero messaggio di Gesù il Cristo fu:
eguaglianza tra la gente, amore e libertà tra i popoli; sì, invece,
all’(anti)politica fondata sull’associazionismo dei popoli.
Perché “Non si può governare senza amore”.
A seguire, poi, l'autore prende in
considerazione le grandi personalità della storia, passando
egregiamente in rassegna il pensiero sempre attuale di certe vette,
quali: Marx, Bakunin, Mazzini, Garibaldi, pur affermando però che al
contrario dei primi, Mazzini e Garibaldi avevano una visione
“sentimentale e spirituale della vita”. Tra le altre
leggendarie figure del passato, che con le loro gesta e pensieri gli
hanno ispirato ideali, sogni, albe di nuovi orizzonti e spunti
importanti per il suo movimento “Amore e Liberta'”, Luca Bagatin
non dimentica: Bolivar, Angelica Balanoff, D'Annunzio, Peron e la
dottrina peronista, José "Pepe" Mujica, Chavez, sino a
Riccardo Schicchi, a Moana Pozzi ed all'esperienza del Partito
dell'Amore. Tutte personalità eretiche e libertarie che cercarono di
tenere fede al loro grande e visionario progetto di libertà e amore
verso i popoli.
E’ possibile una terza via tra
capitalismo e marxismo? Una terza posizione che, come afferma il
filosofo francese Alain de Benoist, è critica nei confronti della
globalizzazione, della dittatura del denaro, sarebbe oggi più che
mai necessaria. Ed anche di ciò ci parlano le brillanti pagine di
Luca Bagatin, sospese tra storia e società, introspezione
psicologica e analisi sociologica e politica, costumi attuali e
simboli profondi di un’umanità errante, da tempo a tempo sempre e
soltanto raggrumata in un due unici possenti aneliti e grida arcane:
Amore e Libertà !
Enza D'Alonzo
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29 maggio 2015
Il pensatoio (anti)politico e (contro)culturale "Amore e Libertà" compie due anni. E presto diventerà anche un saggio. Il terzo saggio di Luca Bagatin
Due anni fa nasceva il pensatoio
(anti)politico e (contro)culturale “Amore e Libertà” per la
Civiltà dell'Amore, rappresentato dall'effige di un'Anita Garibaldi
rivoluzionaria, che imbraccia una bandiera rossa.
Pensatoio politico, storico,
sentimentale, erotico, spirituale. Un'alternativa alla politica
dell'ultimo Ventennio ed alla partitocrazia antirepubblicana
dell'ultimo secolo, così come recita l'home page del sito
ufficiale www.amoreeliberta.altervista.org.
E così due anni fa ne stilai il
Manifesto d'intenti e, oltre al sito, aprii anche il blog ufficiale
www.amoreeliberta.blogspot.it.
Nel corso di questi due anni abbiamo
raccolto impressioni, teorie, materiale storico, culturale,
spirituale. E siamo persino stati citati nel saggio del giornalista
Gabriele Maestri “Per un pugno di simboli” (Aracne Editrice),
ove, per la prima volta, è raccontata in un libro la storia di
“Amore e Libertà”.
E proprio prossimamente sarà edito
dalla Ipertesto Edizioni in e-book ed in versione cartacea, su
richiesta, il saggio “Amore e Libertà – Manifesto per la Civiltà
dell'Amore” da me scritto e che ha ottenuto la bellissima
prefazione del principe Antonio Tiberio di Dobrynia.
Ed è così che, in anteprima, desidero
proporvi alcuni stralci della prefazione medesima, che fornisce già
un'anticipazione del saggio stesso.
Saggio di strettissima attualità che
propone una visione critica, ma soprattutto alternativa, dell'attuale
sistema politico-economico-sociale. Alla luce non già delle vecchie
e dogmatiche ideologie novecentesce, ma di una rinnovata visione
spirituale dell'individuo e dell'Umanità intera.  Luca Bagatin - Presidente e fondatore di "Amore e Libertà"
Dalla prefazione di Antonio Tiberio
Dobrynia al saggio “Amore e Libertà – Manifesto per la Civiltà
dell'Amore” (Ipertesto Edizioni)
(…) Eretico: così si definisce
Luca Bagatin nell’incipit di questo suo nuovo saggio. E lo è,
senza finzioni o maschere di compiacenza, tanto da farne della sua
“eresia” intellettuale un sistemico progetto. (...) Da qui sorge
l’idea da parte dell’Autore di fondare il movimento “Amore e
Libertà” - eresia per eccellenza! - un “pensatoio” fuori dai
luoghi comuni, fuori da rotte sclerotizzate, che scorre irrefrenabile
su nuove carte nautiche dell’anima; coniugando costellazioni
politiche, storiche, massoniche, sentimentali, erotiche, spirituali,
laiche, creative, visionarie, in alternative alchimie antisistema che
possano approdare a quell’isola felice (che ancora non c’è)
della “Internazionale dell’Amore”, contrapposta alle terre
morte e devastate della perdente ideologia materialista del “Lavoro”,
da superare con formule e algoritmi “spaventosamente”
semplificati, in una sola definizione: con la “Civiltà
dell’Amore”.
Se vogliamo risalire alle idee di
liberazione della coscienza alla base del pensiero di Luca Bagatin, a
ritroso nel tempo occorre andare sulle tracce di quella cultura
underground newyorkese degli anni ’50-’60 che nel fenomeno della
Beat Generation trovò il massimo esponente nello scrittore Jack
Kerouac, le cui opere hanno segnato un tempo mitico, insieme a
Ginsberg, Corso, Ferlinghetti, scuotendo le certezze di un mondo in
decadimento con versi forti urlati dalla strada, dagli inchiostri
acidi, sui ritmi esistenziali di musiche affacciate all’immaginario,
e restituendo all’individuo un valore altro d’indipendenza
interiore, e sostituendo all’abbattimento psicologico provocato da
un marcio sistema politico e finanziario, un’alternativa e sana
“follia”: capace di ribaltare sterili dogmi e riconquistarsi e
riconoscere “le proprie stelle”.
(…) L’anima dei Popoli ribolle,
ma l’evoluzione è ribelle: la politica dell’America Latina ha
saputo affrancarsi dalle logiche partitocratiche, dai poteri forti
che annientano le società civili; da qui dall’oceano, per contro,
l’Europa ancora soggiace allo sguardo dell’invisibile Medusa, e
l’unione delle genti da tanti intellettuali auspicata, è ancor
miraggio nella desertica schiavitù morale ed economica degli stati
sopraffattori. Nella letteratura anti sistema, l’Autore non
dimentica di argomentare anche con il filosofo francese Alain De
Benoist, e il suo “J’accuse” al “mostro dalle mille facce”
del potere bancario e di certa mala politica che lo sostiene, che
domina incontrastato il mercato, il libero commercio, la speculazione
internazionale, il debito pubblico, controllando e lucrando sulla
moneta di scambio come fosse sua esclusiva proprietà, così
conducendo gli stati privati della loro sovranità nazionale a perire
sotto una montagna di debiti insanabili, e spingendo i popoli
inconsapevoli verso il baratro di crisi economiche spesso volute a
tavolino, individui da tartassare, dissanguare e distruggere alle
fondamenta della loro libertà, dignità, diritti umani.
Una “terza via” possibile, verso
la dorata “Civiltà dell’Amore”, è necessario ricercare, ma
interclassista, e non più di scontro di ideologie perverse franate
ormai sotto i colpi di una mutata realtà che anela riprendersi sé
stessa, interamente, libera d’orpelli di cattivi pensatori e
dommatiche zavorre, sì che possa risvegliarsi libera ed evolvere,
dal cencio imprigionato d’ogni Adamo, una Umanità Nuova.
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2 maggio 2015
"I trafficanti di armi tolgono il cibo al Terzo Mondo con i loro sprechi...". Dal film "Diva Futura, l'Avventura dell'Amore"
"La
vita non dev'essere divisa a spazi. Concentriamoci anche nel cibo. La
nutrizione dev'essere assimilazione erotica. I trafficanti di
armi tolgono il cibo al Terzo Mondo con i loro sprechi. In Occidente
i governi vogliono toglierci il piacere ! Noi invece abbiamo il
coraggio di godere e nutrirci con amore. Amore senza limiti,
maledetti bigotti ! Senza limiti. Hanno paura del sesso solo
perché non sanno amare, allora lo censurano. Il sesso è un atto
naturale. Non può essere censurato"
(Ursula Davis Hula
Hop dal film "Diva Futura, l'Avventura dell'Amore". Regia
di Ilona Staller)
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10 marzo 2015
Intervento di Luca Bagatin - Presidente e fondatore di "Amore e Libertà" - al 47esimo Congresso del PRI (tratto da Radio Radicale)
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14 gennaio 2015
Intervista dell'artista Daniele Pacchiarotti allo scrittore, giornalista e attivista (anti)politico Luca Bagatin
Nell'intervista - a braccio, senza filtri e senza tagli - fattami dall'artista Daniele Pacchiarotti e realizzata dal fotografo Antonello Ariele Martone - parliamo di temi di scottante attualità: Massoneria, politica, (anti)politica, religioni e fondamentalismo, donne, mass-media, Risorgimento, Amore e Libertà, libertà civili e sessuali, arte, erotismo e molto altro.
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