12 ottobre 2012
Quando le Istituzioni perdono credibilità e danneggiano i cittadini
E' di questi giorni la bocciatura, da parte della Corte Costituzionale,
dei tagli (peraltro mimini) che il governo, nel 2010, aveva introdotto
agli stipendi di magistrati e di manager pubblici. La motivazione
della Corte è che tali tagli sono incostituzionali, in quanto vìolano il
principio di uguaglianza fra dirigenti del settore pubblico e di quello
privato. Ora, posto che non c'è alcuna uguaglianza, per ragioni
oggettive, fra settore pubblico (ove pagano i cittadini) ed il settore
privato (ove a rischiare è l'impresa), a ledere il principio di
uguaglianza fra
tutti i cittadini, ci pare sia proprio questa sentenza della Corte
Costituzionale, che garantisce, ancora una volta, altissimi stipendi a
magistrati (e dunque ai magistrati che compongono la Corte medesima) e
manager, a
fronte di nessun miglioramento nei settori della giustizia e dei
servizi pubblici. La Corte Costituzionale, ancora una volta, dunque,
si propone quale Casta contro gli interessi pubblici. Da anni, peraltro,
ci chiediamo dove fosse suddetta Corte, quando venivano introdotte
leggi elettorali incostiuzionali, dal '93 ad oggi. Ed altresì ci
chiediamo dove fosse questa Corte quando taluni partiti erano esclusi
dai dibattiti pubblici televisivi e dove fosse, questa Corte,
relativamente all'applicazione della Costituzione della Repubblica,
sistematicamente violata anche dai Presidenti della
Repubblica italiana stessi. A questo vero e proprie "golpe di Stato",
ovvero ordito dalle Istituzioni medesime, assistiamo alla presenza, in
Parlamento, di una partitocrazia che ha appena approvato, al Senato,
l'ennesimo testo di legge elettorale incostituzionale. Senza che la
Corte Costituzionale, appunto, dica nulla. Una legge elettorale
che prevede incostituzionali sbarramenti ed assurdi premi di maggioranza alla coalizione vincente. Ora,
se siamo in presenza di sbarramenti del 4% - 5%, ci chiediamo che senso
abbia, per milioni di elettori italiani, andare a votare. Parimenti
ci chiediamo che senso abbia andare a votare in presenza di accordi di
coalizione fra forze eterogenee, ove fra i presunti "moderati" troviamo i
neofascisti ed ove fra i presunti "riformisti" troviamo i comunisti. E'
chiaro che, tale legge, è ancora una volta utile alla partitocrazia per
proseguire nell'attuazione di attività consociative, tali da garantire il mantenimento
dello status quo, ovvero malgoverno, clientelismo, attività illecite ed illegali. A destra si difendono le malefatte di Formigoni e
delle sue ricevute inesistenti (oltre agli affari della sua ex giunta). A
sinistra quelle di Vendola e dell'affare Ilva. In tutto ciò ci sono
primarie più o meno pilotate, ove si sa già per tempo che a vincerle
sarà Bersani, con un Renzi che tenterà poi l'accordo con i presunti
"moderati". Ove, ricordiamolo, fra codesti...ehm..."moderati" c'è
Gaetano Quagliariello, quello che diede dell'"assassino" al padre di
Eluana Englaro. E ci sono i leghisti delle forche e martello e
dall'imbroglio facile (caso Bossi e Trota docet). E Mario Monti ?
Sembra lo vogliano ricandidare sia a destra che a sinistra. Senza che
nessuno ricordi che, proprio Monti che aveva promesso nessun aumento
dell'Iva, l'Iva l'ha invece aumentata e che le tasse, salvo qualche
ritoccamento, non le ha diminuite punto. Come se non bastasse sono
imminenti le elezioni per il rinnovo dell'Assemblea Regionale Siciiana,
ove l'altro giorno all'amico Davide Giacalone è stato impedito di
presentare la propria lista civica. Proprio lui, ovvero l'unico a
denunciare la mafiosità politica dei partiti siciliani di destra e
sinistra. Siamo amici e vicini al movimento di Oscar Giannino, ai
Radicali ed al neomovimento di Ilona Staller, Democrazia Natura Amore.
Temiamo che, fra sbarramenti ed imbrogli vari, questi amici e compagni non saranno sufficienti. Meditiamo l'astensione e la ricerca di altre forme di lotta politica alternativa liberale e libertaria, cari amici e lettori.
 Luca Bagatin
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