31 marzo 2009
ERRORAZIO CORRIGE !!!!
Facebook serve a qualche cosa. A poco, ma ad ogni modo a qualche cosa - tutto sommato - serve. Mi scrive lì testé la bella e simpatica Metis Di Meo scusandosi di non avermi potuto rispondere alla mail che le inviai a suo tempo.
ciao luca...mentre ripulivo l'email intasata...ho trovato una tua email sulle mie spam..non so bene perchè da quelle parti... parlavi
di un tuo articolo su di me...mi sa che non era recentissima...ho
trovato una tua personale gruduatoria...in cui hai nominato una mia
mancata risposta a non so quale articolo...che dal link forse inesatto
non ho potuto commentare...:-)
Le devo pertanto le mie scuse in diretta su questi schermi telenettici-pixellizzati ! Questo la porta ad un bel 7 + nella classifica da me stilata qualche giorno fa. Right, dopo questo la smetto con i voti. E ordunque non chiamatemi più...Baglu dalla Penna Rossa !
 Luca Bagatin
|
|
30 marzo 2009
Perché non costituire un soggetto politico unitario di ispirazione Liberaldemocratico-Repubblicana ?
Fa piacere che vi sia un franco ed ampio dibattito all'interno di un partito storico come il Partito Repubblicano Italiano che, finalmente, sta per concludere la sua “diaspora” con il ritorno nelle sue file di Luciana Sbarbati e del MRE. E' segnale che il PRI è un partito ancora vivo e vegeto. Il Consiglio Nazionale dell'Edera ha già deciso che il PRI non si scioglierà e/o confluirà nel nascente PdL, ma, ad ogni modo, in questi giorni su“La Voce Repubblicana” si sta dibattendo sul futuro del partito. Per ora la maggioranza degli interventi sono favorevoli alle decisioni prese dal CN, per quanto le posizioni di coloro i quali sostengono una possibile necessità di trasformare il PRI in una Fondazione e di confluire nel PdL non vadano del tutto sottovalutate. Personalmente sono fra coloro i quali preferirebbero non svendere la storia e la cultura repubblicana in un calderone che ha deciso di collocarsi nel Popolarismo europeo. La collocazione di un partito nazionale nell'ambito dello scacchiere europeo ed internazionale non è infatti secondaria. Il PdL ha pertanto scelto di essere e diventare un partito centrista e neodemocristiano. Decisione legittima e che personalmente plaudo: ha abbandonato la sua collocazione a tratti destrorsa ed ha evitato i confusionismi del suo antagonista PD. Purtuttavia è chiaro a tutti che il neonato PdL non è un partito liberale né potrà esserlo. Il Partito Repubblicano - liberaldemocratico e laico da sempre - non può dunque accettare di confluire in un partito che non rappresenta non solo i suoi ideali, ma nemmeno la sua storia e la sua cultura. Purtuttavia c'è da chiedersi se il PRI può pensare di mantenersi in vita con le sue sole forze.....e qui cominciano i dubbi. La sua storia è quella di un partito d'opinione, di grandi idee ed ideali concreti (molti dei quali recepiti da questa maggioranza di governo come il ritorno al nucleare, la lotta agli sprechi nella Pubblica Amministrazione, la collocazione occidentale e a fianco di Israele e la proposta di abolizione delle Province....nonostante la contrarietà della statalista e antistorica Lega Nord). Purtuttavia siamo un po' scarsi in risorse e voti da sempre, tanto più oggi che sono in auge i “calderoni senza idee” ovvero i “partiti senza storia”. Ed allora non troverei disonorevole il pensare di andare oltre il PRI e dunque ad un suo scioglimento, che però rispetti la sua storia, cultura e tradizione. Uno scioglimento che veda protagonista non il solo PRI, ma anche il PLI di De Luca e Guzzanti ed i Liberal-Democratici di Daniela Melchiorre (che peraltro hanno costituito già a suo tempo, in Parlamento, con il PRI, il gruppo Liberaldemocratici-Repubblicani). Uno scioglimento che dia vita ad un soggetto politico unitario che potrebbe chiamarsi Alleanza Liberale o Unione Liberaldemocratica: che contenga nel suo simbolo sia l'Edera repubblicana che il Tricolore liberale. Dare vita ad un nuovo soggetto politico unitario, capace di essere al contempo alleato, ma anche concorrente del PdL, quantomeno nel medio periodo e portatore di istanze di libertà individuale, di rigore nei conti pubblici, di rinnovato europeismo. Tale soggetto non dovrà però essere una sorta di Rosa nel Pugno, ovvero non dovrà essere una mera alleanza elettorale o una federazione di partiti, bensì prevedere un proprio tesseramento e l'unità delle sedi e delle sezioni. Condizione minima per essere, ovvero ambire a diventare un grande partito unitario. Il nostro obiettivo minimo dovrà essere il 4% e dunque la possibilità di essere gli unici autentici rappresentanti dell'Eldr in Italia. E' una proposta forse un po' ambiziosa, che purtuttavia sommessamente lancio a tutti i consociati del PRI, ai Consiglieri Nazionali, al Segretario Nucara, agli stessi organi dirigenti del PLI e dei Liberal-Democratici. Forse ce la potremmo fare, magari anche a partire delle imminenti Elezioni Europee.
 Luca Bagatin
|
|
28 marzo 2009
SeSSoEsse: ovvero parliamo di sentimenti, amore, eros, donne e altre b(e)alle
E' da qualche annetto che cerco di evitare qualsiasi tipo di coinvolgimento sentimentale. Sarà che finalmente ho preso consapevolezza dei miei limiti fisici, costituiti da un'altezza alquanto brunettian-berlusconiana e da una falsa magrezza che mi ha portato – con gli anni ed il cibo alquanto poco salubre ingurgitato– ad accumulare un discreto e discrepante (rispetto alla media dei miei coetanei trent'enni) stomaco. Sarà anche che ho preso consapevolezza del mio carattere assai ostico, caratterizzato dalle tre ESSE: spigoloso, scostante e stravagante. Con siffatte caratteristiche, insomma, sono alquanto poco appetibile e dunque è il caso di mettersi il cuore in pace. E poi.....sì, insomma, non sono più disposto a soffrire pene d'amore che non hanno fatto altro che indurire la mia indole già di per sé assai poco docile. E poi....con le donne non ho mai avuto rapporti così tanto idilliaci: se penso alle mie coetanee o sù di lì non trovo altro che ricerca dell'uomo ideale da sposare (no grazie !) e se penso alle ragazzine trovo alquanto spesso la voglia di divertirsi e sollazzarsi senza alcun inpegno sentimentale (anche qui dico ben volentieri: no grazie !). Sono ordunque un centrista laico anche nei sentimenti: no agli impegni a vita, ma nemmeno a nessun impegno ! Diciamo che sarei anche per gli eterni fidanzamenti.....se magari avessi il fisico di George Clooney ed il carattere di Paolo Bonolis ! Eh sì, si finisce sempre per fare dei paragoni gossippar-mediatici ma, che ci volete far..... Almeno questo è un post di quelli leggeri come piace a me. E allora, dopo che abbiamo scodellato un po' di futilità personali dal sapor amoroso...... Proseguiamo con una classifichina dello stesso tenore. Personalmente, da ragazzino, ero escluso da tutte le classifiche delle mie coetanee di allora. Troppo magro, troppo serio, troppo taciturno. Oggi sono l'opposto. Evidentemente gli estremi......non attraggono ! Ordunque dicevo, è brutto classificare. Certo. E' brutto classificare come è sgradevole parlare di classi. E ogni volta che parliamo di classi mi vengono in mente anche le masse e dunque mi viene in mente Marco Pannella e la storia dell'aborto clandestino di massa e di classe. Non è uno scherzo. Quando associo – verbalmente o musicalmente – qualche cosa, quest'associazione non è mai casuale o insensata. C'è una linea rosso-sangue fra l'aborto clandestino, le clessi e le masse. Per questo è meglio parlare degli individui, possibilmente messi in disordine (ma non necessariamente ontologicamente disordinati, o forse anche sì), e di vita nel senso di quella roba che senti quando hai la pancia e la mente piena. E allora parliamo delle tre cose che – secondo me – meglio caratterizzano la vita, ovvero la vitalità: la bellezza, l'introspezione ed il simbolismo. Ed allora....parliamo di DONNE ! Parliamo di donne alla luce di ciò che a me piace di loro, ovvero le caratteristiche che di loro mi incuriosiscono figurativamente, simbolicamente ed introspettivamente. Parliamo delle donne che piacciono a me e diamo pure qualche votarello, così, pour joux.
 Luca Bagatin
Cominciamo da......
Laetitia Casta

E' sempre stato il mio mito di donna. Adoro la vistosità dei suoi denti. Adoro i suoi occhi eternamente fanciulleschi. Adoro la sua erre moscia e soprattutto il suo essere al di fuori dei riflettori. Voto: 9
Proseguiamo con.....
Lucia “Rehab” Conti

E' l'unica persona a cui ho chiesto e con cui ho avuto la possibilità di scrivere dei racconti a quattro mani e ne sono rimasto entusiasta. Mi ha sempre ispirato grande tranquillità (raramente una donna me ne ispira). E' per me vera fonte di ispirazione artistica e – da quando la conosco - non riesco mai a non pensare a lei ogni qual volta inizio a scrivere o a leggere un racconto dai toni noir. Forse è l'unica donna che sposerei.....in un'altra vita e dotato dunque di ben altre caratteristiche fisiche e caratteriali. Voto: 10
Anne Hathaway

L'ho inserita più per far dispetto all'amico Mauro Suttora che altro. Diciamo che adoro la vistosità del suo viso, i suoi occhioni grandi in primis. Il suo essere eternamente ragazzina, la sua vistosa magrezza. Suttora, che l'ha intervistata più volte, mi ha invitato a guardarmene bene per tutta una serie di motivi. Sospetto ciò sia dovuto al fatto che non voglia presentarmela. Voto: 7
Metis Di Meo

L'ho scoperta da poco e me ne sono subito invaghito. Anche lei non passa certo inosservata con i suoi occhi cerbiatteschi ed i suoi capelli rosso fuego. Le ho dedicato un articolo neanche tanto corto un mese e rotti fa. Siamo amici su Facebook (sai che bellezza !) e le ho anche inviato una mail. Non mi ha risposto e per questo andrebbe giudicata gravemente insufficiente. Suttora afferma che le rosse puzzano e mi suggerisce di guardarmi bene anche da lei. Se mi capiterà di conoscerla personalmente temo dovrò quindi presentarla a Lanfranco Palazzolo..... Voto: 6,5
Patricia Vezzuli

L'ho scoperta guardando fugacemente qualche soap opera e – di primo acchito – mi ha ricordato Lucia “Rehab” Conti. Ho scoperto il suo sito web e ho apprezzato molto le sue poesie. Ci siamo scritti anche un po' di volte. E' certamente una donna brillante e temo che Baccini abbia a suo tempo perso una perla rara. Ma, si sa com'è la vita e dunque l'amore.....nulla è eterno. Per quanto le mie posizioni sull'argomento siano le medesime di Loredana Bertè (e anch'io non sono un signore e per me la guerra giammai sarà finita ! Specie sull'argomento). Voto: 8
Pamela Saino

Decisamente little for me. E poi le la ricordo nelle fiction quando era una bimba ! Lo sguardo accattivante mi ha sempre catturato e così le sue labbra espressive. Ci siamo scritti un po' di volte, è stata molto cordiale, ma – come dice la parola stessa - non si è “sbilanciata” più di tanto....che è come dire buongiorno e buonasera. Voto: 7
Caterina Guzzanti
Amo i Guzzanti da anni: dal padre ai figli, passando per gli eventuali spiriti santi. Ma soprattutto adoro le donne attraenti che sanno far ridere. Non riuscirei mai ad apprezzare e/o ad amare una donna che non abbia una spiccata vena comica. Caterina Guzzanti, poi, sa fare anche le voci ed è forse il primo caso di una donna che potrebbe alternativamente cimentarsi in parti comiche ed allo stesso tempo horror. Inquietantemente romantica. Voto: 8,5
Ilona Staller

Senza di lei non avrei mai iniziato ad interessarmi di politica. Il suo spirito sbarazzino, fricchettone, ingenuo, a tratti bambinesco e trasgressivo, la rendono un'eroina senza tempo, un'icona fra "sacro e profano". Le sue posizioni politiche libertarie ed intransigenti l'hanno inoltre resa un mito della politica intellettualmente onesta. Voto: 11
Giulia Innocenzi

La prima volta che l'ho sentita nominare è stato su Radio Radicale, intervistata dall'amico Lanfranco Palazzolo. Con lui, poi, non ho mai avuto modo di approfondire l'argomento. Ha fatto una estenuante campagna elettorale per farsi eleggere leader dei giovani del Partito Democratico. Le ho anche scritto (per darle qualche “suggerimento politico”, e forse anche per dirle che stava perdendo il suo tempo), non mi ha risposto. So che l'hanno contattata quelli dello staff del Grande Fratello affinché entrasse nella “Casa”. Ha rifiutato. Penso sia come i suoi “padrini” Marco Pannella e Daniele Capezzone: renderebbe meglio in televisione, magari condicendo un programma di intrattenimento. Parlo molto seriamente. Adoro il suo accento romagnolo e questo la “salva” quasi del tutto..... Voto: 6,5
Giorgia Meloni

Da lei mi divide tutto, ma mi colpiscono i suoi occhi “a palla”. Sembra una burla, ma vi assicuro che non lo è, perché è la cosa che me la rende più accattivante e (si può dire ?) sexy. E per me gli occhi sono la parte più erotica che esista. Quelli "a palla" hanno un non so che.... Ho sempre amato le ragazze di destra al punto che quando avevo 16 anni (all'epoca ero – ahimé - alquanto “rosso”), mi infrattavo nelle conferenze di Azione Giovani – come uditore – solo per ammirare queste ragazze compite, serissime, vestite di nero, a tratti truci: il massimo dell'erotismo per un tipino curioso come me ! Giorgia Meloni, un po' le rappresenta e mi fa ricordare la mia adolescenza. Voto: 7
|
|
26 marzo 2009
Per Antonio Martino il PdL non è un partito liberale
Sono d'accordo con il condirettore de “La Voce Repubblicana” Italico Santoro quando, nel suo articolo di fondo del 18 marzo scorso sul nostro giornale di repubblicani storici, afferma che al convegno di fondazione dell'Associazione Libertiamo – per un'anima libertaria nel PdL – ha avuto ragione Antonio Martino. Antonio Martino è un liberale della prima ora, figlio del grande ministro del PLI Gaetano Martino. Antonio Martino è stato fra i fondatori di Forza Italia ed ha tentato in tutti i modi di dare a quel partito un'anima liberale, libertaria e liberista. Con rislutati – invero – sostanzialmente deludenti. Martino, allo stesso convegno organizzato da Benedetto Della Vedova – come correttamente riportato da Italico Santoro - ha infatti rilevato come il PdL partito unico che sta per nascere: “somiglia al colbertismo, al fascismo, al socialismo, ma non al liberalismo”. Le prese di posizione del Premier Berlusconi e di suoi Ministri - francamente insospettabili - come Maurizio Sacconi sul “caso Englaro”, e più in generale sui diritti civili sui quali al momento il governo non ha fatto nulla (ancora sulla carta la proposta di Brunetta e Rotondi sulle coppie di fatto ribattezzata “Didore”), ma anche le posizioni di scarsa liberalizzazione del mercato del lavoro e dell'impresa, ci fanno infatti ritenere che la dose di libertà individuali ed economiche del e nel PdL siano scarsissime. Ci attendiamo, non a caso, più che un Partito Unico, una scissione che porti ad una fuoriuscita dei liberali doc. Lo stesso Della Vedova dovrebbe cominciare ad aprire gli occhi. Leader e cervelli liberi e pensanti, in quello che oggi è il PdL, sembrano infatti non mancare. Oltre al critico Gianfranco Fini, oggi si aggiunge anche Antonio Martino. E chissà che finalmente non ne nasca – nel prossimo futuro - un nuovo, autentico, Partito Liberaldemocratico di massa. Né di destra né di sinistra: semplicemente per le libertà degli individui.
 Luca Bagatin
|
|
24 marzo 2009
Il nuovo Presidente della Rai proposto da www.lucabagatin.ilcannocchiale.it
Posto che la Rai-Tv è un carrozzone costoso e politicizzato che uno Stato civile e democratico non può - ovvero non potrebbe - permettersi e che dunque andrebbe giustamente privatizzato (come anche previsto a seguito di un referendum del 1995 vinto a maggioranza), noi, la nostra proposta la facemmo già qualche tempo fa in un articolo. Ed oggi - per quel che ormai serve - la rilanciamo.
(Almeno) DIECI MOTIVI PER VOLERE ALESSANDRO CECCHI PAONE ALLA PRESIDENZA DELLA RAI

E' un professionista televisivo da 30 anni
E' colto
E' intelligente
E' al di fuori dei "giochi di potere" e della partitocrazia
E' simpatico
E' liberale
E' libertario
E' liberista
E' bisessuale dichiarato (e quindi sessualmente trasversale, cosa che di questi tempi tutto sommato non guasta)
E' polemico al punto giusto e sa argomentare a dovere Lo sappiamo, le cose sono andate diversamente. Abbiamo sognato. La politica politicata ha deciso per (tutti) noi, come al solito. Del resto è d'uopo optare per un Presidente "manovrabile". La Rai-Tv ancora una volta è ostaggio dei partiti. Il cittadino-contribuente continuerà a pagare il canone. E....per quanto riguarda la privatizzazione ? Ahahahahah.....penseranno che siamo i soliti buontemponi.
|
|
22 marzo 2009
Esoterismo e Massoneria: un convegno con il prof. Claudio Bonvecchio
Nell'ambito della rassegna "Pordenone Pensa" promossa dall'Ente
Provincia di Pordenone, venerdì 20 marzo scorso alle ore 20.30 presso
la Sala Consiliare della Provincia, si è tenuto il convegno dal titolo
"Esoterismo e Massoneria" con relatore il prof. Claudio Bonvecchio e
moderato dal prof. Adriano Segatori.
Nutritissima la presenza di pubblico, in particolare giovane e giovanissimo. Il
prof. Bonvecchio è un Libero Muratore del Grande Oriente d'Italia, la
più grande ed antica Obbedienza massonica italiana, nonché autore del
volume dal quale ha preso il titolo il convegno in questione ed edito
da Mimesis. Claudio Bonvecchio è partito dal concetto di Esoterismo quale disciplina che permette di "andare in profondità" entro sé stessi. Ha
così fatto un excursus delle varie discipline esoteriche dall'alchimia,
alla cabala alla magia, tutte comunque lontane da qualsiasi modaiola
forma di New Age, in quanto esse sono utili all'individuo unicamente
come spunto per la ricerca interiore e dunque la trasformazione di sé. Ecco
dunque l'importanza del Simbolo per i Liberi Muratori, in quanto
l'individuo è esso stesso "animale simbolico" immerso in una vita
permeata dalla simboligia. Il prof. Bonvecchio ha successivamente
fatto un breve excursus delle origini della Massoneria a partire dalle
corporazioni dei muratori medievali sino alla fondazione ufficiale, in
Inghilterra, nel 1717. Ha enunciato così i valori ed i principi
cardine dell'essere massone: fare esplicita professione di fede (di
qualsiasi fede); non avere pendenze penali; rispettare le leggi dello
Stato e giurare fedeltà alla Costituzione dello stesso. In questo
senso la Massoneria non è una dottrina relativista proprio in quanto
custode e portatrice di solidi valori spirituali, antimaterialisti e
civili, il primo dei quali quello di credere nel valore del Simbolo
quale mezzo di trasformazione umana. Lo scopo della Massoneria è
dunque quello di "trasformare il cuore di ciascuno" e di "costruire
l'uomo interiore", come anticamente i Massoni medievali costruirono le
Cattedrali gotiche attraverso l'utilizzo di simbologie iniziatiche. Per concludere si è parlato anche della Loggia "eretica" P2 di Licio Gelli.
Il prof. Bonvecchio ha dottamente spiegato come - per ingenuità
dell'allora Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia Lino Salvini -
Gelli sia diventato Venerabile della Loggia Propaganda 2 e di come
questo l'abbia gestita a suo uso e consumo.
A suo uso e consumo al punto da iniziare anche coloro i quali non
avevano alcun interesse spirituale nell'ambito massonico, ma magari
contavano di ottenerne favori nell'ambito della carriera (mito comunque sfatato dallo stesso Bonvecchio).
Gelli iniziava infatti i Fratelli "in punta della spada", ovvero senza
alcun rituale massonico e senza alcun accertamento sulla loro moralità.
Non a casi i primi a denunciare Licio Gelli alla Magistratura furono
dei massoni del GOI.
Ad ogni modo, nonostante l'ereticità di questa Loggia, la P2 divenne il
capro espiatorio di gran parte delle forze politiche di allora, le
quali montarono ad arte la famosa "teoria cospirazionista ai danni
dello Stato".
Non a caso, come spiegato dal prof. Bonvecchio, la commissione
d'inchiesta istituita ad hoc si concluse con un nulla di fatto e la
gran parte degli aderenti furono assolti (e quelli colpevoli lo furono
a causa della loro scarsa moralità nei loro affari profani).
Claudio Bonvecchio ha salutato la platea ricordando che le visite ai
Templi massonici sono da sempre aperte a tutti e che dal 3 al 5 aprile
prossimi a Rimini si terrà la Gran Loggia, ovvero la riunione annuale
dei Maestri Venerabili del Grande Oriente italiano, aperta al pubblico
e che quest'anno avrà per titolo: "Costruttori di sogni possibili".

Luca Bagatin
|
|
20 marzo 2009
MASSIME ED AFORISMI (caustici) by Luca Bagatin
Esiste qualche cosa di più insopportabile delle automobili ?
Sì, il claxon delle automobili.
Ma più insopportabile del claxon delle automobili è certamente colui che lo suona a sproposito.
Taluni ritengono che io sia un tantino misogino.
Penso ciò sia dovuto al fatto che le donne sono fondamentalmente delle persone realiste.
Ed io - da buon repubblicano - ho sempre sostenuto il motto: "Abbasso il Re !", in tutte le sue forme.

La letteratura è il luogo della formazione dell'intelletto Il giornalismo quello della deformazione della realtà
|
|
18 marzo 2009
DIMENSIONE ONIRICA: cortometraggio by Luca Bagatin
Ogni notte, prima di addormentarmi, da quasi un anno, pratico una particolare forma di meditazione da me completamente ideata. Mi serve per conciliare il sonno, ma soprattutto per mantenermi mentalmente creativo. Sono sotto le coperte, sdraiato, la mente completamente libera dai pensieri. Ricettiva, vuota. Respiro profondamente, mi rilasso. Inizio ad immaginare, ogni notte, la stessa scena: mi trovo in una stazione ferroviaria. Inizio ad immaginare gli stessi personaggi. Solitamente personaggi di serial televisivi che mi sono sostanzialmente simpatici (ma con nomi e ruoli completamente diversi da quelli del serial). La scena iniziale è sempre la stessa: io scendo da un treno ed incontro Amanda...... Poi le situazioni prendono vita.....senza che la mia mente intervenga consapevolmente. Entro in una sorta di dimensione onirica L'altra notte..... Bacio profondamente Amanda Newton........... “Oh, Roger, come mi sei mancato !” “Anche tu, bambina” Amanda si trasforma in Mey........ Non so chi sia Mey, in realtà, né perché si chiami così (lei non fa parte – evidentemente – dei personaggi che fanno parte del “cast” canonico). Ma so che la ragazza che ora ho di fronte a me è Mey. Indossa un maglione a collo alto che dà sul verde ed un giubbino jeans blu. Oh....che bei capelli neri ! Adoro quella frangetta ! I capelli dietro sono raccolti....ma non del tutto. Con la mano sinistra se li accarezza..... Mi guarda con simpatia. Ha dei lineamenti perfetti (che mento perfetto !). I suoi occhi sembrano assenti..... Il suo sguardo triste..... Vorrei baciarla sulle guance. Mi sembra di assaporare il suo profumo. Mi parla: “Mr. Thornhill......?” “Sì, Roger Thornhill, in persona !” Ride. Sorride. “Lei non è scappato dal g.d.r., vero ?” La guardo un po' sorpreso. Non so che cosa voglia dire. Le prendo le mani nelle mie. Voglio baciarla. Scompare. Al suo posto di nuovo Amanda. Scandiamo i gradini del sottopassaggio. Nel sottopassaggio incontriamo la mia ex moglie, Christina, assieme all'amica Betty. “Ciao Chris !” “Sei il solito stronzo ipocrita, Roger !” Betty sorride, imbarazzata. Amanda sorride a 32 denti, da oca. Mi sento improvvisamente triste. Poi inizio a correre e a salire i gradini per ritrovarmi sul primo binario. “Ehy, ciao Daniel !” (Daniel è il direttore di una nota rivista di moda) “Ciao Roger, come te la passi vecchia volpe ?” “Benone direi” Una ragazza armata di coltello a serramanico mi si avventa contro (è Charlie, tutte le notti la stessa scena). Il poliziotto occhialuto la ferma (come al solito ! Charlie non riesce mai ad uccidermi !) e la porta al fresco (mi chiedo dove la porti, in realtà. Dalla stazione non si può uscire....visto che è una proiezione – per quanto onirica – della mia mente. Una notte mi riprometto di seguirli). Poco dopo incontro Wilhelmina, una snob di colore, direttrice creativa della rivista di moda “Mode”. “Ciao Wilhy !” “Ci conosciamo, giovanotto ?” “No.... Però io so chi sei. Sai, sono uno dei vostri più grossi inserzionisti !” Wilhelmina mi guarda schifata (sono completamente demodè anche nella mia dimensione onirica, a quanto pare). “Inserzionista ? Lei ? Di “Mode” ?” “Sì, l'80% della pubblicità della rivista è da me commissionata. Sono Roger Thornhill. Mi occupo di..... No, non mi occupo, però acquisto. Pagine pubblicitarie di cibo per gatti” “Mmmm....in effetti mi sono sempre chiesta che cosa c'entrassero tutte quelle pubblicità di cibo per gatti con una rivista di alta moda come la nostra.....” “Però vi pago bene” Wilhy scompare. Nuovamente Mey. Nuovamente i suoi occhi assenti, a tratti sognanti, a tratti tristi. “Penso che tu sia un buon amico” “Penso che tu sia bellissima” “Penso che tu sia un tipo religioso” “Penso che tu sia più curiosa di me” Eccola nuovamente scomparsa. O forse no, sono io che mi sono addormentato. Non so chi sia Mey, né da quale anfratto della mia mente sia sbucata. O, forse, è vero ciò che mi diceva il mio Maestro, Althotas. Le menti ed i loro pensieri sono tutte connesse da una sottilissima rete. Come un grande web ! Per cui i pensieri altrui possono penetrare nei nostri e.....viceversa. Chi sei, Mey ? Perché durante le due volte che ti ho vista ho percepito addosso una sensazione che non provavo da anni ? Riuscirò a rivederti in quella dimensione onirica ? Vorrei baciarti........ Fu l'ultimo pensiero prima che mi ritrovassi al manicomio criminale di Baltimora. Una certa Charlie di Tucson era stata uccisa con un coltello conficcato nella schiena. Le impronte digitali trovate sul coltello corrispondevano, inequivocabilmente, alle mie.
|
|
16 marzo 2009
L'Associazione Mazziniana friulana ricorda a Udine i 137 anni della morte di Giuseppe Mazzini
 Da sinistra: Gianfranco Cosatti (ex Presidente della "Luciano Bolis"); Greta Facile; Diana Coseano; Edi Daniele Moroso (Presidente in carica della "Luciano Bolis"); Carlo Porcella ed il sottoscritto Martedì 10 marzo scorso, la Sezione friulana “Luciano Bolis” dell'Associazione Mazziniana Italiana, presso i Giardini Ricasoli di Udine, ha commemorato il 137esimo anniversario della morte di Giuseppe Mazzini di fronte al monumento a lui dedicato. Nutrita la presenza dei mazziniani friulani fra cui la discendente diretta del medico Antonio Andreuzzi di Navarons di Meduno (Pordenone), propugnatore dei moti mazziniani e garibaldini del 1864 in quelle zone, e le ragazze del Movimento Federalista Europeo di Udine Diana Coseano e Greta Facile. Il nuovo Presidente dell'Associazione Mazziniana del Friuli, Edi Daniele Moroso, nella sua relazione introduttiva, ha ricordato il pensiero di Giuseppe Mazzini, profeta dell'Unità d'Italia, noto per i suoi principi finanche mistici e spirituali, propugnatore dell'idea di Repubblica Universale, nonché anticipatore degli eventi futuri. Il Presidente Moroso ha ricordato come il Mazzini sia stato fra i primi, nell'800, a parlare di emancipazione interclassista, di libertà nella responsabilità e si sia giustamente contrapposto ai liberali monarchici - inizialmente poco convinti del progetto di un'Italia unita e comunque ostili a qualsiasi idea di Repubblica - ai clericali dell'epoca seguaci di Papa Pio IX, amici dell'Austria e nemici del popolo italiano ed al nascente socialismo marxista. Giuseppe Mazzini, come ha giustamente ricordato Moroso, teorizzò infatti - un secolo prima - il fallimento dell'ideologia comunista ed il suo sostanziarsi in dittatura e totalitarismo sanguinario, come è nei fatti accaduto con l'Urss ed i suoi “satelliti”. Il dottor. Carlo Porcella, storico e studioso del movimento mazziniano, ha approfondito invece l'ideale di democrazia nel pensiero di Mazzini. Giuseppe Mazzini fu fra i pochi, nell'800 a considerare la piena parità dei diritti fra uomo e donna. La relazione di Porcella ha approfondito il pensiero di Mazzini alla luce delle teorie politiche di Bentham, di Saint Simon e di quella comunista. Di Bentham criticò il pensiero esclusivamente utilitaristico, promuovendo – invece - una vera riforma morale attraverso l'educazione degli individui, i quali avrebbero così potuto partecipare alla vita politica e scardinare ogni forma di tirannide e privilegio. E qui entra in gioco il Mazzini religioso ed antimaterialista, che ricorda ai cittadini del tempo che di fronte a Dio tutti gli uomini sono fratelli e non possono pertanto essere ineguali di fronte ai propri simili. Anche del Sansimonismo il Mazzini criticò il prevalere nella loro dottrina politica del concetto preminentemente utilitaristico. Per lui era la terra che doveva essere innalzata al cielo e non viceversa, come Saint Simon andava predicando. Ma è contro il Comunismo che Giuseppe Mazzini si scaglia con maggiore determinazione. Il Comunismo, per Mazzini, è infatti il sistema più iniquo che possa esistere in quanto non permette alcuna proprietà individuale ed il lavoratore è costretto a lavorare per lo Stato ricevendone un compenso pari ai suoi bisogni, quali che essi siano. Il Comunismo nega la virtù dell'individuo ed il suo ingegno, non garantendogli alcuna possibilità di elevarsi economicamente nemmeno nel futuro. Il Mazzini propone dunque un concetto di democrazia per tutti a partire dal rispetto dei doveri di ciascuno che permetta a chiunque di conseguire e conquistare i propri diritti. Il pensiero democratico di Mazzini – come evidenziato dal dott. Porcella – si basa dunque su tre concetti: tradizione, associazione e progresso. Tradizione intesa come tradizione universale del genere umano e dunque rispetto della famiglia, della nazione e quindi dell'umanità. Che sono i tre elementi cardine per il perfezionamento morale dell'individuo. Associazione è per Mazzini il mezzo politico con cui conseguire piena fratellanza e piena libertà fra gli individui. Il concetto di progresso, nella dottrina mazziniana, è da intendersi come vera e propria legge morale che permette all'individuo di evolvere il suo pensiero, a partire dall'istruzione. Il dott. Carlo Porcella ha dunque concluso la sua nota con le parole dell'anarchico Camillo Barbieri in memoria di Mazzini, pronunciate nel 1934: …L’apostolo profeta scrive pagine che non muoiono. Va al di là del suo tempo, parla a tutti gli uomini della terra. E’ vincitore perché è stato vinto. Non è l’uomo politico ma è l’uomo della polis: l’uomo che vive ed pronto a morire per essa. Non è Alcibiade ma Socrate. Egli lavora nel presente, ma pensa all’avvenire; vede i cittadini ma non dimentica l’uomo; è il tribuno ma non il retore, può essere uomo di stato. E, nei fatti, il pensiero di Giuseppe Mazzini è forse più attuale oggi di ieri: ha vinto su tutte le altre ideologie (quelle totalitarie, ma anche quelle confessional-popolaristiche e socialdemocratiche) proprio in quanto è alla base dell'emanzipazione individuale. E quindi collettiva, senza dogmi e/o settarismi di sorta.
Luca Bagatin (a destra, che regge il labaro della "Luciano Bolis")
|
|
14 marzo 2009
Nasce "Libertiamo" per dare un'anima libertaria al Popolo della Libertà
Sabato 14 marzo, dall'Assemblea dei Riformatori Liberali che si terrà al Boscolo Exedra Hotel di Piazza della Repubblica 47 a Roma
dalle 14.30, il deputato del PdL Benedetto Della Vedova, promuoverà
l'Associazione Libertiamo (sito web: www.libertiamo.it). I Riformatori Liberali sanciranno così il
loro scioglimento e l'entrata ufficiale nel partito unico del PdL alla
Costituente del 27 e 28 marzo prossimi. L'Associazione Libertiamo,
sarà, dunque, un luogo di aggregazione di laici, liberali, libertari e
liberisti per contrastare la linea clericale del PdL, abbracciata
ultimamente anche dal Premier Berlusconi. Benedetto Della Vedova,
già con il "caso Englaro", ha dichiarato che il PdL non può essere
il partito del Papa, bensì un''aggregazione più ampia che assicuri una
polarità liberale al centrodestra. Chi
scrive plaude all'iniziativa, ma con tutte le perplessità del caso. L'operazione
di Della Vedova non è nuova: già si provò nel 2000 con il Polo Laico
di Giovanni Negri, Diaconale ed altri di costituire un'anima
libertaria nel centrodestra. La stessa cosa la tentarono gli stessi
Riformatori Liberali con Taradash e Della Vedova nel 2005. Oggi - con
Taradash e Diaconale fuoriusciti dal PdL per approdare al Partito
Liberale Italiano - ci riprova Della Vedova. Certamente non con un partito ma con una lobby interna al PdL. Chi scrive, come Della Vedova, del resto, ritiene che non vi sia al momento altro spazio al di fuori del PdL. Solamente
lì sono valorizzate le forze ed i contributi laici, liberali e
libertari. Non certamente in un Pd in caduta libera e con una cultura
impenetrabile e fortemente cattocomunista. Posto questo, si tratta di capire che cosa vuole diventare il PdL: partito liberale di massa o partito conservatore ? Una
parte di risposta è già data nel momento in cui questo partito (che,
ricordiamolo, non ha alcun ancoraggio con la Storia e la cultura
italiana, allo stesso modo del Pd) ha deciso di collocarsi nel Ppe.
Ovvero la casa dei conservatori e dei confessionali in Europa. Certo,
un partito che richiama nel suo nome il valore della "Libertà" e che
pone come suo obiettivo le libertà stesse....avrebbe dovuto
naturalmente collocarsi fra i Liberali Europei dell'Eldr. Ed invece è andata diversamente. Ora,
come un Della Vedova possa collocarsi nel Ppe, non ci è dato di sapere.
Chi scrive ha peraltro scritto un'e-mail direttamente al deputato
europeo Jas Gawronski, noto repubblicano e liberale oggi collocato
nelle medesime posizioni, per chiedergli se lui si trovi a suo agio
nelle file del Popolarismo europeo.....ma sino ad ora non ha ricevuto
alcuna risposta. Se poi pensiamo alle posizioni assolutamente composite all'interno del PdL, viene un tantino
da mettersi le mani nei capelli. E,
poi, a parte i temi economici e la politica estera.....sulla questione
dei diritti civili ed individuali non ci siamo proprio. La politica
non può permettersi di ascoltare discorsi confessionali e "di parte".
Se così fosse perderebbe la sua autonomia e soprattutto il rispetto di
tutte le sensibilità presenti sul territorio nazionale. Uno Stato
liberale non può permettersi di fare un passo indietro e tornare ad una
condizione di Stato etico (come fu durante il fascismo). Un partito che mette al centro dei suoi valori la Libertà, non può negarla ad alcuno. E'
per questo che, se proprio si vuol costituire un Partito unico delle
Libertà, è opportuno che questo sia inequivocabilmente: laico,
liberale, libertario, liberista ed antistatalista e sia collocato
nell'alveo della Liberaldemocrazia europea ed internazionale. Diversamente è bene che cambi nome ed anche valori di riferimento. Se la
neonata Associazione Libertiamo si farà promotrice di ciò, allora avrà reale senso di esistere come lobby laica del PdL. Diversamente è bene andare oltre e ripensare - ovvero ridisegnare - l'attuale bipolarismo italiano. Puntare
a separare i Liberali del PdL dai Conservatori. Puntare alla
costruzione di due poli a partire da una spaccatura costruttiva dello
stesso PdL: da una parte i difensori delle libertà (individuali,
civili, economiche) e dall'altra i custodi della tradizione (anche
confessionale, se lo riterranno opportuno). Lo spazio - in questo momento - ci sarebbe affinché ciò accadesse. Il
Pd di Franceschini & Co. ed i loro progetti di "centrosinistra" non
sono infatti minimamante credibili per continuare a rappresentare la
metà degli elettori italiani.
Oggi è il momento del Partito Liberaldemocratico di massa, progressivo, libertario, democratico in quanto laico. Per i diritti di ciascuno, nel rispetto dei doveri civici.

Luca Bagatin
|
|
|