30 luglio 2009
NON SBANDIERARE LA TUA (OMO)SESSUALITA' by Peter Boom
(S)BANDIERA RAINBOW presentazione di Luca Bagatin

Penso sia sempre bene sbandierare ciò che si prova. Anche a costo di risultare eccentrici o ridicoli. Lo
penso perché non c'è niente di più importante nella vita che il
rappresentare sé stessi in tutta la propria autenticità e creatività. Edonismo ? Narcisismo ? E perché no ! Nel pezzo che segue Peter Boom parla a proposito di condizionamento esterno, ovvero esteriore. Noi siamo, purtroppo, tutti figli del condizionamento. Ed il condizionamento impedisce sempre l'autenticità. Ed allora ecco che vengono fuori le maschere...... Ci si maschera per sfuggire a sé stessi in primis e poi per avere una "vita comoda". Ma a quale prezzo ? Al prezzo di negare la propria individualità. Ve lo dice uno che già all'età di sette anni era preso per pazzo perché faceva tutto di testa sua, andando contro
tutto e tutti (Autorità Prostituite in primis). Ero l'unico a corteggiare le ragazzine in anni in cui "non andava di moda", ovvero non era bene che un bimbo pensasse a quelle cose (questo bimbo è un diavoletto,
dicevano i Superiori Conosciutissimi). Fui il primo a contestare i miei
insegnanti di religione perché ritenevo stupido che una religione
(nella fattispecie quella catZolica) fosse più sensata delle altre. Fui
anche così impudente da ammettere che non avrei trovato scandaloso che
uomini e donne amassero persone del loro stesso sesso. Per concludere: mi inimicai gran parte dei miei compagnetti di classe, perché presi le difese di un bambino Rom che finì temporaneamente nella nostra classe e che erano soliti prendere in giro (gli stronzetti figli di !). Ero un
bambino davvero strano (scontato che ero presuntuoso ed intrattabile
già allora...eheheheh...), ma alla fine l'ho spuntata. Dopo aver dato un calcio alla Religione Monoteista, alla Scuola
Istituzionalizzata ed al Sesso da VideopoRker, penso di aver raggiunto un certo equilibrio tersicoreico e surRenale.
 Luca Bagatin
NON SBANDIERARE LA TUA
(OMO)SESSUALITA'
articolo di Peter Boom

Ancora oggi sento dire ”Non
devono sbandierare la loro omosessualità”, affermazione veramente ridicola
perché l'omosessualità è una condizione umana perfettamente normale e
legale. L'eterosessualità invece viene
spudoratamente sbandierata. I bambini devono già avere la fidanzatina e mi
diverte sempre lo sguardo attonito di questi ragazzini dai quali si aspetta con
trepidazione il bacetto, un condizionamento da loro certamente non compreso e
non sentito. Nel periodo della pubertà, quando
cioè si manifesta lo sviluppo sessuale, iniziano le stringenti raccomandazioni
che consigliano il fidanzamento, che poi verrà subito sbandierato ai quattro
venti trovando il culmine con una grande festa e gli anelli che dovrebbero
legare la femmina al maschio. Seguita il matrimonio con il bacio in bocca
simboleggiante il primo atto sessuale allo scopo di procreare e altri anelli
come legame indissolubile al quale poi è difficile e poco probabile essere
fedeli per sempre. Le diverse forme della nostra
pansessualità devono essere tenute nascoste ed è meglio neanche parlarne. Meglio
essere ipocriti e le persone non devono mai ostentare la loro vera
“Natura”. Prendiamo il caso della
coraggiosissima poliziotta che si è dichiarata lesbica e che per questo ha
dovuto subire un insistente mobbing da parte di alcuni colleghi e l'esplicito
invito di non dire la verità, un invito da ripensare soprattutto per chi fa
parte delle Forze dell'Ordine delle quali ci si aspetta un “La verità e
nient'altro della verità”. Un poliziotto omosessuale deve
poter esternare tranquillamente la propria sessualità. Se gli viene imposto o
chiesto di tenerla nascosta potrebbe diventare oggetto di mobbing o peggio di
ricatto, molto controproducente per l'attività che svolge. Ricordiamoci inoltre
che il mobbing, in questo caso, viene fatto per la maggior parte da persone che
sentono il bisogno di dimostrare agli altri di non essere gay, che combattono
così la propria componente omosessuale latente, fenomeno che in psicologia si
chiama omofobia interiorizzata. Una persona al cento per cento eterosessuale non
sente questa esigenza, non gliene può importare di meno. Nei paesi veramente laici e
democratici esistono organizzazioni di tutori dell'ordine omosessuali. Anni fa già scrissi un articolo
“Polizia Pansessuale” (si può trovare sul sito http://digilander.libero.it/pansexuality
), che allora inviai ai Ministeri dell'Interno, della Difesa, della Finanza ed
alle Prefetture. Articolo poi servito per un'interrogazione presentata
dall'Onorevole Franco Grillini e sottoscritto da numerosi parlamentari. L'Italia purtroppo tarda a
divenire un paese laico ed ha bisogno di persone oneste e coraggiose come quella
poliziotta lesbica.  Peter Boom
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27 luglio 2009
Un viaggio felliniano nel Pianeta Donna
 
Ammetto che è il mio film onirico
preferito. Adoro il Fellini grottesco e a tratti clownesco. Con
“La città delle donne”, il regista romagnolo, è riuscito addirittura ad essere
politico - nel periodo post-femminista - muovendo non tanto una critica
al femminismo in sé, quanto piuttosto raccontando con sarcasmo una
sorta di follia collettiva. Una follia che fu violenta
nei gesti e negli slogan. La follia di certe femministe scalmanate
dell'epoca, fortemente sessiste, e l'ipocrisia di certi uomini
fallocratici e sessualmente allupati, ma quasi sempre
fondamentalmente impotenti. Anche nel senso lato del termine. Ed
ecco che, per mezzo di Snaporaz-Mastroianni, ovvero del protagonista
incontrastato di questo affresco felliniano, riusciamo ad esplorare
- con divertimento e giocosità - l'universo-pianeta donna in
tutte le sue sfaccettature. Dalla donna-moglie alla
donna-amante; dalla donna-femminista alla
donna-materna; dalla donna-castrante alla
donna-lesbo-autosufficiente e così via in un crescendo di
surrealismo e comicità. Rivedendo questo ottimo film, ho potuto
anche riscontrare una certa similitudine con quanto proposto
televisivamente da Gianni Boncompagni fra la fine degli anni '80 ed i
primi anni '90. Si pensi alla scena dell'inno “La donna senza
uomo è.....”, cantato in coro dalle donne-femminist-felliniane
sedute per terra, che ricordano moltissimo le ragazze di "Non è
la Rai" o dei primi “Domenica In” di Boncompagni, appunto. Le donne-giocose-soubrette senza
ammiccamenti, magari piene di contraddizioni (come quella
magistralmente interpretata da Donatella Damiani), divertenti, che
prendono in giro e sanno prendersi in giro. Giocando allegramente fra
loro (penso anche alla scena delle pattinatrici scalmanate che si
tengono per mano e circondano Snaporaz-Mastroianni tenuto per mano
dalla Damiani), con una complicità raramente immaginabile in anni
in cui la competizione femminile pare aver superato di molto quella
fra maschi per la conquista-del-territorio. Le soubrette,
per così dire, precedenti alle Veline di oggi, ma che in
realtà fanno parte del loro stesso back-ground (e sbaglia in pieno
chi considera le Veline una categoria assimilabile alle vallette
vuote degli anni che furono). Donne forse idealizzate
dall'immaginario collettivo maschile ? Forse, ma anche no. Anzi,
decisamente direi di no. Perché talvolta l'universo maschile
non va oltre il modello tette-culo driveiniano o
tintobrassiano, rilanciato
oggi dal modello trash Belen Rodriguez per intenderci, che,
artisticamente, diciamolo pure, non rappresenta nulla se non il nulla
della televisione d'oggi. Perché non si capisce perché
una donna bella, magari sensuale, ma anche una ragazza acqua e sapone
particolarmente accattivante e simpatica, non possa anche avere la
capacità di far sorridere oltremodo, anziché mostrare il culo. Appunto. Attenzione però
miei cari maschietti ! “La città delle donne” è un vero e
proprio viaggio onirico di un uomo incerto (ed anche maturo), che si
lascia attrarre con facilità dal bel sesso giungendo finanche
a trascurare o tradire la moglie, anche se solo idealmente. E tutto
sommato non facendoci nemmeno una gran bella figura. Finzione ?
Realtà ? Gioco ? Tutto si mischia nel film di Federico Fellini,
che ci regala come sempre nuovi spunti di ricerca interiore ed
esteriore. In questo caso nell'ambito dell'immarcescibile
lotta-scontro-gioco fra i sessi. All'inizio degli edonisti
anni '80, così come anche oggi, nei confusi e a tratti fumosi anni
'00.
 Luca Bagatin
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24 luglio 2009
La Sfinge Tetramorfa
SAPERE con Intelligenza - Uomo
VOLERE con Ardore - Leone
OSARE con Audacia - Aquila
TACERE con Forza - Toro
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22 luglio 2009
Pronto il ddl per liberalizzare le professioni
E così, quelli di Coalizione Generazionale e di Libertiamo, in collaborazione con il quotidiano liberale "L'Opinione delle Libertà", partono dalle libere professioni. Checché se ne dica, l'Italia, è un Paese culturalmente arretrato sotto ogni punto di vista. L'imprinting catto-comun-clerical-fascista si fa sentire ancora oggi, se pensiamo anche che la breve parentesi liberal-risorgimentale - unica ventata di modernizzazione che l'Italia abbia conosciuto anche con le aperture alle fascie più deboli del primo ministro Giovanni Giolitti, a tratti finanche più avanzate delle proposte dell'allora nascente partito socialista - è stata, appunto, spazzata via da tempo. Dal Fascismo prima e dal Cattocomunismo dopo. Le due ideologie di massa e quindi di classe che hanno da sempre denigrato il mercato e le libere professioni. Uniche alternative alla miseria, perlatro, visto che se l'economia non gira saremmo tutti più poveri e meno liberi. Oggi si riparte. Con il governo meno peggiore che l'Italia abbia avuto negli ultimi anni e, forse, speriamo, in grado di recepire queste proposte "sovversive" come definito anche nel documento qui sotto riportato. "Sovversive" in quanto liberali. Non piazzaiole e nemmeno pizzaiole da festa dell'Unità o del Piddì - che dir si voglia - de noantri. Un'alternativa agli Ordini professionali, ovvero alle baronie ed al privilegio corporativo e dunque di casta. Ed era ora.
.JPG) Luca Bagatin
  Care amiche, cari amici,
si riparte. O, meglio, si continua. Giovedì
23 luglio 2009 depositiamo alla Camera dei Deputati il primo disegno di legge
del gruppo “Io non voglio il posto fisso”. E quello stesso giorno, alle ore
16.30 presso la sede del quotidiano L’Opinione (Via del Corso, 117 – Roma), lo
presentiamo pubblicamente, insieme ai deputati che in queste ore lo stanno
firmando e alle associazioni che copromuovono l’incontro: Libertiamo e
Coalizione Generazionale (in attesa che altre aderiscano).
Partiamo dalle libere professioni. Coerentemente con quanto ci siamo
detti nell’incontro del 21 marzo a Milano, il nostro obiettivo è quello di
permettere una vera liberalizzazione di tutte le professioni, che non preveda
l’abolizione degli Ordini ma che impedisca a chiunque di imporre resistenze alla
concorrenza e alla possibilità dei giovani meritevoli di competere nel settore
in cui sognano di svolgere la loro attività
libero-professionale. Alcune misure del nostro disegno di
legge sono “sovversive”: vera abolizione delle tariffe, possibilità di iniziare
il praticantato durante gli ultimi mesi di università, piena possibilità di
pubblicizzare i servizi offerti, abrogazione del minimo contributivo
previdenziale, possibilità di avere anche in Italia vere società
interprofessionali, anche con il concorso di soci di mero capitale.
Nella relazione introduttiva del disegno di legge, si spiega espressamente
che questa proposta "nasce" su Facebook, da una discussione ampia che ormai ha
diversi mesi di anzianità. Presentato il ddl, ci impegneremo per diffonderlo e
per chiedere a gran voce che il Parlamento lo discuta.
Vi aspettiamo giovedì 23: come
sempre apriremo un bel dibattito…
Luca Bolognini (Coalizione
Generazionale) Piercamillo Falasca
(Libertiamo)
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20 luglio 2009
AMARE: Crudités ou Cruauté ?
  
Amare le donne o le donne sono troppo amare per essere amate ?

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17 luglio 2009
FACEBOOK: CHE CHIAVICA !
Ciao,
I nostri sistemi indicano che hai fatto un uso improprio
di alcune funzioni del sito. Questa è un'e-mail di avviso. L'utilizzo
improprio delle funzioni di Facebook o la violazione delle Condizioni
d'uso possono portare alla disattivazione del tuo account. Ti
ringraziamo in anticipo per la comprensione e la collaborazione.
Per ulteriori informazioni, fai riferimento a questo http://www.facebook.com/help.php?page=421.
Il Team di Facebook
Con questa asettica e robotizzata missiva quegli "intelligentoni" di Facebook (il social network inventato da quel ragazzetto poco brillante dal nome crucco, do you remember ? Quel Zukerberger Zimmermann o giù di lì) hanno ben pensato di cancellarmi dopo sette mesetti di attività. Proprio ora che questo FB stava cominciando a prendermi..... Ma evidentemente pare che non puoi scrivere troppo in giro in quella piattaforma....perché i loro sistemi orwelliani sono in agguato ! Ti cancellano e mandano a farsi benedire i tuoi contatti, le tue foto e tutti i fottuti gruppi ai quali eri iscritto. Tanto loro i soldi a palate continuano a farli, visto che di dati immagazzinati ce ne sono comunque a bizeffe. Idioti. Non c'è definizione più azzeccata, ma tant'è. Dei 500 amici Facebook, circa, oggi non me ne rimane nemmeno uno. Tutti fagocitati da una invisibile macchina WASP. Alla faccia del social network democratico !!!!! Ho sempre avuto fortissimi dubbi su questo stumento modaiolo, lo ammetto. Oggi posso solo dire che il mio giudizio su FB è peggiorato. Ma esserci o non esserci, nelle piattaforme più utilizzate, per chi cerca di fare un minimo di comunicazione nel senso più ampio del termine, fa evidentemente la differenza. E ringrazio davvero l'amico Alessandro Zaccaro che è riustico a rabbonirmi ed a convincermi comunque dell'utilità di questo mezzo. Per cui continuo ad esserci e mi sono riattivato (ho dovuto addirittura creare un indirizzo di posta alternativo, visto che il mio personale non me lo accettavano più.....sic !). Consapevole dei limiti orwelliani alla 1984 del mezzo facebucchico. Non fatevi fregare raga ! Inviate proteste se vi disattivano ingiustamente. Inviate proteste anche se questi tizi permettono ancora che si inneggi alla pedofilia, alla violenza, all'insulto, alla mafia e compagia cantante. Siateci, ma non fate il loro gioco ! Quelli fanno i dané, i piccioli, le swanziche alle nostre spalle di consumatori inconsapevoli. Consapevolizziamoci: siamo i piloti dei mezzi internettici a disposizione ! Così come dobbiamo diventarlo delle nostre singole vite alla faccia di dogmi e stronzate inculcateci sin da quando eravamo ragazzini. E, se proprio vi va, aggiungetemi agli amici di Facebook e clikkate lì anche sul mio fan club che da oggi è attivo.
http://www.facebook.com/editphoto.php?aid=136870&id=129583865148&success=4&failure=0#/pages/Luca-Bagatin/129583865148?ref=s
ed anche
http://www.facebook.com/group.php?gid=116572567517#/group.php?gid=116572567517
(fate copia-incolla se non si clikka.....)
Ovviamente il grosso della mia attività cultural-comunicativa proseguirà su questo blog. Perché, come ho sempre sostenuto e dimostrato i blog sono la porta della comunicazione. Il resto sono giochini buoni per ragazzini che amano il cazzeggio più che l'approfondimento. Va bene esserci: ma solo se finalizzi il tutto verso l'interconnessione di cervelli liberi e non condizionati.
 Luca Bagatin
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16 luglio 2009
Poesia di morte
La tristezza mi ha colto La tristezza dal basso mi assale Sale, più sù, verso il mio cuore E pian piano sento venir meno l'amore L'orologio batte e ribatte incessante le ore Mi sembr di non udir più nessun rumore Solo freddo ed al petto molto, molto male Dolore che cinge finanche il mio ventre E' giunta ora l'ora fatale
Non c'è proprio più nulla. Più nulla da fare.
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14 luglio 2009
SECRETA MAGAZINE: in arrivo il secondo numero
   E' con grande piacere ed onore che vi segnalo l'uscita nelle edicole del secondo numero della rivista di esoterismo e misteriosofia "Secreta Magazine", edita dall'Editoriale Olimpia. In questo numero di luglio, fra le altre cose ( Priorato di Sion o Da Vinci ?; Newton: l'ultimo dei maghi; seconda parte dell'intervista ai Gran Maestri delle maggiori Obbedienze massoniche italiane.....), c'è anche l'articolo-intervista che ho fatto all'amico Nathan Gelb, autore del romanzo noir "Delitti sotto la cenere" ed "Il quadro dei delitti", che ha come protagonista il Principe di Sansevero, editi entrambi da Sperling & Kupfer. Buona lettura ed entrate nel forum ufficiale di "Secreta" per dialogare con noi: secreta.forumfree.net !!!!  Luca Bagatin
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13 luglio 2009
La Massoneria in Friuli: errori rilevati dal dott. Carlo A.R. Porcella
Questo blog, fra le altre cose - come molti lettori già sanno - si
occupa anche di Esoterismo e Massoneria, oltre che, naturalmente, di
Storia.
Il dott. Carlo Porcella, Storico, mi ha fatto pervenire un elenco di
errori contenuti in talune pubblicazioni storiche e massoniche che
parlano della Massoneria nel nostro Friuli.
Gli ho proposto di pubblicarglieli in anteprima sul mio blog, così che magari qualcuno provveda a prenderne atto e rettificare (Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem). Ecco a voi, dunque, l'elenco del prof. Porcella.
L.B.

ELENCO DEGLI ERRORI
Il manifesto fatto stampare dal G:.O:.I:. a Trieste il 26 luglio 1966
per celebrare il centenario dell’unione del Friuli all’Italia, riporta
al nome di Giusto Muratti, combattente nella campagna del 1886 a Villa
Glori – il manifesto è firmato dal G:.M:.Gamberini.
Le inesattezze, purtroppo non lievi, contenute nella “voce” Massoneria
curata dal Dott. Manlio Cecovini, nell’edizione del 1979
dell’Enciclopedia Monografica del Friuli Venezia Giulia, volume terzo,
parte seconda, edita dall’ omonimo Istituto.
A pagina 779 l’immagine della chiave simbolica in argento, non
identificava gli appartenenti alla R:.Loggia dell’epoca, ma era il
“gioiello distintivo” del Fratello Tesoriere.
A pagina 781 è indicata quale data di nascita della R:.L:. Des Amis De
L’Ordre l’anno 1804 che non corrisponde alla data del 13 maggio 1807
indicata nella Tavola Architettonica che descrive l’elevazione delle
Colonne.
Tavola redatta a stampa in lingua francese, e di cui il sottoscritto ha curato la traduzione integrale.
(la traduzione è stata anche registrata presso la Siae) –
Forse si potrebbe parlare del 1806 poiché il Grande Oriente di Francia
per concedere il nullaosta per l’elevazione delle Colonne alle RR:.LL:.
richiedeva un periodo di prova di circa un anno.
Inoltre presso la Biblioteca Civica di Udine non esiste alcun elenco
dei componenti della R:.L:. Napoleone ma solo una Tavola Architettonica
redatta dal Segretario Bianchi e destinata agli Apprendisti datata
21.dicembre1808.
A pagina 783 occorre precisare:
che il piano rivoluzionario era opera solo di Antonio Andreuzzi e che
il patriota Giobatta Cella era alle dipendenze di Andreuzzi e operava
in altra zona della regione. Inoltre il Cella non patecipò allo scontro
di Monte Castello.
Nessuno archivio privato della regione contiene il manoscritto delle
memorie di Andreuzzi Antonio, l’unico manoscritto esistente è presso i
Civici Musei di Udine e per la regolarità della sua scrittura potrebbe
essere una copia dell’originale. Secondo molti storici friulani e non
la copia originale del manoscritto è stata distrutta durante
l’occupazione austriaca di Udine del 1917.
Sono uno dei pochi cittadini che hanno consultato e ricopiato
integralmente il predetto manoscritto con regolare permesso della
Direzione dei Civici Musei. (La sezione di Udine dell’Associazione
Mazziniana nello scorso anno ha pubblicato copia del manoscritto da me
curato)
Non esiste alcun fatto d’armi relativo alla campagna del 1870 in località o prossimità di Villa Glori
l’unico fatto d’arme con tale denominazione riguarda la Campagna
Garibaldina detta dell’Agro Romano e conclusa con la battaglia di
Mentana nel 1867.
Alle pagine 784 e 785 mancano i riferimenti alla figura di un grande patriota e Libero Muratore
Elio Morpurgo e di tanti altri Fratelli che hanno fatto la Storia del Friuli.
A pagina 788 ove è riportata la bibliografia mancano opere di storici
Friulani nonché di altri storici quali Mack Smith o Bracalini che
hanno trattato, anche se solo brevemente, l’insurrezione del Friuli
del 1864 e le sue conseguenze.
Il libro “La Massoneria la storia gli uomini, e le idee” – a cura di
Zeffiro Ciuffoletti e Sergio Moravia – edizione Oscar Mondadori 2004
- Nel capitolo La Massoneria e la costruzione della nazione italiana
di Fulvio Conti , a pagina 141 riporta: Viallet pone assai poco
l’accento invece sul fatto che nel 1911 solo una provincia in Italia ,
quella di Udine risultava priva di aggregazioni liberomuratorie. Le
pubblicazioni che smentiscono clamorosamente tale circostanza sono
numerose tuttavia mi limito solo ricordare quanto scritto dalla stampa
cattolica locale nel periodo menzionato.
CARLO A.R. PORCELLA
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11 luglio 2009
ENERGIA NUCLEARE: un confronto con Peter Boom
AFFARISTI, CORROTTI E CATTEDRALI NEL DESERTO
di Peter Boom

L'Italia
paese d'o sole, del mare, del vento, dal sottosuolo ricco d'energia!
No, importiamo gas che esplode, petrolio che inquina ed ora vogliono
costruire centrali nucleari altamente a rischio, per inquinamento,
sicurezza, terrorismo e forse pronti tra 15 – 20 anni (sic!). Negli
Stati Uniti, dopo le discusse politiche di Bush il neo-presidente Obama
è già stato capace di cambiare parecchie carte in tavola
(energia-inquinamento, politica estera, politica sociale, libertà
basilari), ma in Italia si va avanti col vecchio, con l'asociale, con i
diritti negati e forse tra poco anche con internet controllato (free
speech- libertà di parola). Dicono che la crisi sia passata, ma … se
non si modernizza, proponendo le enormi risorse delle energie
alternative, pulite e non rischiose delle quali l'Italia è ricchissima,
rimarremo sempre energia-dipendenti dai paesi arabi, dalla Russia e da
altri stati attraverso i quali passano le condutture, anche quelle
sempre più a rischio. Inoltre, lo sviluppo delle diverse energie
alternative creerebbe in maniera subitanea moltissimi posti di lavoro e
il mercato ne trarrebbe enorme vantaggio. Ora invece i licenziamenti
aumentano, senza garanzia di appropriati ammortizzatori sociali, e di
conseguenza sempre meno gente avrà la possibilità di investire sulla
casa, sulle automobili (obsolete anche quelle) e quant'altro. Oggi
si vogliono spendere i soldi per ponti a rischio terremoti, aeroporti
su suoli termali, di interesse archeologico e turistico, centrali a
carbone e nucleari. Certa politica corrotta o comunque incapace e
shortsighted (corta di vista) fa costruire scuole, prefetture e
autostrade che crollano, non esercita controlli su multinazionali che
fanno passare una normale influenza come una pandemia inesistente,
lascia un apparato giudiziario sempre più lento, debole ed insicuro,
cosa che garantisce invece una diffusa criminalità dei colletti bianchi
(white collar crime) e punisce praticamente soltanto i poveracci ed i
diseredati. L'Italia è un paese bellissimo e ricchissimo di varia potenzialità, CHE PECCATO!!! ORDINE, DEMOCRAZIA, RISPETTO PER I DIRITTI CIVILI ED UMANI
 Peter Boom
CARO PETER, ECCO PERCHE' SOSTENGO L'ENERGIA NUCLEARE (oltre alle energie rinnovabili)..... di Luca Bagatin
Si può pubblicare anche senza essere necessariamente d'accordo. Ed io, questa
volta, sono assai poco d'accordo con quanto scrive il nostro Peter Boom
nell'articolo riportato qui sopra, con il quale voglio pur confrontarmi. L'Italia
è il Paese d'o sole, ma solo al sud e/o nelle coste (caro Peter, vieni
ad esempio nella mia Pordenone e ti accorgerai che aveva ragione
Hemingway a definirla "pisciatoio d'Italia"). Le risorse energetiche,
purtroppo, anche quelle del sottosuolo, sono limitatissime. Come ha
dimostrato il prof. Franco Battaglia e l'Associazione Galileo 2001 per
la libertà e dignità della scienza, al nucleare non vi sono dunque
alternative, salvo continuare ad importare energia nucleare dall'estero
e pagare le bollette più care d'Europa. Ed il nucleare è, oltretutto, un'energia pulita ! Al link
www.ilgiornale.it/la_aut.pic1?ID=5750 trovate un bel po' di articoli del Battaglia, tanto per gradire ed approfondire. Sono
dunque fra coloro i quali ritengono che il referendum antinuclearista
del 1987 fu una sciagura. Una sciagura mediatica sull'onda del disastro
di Chernobyl, ma si consideri che nell'allora URSS non vi eran né seri
controlli né le centrali erano costruite, per così dire, "a regola
d'arte" (il grosso del bilancio statale se ne andava infatti nella
cosiddetta "corsa agli armamenti").
Una sciagura mediatica orchestrata dai Verdi fondamentalisti e da tutte
le forze politiche (in prima linea anche socialisti e radicali, salvo
diversi ripensamenti negli anni a venire e le perplessità della stessa
associazione ambientalista Amici della Terra), a differenza del PRI che
a tale referendum si oppose con forza.
I guasti della scelta antinuclearista li stiamo ancora pagando.
Le energie rinnovabili vanno benissimo, ma sono limitatamente
praticabili nel nostro Paese. Dalla solare all'eolica. Non c'è né
abbastanza sole né abbastanza vento (non abbiamo una Saint-Malo
italiana, per intenderci).
Alternativa al petrolio potrebbe essere la Cannabis, questo sì.
Ne parlavamo a Pordenone quando fondammo il comitato antiproibizionista
IN / COSCIENZA una decina e rotti anni fa. Constatando peraltro che
l'Unione
Europea mette a disposizione fior fior di quattrini per gli utilizzi
industriali della canapa indiana (come avviene da anni in Svizzera, ad
esempio). Utilissima, fra l'altro, per
la produzione di carburanti meno inquinanti dei derivati del petrolio.
Qui l'Italia è però come al solito cieca, sorda, bigotta e soprattutto
cretina (da qualche tempo - non a caso - sto sostenendo la teoria di
quelle che definisco le "radici cretine dell'Italia": dal totalitarismo
di destra a quello di sinistra, passando per le influenze clericali
giudaico-islamo-cristiane. E sottolineo clericali, non certo
spirituali, che sono cosa ben diversa !).
Dunque, caro Peter, permettimi questa presentazione critica al tuo
pezzo, che pur ho pubblicato come sempre, con grande piacere ed onore.

Luca Bagatin
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